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Autore: Silvia_sic    04/09/2011    8 recensioni
Un'interesse aggiunto all'iniziale piano di conquista...
Anni passati a nascondersi, organizzando un piano d'attacco e pochi attimi per distruggere ciò che era stato costruito con amore e sincerità reciproca... Era riuscito a far crollare tutto come un castello di carte...
Tutto per colpa di quell'inganno, pianificato con infamia... c'era solo un modo per fermarlo.”
Nuova ficcy per il mondo di Iron Man! Buona lettura!
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Nuovo personaggio, Tony Stark, Un po' tutti, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
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King's deception – Invasion

 

Capitolo 1: Farci l'abitudine!

 

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Sedeva comodamente sulla poltrona d'ufficio al centro dello studio immerso nel buio. La luce del sole filtrava leggera dagli spiragli della tendina, illuminando esiguamente il suo volto tagliente e spigoloso.

 

Non un rumore esterno. Cominciò a battere ritmicamente le unghie sulla superficie piana della scrivania di mogano. I suoi pensieri lo avvolgevano completamente, però non erano buoni pensieri. Riflessioni tetre come quel buio che nascondeva il suo vero aspetto.

 

La porta si aprì senza preavviso. La luce lo colpì dritto sul volto, accentuando i lineamenti severi del suo viso, non il suo vero viso.

 

-Signor King, volevo avv...- cominciò la donna dai capelli mori, prima di essere bruscamente interrotta.

 

-Quante volte ti devo dire che devi sempre bussare prima di entrare nel mio studio?- esclamò irritato per l'irruzione della segretaria. Aveva quasi scoperto il suo reale e ripugnante aspetto. La guardò con quegli occhi color ghiaccio, fulminandola e facendola sentire impotente.

 

Nascondeva quel ripugnante aspetto con un volto più normale, più umano. I capelli corti biondissimi ordinatamente tagliati, la pelle chiarissima e delicata, con quei lineamenti spigolosi e precisi sembrava quasi un viso di porcellana.

 

Chi vedeva il suo sorriso poteva ritenersi fortunato. Possedeva sempre un'espressione severa che incuteva timore a chiunque.

 

-Mi... mi... scusi... ma..a è una cosa urgente...-balbettò la ragazza, abbassando lo sguardo, non riuscendo a sostenere l'occhiata lanciata dal suo capo.

 

-Cosa vuoi! Non ho tempo da perdere con te!- disse sgarbatamente.

 

-Sì, scusi. Un certo Meesh, Charlie Meesh vuole parlare con lei. Non sono riuscita a fermarlo vuole parlare con lei...- disse velocemente con voce tremolante. Sentendo quel nome si alzò dalla sedia, stando in piedi davanti alla scrivania.

 

-Fallo entrare e non voglio essere disturbato mentre lui è qui.-

 

La ragazza uscì dallo studio, chiudendo la porta e facendo ritornare il buio nella stanza. Ryan si diresse verso la finestra, guardando dagli spiragli della tenda i palazzi della città.

 

Charlie Meesh entrò nell'ufficio, chiudendosi alle spalle la porta.

 

-È così che ti fai chiamare qui? Ryan King? Scusa se te lo dico ma non sei un Re...-

 

-Vogliamo parlare della tua copertura? Charlie Meesh?!- esclamò Ryan, girandosi verso l'ospite e lanciandogli uno sguardo sbieco.

 

-Allora?! Cos'hai scoperto? Sei sulla Terra dalla fine dell'ultima Guerra Mondiale, cambiando solo due corpi e le uniche notizie che mandi alla base sono: “Dobbiamo aspettare”. Il nostro Imperatore Skrull è stufo di aspettare. Vuole avere notifiche sulla tua permanenza su questo pianeta e sul resto...-

 

-Dobbiamo aspettare! Qui le cose sono appena cominciate... Ci vorranno ancora un paio di anni terrestri... Dopo agirò da solo. Non voglio aiuti, questa è la mia missione, ho qui i miei soldati. Riferisci all'imperatore che è tutto sotto controllo.- enunciò avvicinandosi alla scrivania, sotto lo sguardo esaminatore di Meesh.

 

-Un paio di anni terrestri quanto sono nei nostri anni?-

 

-Beta-oruy all'incirca...-

 

-Cosa?! Non credo che l'Imperatore apprezzerà questa notizia!- esclamò irritato.

