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Autore: TooLateForU    04/09/2011    4 recensioni
Da quando erano tornati dall’uscita con quelle due biondine- Melrose e Jenny? O Melly e Jenna? Boh.- Amy non faceva che guardarsi allo specchio, eseguendo pose improbabili e facendo smorfie a tutto spiano. Ad un tratto si voltò verso di me, e se ne uscì con una cosa che non mi sarei mai aspettato:
‘Justin, tu pensi che le mie tette siano troppo piccole?’
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Wishing Stars'
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"Justin, tu pensi che le mie tette siano troppo piccole?"
 
Sentii la Coca Cola che stavo bevendo fermarsi a metà del tragitto, e mentre la sputacchiavo a destra e a manca il naso pizzicare.
Ma che domande erano?!
Mi girai sconvolto verso di lei, che mi guardava assolutamente seria.
“Amy, ma che cazzo stai dicendo?”
Lei sbuffò, alzando gli occhi scuri al cielo. “Ti ho fatto una semplice domanda!”
La osservai per un attimo, pensando che si sarebbe messa a ridere da un momento all’altro, rivelando che stava solo scherzando.
Ma non lo fece.
“Ehm..E cosa dovrei rispondere?” continuai, guardandola in faccia.
“Quello che pensi! Avanti, guardale un attimo!” si toccò abbastanza esplicitamente, avvicinandosi di più.
Distolsi lo sguardo velocemente, puntandolo su quell’interessantissima bottiglia di Soda là davanti. Guarda Justin, guarda quante cose interessanti ci sono su quella bottiglia! Dieci per cento di sodio, quaranta calorie ogni cento ml, quattro punto cinque grassi saturi ogni cento ml..
“Jus, ti sto parlando!” esclamò Amy, stizzita.
“Lo so.” risposi, senza distogliere lo sguardo dalla Soda.
“E allora perché non mi guardi?”
Mi mossi a disagio sul divanetto. Dio, stavamo ancora parlando delle sue tette? Ma perché?
“Senti.” Cominciai, riprendendo a guardala in faccia “Se proprio ci tieni a saperlo, sono assolutamente.. normali.” Finii. Dio, se ci sei, dimmi che non sto arrossendo!
“Ma se non mi hai neanche guardata!”
Tesoro, ti ho guardata molto più di quanto pensi. Ma questo è meglio che tu non lo sappia.
“Si può sapere perché ti sei fissata su questa cavolo di cosa?” le domandai, spazientito. La vidi stringere le piccole labbra, come faceva sempre quando aveva qualche dubbio, prima di sedersi sul divano davanti a me ed aggiustarsi velocemente una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio.
“Bè, oggi mentre ero nei camerini a provare vestiti con Melrose mi sono accorta che ho davvero molte meno tette di lei, e abbiamo la stessa età! All’inizio ho pensato che fosse lei quella strana, perchè secondo me ha un leggero squilibrio ormonale, ma magari sono io ad averlo troppo piccole! Tu che pensi?”
Bè, Melrose aveva davvero due cose enormi, una quarta come minimo. Ed era altamente, altamente scopabile.
Ma non era Amy.
“Oh, ma chissene frega delle bocce di Melrose! Okay, le ha molto più grandi di te, e allora?” ribattei. Non capivo dove voleva arrivare.
“Come allora?” esclamò, con voce stridula. “La prima cosa che guardano i ragazzi sono le tette!”
“E chi te l’ha detta questa stronzata?”
“Tu, due settimane fa circa, dopo aver visto Kim Kardashian in TV.”
Strinsi un attimo gli occhi, cercando di ricordare meglio. Bè, era probabile avessi sparato una simile cazzata, ne sparo talmente tante al giorno che me le dimentico.
“E da quando dai peso a quello che dico?” replicai. Lei incrociò le braccia al petto, e assunse la tipica espressione da offesa.
Feci un sospiro, puntellando i gomiti sul divano per sedermi meglio. “Senti, è vero, le tette le guardiamo tutti alle ragazze ma non ci fermiamo lì, capito? Non è mica l’unica cosa che notiamo.”
“E che altro ci potrebbe essere da notare, in un cesso come me?” rispose, lanciandomi uno sguardo che doveva essere eloquente.
Oddio, questa ragazza è deficiente. La mia migliore amica è deficiente.
“Tu sei un cesso? Ma dove vivi, su Pandora? Ci sono un sacco di cose da notare, in te!”
“Del tipo?”
Sbuffai, esasperato. “Del tipo che quando sorridi ti viene una fossetta sulla guancia destra, e che hai una risata che assomiglia a quella di Minnie. O che quando il sole ti colpisce i capelli ti vengono dei riflessi quasi biondi, e quando ti arrabbi gonfi le guance. Oppure che hai delle dita affusolate perché suoni il piano da sei anni, e che hai le orecchie un po’ a sventola. E che ti metti sempre il lucidalabbra, anche se hai le labbra più rosa che abbia mai visto. Può bastare?”
Sbattè le palpebre un paio di volte, stupita da tutto quel patetico discorso. Dio, quanto sono scemo, perché ho detto tutte quelle cose?
Perché il mio cervello connette sempre troppo tardi?
Fece un sorrisone, e si avvicinò di più, prendendomi una mano e stringendola tra la sua.
“Amici per sempre?”
Amici.
Un piccolo crack nel petto mi avvertì che un altro pezzo di cuore era andato infranto.
Le feci il sorriso più sincero che potessi, e le strinsi delicatamente la mano.
“Amici per sempre.”

Cavolata che mi è venuta in mente guardando fuori dalla finestra. Spero che a qualcuno sia piaciuta!
Baci!
   
 
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