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Autore: Yati    03/09/2011    2 recensioni
La prima volta in cui Rinoa incontra Squall, dal punto di vista di Rinoa... sì, proprio la famosa scena del ballo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

DANCE WITH ME?
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

Rinoa Heartilly esaminò le coppie che si muovevano sulla pista del salone dei ricevimenti del Garden di Balamb, chiedendosi se venirci quella notte era una saggia decisione. Forse avrebbe dovuto scegliere una normale giornata della settimana, invece di venire a una festa inaugurale. Avrebbe potuto semplicemente andare all'ufficio del Preside Cid, invece di cercarlo in un posto gremito di studenti...

E perdere un'opportunità di incontrare Seifer.

Inoltre... le aveva chiesto lui di venire, no?

Si mosse lentamente nel salone, cercando di localizzare Cid.

Molto utile, Rinoa, si rimproverò. Non sai nemmeno che faccia ha. Si morse il labbro inferiore. Ammettilo... stai cercando Seifer!

Non che Seifer fosse nei paraggi...

Forse avrei dovuto chiedergli di venire a prendermi a Balamb, pensò distratta. Forse non sarei dovuto venire affatto...

"Che ne dici di ballare, angelo?"

Rinoa alzò gli occhi per vedere un giovane uomo che le sorrideva, una mano allungata in maniera cortese, alla vecchia maniera.

Crede di essere affascinante?

Cercò di non fare smorfie mentre indietreggiava di un passo, e gli sorrise. Scosse la testa e cercò di sembrare dispiaciuta. "È dolce da parte tua, ma sto cercando qualcuno."

Lui sembrò deluso, ma si ritrasse con delicatezza. Rinoa lo salutò con un cenno del capo e, allontanandosi, vide con la coda dell'occhio il povero ragazzo che veniva preso a gomitate dai suoi amici, che molto probabilmente si prendevano gioco di lui.

Ne ho abbastanza. Quello doveva essere tipo il quinto ragazzo che le aveva chiesto di ballare, e non era passata nemmeno un'ora da quando era arrivata. Non avrei dovuto mettere questo vestito... l'azzurro mi sta comunque meglio, e questo attrae troppa attenzione!

La festa somigliava molto a quelle che suo padre dava alla Residenza Caraway - ufficiali, piene di etichetta... e del tutto noiose. Aveva sperato che il Garden desse feste migliori... essere un SeeD, dopotutto, in teoria doveva essere eccitante. La maggior parte delle persone stavano semplicemente andando in giro a fare conversazioni educate...

Del tutto noioso.

Un altro ragazzo era diretto verso di lei, e Rinoa si diresse di proposito da tutt'altra parte. Si fece strada tra i ballerini, chiedendosi se avrebbe mai trovato Cid o Seifer. Aveva quasi raggiunto la fine della pista da ballo quando una figura solitaria, in piedi in un angolo, catturò la sua attenzione.

Sembrava avere all'incirca la sua età, ma l'aria di solennità che lo circondava lo faceva sembrare molto più grande. Stava guardando il cielo, e prestava ben poca attenzione alla festa. Rinoa seguì il suo sguardo e vide, con somma gioia, una stella cadente che attraversava il cielo notturno. Rimase immobile per un momento, come pietrificata. Un sorriso pensieroso le sfiorò le labbra, e ricordò le parole dolci di sua madre: esprimi un desiderio, Rinoa. Forse si avvererà.

Desidero... desidero poter trovare... la persona che ha promesso di trovare me.

Rinoa divenne cosciente che qualcuno la stava guardando, e istintivamente si voltò verso il giovane uomo che aveva notato - e aveva ragione. Lui la stava fissando. Gli sorrise, ma lui rimase serio. Sempre sorridendo, alzò il dito indice, chiedendo in silenzio se era solo.

Lui sembrò non capire.

Decidendosi, Rinoa si diresse al suo angolo. Lui sembrò spaventato, e lei trattenne un sorriso. I suoi occhi grigi si strinsero un poco quando lei gli si fermò direttamente davanti. Notò lo sfregio quasi verticale che gli attraversava la fronte, non ancora del tutto guarito.

"Sai che sei il più carino?" Lui sembrò sorpreso, ma tacque. Si sarebbe agitato, se fosse stato il tipo. Invece rimase immobile, sembrando distante. Rinoa decise di correre il rischio. Non c'era nessun pericolo, no?