 

-Calma, calma! I Vendicatori si stanno appena formando... per il nostro obbiettivo dobbiamo aspettare...- disse sempre con voce calma e impassibile.

 

-Il nostro obbiettivo o il tuo?- domandò Meesh, conoscendo il reale traguardo che Ryan si era imposto. Ryan si irrigidì, puntandogli gli occhi ghiaccio contro.

 

-Quello è un mio volere, lei non la devi nemmeno nominare!-

 

-Devi togliertela dalla testa è solo una perdita di tempo...- disse poi, sghignazzando.

 

-Questo lo dici tu... con lei anche il nostro obbiettivo si avvicina. Indovina? Ho giusto un invito per un matrimonio...- Charlie rise di gusto.

 

-L'Imperatore aveva ragione. Di te possiamo fidarci... Allora divertiti alla festa!- esclamò per poi uscire dalla stanza.

 

Le sue labbra ebbero un guizzo. -Lo farò... puoi scommetterci!- esclamò, facendo scorrere la mano verde con le unghie affilate lungo un fascio di luce, che irrompeva nella stanza.

 

*******************************************************************************

 

Il leggero tocco delle candide lenzuola sul suo corpo nudo e delicato l'avvolgeva teneramente. Fu svegliata dal rumore della televisione accesa con il notiziario di metà mattinata. Aprì gli occhi azzurri, trovando il corpo del compagno sull'altro lato del letto, che con un braccio dietro la nuca guardava disinteressato il grande schermo.

 

Lo osservò in silenzio senza far sentire che anche lei era sveglia. Le lenzuola gli arrivavano a metà busto, completamente scoperto con gli addominali muscolosi, quasi come scolpiti nel marmo. Il suo sguardo salì fino a raggiungere il petto che si alzava lentamente a ritmo del suo respiro con l'inconfondibile lucina blu incastonata nel petto. Aveva un braccio lungo un fianco, mentre l'altro sorreggeva la testa appoggiata al morbido cuscino, i lineamenti del volto rilassati, la bocca semichiusa contornata dalla sua tipica barbetta.

 

Era annoiato, si capiva chiaramente! Lei sorrise.

 

-Perchè guardi la tv se ti annoi?- chiese, catturando l'attenzione di Tony che si mise seduto, rivolgendole la sua completa attenzione.

 

-Ma buongiorno! Cosa ti fa pensare che mi stessi annoiando?- le domandò.

 

-Ti conosco da anni, per me sei come un libro aperto!- rispose lei, sorridendo.

 

-Libro aperto?! Però, signorina Potts, non mi sembra che abbia ancora capito cosa succederà domani...- disse, usando sempre quei giochi di ruolo che lo divertivano da morire. -... e la “cosa” le sarà tenuta nascosta fino alla fine!-

 

-Questo mi preoccupa! Non sei capace di prepararti la colazione da solo, non oso immaginare organizzare un matrimonio, non ne uscirai vivo!- esclamò, prendendolo in giro.

 

-Dovrei sentirmi offeso... ma non lo sono poiché non cucinerò io!-

 

-Smettila di prendermi in giro! Vuoi dirmi cosa cavolo hai preparato per domani?!- domandò curiosa, mettendosi seduta, accoccolandosi affianco al compagno.

 

-Non dirò niente!- disse, ignorando le suppliche della compagna. -Diventi nervosa quando non hai tutte le cose sotto controllo... eh?-

 

-Certo! Ho sempre programmato tutto io! Non intendo dire che ti sono indispensabile. Ma... ti sono indispensabile!- esclamò, sorridendo fieramente. Già... perchè lei era indispensabile!

 

-Non ti devi preoccupare, l'unica cosa che devi fare è seguire le mie istruzioni e domani: 14 agosto, esattamente alle 11 di mattina, devi presentarti all'altare in abito bianco! Non c'è compito più semplice!- esclamò Tony, continuando a guardare la tv, morendo dentro dalle risate di farla stare sulle spine.

 

-Bhè... almeno so che non mi sposerò in rosso! Che sollievo... Peccato che non so nemmeno dove si dovrebbe trovare l'altare!- esclamò esasperata, poiché tutto le era stato tenuto nascosto. -E se io non lo facessi?! Se non mi presentassi?- Ecco: la vera Pepper era arrivata! In un modo o nell'altro riusciva sempre a metterlo nel sacco.

