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Autore: Kya    04/09/2011    0 recensioni
A volte la linea che divide il sogno dalla realtà è davvero molto sottile ...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oscurità.

Vash giaceva svenuto, legato saldamente mani e piedi, in un angolo di un'angusta stanza, dove un uomo, indistinta sagoma nera, era seduto ad un tavolo.

"Finalmente. Cominciavo ad annoiarmi."

"Legato" disse Vash con disprezzo.

"Bene. Visto che sei di nuovo cosciente, possiamo riprendere il nostro discorso."

"La mia risposta è sempre la stessa!"

"Un vero peccato. Ma sono sicuro che cambierai idea". Un gelido sorriso comparve sul viso inespressivo di Legato.

All'improvviso un turbine di immagini sommersero la mente di Vash. Quando si fermarono, facendosi più nitide, poté distinguere una stanza a lui stranamente famigliare e una voce femminile carica di disperazione che lo chiamava.

Meryl stava in piedi con la schiena contro la parete. Un uomo alto, vestito di scuro stava davanti a lei. Vash non riusciva a vedere il volto dell'uomo, ma vedeva perfettamente la sua mano sinistra che bloccava le braccia della ragazza sopra la testa, mentre l'altra apriva con esperta facilità la sua camicetta.

Lei cercava disperatamente di divincolarsi mentre lui la baciava sul collo, mentre una mano scivolava sotto il tessuto della camicia all'altezza del seno.

Lacrime calde le rigavano il viso arrossato per lo sforzo di liberarsi e la sua voce rotta dal pianto non smetteva di implorare l'uomo di fermarsi.

Un brusco scossone e si ritrovò distesa sul letto, incapace di muoversi, come se qualcosa l'avesse immobilizzata.

Meryl era in preda al terrore. Le dita dell'uomo sopra di lei stavano lentamente sfilando gonna e camicia.

………

Gli occhi di Vash di spalancarono e dalle sua bocca uscì uno strasciacato "Legato". La collera si impossessò di lui. "Cos … cosa significa questo! È un illusione oppure ….." le parole gli morirono in gola.

"Illusioni? Non sarebbe stato divertente. E poi Midvalley ha insistito così tanto che non ho avuto cuore di dirgli di no." La sua voce era inespressiva come sempre, ma a Vash sembrò di leggere un sottile divertimento.

Sentiva nella sua mente la voce di Meryl che lo chiamava disperatamente.

"Allora Vash, cosa hai intenzione di fare ora? Spetta a te decidere. Non vuoi salarla?"

……

Midvalley l'aveva quasi spogliata del tutto. Le sue mani correvano sulla sua pelle liscia, soffermandosi sul fianchi e risalendo fino al petto. Le baciava l'incavo del collo, le spalle, il seno, mentre le sue dita giocavano tra i suoi corti capelli neri. La sua bocca vicinissima a quella di Meryl che poteva sentire il suo respiro sulla pelle nuda.

Vash non poteva più guardare, ma non riusciva ad allontanare dalla propria mente quelle immagini orribili.

"Ora basta Legato! Ferma tutto questo!" Lacrime di terrore e di collera scendevano sulle sue guance. Cercò disperatamente di liberarsi, forzando le corde con tutta la forza che aveva, mentre qualcosa di liquido e caldo scendeva dai suoi polsi. Tutti i suoi sforzi erano vani.

Legato assisteva alla scena divertito. Lui adorava veder soffrire Vash the Stampede.

"Povero Vash. E pensare che tutto questo è successo per colpa tua. Se avessi risposto subito.

Una semplice risposta. Devi solo pronunciare una semplice parola per porre fine alle sue sofferenze."

"Non posso!" gridò Vash disperato.

"Bene, allora. Come desideri."

Nella mente di Vash comparve l'immagine di Midvalley che baciava le labbra di Meryl appassionatamente, mentre la sua lingua entrava nella bocca di lei. Meryl giaceva ancora sul letto, tremante, incapace di muoversi.

"Meryl!!!! NOOOOOOO!!!"

Vash si ritrovò seduto nel suo letto, sudato e ansimante. Si guardò intorno cercando Legato, il cuore che gli martellava all'impazzata nel petto, ma non c'era traccia dell'uomo. Le sua mente confusa cercava di capire cosa fosse successo. ' È stato soltanto un incubo' pensò Vash 'nient'altro che un sogno'. Alzò il braccio per scostarsi i capelli sudati dal viso e i suoi occhi si fermarono a fissare con orrore la sottili linee rosse sul suo polso.
  
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