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Autore: BiBills    06/09/2011    2 recensioni
Una one-shot incentrata su un giorno qualunque nella vita di Darren Criss e Chris Colfer. Chris è al liceo e conosce Darren già prima di Glee.I due sono amici ma ben presto capiranno che tengono tra le mani qualcosa di molto fragile.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti!! Allora qui sotto vi presento una one-shot CrissColfer. Solo che ho voluto immaginare un'impotetica situazione tra Chris e Darren prima di Glee. Loro sono amici, Chris va ancora al liceo e Darren si è appena laureato all'Università. Ho voluto mettere un episodio nella vita di Chris prima di Glee, perchè sappiamo bene che i suoi anni di liceo non sono stati affatto una cosa positiva per questo ho voluto creare questa storiella e immaginarmi un periodo felice per il nostro Chris. Comunque basta chiacchere.. eccola a voi..fatemi sapere cosa ne pensate*se volete* !!

Buona Lettura!





“Don’t go away”
 




Dopo esser uscito dall’aula di Geometria e aver consegnato il suo compito con leggero anticipo al Sig.Wilkinson, Chris si diresse al suo armadietto per posare i libri rimasti nella tracolla e prendere quello di Biologia che avrebbe dovuto servigli per i compiti a casa. Non dovendo fare lezione di Educazione Fisica quel giorno poteva già uscire da scuola a quell’ora ma decise di rimanere in cortile a studiare Biologia e poi tornare a casa. Si sa che non è molto facile studiare quando hai una sorellina che ti ronza sempre attorno.
Mentre Chris cercava di capirci qualcosa tra Protisti e Funghi, il telefono nella sua tasca trillò facendo capire l’arrivo di un messaggio. Quasi non curante del fatto, il ragazzo prese lentamente il suo IPhone e dopo aver sbloccato la tastiera lesse il messaggio:
 

-Ehi Chris..so che oggi non hai Ed.Fisica, ti andrebbe di fare un giro e poi aiutarmi con il pezzo da portare all’audizione di domani?

                                                                                             Darren –

 


Chris fece per rispondere al messaggio ma si ricordò che assolutamente doveva studiare Biologia per il compito che aveva quel Venerdì, ma dire NO a Darren equivaleva al fare del male a lui e a sé stesso. Si perché Chris era follemente e incontenibilmente innamorato di lui. Sin dal primo momento in cui lo conobbe ad una presentazione di un cofanetto edizione limitata di Harry Potter. Perciò decise di non rispondere e fingere di non aver letto il messaggio dell’amico. Tornò alla differenza dei due Regni, quando una manciata di minuti dopo il telefono posato sullo scalino al suo fianco, squillò. Questa volta era una chiamata, ed era Darren. Con incertezza Chris decise di rispondere.

“Ehi Darren. Ciao..che combini?”

“Chriiis.. ti ho inviato un mex..non lo hai letto?Vabbè comunque hai da fare?..ti , ti ho disturbato per caso?” disse il ragazzo con il suo solito tono frizzante e leggermente sopra le righe.

“Ehm..” Chris ci pensò su. Poteva benissimo studiare Biologia quella notte, no? Certo sarebbe arrivato distrutto il giorno dopo a scuola, ma non aveva compiti o quant’altro e allora poteva benissimo permettersi una pausa quel pomeriggio, no? Si . Chris optò per il si!

“Sinceramente si, ma posso rimandare a domani tranquillamente. Vogliamo vederci?”

“Si, assolutamente. Volevo sapere se ti andrebbe di darmi una mano con la canzone da cantare a quell’audizione che dovrei fare. Poi non so un gelato?”

“Gelato? Di gennaio??” chiese Chris alzando un sopracciglio.

“Um, già. Bhè io ho voglia di gelato, tu se vuoi puoi prendere una cioccolata calda.” Controbatté il ragazzo riccioluto.

“Bhè Darren se trovi una gelateria aperta fammelo sapere.” disse Chris con ironia nella voce.

“Ah ah ah. Bene allora vado al supermercato, compro il gelato e lo mangio a casa, mentre tu potrai strafarti della tua solita Diet Coke. Ci stai?”

“Solo se dopo vediamo il DVD con le scene inedite di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban!” Esclamò il ragazzo chiudendo il libro di Biologia e dire Bye Bye ai Funghi per ventiquattr’ore.

“Ovvio che ci sto Chris. Ci vediamo a casa o passo a prenderti a scuola?”

