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Autore: Subutai Khan    06/05/2006    3 recensioni
"So già che di tutto questo non ve ne fregherà una mazza. Ed è anche normale, per carità. Chi può interessarsi di una simile chiavica di racconto?"
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sì, sono proprio un coglione.
Sarebbe carino, bello e comodo poter addurre come scuse, nell'ordine: i dischi rigati, la sfortuna, la congiuntura economica, il continuum spazio-temporale, la peste bubbonica, le piogge di meteoriti e altre amenità simili. La realtà resta: sono un coglione.
Ho avuto un sacco di tempo. Un sacco. Davvero tanto.
Un anno. Anche di più, a voler fare i precisini.
Ne ho parlato a destra e a manca, a est e a ovest, sopra e sotto. Farfugliavo di fare una cosa in grande stile. Roba da professionisti del crimine: le vetrinette rotanti, i poster, i quadri con dipinti scene di caccia al drago. Cose così.
Facevo proseliti fra gli amici, cercando il loro scontato consenso.
“Sì sì, stai pur sicuro che appena apri mi ci fiondo dentro”.
“Non mancherei per nulla al mondo”.
Non ce l'ho con loro, sia chiaro. So bene che dicevano sul serio. Sarebbero stati, e lo sono ancora, disposti a sostenermi. Sia come clientela fissa, sia come eventuale disponibilità nel dare una mano in negozio. Anzi, due santi stanno ancora dietro a me, cercando di spronarmi nell'alzare le chiappette dalla sedia e darci dentro.
Se non sapessi che lo fanno volentieri penserei che sono masochisti. Mi dedicano tempo ed energie e io li ripago così.
Quando lo apro questo cazzo di negozio, eh? A Natale del 2981? Magari l'undici luglio, così festeggio l'anniversario per i mille anni della mia nascita.
Ma vai a cagare, Nasturzio.
Veramente, dovresti solo morderti le palle a sangue. Avevi tutto il tempo che volevi per fare le cose con calma. I tipi di http://www.tihofregatoilpostoahahahah!.org sono sbucati fuori da poco, ma chissà da quanto si muovevano nell'oscurità con le pratiche burocratiche che tu, con quella tua meravigliosa faccia da pirla che ti ritrovi, vedi solo come un motivo per sbuffare.
Non va così, Filiberto. Non va.
Ti sei fatto bagnare il naso. Bravo, bravo. Complimenti.
Adesso, come dice giustamente uno dei due amici santi, la tua strada è in salita. Se davvero ci tieni devi aprire 'sta minchia di negozio con la consapevolezza che sarai in totale svantaggio rispetto ai tuoi concorrenti. Puoi forse rifarti mettendo dei prezzi più bassi, se va in porto l'idea di comprare il locale invece di prenderlo in affitto.
Ma potrebbe non bastare.
Questi sembrano dei tipi tosti. Hanno già un sito Internet coi controcazzi e pare che vendano qualunque cosa, dai meccanismi di apertura delle serrature alle parabole satellitari.
'Sticazzi. Per quanto mi piacerebbe poter fare un raid notturno per abbattere il loro negozio a forza di molotov, non si può. Peccato.
Nulla è compromesso, intendiamoci. A parte che niente e nessuno mi vieta di aprire lo stesso (“quando ho aperto la mia attività non avevo un concorrente, ma tre o quattro”), mi basta pensare a un posto come Milano, dove di ludoteche e fumetterie ce ne sono a bizzeffe. È vero, il mercato è immensamente più grande e c'è un bacino di potenziali clienti enorme, ma il succo è quello.
Se riesco a vendermi bene ce la posso ancora fare. Tranquillamente.
Tanto per dirne una, a una quindicina di giorni dall'apertura pare che questi abbiano fatto poca pubblicità in giro per la città. Ciò potrebbe tornare a mio vantaggio, se riesco a farmi un nome in breve tempo.
D'altro canto questo lavoro sarebbe una manna dal cielo, per me: ho la passione per i giochi di carte tipo Magic e per i giochi di ruolo alla Dungeons & Dragons. Sono inoltre abbastanza competente in merito da poter avere l'aria del professionista che sa fare il suo mestiere. E non è che avrei solo l'aria, ne sono convinto.
Stringendo: è solo una questione di volontà. Se mi ci metto ce la posso fare.
Certo, a me piacerebbe davvero molto poter trovare il locale già pronto e arredato, aver sistemato tutta la faccenda dei permessi per magilla e dover solo aprire la porta del negozio.
Ma non funziona così, Arcibaldo, e lo sai.
Quindi muovi quelle chiappe rachitiche che ti ritrovi e datti da fare, stronzone con le lucette.
So già che di tutto questo non ve ne fregherà una mazza. Ed è anche normale, per carità. Chi può interessarsi di una simile chiavica di racconto?
In effetti lo scrivo soprattutto per me, in un impeto di egocentrismo da primato. Ma ha il suo perché, nonostante tutto: serve a ricordarmi che ho poco tempo. Potrebbe scadere domani. Come il vostro, d'altronde.
E allora basta buttarlo via.
Basta.
   
 
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