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Autore: angedelamusique1870    05/09/2011    0 recensioni
...Fissai il cielo per distogliere la mia attenzione da quei pensieri davvero poco piacevoli. Era di un insolito colore grigio con riflessi più cupi o luminosi, a seconda di come si spostava la luce dietro le nuvole. Avevo sempre immaginato che i "suoi" occhi fossero di quel colore: un colore che ti ipnotizza, che ti affascina, che t'incatena a se, senza scampo, proprio come "lui": Erik, il Fantasma dell'Opéra. Il mio primo amore. Un colpo di fulmine nato per caso cinque anni fa. La sua storia mi affascinò, e lo fa tutt'ora. Leggendo il libro ho l'impressione di sentire il suo dolore, la sua passione, il suo tormento come se lo provassi anch'io, quasi riesco a sentire le urla di terrore della gente che fissava il suo volto deforme...quelle urla mi fanno infuriare: perché le persone dovevano giudicare solo per l'apparenza? Non me lo sarei mai spiegato. Di certo se Erik avesse potuto scegliere, non si sarebbe trovato con un volto sfigurato. Tutti lo consideravano un mostro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                                                               AMOUR POUR UNE AME TOURMENTE'             
 
 
PROLOGO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Casoria Settembre 2011

 Il tempo stava cambiando: il cielo era sempre più nuvoloso e scuro e il sole non splendeva più alto nel cielo come qualche settimana prima, chiaro segno che l'estate stava per tramontare, come la luce in quel momento del resto. Non ci sarebbero più state allegre giornate al mare, nè passeggiate notturne per i vicoletti di quei paesini di villeggiatura, tutto ciò portava ad una conclusione, le vacanze erano finite. Tra poco sarebbe iniziata la scuola, e quello non sarebbe stato un anno come un altro, no. Quello era l'ultimo anno del liceo, avrei preso il diploma e mi sarei iscritta all'università, chiudendo un capitolo della mia vita ed aprendone un altro.
Tutto sommato non mi dispiaceva lasciare il liceo e cambiare aria, per così dire. Dicevo a me stessa che sarei riuscita ad essere più socievole ed espansiva in un nuovo ambiente. Odiavo essere insicura e sentirmi sempre impacciata e fuori luogo in ogni situazione; per questo non sono mai riuscita a dare il meglio di me stessa, non davanti agli altri almeno, mai...mai. Questa consapevolezza bruciava ancora dentro di me, perché non avrei mai dimostrato quanto valevo davvero...Fissai il cielo per distogliere la mia attenzione da quei pensieri davvero poco piacevoli. Era di un insolito colore grigio, con riflessi più cupi o più luminosi, a seconda di come la luce del sole si spostava dietro le nuvole. Avevo sempre immaginato che i "suoi" occhi fossero di quel colore: un colore che t'ipnotizza, t'incatena a se, senza scampo, proprio come "lui", Erik, il Fantasma dell'Opéra. Il mio primo amore. Un colpo di fulmine nato per caso cinque anni fa. La sua storia mi affascinò, e lo fa tutt'ora. leggendo il libro ho come l'impressione di sentire il suo dolore, la sua passione, il suo tormento, come se lo provassi anch'io, quasi riesco a sentire le urla di terrore della gente che guarda il suo volto deforme...quelle urla mi fanno infuriare: perché le persone dovevano giudicare solo per l'apparenza? Non me lo sarei mai spiegato. Di certo se Erik avesse potuto scegliere non si sarebbe trovato con un volto sfigurato, non vi pare?. Tutti lo consideravano un mostro. E' vero che aveva ucciso, ma non aveva avuto scelta non avendo conosciuto altro che odio, disprezzo, derisione, come si può considerare un mostro se nessuno gli ha mai mostrato amore, comprensione. Costretto a nascondersi nei sotterranei di uno dei teatri più famosi al mondo,l'Opéra. Costretto  a nascondersi dalla  furia cieca del mondo che vuole eliminare tutto ciò che è "diverso" perché ne ha paura.E' un uomo tormentato...eppure per amore ha sacrificato tutto: il suo genio musicale; la sua musica, unica compagna in quel mondo solitario; il suo talento; la sua miserabile vita...ma il suo era un sentimento troppo grande e potente per essere compreso da una ragazza giovane ed ingenua, quale era Christine daaè...ma sentitemi! Io non sono certo così diversa da lei, non abbiamo che pochi mesi di differenza, eppure io non avrei scelto il Visconte Raoul De Chagny, no, avrei scelto Erik. Ebbene "lui" per amore l'ha lasciata andare, lasciando che il suo cuore si spezzasse in mille pezzi. Quindi, come considerarlo un mostro?...mio dio, ma perché penso ancora a queste cose? Mi chiesi irritata, in fondo era solo una storia inventata, no? No! Per me non era un'invenzione, ecco perché continuavo a pensarci...a pensare a "lui". Può esistere un tale uomo? Ogni fibra, ogni cellula del mio corpo rispondeva che sì, esiste un tale uomo. "ERIK E' MORTO", tre parole che mi tornarono in mente in quel preciso istante, parole taglienti e brutali. Così si conclude la storia di Leroux, e allora perché io sentivo che non era andata così? Certo, era molto probabile, aveva amato così tanto da poter morire...eppure non era andata così, non era morto, me lo sentivo.
Un lampo improvviso illuminò il cielo sinistramente, facendomi sobbalzare. Avevo l'impressione che qualcuno mi stesse osservando...poi la pioggia prese a scendere sempre più fitta, non avevo visto nessuno. Sì, il tempo stava decisamente cambiando e forse non solo il tempo, qualcosa dentro di me mi diceva che anche la mia vita stava per cambiare, stava per cambiare definitivamente. Chissà se in meglio o in peggio, questo non mi era dato saperlo, ma di sicuro sarebbe cambiata. Mi concessi un ultimo pensiero prima di tornare in  e prepararmi per andare a letto: "Erik..." ebbi un flash, rividi una scena del musical, una delle ultime: quando Erik vede Christine allontanarsi col Visconte "You alone can make my song take , it's over now the music of the night!" canta queste tristi parole, un'amara verità. Due mute lacrime di partecipazione al suo dolore scesero dai miei occhi. "Erik...mi dispiace", sussurrai nella notte ormai prossima.


NOTE DELL'AUTORE:    spero che questa mia creazione vi piaccia, conto di finire presto il primo capitolo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche le critiche sono accette, so bene di non essere tanto brava, ma non potevo non scrivere per mettermi alla prova sul personaggio che amo: Erik. E' un' ardua impresa, anche perchè ho aggiunto novità insolite, che svelerò più in la. Non mi resta che incrociare le dita e stare a vedere!

P.s. Ringrazio già da ora tutti coloro che leggeranno la mia storia

Votre humble serf
Emy
  
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