“Mh no credo che prenderò l’autobus. Tra mezz’ora da te allora.”

“Ok. A dopo. Ciao Chris!” e chiuse la chiamata.
 
 



Arrivato sotto il palazzo in cui abitava Darren, il ragazzo dagli occhi celesti come il ghiaccio e profondi come l’oceano si strinse nel cappotto dando un colpo di denti per i brividi di freddo e si mise a sedere sul primo scalino aspettando il suo amico. Ovviamente non era ancora arrivato poiché non rispondeva al citofono. Infatti il tempo di sedersi che una Mini Couper nera parcheggiò a lisca di pesce in uno dei posti rimasti liberi e scese. Ogni volta che Chris lo vedeva era un colpo all’anima. Alla sua anima. Bello come il sole, anche se un po’ basso e buffo con quell’ammasso di ricci sulla testa, Darren per Chris era estremamente affascinante. Soprattutto se in pieno inverno andava in giro con delle semplici ed innocue felpe del suo College del Michigan, con gli occhiali da riposo e una tuta che davvero poteva avere l’età stessa di Chris. Ma si, per lui qualsiasi cosa Darren indossasse in sua presenza era assolutamente pericolosa e a rischio di infarto.

“Ehii, scusa il ritardo. Ero indeciso sul gusto da scegliere!” disse mentre chiudeva la portiera con un sorriso smagliante stampato sulla faccia e saltellando verso l’amico, per poi abbracciarlo calorosamente.  Ecco di certo Darren non era d’aiuto al povero Chris. Si ok sapevano entrambi che Darren fosse etero e che Chris fosse gay, ma il ragazzo moro davvero non si frenava nel manifestare il suo affetto. Era questo il bello della loro amicizia, che non c’erano freni. Era come una normale amicizia tra due ragazzi, e assolutamente questo è il sogno che ogni ragazzo gay vorrebbe da sempre. Un po’ come una ragazza sogna un migliore amico maschio, però il 90% delle volte codesta finisce con l’ innamorasi del suo amico, e cosi è stato anche per il povero Chris.

“Oddio come sei caldo.” Si fece scappare Chris avvolgendo completamente Darren e stringendolo senza neppure rendersene conto.

“No, cavolo sei tu che sei ghiacciato. Lo sapevo che dovevo venire a prenderti a scuola. Dai andiamo dentro!” disse Darren abbracciandolo ancora di più e poi distaccarsi per poter aprire il portone del palazzo.
 


*
 


Dopo aver provato un’infinità di canzoni seduti per terra sul tappeto del salotto, con Darren che suonava la chitarra e Chris con in mano una tazza di cioccolata calda, esausti uno cadde con la schiena sul pavimento portandosi la chitarra al proprio fianco, e l’altro posò la schiena contro il divano.

“Darren davvero, sono tutte bellissime. Scegline una, tutte vanno bene!” disse Chris bevendo l’ultimo goccio di cioccolato. Era certo che per la fretta di bere il giorno dopo avrebbe avuto delle bolle sulla lingua dovute alla cioccolata bollente.

“Si lo so, ma manca quel tocco. Cioè ci tengo seriamente ad entrare in questo telefilm. Però oddiooo..sto per impazzire” affermò il ragazzo portandosi le mani sul viso.

“Dai, forse hai solo bisogno di più tempo per prepararti. Il tempo è importante. Vedi me, ok che sono giovane e a settembre inizierò a girare come regular in una serie televisiva, ma io ho aspettato. E tu lo sai benissimo. Solo un po’ più di tempo per sistemare le cose. E poi partirai a bomba. La musica non scappa Darren. “ disse Chris guardando il soffitto.

Dalla parte in cui Darren era sdraiato, parti una melodia. Una melodia che Chris conosceva ma non ricordava il titolo di quella canzone. Poi Darren si alzò lo guardò e iniziò a cantare il ritornello.


So don’t go away, say what you say
Say that you’ll stay, forever and a day
In the time of my life
Cos I need more time,
Yes I need more time just to make things right …“
 
 



Darren terminò la canzone degli Oasis in modo impeccabile. E davvero Chris ne era rimasto stupefatto. La finì con un sorriso smagliante rivolto verso l’amico, per poi gettare la chitarra a terra e saltare completamente al collo di Chris e dirgli un’infinità di grazie. Ma Chris ancora non poteva credere di avere tutto quel merito.
Darren aveva detto “ Si è perfetta. Un pezzo degli Oasis è sempre perfetto. Perché non c’ho pensato prima.”e poi di nuovo a dire “Grazie” a Chris.

