Kiku osservava tagliente tutti i ragazzi che passavano nel corridoio: Feliciano che saltava sulle spalle di un Ludwig abbastanza seccato, Francis che tentava di palpare Arthur che veniva spostato da Alfred, Gilbert attorniato da ragazze adulanti, Elizaveta che chiacchierava con Sesel, ma di Heracles neanche l’ombra.
Lo stava aspettando seduto sulle scale da già un’ora, ed era abbastanza dispiaciuto dal fatto che gli avesse dato buca.
Scostò una ciocca di capelli da davanti gli occhi e si alzò sbuffando, cacciando le mani nelle tasche dei pantaloni.
Fuori dalla finestra, il sole cominciava a calare ed il giapponese rimase a fissarlo imbambolato.
Che avesse fatto qualcosa di male ad Heracles senza rendersene conto?
Con lo sguardo basso e il cuore infranto, s’incamminò verso i dormitori.
Il cortile della scuola era ormai vuoto, se non fosse stato per un gattino nero che vagava attorno al ciliegio centrale.
Già, un gatto. E proprio uno di Heracles, Ganymedes.
L’avevano trovato assieme in mezzo alla strada, in una giornata di pioggia, tutto solo soletto che tremava impaurito ed infreddolito.
Kiku s’inchinò a chiamarlo, ma non venne neanche degnato di uno sguardo dall’animale.
Allora tirò fuori dalla borsa un paio di croccantini e ritentò.
Quell’abitudine l’aveva presa dal greco e mentre accarezzava il piccolo Ganymedes si lasciò sfuggire un sorriso triste.
Anche se non sapeva per cosa, si sentiva in colpa, con un groppo alla gola.
Prese in braccio il felino e continuò il percorso verso la sua stanza.
Quando però, proprio di fianco alla porta, si ritrovò Heracles addormentato, con la bocca semi dischiusa, appoggiato allo stipite, arrossì di colpo.
Ganymedes si fiondò subito a fagli le fusa e accoccolarsi fra le sue gambe.
Aveva il viso rilassato e si sentiva il suo lento respiro.
Rimase immobile a fissarlo, finché non vide gli occhi dell’altro aprirsi di colpo.
Kiku provò ad abbassare lo sguardo, ma non riusciva a staccarsi da quello verde del greco, che sembrava aver capito ogni suo pensiero.
Heracles sorrise e gli offrì una mano, che venne stretta dal giapponese titubante.
Si ritrovarono seduti, spalla a spalla su quel freddo pavimento.
Ganymedes dormiva tranquillo tra loro due.
«Secondo me sei troppo paranoico, Kiku»
«A quanto pare si, Heracles-san» rispose mentre l’altro gli dava un lieve bacio sulla guancia e lo stringeva a sé.
C’erano momenti come quelli, che sembravano telepatici, aveva molto più significato un gesto che mille parole.
«Però adesso dormiamo! Non ho riposato oggi e sono davvero distrutto» disse Heracles sbadigliando, appisolandosi fra le braccia di un Kiku sorridente (e un po’ troppo arrossato per tutto quel contatto fisico) e lasciandosi cullare dal battito frenetico del suo cuore.





Rincommenti di tappy!
Terve! Io non so proprio cosa mi stia succedendo... Sto scrivendo cose normali! Ma ve ne rendete conto?!?!
Vabbò, non ho granchè da dirvi se non che io trovo questa one-shot un pò senza senso... Però Heracles addormentato così mi piaceva troppo!!!!!! Come fa Kiku a non saltargli addosso, mi chiedo io...!
Mi sentivo già da un pò di dover fare una Giripan! (perchè c'è ne sono poche poche...) Anche se ora che ci penso il titolo non c'entra molto... -L-"
Coooomunque Spero vi sia piaciuta, per favore COMMENTATE! E tantissimi
Bacini, bacioni bacetti da tappy!