 

Tony si girò di scatto verso di lei, che lo guardava con occhi vittoriosi. -Questo sì che è un problema!- Pepper pensò che forse finalmente le avrebbe detto tutto... -Chissà se riuscirò a trovare una donna disposta a sposarmi! Telefonerò all'agenzia, troveranno subito una tipa, interessata per lo più ai soldi!- Questa volta aveva vinto lui e tornò a dare attenzione al grande schermo, appeso alla parete.

 

-Scemo!- esclamò, colpendolo leggermente sul braccio, non ricevendo nessuna reazione da parte del compagno, che continuava ad ignorare le sue preghiere, dando più attenzioni al televisore. Doveva trovare il telecomando e spegnere quell'aggeggio!

 

Sempre coprendosi il seno nudo con il lenzuolo, cominciò a cercare con gli occhi l'ambito telecomando. Diede una rapida squadrata alle mani del compagno per capire se il desiderato oggetto era in suo possesso. No. Lui non ce l'aveva!

 

Cominciò a guardarsi intorno. Trovato! Era sotto le lenzuola vicino al corpo di Tony. Almeno credeva di averlo visto... Lo afferrò e immediatamente si accorse che quello non era proprio un telecomando! Subito ritrasse la mano.

 

Tony la guardò basito a bocca aperta, non credendo a quello che era appena successo.

-Non ti facevo così possessiva! Guarda che scherzavo! Non ho intenzione di sposare un'altra!-

 

Pepper era ancora più imbarazzata per la situazione, non poteva credere nemmeno lei a ciò che aveva appena fatto!

 

-Oddio! Scusa! Credevo fosse il telecomando della televisione!- esclamò leggermente confusa e rossa per l'imbarazzo.

 

-Certo... il telecomando... in mezzo alle mie gambe...- disse scettico e per lo più divertito. -Se cercavi il telecomando potevi chiederlo! Eccolo qua!- esclamò, prendendo l'oggetto posto lungo il suo fianco.

 

-Dammi qua!- esclamò lei, strappandoglielo dalle mani e chiudendo la tv. Dopo lo guardò negli occhi. Stava per arrivare una delle sue battutine.

 

-Ora però hai azionato il mio interesse... non puoi più tirarti indietro, hai cominciato tu!- esclamò maliziosamente e con una rapida mossa fu sopra di lei, che rise divertita.

 

-Tu sei tutto matto!- disse, attirandolo a sé per poi baciarlo sulle labbra.

 

Iniziarono una danza di coccole e baci... Quando...

 

-Su ragazzi! Non potete gozzovigliare così di prima mattina! Dovete alzarvi! Domani vi sposate! Avete tutta la vita per farvi le coccole! Ora, Pepper, devi venire con me e tuo padre, che Tony deve organizzare tutto!- la madre di Pepper, Glorya, era piombata nella stanza senza alcun avvertimento con la furia di un uragano.

 

Tony, sentendo alle spalle la voce della futura suocera, si allontanò dalla compagna, afferrando un cuscino per coprirsi le parti intime, mentre Pepper si nascondeva il corpo con il lenzuolo.

 

-Mamma! Ma ti sembra il modo di entrare nella nostra camera?! E poi... come hai fatto ad entrare in casa?- chiese Pepper quasi urlando.

 

-Oh! Jarvis! È un così caro computer! State tranquilli non mi scandalizzo per un paio di baci!- disse la donna sorridendo, non curante dell'imbarazzo che provavano Tony e Pepper in quel momento. -Ma che disordine che c'è in questa stanza! Che avete fatto ieri sera?! Guerra?!- chiese, cominciando a raccogliere gli oggetti a terra.

 

-Una specie...- sussurrò Tony, giusto il dovuto per farsi sentire da Pepper che gli tirò un leggero pugno sul braccio, fulminandolo con lo sguardo.

-Che c'è?!- si giustificò lui. Pepper lasciò perdere, ora il suo scopo era quello di mandare fuori dai piedi la madre!

 

-Mamma, lascia stare faccio io dopo! Non preoccuparti!-

 

-Non c'è tempo, cara!- disse, continuando a mettere in ordine. Poi si diresse verso la porta: -James! Vieni! Li ho trovati!-

 

Nemmeno dopo 10 secondi la voce di James si udì dal corridoio: -Come hai fatto?! È una casa immensa! C'è il rischio di perdersi qui dentro!- esclamò, guardando oltre la ringhiera che delimitava il secondo piano.