“Bene ho bevuto la cioccolata, tu hai trovato la tua canzone. Sono le sei e se prendo adesso l’autobus posso essere a casa tranquillamente per cena.”disse Chris alzandosi e prendendo la tazza per portarla in cucina. Fu seguito immediatamente da un Darren all’improvviso calmo e forse triste.

“Come? Ma Harry Potter?” chiese Darren appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte.

“Oh. Mi..mi dispiace ma non credevo la scelta della canzone ci prendesse cosi tanto tempo. E poi scusa non lo hai prestato a Susan adesso che ci penso?” disse Chris avvicinandosi al tavolo e poggiandosi con il sedere sullo schienale di una delle sedie.

“Si bhè. Ma possiamo fare qualcos’altro no? Dai rimani a cena. Ho il gelato. Qualcosa da fare la troviamo sicuramente. Che ne dici? Ti riaccompagno io, stai tranquillo.” Fece Darren
avvicinandosi a Chris e poggiandogli una mano sulla spalla.

“Oddio, non saprei. Posso chiedere , ma tanto mamma dirà di si lo so. È più sicura quando sono con te che quando sto a scuola tra poco.” E prese il telefono. Come previsto per i genitori di Chris non ci furono obiezioni. Amavano Darren, per loro era un secondo figlio.

“Bene allora, cosa vuoi mangiare? Ti direi di mangiare il gelato ma non so fino a che punto visto che senti freddo anche dentro casa. Però ecc..”

“No.. il gelato è perfetto. Aggiungici una lattina di Coca, qualcosa alla TV e vedi che sarà perfetto. E pensare che dovrei essere sul mio libro di Biologia adesso.” Fini la frase andando in salotto e sedendosi a gambe incrociate sul divano, per poi accendere la televisione e trovare qualcosa di interessante. Dopo pochi minuti Darren si sedè vicino a Chris sul divano poggiando i piedi sul tavolino da caffè. Porse la sua coppa di gelato a Chris e la sua Diet Coke. E poi prese una cucchiaiata di gelato al pistacchio dal suo bicchiere.
Parlarono del più e del meno, del compito di Chris quel venerdì e del suo insegnate di Educazione Fisica che era in vacanza in Europa e di  quanto lo invidiassero. Iniziarono a vedere un film che trasmetteva la satellitare. Parlava di omicidi e traffici di cocaina.

“Decisamente questo film fa schifo.. cioè si vede benissimo che è una copia mal riuscita di Blow. O no Chris?” chiese Darren con il gelato in bocca.

“S-si. Un crimine alla s-storia di George Jung!” sussurrò Chris prendendo un sorso di Coca.
Darren si voltò verso di lui e lo vide stringere forte verso il petto le gambe, come per riscaldarsi. Si accorse che indossava il cappotto. Poi si guardo lui e vide che indossava la felpa pesante che utilizzava per uscire e che ovviamente in casa sentendo caldo distrattamente aveva spalancato la finestra. E si c’era la Bora a casa Criss.

“Oddio Chris, scusami!” esclama Darren andando a chiudere la finestra e alzando a palla la temperatura della stanza dal condizionatore.

“No no..sai che sono freddoloso. Sono io cosi di mio.”cercò di giustificare Chris.

“No che non sei tu. Si ok sei freddoloso rispetto a me.. sembriamo Edward e Jacob messi a confronto ma, davvero non mi sono reso conto di portare la felpa..” e mentre continuava la frase se la tolse del tutto rimanendo a dorso nudo davanti a Chris che deglutiva il più possibile bevendo un sorso di Coca, “ecco metto subito una maglia. Scusami ancora.” Passò vicino a Chris e gli lasciò un bacio sui capelli, come fa un papà al suo bambino. O come fa il proprio ragazzo, pensò Chris. Scosse il capo mandando via quel pensiero assurdo. E di certo non fu facile nel vedere Darren con una t-shirt molto attillata blue. Quel colore gli stava divinamente. E la maglia poteva risaltare benissimo la forma del suo corpo. Basta Chris non pensare, si disse il ragazzo di fronte a Darren.