"Balliamo?"

Ora lui sembrò davvero spaventato. Che problema aveva... non aveva mai ballato prima? Sorseggiò il suo drink e rimase in silenzio.

Quindi... vuole giocare, vero?

Rinoa sorrise. "Fammi indovinare... balli solo con le ragazze che ti piacciono, vero?"

Lui scrollò impercettibilmente le spalle, ma lei seppe di aver catturato la sua attenzione. Batté le mani davanti a lei, e continuò misteriosa. "Ok, allora... guardami negli occhi..." Alzò la mano allo stesso livello degli occhi di lui, e lui sobbalzò all'indietro sorpreso. Lei tracciò spirali immaginarie nell'aria. "Ti-piac-cio... ti-piac-cio..." intonò, cercando di imitare al meglio i chiromanti che aveva visto spesso in strada. Lottò contro la tentazione di ridere quando il serio giovane uomo seguì davvero con gli occhi i movimenti delle sue dita. Ha occhi bellissimi, pensò. Sobri, ma comunque bellissimi.

Lasciò cadere la mano e sbatté le palpebre. Piegò la testa sorridendogli. "Ha funzionato?"

Sembrò quasi afflitto quando disse, "non so ballare."

Oh, quindi sai parlare, pensò ironicamente. Non se ne parlava neppure di lasciare che se la cavasse con una scusa come quella.

"Andrà bene," disse lei leggera. "Dai." Lui ebbe appena il tempo di scuotere la testa prima che lei aggiungesse, "sto cercando qualcuno. Non posso ballare da sola."

Lui sembrò piuttosto terrorizzato, e Rinoa colse l'opportunità di afferrarlo per il braccio, trascinandolo verso la pista.

Lui inciampò dietro di lei mentre lo tirava, lanciando sguardi sgomenti. Lei si fermò nel mezzo della pista, e lui disse di nuovo con fare rassegnato, "non so ballare."

"Non fare così il musone," disse lei, metà seriamente e metà scherzando, e gli prese la mano sinistra, posandosi sulla vita la sua mano destra. "Dovrai imparare prima o poi, o no?" Lui sembrò incerto, e lei non poté fare a meno di ridere. "Dai! Guiderò io."

Lui sembrò desiderare moltissimo di andarsene, ma lei scosse la testa. "No, non lo farai! Forza... non è così difficile... un-due, un-due-tre..." Rise dolcemente mentre lui cercava di seguire i passi, ma si muoveva troppo lentamente, troppo impacciato, e continuava a guardarsi i piedi. Lui cercò di tenere il passo e le finì addosso, invece.

Scosse la testa. "Scusa. Te l'ho detto che non so ballare."

Lei gli afferrò di nuovo la mano. "Non essere sciocco. Stavi andando bene. Guidi tu, stavolta."

Gli prese la mano destra e se la posò di nuovo sulla vita, "metti una mano qui, e l'altra qui... vedi? È facile." I suoi movimenti non erano perfettamente eleganti, ma a Rinoa sembrava che stesse capendo i passi di base. Fece una piroetta, e con sua sorpresa, invece di lasciarle andare la mano e rimanere fermo, lui la trattenne e si mosse con lei, e riuscirono a scontrarsi di nuovo. Lei colse l'espressione del suo viso - una di leggera esasperazione mescolata a una sorta di muto imbarazzo.

"Ne ho abbastanza," borbottò lui. Iniziò ad allontanarsi, ma Rinoa gli afferrò un braccio, con uno sguardo implorante.

"Oh, dai. Divertiti una volta tanto."

"Divertimento? Imbarazzo è la parola giusta."

Lei rise e gli prese la mano destra. "La pratica perfeziona, ricordi?"

"Chissenefrega..."

Che risposta è 'chissenefrega'?

Lui gettò occhiate alle coppie che ballavano intorno a loro. Sembrava ancora vagamente imbarazzato, come qualcuno colto a fare qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Forse è tutto lì. Non è il tipo che la gente si aspetta che si diverta a ballare.

"Beh... prova solo a seguire quello che fanno gli altri... ok, un-due, un-due-tre, un-due... bene!" Lo guardò con approvazione mentre si muoveva senza difficoltà al ritmo della musica. Lui si rilassò un poco, e per un breve momento sembrò più a suo agio di prima. Rinoa sorrise. "Visto? Te l'avevo detto... attento!"