 

-Papà! Non entrar...- Pepper non fece in tempo a finire la frase che James aveva già rivolto lo sguardo all'interno della stanza, trovando la sua adorata bambina coperta da solo un lenzuolo e accanto il futuro genero che usava come scudo un cuscino in piume. Quello che vide dopo fu solo uno sfondo nero.

 

-O cielo! È svenuto! Vabbè, si riprenderà!- esclamò Glorya come caduta dalle nuvole, ritornando a sistemare, non curante del fatto che il marito giaceva a terra privo di sensi!

 

-Papà! Tony, vai ad aiutarlo!- disse Pepper preoccupata.

 

-Lo farei se solo trovassi i miei boxer!- enunciò, continuando a cercare l'indumento in giro per il letto.

 

-Sono quelli per caso?- chiese Glorya, indicando gli slip neri, che si trovavano sopra una lampada sulla cassettiera.

 

-Sì, proprio quelli! Le dispiacerebbe...?- Glorya si avviò a prendere i boxer appollaiati sulla lampada. Intanto Tony sussurrò qualcosa all'orecchio di Pepper: -È una cosa eccitante, ma dovresti perdere il vizio di lanciare i miei vestiti in giro per la stanza!- Lei rise, divertita per l'imbarazzo che provava il compagno.

 

Tony si infilò i boxer, per poi andare a vedere se James era ancora vivo. Si avvicinò a lui, mettendolo seduto con la schiena al muro e cominciando a dargli leggeri buffetti sul volto per risvegliarlo.

 

-Sig. Potts.... mi sente? Sono Tony! Yuu-uuh!- Niente. Non riprendeva i sensi. Tony rivolse lo sguardo verso Pepper che si era rannicchiata ai piedi del letto avvolta nel lenzuolo, per constatare le condizioni di suo padre. Lui fece spallucce, non sapendo più che fare e intanto Glorya parlava e parlava sui preparativi delle nozze e di quanto era felice per quel giorno.

 

Pepper si mise gli slip e si infilò la camicia di Tony, che indossava la sera prima. A righine blu e bianche, evidentemente grande per il suo fisico, ma dopotutto era stata la prima cosa che le era passata per mano ed era anche abbastanza grande per coprirle almeno un po' le gambe.

 

Si avvicinò anche lei al padre, chiamandolo ripetutamente.

 

Tony la guardava stranito. -Se hai intenzione di far morire tuo padre, sei sulla strada giusta! Con la mia camicia indosso mi fai letteralmente impazzire!-

 

-Finiscila! Cerca di fare il serio!- esclamò lei, riprendendolo. In quel momento James aprì gli occhi leggermente stordito.

 

-Papà tutto bene?- chiese Pepper, guardandolo negli occhi. Lui annuì lievemente, esaminando con attenzione la situazione.

 

-Meno male!- esclamò Tony, aiutandolo a rimettersi in piedi. -Per un pelo e avevo la sua anima sulla coscienza!-

 

-Oh! Figurarsi, figliolo!- disse Glorya, riprendendo in mano la situazione. Si avvicinò al marito, sistemandogli la giacca. -James, dovresti averne fatto l'abitudine! Cosa credi che facciano la notte? Mica soltanto dormono!- esclamò con tranquillità, rigirando il coltello nella piaga.

 

James non si sentì, di nuovo, la terra sotto i piedi. Stava per ricadere a terra. Fortunatamente Tony lo sorresse, impedendogli di crollare.

 

-Grazie...- disse con un leggero sussurro. -Devo abituarmi all'idea...-

 

-Dai, papà, vieni con me in cucina che ti siedi e prendi un bicchiere d'acqua.- lo invitò Pepper. Lui la seguì, sentendosi un po' ripreso dallo sgomento.

 

Tony andò in bagno, cercandosi di rendere abbastanza presentabile. Che vita movimentata già di prima mattina! Due futuri suoceri da manicomio!

 

Glorya non si faceva nessun problema e lo trattava come un figlio, forse anche troppo; mentre James quasi non lo sopportava, protettivo com'era nei confronti della figlia! Vedeva Tony come un soggetto da tenere sotto esame.

 

Continua....

 

 

 

 

NdA: Salve! Questo è il primo capitolo! Dopo la visione tetra dell'antagonista, passiamo alla mattinata movimentata in casa Stark! XD Vi piace come inizio? Ditemi che ne pensate lasciando qualche recensione! ;)

   
 
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