“Ehi hai ancora freddo?” chiese il ragazzo moro. “Vieni qui avanti!” aggiunse prendendo Chris per un braccio per attirarlo al suo petto. Lo avvolse con tutto se stesso. Le braccia, il profumo, il calore del corpo. Lo avvolse cosi intensamente e innocentemente che Chris non ebbe la forza di replicare e cosi si sdraiò con la schiena verso il petto di Darren e chiuse gli occhi, riscaldandosi.

“Ehi ma dormi?” chiese Darren scuotendo il ragazzo fra le sue braccia dopo un paio di minuti.

“Certo che no. Vado a scuola ma non sono un bambino che dorme alle otto di sera.” Ironizzò Chris.

“Si ok ma io mi annoio. Che volgiamo fare?” chiese insistentemente Darren.

“MMh non so. Io sto tanto bene cosi.” Mugugnò Chris ma non appena le parole gli rimbombarono nella testa spalancò gli occhi e aggiunse “ cioè nel senso che..”

“Si lo so che stai bene, non devi dirmelo.” rise Darren dandogli un bacio sui capelli e annusandoli lentamente. Chris ebbe un brivido lungo la schiena e si schiarì la voce per rompere un po’ quel silenzio che si era creato.

“Facciamo un gioco!” esplose Darren, costringendo Chris ad alzarsi per il tono alto della voce che aveva utilizzato vicino al suo orecchio.

“Si ok, tutto ciò che vuoi purchè tu stia calmo. Dio credo di esser diventato sordo.” Disse Chris toccandosi l’orecchio e strizzando gli occhi.
Darren inclinando il capo verso destra e con una vocina da perfetto bimbo disse : “Scusaa”
Chris non potè che ridere a quella scena. Ma era una risata dolce e leggera.

“OK, che gioco?” chiese tranquillo Chris. Pensò a Tabù, Scarabeo, Just Dance con la Wii, tutto ma non “Il gioco della Verità”.

“Ehi siamo migliori amici.. è bello fare questi giochi. Tu scopri qualcosa di me e io qualcosa di te. Niente domande imbarazzanti, anche se siamo piuttosto intimi non ti chiederei nulla che potrebbe mandarti nel pallone Chris. Tu però chiedimi quello che vuoi. Sono pronto. Vai spara.”affermò il ragazzo mettendosi a sedere sul divano ma rivolto verso Chris e cosi facendo muovere la marea di ricci sulla sua testa.

Non si sa come o perché ma si ritrovarono a giocare, a domandare e a rispondere. Per lo più su cose tipo “Canzone che preferivi da piccolo?” “Prima canzone che hai cantato in vita tua?” o cose riguardanti gusti personali. E mano a mano che andavano avanti scoprivano che incredibilmente amavano le stesse cose. Le stesse canzoni sin da bambini. Gli stessi cartoni e perfino avevano le stesse abitudini. Erano davvero incredibili. Si era stabilito un clima molto tranquillo e leggero nella stanza, finchè Darren non chiese disinvolto:

“Costruzioni o Macchinette telecomandate?” e Chris come se fosse una normale domanda rispose..:

“Mh. Nessuna delle due. Barbie oppure prendere il thè!..Tu?”

“Oh si anche io. Prendevo il thè con i robot che mio padre mi comprava. Bevevo litri di latte ogni giorno. Lo consideravo una sorta di energia per poi stare tutti i giorni a correre nei parchi e ad arrampicarmi sugli alberi. So che anche tu ti arrampicavi, ho visto alcune foto a casa tua.”
Chris alzò un sopracciglio e Darren lo guardò confuso per poi dire:

“Che c’è? Cosa ho detto?”

“Oh no niente. Ecco non a tutti i ragazzi piace prendere il thè. Mi sorprende che siamo d’accordo anche su questa cosa.”

“Oh bhè ma siamo migliore amici. Credo sia normale. Dai aspetta fammi pensare alla prossima domanda.” Disse Darren portandosi gli indici alle tempie.
Mentre Darren pensava alla domanda da fare, Chris rifletteva sulla risposta data dall’amico. Non voleva spaventarlo, ma davvero non poteva prendere il thè da piccolo con i robot. Cioè proprio no. Lui lo faceva, e infatti lui all’età di otto anni scopri di essere effettivamente gay. Ma Darren? Darren lo abbracciava, lo coccolava, lo chiamava sempre, gli mandava la buona notte, lo consolava quando qualche bullo a scuola gli gettava i libri nel water o quando un professore gli metteva B- . Ovvio che qualcun altro al suo posto non lo avrebbe notato, ma Chris si. Chris notò questi particolari ed è per questo che per la prima volta in vita sua pensò davvero di essersi preso una bella cotta per l’interprete di Harry Potter. Il fiume di pensieri venne interrotto da Darren. Fortunatamente o sfortunatamente?

