04/09/2011
3 recensioniPer colpa mia..
Stefan sembrava un angelo; la pelle chiara, i capelli biondi e gli occhi verdi, ma sotto l’aspetto dell’angelobuono, si nascondeva un demone affamato di sangue.
Se ne stava li, a guardare la ragazza bionda con cui si era divertito quella sera. Era il suo passatempo ormai. Le soggiogava, si divertiva e poi si ci nutriva.
Con il sangue che gli sporcava la faccia, con il viso contratto, guardava il corpo inerte nella ragazza. Ora che ci faceva attenzione, pensava che era proprio una bella ragazza, ma non si dispiaceva di avergli tolto la vita così facilmente. Ormai, la vita delle persone non aveva più senso: non si creava problemi se toglieva la vita a ragazze, bambine, o persone più grandi. Vedeva le persone come oggetti, da usare per il suo nutrimento.
La porta si aprii. Era Damon. L’orrore era dipinto nel suo volto. " Che cosa hai fatto? Non puoi andare avanti così fratello!” ma Stefan non lo ascoltava. Era accecato del sapore del sangue. Era diventata una routine! Stefan che si divertiva in assenza del fratello, e quest’ultimo quando ritornava a casa gli faceva sempre la solita predica, senza risultati.
“ Dai non arrabbiarti. Ti ho lasciato un bocconcino” disse Stefan, facendo uscire da un angolo della casa, una ragazza mora. Damon, che fino a quel momento era seduto con un drink, si alzo velocemente pronto per uscire. Lui era diverso da suo fratello: non uccideva vite umane. Ma Stefan anticipò le sue mosse e piazzò davanti la porta con la ragazza. Con un dito, provocò un taglio al livello della giugulare della ragazza, per provocare il desiderio di fame in Damon.
Il sangue rosso, uscii lentamente, percorrendo il collo delicato, fino all’apertura tra i due seni, aumentando il desiderio. Non poté più resistere; anche stavolta il vero essere di Damon uscì fuori, lasciandosi guidare dal desiderio.
Queste immagini del passato, riaffiorarono nella mente di Stefan, mentre stava seduto nella poltrona del salone, sorseggiando il solito drink.” È così a causa mia, solo mia, se Damon è quello che è ora” pensava.
La verità, è che il mostro che era Damon, lo terrorizzava. Poteva riuscire a fare qualsiasi cosa, era privo di sentimenti.
Lo odiava perché faceva del male alla gente, senza preoccuparsene, lo odiava perché gli ricordava com’era lui 145 anni fa, e non voleva pensare più a quei momenti oscuri. Ora i ruoli si erano invertiti: Stefan era quello buono, e Damon quello cattivo.
Ma solo per colpa sua.
Sotto sotto, nascondeva la vera motivazione: gli mancava il suo fratellone, quello protettivo che si prendeva cura di lui, il fratellone che lo sorreggeva nei momenti di crisi, quello che doveva rimediare ai danni fatti. Gli mancava Damon, il vero Damon, nascosto sotto la maschera in sentimentale che era ormai diventato.
Aveva perso la persona che era un tempo suo fratello.
E tutto per colpa sua.