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Autore: Giulietta_3    03/09/2011    3 recensioni
Il dolore di Sana, e la voglia di essere qualcosa di più di una semplice amica, voglia di emozionarsi, di ballare senza musica, di vivere e volare insieme. Insieme a lui...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16 ANNI E UNA VOGLIA MATTA DI AMARE...
 
Ero stesa sul mio letto e mi chiedevo perché,in quell'ultima settimana mi fossi sentita così sola... Eppure in cuor mio avevo già la risposta che cercavo.
Una vocina interiore mi diceva ' Cosa aspetti Kurata? '. Ma non avevo il coraggio di affrontare la realtà. La verità? Bhè... La verità era che non riuscivo più a respirare, che mi mancava anche quando era al mio fianco, che se avessi potuto non mi sarei mai staccata dai suoi occhi che insinuavano in me una sicurezza tale da farmi sentire leggera come una piuma...Lo amavo e avevo bisogno di dirglielo. Ma nella nostra strana ' relazione ' il coraggio era ciò che ci mancava di più oltre alla reciproca felicità. Era da un pezzo che non mi bastava più averlo solo come spalla su cui piangere. Guardai la sveglia:0.05. "Forse dorme" dissi tra me e me. Ma non me ne importò più di tanto. Mi alzai presa da non so quale forza di volontà e mi diressi al piano di sotto. Presi il mio giaccone bianco, mi infilai cappello e scarpe e uscii di corsa. Mentre correvo per la strada niente mi importava più che averlo tra le braccia. Quando arrivai sotto casa sua, mi sentii un po' stupida. Probabilmente c'erano il padre e la sorella che dormivano, come ogni persona sana di mente. Ma proprio perché la sottoscritta non è mai stata molto normale suonai al campanello. Aspettai due minuti fin quando al secondo piano si accese una luce, che a giudicare dai dinosauri che si intravedevano dalla finestra, proveniva dalla sua stanza. Mi sentii il cuore in gola e ebbi lo sciocco impulso di tornare indietro, mai poi mi chiesi ' se scapperai di nuovo, avrai mai il coraggio di dirglielo? ', così mi fermai e mi feci coraggio dandomi una pacca da sola sulla spalla. Non mi ero accorta che la porta si era  aperta e che una voce, inconfondibile, aveva pronunciato il mio nome...
"Sana??" 
"Ciao..." Sorridi Sana -mi dissi, ma non ci riuscii.
"Cosa ci fai qui? A quest'ora?" disse con un sorrisetto di chi già ha capito tutto.
" Scusa forse ho svegliato tuo padre..." mi giustificai.
"Non ti preoccupare ha il sonno pesante." e con queste parole si chiuse la porta alle spalle. Rimanemmo lì, sotto al portico di casa sua a fissarci per qualche istante poi presi coraggio e dissi.
" Ho una cosa da dirti ma mi devi promettere che non mi interromperai perché non sono brava in queste cose e non sai quanto ci ho messo per capire ciò che sto per dire...". Tutto d'un fiato,con voce tremolante. Non volevo dirlo così.
Annuì impercettibilmente e così continuai.
"Non so più cosa devo fare... io ti penso sempre, ogni istante della mia giornata, sei un tormento, e io no riesco più a vivere sapendo che tu potresti andare via da me, perché... siamo sempre stati io e te capisci e l'idea che tu possa allontanarti da me mi uccide... quindi Ti prego dimmi che mi ami almeno la metà di quanto ti amo io e mi basterà, mi accontenterò ma ti prego dimmelo perché io..."
E poi il mio cuore esplose, le sue braccia che mi cingevano, le sue labbra che danzavano a contatto con le mie e i nostri problemi che volavano via come le foglie. Si staccò, un istante, che bastò però per farmi bruciare l'anima.
"Ti amo" Lo disse chiaramente, come se fosse l'unica cosa di cui era stato sempre sicuro.
E rimanemmo così abbracciati, a baciarci sotto il portico di quella casa che era ormai testimone del nostro immenso amore.
 
20 ANNI O OGGI NOI O PER SEMPRE INSIEME...
 
Sono steso, ripensando a quel giorno in cui lei mi aveva aperto il suo cuore, mentre ora giace tra le mie braccia più bella che mai. Mi chiedo se me la merito, se merito tutta questa felicità, se merito tutto il suo amore. Ma sostanzialmente non mi importa, perchè sono egoista, perché lei è MIA, solo mia. C'è quella scatolina chiusa nel mio cassetto che sembra vibrare in fibrillazione. La scosto leggermente in modo che aderisca comodamente al materasso e la guardo per un istante. Quant'è bella. Il mio cuore mi brucia in petto e le mie mani tremano ma devo chiederglielo  perché la amo e la mia vita senza di lei non ha alcun senso... Prendo la scatolina e poi scuoto Sana leggermente. Appoggia il mento al materasso e apre gli occhi. Il mio cuore perde un battito e ho una gran voglia di baciarla ma preferisco evitare.
"Sana io devo chiederti una cosa ma se la risposta sarà negativa sappi che te lo richiederò ancora e ancora finché non sentirò un si"
Mi guarda confusa ed io con il beneficio del dubbio le chiedo, sedendomi a terra con il mento appoggiato al materasso come il suo e posizionando la scatolina sul letto davanti al suo sguardo stupito
" Sei pronta a diventare un noi?". Iniziò a piangere e io accarezzandole le guance sterminai tutte le sue lacrime,le presi il viso tra le mai e aspettai con ansia che dicesse...
"Si". Ed eccomi ora l'uomo più felice della terra, che abbraccia la donna più bella del pianeta. E finalmente, ora e per sempre non saremo più solo io e te.
  
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