“Ho trovato, cioè è perfetta come domanda. Ma è un po’ intima. È un argomento di cui non abbiamo mai parlato, perciò se non vuoi rispondere non sei obbligato a farlo.” Disse il moro con gli occhi nocciola che brillavano più del solito. Chris era seriamente spaventato.
Darren chiese:

“Hai mai baciato una ragazza?” in tono pacato e tranquillo ma estremamente soddisfatto ed euforico.

Chris sgranò gli occhi. Tutto poteva aspettarsi tranne che questa domanda. Davvero Darren non lo avrebbe mai messo in imbarazzo. Lo capi in questo momento. Poteva chiedergli qualsiasi cosa di incriminante ma non lo fece. No.
Chris tranquillamente rispose con un sorriso sul viso:

“Ebbene si. Ho baciato una ragazza. Al gioco della bottiglia. L’anno scorso. E vuoi sapere cosa ho sentito?”Darren era completamente perso nel discorso di Chris e sorrideva come un ebete. Annui velocemente con il capo cinque o sei volte. Cosi Chris disse:

“Bhè l’ho trovato molto..intimo. Cioè non è come baciare un ragazzo, che per me è normale anche se sono stati pochi. Però ecco con una ragazza non mi fa schifo ma proprio non può definirsi bacio perché non è nulla. Solo due bocche che si avvicinano. Come la respirazione bocca  a bocca. Innocente. Mmh cioè è difficile da spiegare, dovresti aver baciato un ragazzo cosi potresti capir-“

“Oh ma io ho baciato un ragazzo. Tranquillo capisco perfettamente ciò che intendi. E si intimo credo sia l’aggettivo più azzeccato.” Disse Darren poggiando il mento sulla sua mano e guardando intensamente negli occhi di Chris.

Chris era rimasto a “oh ma io ho baciato un ragazzo”. I suoi dubbi riaffiorarono e senza pensarci chiese a Darren:

“Sc-scusa come hai baciato un ragazzo?Ma sei etero!” disse con un tono sopra le righe.

“Bhè e tu sei gay e hai baciato una donna. È la stessa cosa.  L’ho fatto spesso anche. Ad ogni compleanno di un mio amico ci ubriacavamo e finivo sempre con il baciare qualcuno di loro. Era una scuola maschile, non c’erano ragazze, ma c’erano molti ragazzi gay, questo te lo assicuro.” Disse aprendo le mani con ovvietà.

“Bhè comunque se permetti non credo sia normale che un ragazzo etero baci i suoi amici maschi.” Affermò con freddezza Chris.

“Ehi ma che ti prende? Cioè per me non c’è nulla di male. Ero anche ubriaco. Solo come hai detto tu due bocche che si incontrano e stop. Non vedo dove sia il problema Chris.”disse confuso Darren mettendosi bene a sedere.

“Nessuno, in effetti.” Si accigliò Chris e iniziò a guardare le sue mani che torturavano il braccialetto al suo polso. C’era una strana sensazione dentro di lui e non sapeva da cosa dipendeva. Due mani si strinsero alle sue e fu costretto ad alzare il viso. Facendo cosi si ritrovò Darren a fissarlo e a sorridergli leggermente.

“Cosa c’è?”chiese Chris torvo.

“Mh diciamo che ecco.. tu sei il mio migliore amico e non mi dispiacerebbe affatto condividere un momento cosi intimo con te. Cioè l’ho condiviso con altri ragazzi, forse qualcuno anche sconosciuto se devo essere sincero, perché non con te?” disse Darren a qualche spanna dal naso di Chris.