Troppo tardi. Lui andò a sbattere contro una coppia alla loro sinistra. L'uomo li guardò, la rabbia evidente sui suoi lineamenti.

"HEY! State attenti, voi due!" Diede al partner di Rinoa uno sguardo veloce, ma curioso, prima di mormorare, "come hai fatto a far ballare quella statua di pietra è una meraviglia di suo..."

Il suo partner sembrò vagamente confuso, ma non arrabbiato. Anzi, Rinoa pensò che sembrava adorabile, con i suoi capelli spettinati e gli squisiti occhi grigi. Fece una linguaccia all'uomo con cui si erano scontrati, e il suo partner la guardò divertito. Non stava sorridendo, però... ma... Rinoa sapeva che era divertito.

"Perché l'hai fatto?" chiese.

"Beh, dovrebbero pensare agli affari loro!"

A questo lui non rispose.

Non è che sia tardo o cose così, pensò lei. Penso... che gli piaccia rimanere in silenzio, e basta. Il tipo introspettivo. Si chiese se uno come lui sarebbe stato capace di andare d'accordo con una... esuberante... come lei.

Rinoa quasi rise al pensiero, e lui la guardò curioso.

Piegò la testa mentre lo guardava. "Dai, continuiamo."

Lui la fissò, sempre tenendole la mano. Qualcosa molto simile a una stanca accettazione gli attraversò i lineamenti; lo stesso tacito consenso che si rifletteva nei suoi occhi grigi. "Dai," disse lui piano.

La musica cambiò ritmo, e lui entrò disinvolto nella figura successiva, guidandola con fermezza. Si mossero sulla pista, con facilità e grazia, e fu ovvio per Rinoa che a lui la schema di danza era familiare quanto a lei. Ogni passo era perfetto, ogni movimenti senza errori, ogni piroetta impeccabile.

Che bugiardo! pensò Rinoa, con un certo divertimento. Ha sempre saputo cosa stava facendo!

Ha detto che non sapeva ballare, rifletté. Non è esattamente la stessa cosa che non sapere come ballare. Forse si sentiva solo a disagio nell'essere al centro dell'attenzione. Forse non gli piaceva mostrare quanto davvero fosse bravo.

Lui smise di ballare, ma Rinoa rimase aggrappata a lui. Forse... non gli interessa quello che gli altri pensano di lui...

Le luci della sala si erano abbassate, e fuori erano iniziati i fuochi d'artificio. Il suo partner stava guardando di nuovo il cielo, i fuochi.

Rinoa lo fissò, notando che i suoi lineamenti si addolcivano mentre guardava lo spettacolo colorato sopra di loro, e un piccolo sorriso che gli accarezzava la bocca.

Forse gli ricordano qualcosa...

E quello ricordò a lei qualcosa. Guardò la folla - e una piccola parte della sua mente registrò il fatto che alcune ragazze stavano fissando lei e il suo compagno con meraviglia - e vide Seifer in piedi, mezzo nascosto, dall'altra parte del salone.

Lasciò andare il suo compagno con riluttanza. Lui la guardò, confuso.

"Ho trovato la persona che stavo cercando," disse, sorpresa dal rimpianto che sentiva al doverlo lasciare. "Grazie del ballo."

Lui sembrò solo vagamente sorpreso, e Rinoa gli fece l'occhiolino, sorridendo. "Un po' più di pratica e sarai perfetto," mormorò.

Si voltò e lo lasciò sulla pista da ballo, e in qualche modo sapeva che lui la stava fissando, con la stessa espressione confusa sul viso.

Vide Seifer sorridere quando la notò. Andò da lui... e notò che aveva un lungo sfregio quasi verticale sulla fronte. Che... strano...

Rinoa guardò al di sopra della sua spalla, quasi sperando di vedere di nuovo il suo compagno di ballo, e sentì un'acuta fitta di delusione quando notò che non lo si vedeva da nessuna parte. Si fermò di fronte a Seifer, rendendosi improvvisamente conto di una cosa...

Accidenti! Non so nemmeno il suo nome!

*****
Nota dell'autrice: ho cercato di rendere Rinoa meno... vanitosa, e tenerla comunque IC. Non so se ha funzionato (alcuni pensano che una 'Rinoa non-vanitosa' sia tipo un ossimoro... ma va beh...). Io non penso proprio che lo sia.
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
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