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Autore: telesette    06/09/2011    1 recensioni
Una parentesi immaginaria, a seguito dell'episodio 33 ( "Addio Amici"), dove scopriamo in modo un po' più approfondito il commissario Macarone e il suo più commovente lato umano...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel Omachi/Machiko Valencia , Isac Gudonov, Jotaro Kid, Macarone, Steven Boy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CON L'AFFETTO DI UN PADRE

Nella centrale di polizia, ormai semidistrutta, regnava un silenzio inquietante. Isac e gli altri stavano camminando tra le macerie, incapaci di credere che tutto ciò fosse accaduto realmente. I responsabili di quella orribile strage erano stati distrutti, i loro amici erano stati vendicati, ma nessuno avrebbe potuto riportare in vita il fiero e irascibile Macarone né il coraggioso e sfortunato Gratano. Mentre camminavano nei corridoi, tra i mobili rovesciati e innumerevoli scartoffie bruciate e sporche di sangue, Isac e compagni si sforzavano di accettare quella difficile realtà.

- Quelle carogne... Non hanno risparmiato nessuno!

Steven si lasciò scappare quella frase a denti stretti, sforzandosi di contenere la rabbia che provava.

- Perché siamo tornati qui - domandò Jotaro. - Non possiamo più fare niente ormai...

Omachi portò istintivamente la mano all'anello che il commissario le aveva regalato poco prima di morire; un tempo apparteneva a sua moglie e, anche se tuttora non capiva il perché avesse voluto darglielo, non poteva fare a meno di sentire l'enorme valore affettivo che quel piccolo oggetto aveva con sé.

- Ho parlato con mio zio ed entrambi abbiamo concordato una cosa. - Esclamò Isac deciso. - Macarone, Gratano e tutti gli agenti di questa centrale sono morti coraggiosamente per difendere la zona Jota e tutti coloro che vi abitano, ed è nostro preciso dovere ricordarli come meritano... Per questo ci siamo impegnati a costruire un monumento alla loro memoria ed occorre una foto da mettere sull'epitaffio!
- Sono d'accordo - fece eco Steven. - Mi sembra incredibile che stiamo parlando di quel vecchio brontolone ma, tutto sommato, credo che almeno questo glielo dobbiamo! 

Così dicendo, Steven calò la visiera del berretto sugli occhi per non farsi vedere in volto ma non poteva nascondere il filo luccicante lungo le sue guance.

- Questo dev'essere il suo ufficio - disse Omachi, facendosi largo verso una porta socchiusa e spingendo per entrare.

Dentro la stanza era quasi completamente intatta, a parte qualche mobile rovesciato, e tutto era rimasto esattamente come le ultime ore che la centrale aveva vissuto durante l'attacco. Omachi si avvicinò alla scrivania del commissario e, nell'esaminare con lo sguardo gli oggetti ivi riposti, rimase colpita soprattutto da una piccola cornice portaritratti.

- Non posso crederci - esclamò con un filo di voce.
- Che succede - domandò Isac. - Hai trovato qualcosa ?

Il russo si avvicinò dietro le spalle di Omachi che, con mani tremanti, reggeva ciò che aveva appena trovato. Solo allora Isac capì cosa l'aveva sconvolta: in quella foto il commissario Macarone era insieme a due donne, una doveva essere senza dubbio sua moglie mentre l'altra assomigliava in modo incredibile a Omachi.

- Dev'essere sua figlia - osservò il russo. - E' incredibile come ti assomigli, a parte i capelli forse, posso immaginare cosa deve aver provato lui nel vederti in quel momento!

Omachi non disse niente. Lo sguardo cadde su un piccolo volume rilegato in pelle, vicino al punto in cui aveva trovato la foto. Aprendolo istintivamente, capì che si trattava del diario del commissario. Scorrendo a caso le pagine, rimase colpita nell'apprendere che i pensieri dell'uomo volgevano praticamente tutti attorno alla sua famiglia e subito sentì un forte groppo in gola.

***

Oggi la nostra piccola Angela compie diciannove anni. Sembra ieri che la portavo sulle ginocchia e che mi chiamava "papà", ma è cresciuta troppo in fretta per me. Eh sì, è triste vedere i propri figli che si allontanano insieme ai ricordi, ma è così che deve essere e come padre non posso fare a meno di essere felice per lei. Da quando te ne sei andata, amore mio, mi sembra di sentire la tua mancanza ora più che mai. Lo sai che la nostra bambina sta per sposarsi ? Darei non so che cosa per poter condividere con te questa gioia... Mi piacerebbe stare con lei in questi giorni, magari aiutarla con la scelta la casa o roba simile, ma ho paura che mi consideri ancora come eri solita chiamarmi tu: un "incorreggibile impiccione!" Comunque non temere, ho conservato il tuo anello in previsione di questo giorno e glielo darò, sta tranquilla. Una madre non può mancare al matrimonio di sua figlia e, non appena vedrà questo, la nostra Angela capirà che la sua famiglia le starà vicino comunque... ora e per sempre!

***

Le pagine che seguivano erano bianche. In mezzo vi era infilata una busta con dentro una comunicazione ufficiale. Purtroppo la figlia di Macarone e il suo promesso erano scomparsi a seguito di una tragedia: i Vichinghi di Marte avevano circoscritto il luogo ove si sarebbe svolto il matrimonio, per far passare un carico scottante di merce pregiata, e l'astronave che trasportava gli sposi non aveva emesso alcun segnale di riconoscimento. Il dispaccio era una semplice pratica d'archivio e il contenuto strettamente essenziale, ma sia Omachi che Isac intuirono cosa avesse provato il commissario nell'apprendere la notizia.

- Non avrei mai immaginato una cosa simile - sussurrò Omachi, sfregandosi il volto con l'indice.
- Ognuno ha la propria storia alle spalle - disse Isac, calmo come sempre. - Anche l'uomo più ruvido e apparentemente tutto d'un pezzo può celare emozioni che non immaginiamo neanche... Ma non per questo dobbiamo pensare a lui come un uomo incapace di provare affetto!

Omachi annuì.

- Questo anello... era per sua figlia, ma lei non l'ha mai ricevuto...
- Tienilo tu - suggerì Isac. - Per ricordare l'amore che Macarone nutriva per la sua famiglia, in fondo è come se ti avesse chiesto di ricordarlo così: come un padre!

La ragazza strinse forte l'anello a sé. Sapeva perfettamente che tipo di sentimento c'era tra un genitore e i suoi figli, anche se lei aveva compreso tardi l'affetto che il suo vero padre aveva sempre nutrito verso di lei, e avrebbe conservato nel suo cuore il ricordo di entrambi. Suo padre e il commissario Macarone erano stati uomini con una vita difficile ma entrambi avevano amato le rispettive figlie come le persone più care che avessero al mondo.

 

NOTA:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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