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Autore: Lyla Vicious    02/09/2011    1 recensioni
Ad un tratto sentì una mano toccargli il cappotto:” Ho scelto te, nel silenzio della notte, ho scelto te, nello splendore del firmamento ho scelto te…”
Matt alzò il capo, era quella ragazza, la sua voce….sentì per la prima volta dopo tanto tempo lo stomaco attorcigliarsi, non riusciva a proferire parola davanti a lei, il timido ragazzo.
“C-come fai a conoscerla?” le chiese.
“è la mia preferita, sono Vivienne.”
“Vivienne, io sono Matt.” si diedero una stretta di mano.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, questa è la prima storia che posto in questo sito e vorrei ricevere delle critiche costruttive. Detto questo, spero che vi piaccia :) Black Berlino Ovest, 1986 Vivienne stiracchiò lo sguardo assonnato e aprì i suoi occhi a un’altra giornata. Matt, il suo ragazzo, era andato a lavorare in edicola come tutte le mattine e quindi si svegliava sempre da sola con il suo ricordo e il suo profumo a tenerle compagnia, ma Viv era una ventenne ambiziosa e piena di speranze per il mondo del futuro distrutto dagli uomini del presente. Non fece in tempo a destarsi completamente che il telefonò squillò. -Pronto?- sbadigliò - Pronto, sono Alexis, ci vieni a lezione oggi?- - Non mi sembra il caso, sto a pezzi.- - Ok, almeno ci vediamo stasera?- - Certo, sempre se mi rimetterò in sesto.- si accese una sigaretta - Ci conto, però evita di arrivare in ritardo, almeno stavolta.- - Mmmmh…sta zitta! Vedrai che non succederà.- sbadigliò nuovamente la ragazza. - Cosa è stato?- - Uno spiffero, nulla di importante.- mentì - Sempre la solita tiratardi, vabbè devo andare. L’indirizzo te lo do dopo. Ciao!- Alexis chiuse la chiamata. Viv si rigirò sotto le coperte e si riaddormentò. Un paio d’ore dopo si alzò e preparò il pranzo per Matt e per sé. Il suo ragazzo entrò dalla porta del salotto sempre aperta: Vivienne soffriva di claustrofobia e non le andava di pensare nemmeno per un secondo di essere intrappolata in casa sua. Si abbracciarono e si baciarono:- Come ti è andata la giornata?- le chiese lui - Mi sono appena alzata, tu cosa hai fatto?- - Sono andato al lavoro come tutte le mattine, poi ci ritorno, che palle…- - Beh, io faccio il mio turno al supermercato domani, se può consolarti- - No, non lo fa, ma almeno ti vedo tutte le sere.- sorrise timidamente. La ragazza ricambiò il sorriso e mangiarono vicini, uno accanto all’altra. Erano insieme da due anni e convivevano da poco, lei e Matt, la classica coppia invidiata e affiatata. Non si era mai chiesta perché due anime così diverse si erano incontrate e unite. Lui così chiuso e solitario, lei così ottimista e amante della compagnia. Alle volte la vita era proprio strana. - Stasera vado a una festa, vieni con me amore?- - No Viv, sai come sono fatto: non sopporto il casino.- - E dai amore. Esci dal tuo guscio, fallo per me…- lo implorò la solare ragazza. - Viv, sai che domani mattina devo alzarmi presto…….- si giustificò lui. -“per andare al tuo merdoso turno di lavoro come tutti i santi giorni!”- lo scimmiottò roteando gli occhi color del cielo. - Vivienne per favore sono serio, smettila di ridere e guardami.- Matt drizzò il busto in avanti. - Cazzo Matt, sembri proprio mio padre! Goditi la vita ogni tanto, non dire sempre devo fare questo e quest’altro perché prima o poi finirai sepolto sotto terra senza nemmeno accorgertene!- il suo sguardo si fece supplicante. - D’accordo Viv, te la sei cercata!- e le solleticò il ventre. La ragazza iniziò a ridere sonoramente pregandolo di smetterla. Entrambi risero e si rincorsero come bambini al parco, come se avessero di nuovo avuto sette anni. Viv si riparò dietro un lato del tavolo da pranzo. Matt la guardò. Sorrisero innamorati. Il ragazzo la raggiunse e le prese in braccio, le carezzò il capo spostandole una ciocca di capelli corvini che le copriva il viso quasi infantile e le loro labbra si sfiorarono bramose di incontrarsi. Si staccarono e sorrisero, sorridevano molto quando erano insieme. Lei gli spinse dolcemente la lingua in bocca e si trovarono rapiti in un romantico vortice. Lui la abbracciò e la trasportò in camera da letto. Si baciarono nuovamente togliendosi tutto ciò che impediva ai loro corpi di congiungersi. Le baciò il collo e lentamente entrò dentro di lei. Fecero l’amore come al solito, ma ogni volta per loro era sempre migliore della prima, sempre diversa e nuova. Si sdraiò accanto al suo amato e lo guardò in viso:- E ora, ci vieni alla festa?- - Sempre la solita, ti seguirei in capo al mondo Viv.- la baciò nuovamente sulle labbra. Terminarono di pranzare sul letto e Matt tornò in cartoleria di malumore perché non voleva lasciarla, anche se solo per una manciata d’ore.
  
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