L’altro iniziò a replicare cercando di dire: “No, cioè è una bellissima cosa quella che hai detto, ma nella nostra situazione non credo vada bene. Cioè ecco..io hem” Darren si avvicinava sorridendo e Chris era immobile e non riusciva a parlare. Sentiva i battiti del suo cuore rimbombargli in testa, nella sua gola, sentiva uscire il suo cuore dal petto. E tutto si arrestò nel momento in cui le sue labbra furono toccate da quelle di Darren. Morbide, calde e leggermente bagnate. Darren avvolse con una sua mano la nuca di Chris e premette leggermente più forte le labbra verso quelle del ragazzo. Erano passati una manciata di secondi e il moro non esitava a sciogliere quel contatto. Darren senti le labbra di Chris sotto completamente perfette per le sue. Aveva voglia di morderle, di succhiarle, di poter approfondire quell’innocente tocco. Sentiva le sue orecchie fischiare e capii di non respirare nel momento esatto in cui senti che anche Chris lo stava facendo. Voleva baciare Chris. E a quel pensiero Darren immediatamente si staccò dal ragazzo.
Si accorse di avere gli occhi chiusi quando Chris debolmente disse:

“Darren?”

Aprì gli occhi e lo vide rosso in viso con le mani alla bocca e gli occhi leggermente sgranati. Ma quello che più lo colpi fu vedere Chris che si allontanava da lui. Come aveva potuto essere cosi stupido? Ovvio che il suo migliore amico, gay, non la pensava come lui. Per lui aver baciato Darren era come se una ragazza fosse stata baciata dal suo migliore amico. Stupido stupido, si disse Darren.

“Chris. Ti chiedo scusa. Non pensavo ecco, che per te fosse diverso. Dimentico che io e te abbiamo hem, gusti diversi e non credevo che baciarti potesse non so scuoterti. M-mi dipspiace.” Disse le ultime due parole guardando intensamente Chris negli occhi e piangendo dentro. Non poteva fare altro che ricordare il tocco delle labbra del suo amico sulle sue. La voglia di baciare Chris torno quando egli abbassò le mani lasciando scoperta la bocca e immediatamente gli occhi del ragazzo diventarono sempre più chiari e trasparenti, finchè non si colmarono di lacrime. Lacrime pronte a scendere. Darren era paralizzato. Non poteva credere di aver fatto piangere il suo amico per una sciocchezza che faceva, per lo più quando era ubriaco. Ma cosa gli era passato per la testa??

“N-no non piangere ti prego.”fece Darren allungando una mano per stringere Chris tra le sue braccia. Ma la ritrasse non appena il ragazzo fatto di porcellana iniziò a parlare schiarendosi la voce.

“Tranquillo è tutto apposto. Davvero. Sto bene. Solo ecco mi hai colto di sorpresa. Io-io..bhè non sapevo cosa fare Darren. Ti ho visto in un secondo sulle mie labbra e oddio, scusami tu. La sto facendo lunga. Siamo amici e come dici tu può starci una cosa cosi no?” fece la domanda più a se stesso che a Darren. L’altro nel frattempo senza accorgersi si era nuovamente avvicinato a Chris e guardava le sue labbra. Si accorse di averle sempre guardate. Di aver guardato sempre Chris come una ninfa. Bellissimo, delicatissimo, dolcissimo. Tutti gli issimo del mondo si addicevano al suo amico. Erano amici. E questo era il “Gioco della verità” sospirò Darren.

“Eh?” fece Chris guardandolo negli occhi. Oh i suoi occhi. Erano bellissimi ma non li aveva mai visti da quella vicinanza e poteva affermare benissimo che Darren vedeva se stesso in quei occhi.

“Stavamo facendo il gioco della verità. Continuiamo.” Disse fermamente Darren guardando Chris che ribatteva con un “Devo tornare a casa..” Il moro non se ne curò prese un bel respiro e disse:

“Chris mi-mi è piaciuto. Intendo baciarti, si mi è piaciuto.”L’amico di fronte con la frase ancora a mezz’aria lo guardò intensamente, e molto confuso.

“Perché lo hai fatto Darren?”

“Non lo so. Cioè mi è venuto spontaneo. Con te è tutto spontaneo. Abbracciarti, accarezzarti, mandarti la buona notte. Mi sveglio al mattino e penso a te Chris, ma credo sia perché passiamo molto tempo assieme. Cioè credevo fosse cosi..”

“Credevo?”

“Si. Ok va bene. Voglio baciarti Chris. Ho una dannata voglia di baciarti. Voglio stringerti, voglio toccarti. Voglio che il tuo profumo mi invada, voglio avere il tuo respiro sul collo, le tue mani nei miei capelli. E non so perché, ma lo sento. L’ho sempre sentito ma dirtelo in questo momento mi fa capire che sono cose vere. È troppo strano che stare con te è cosi facile come respirare. Io non so se sono gay, ma so che TU mi fai un certo effetto, Chris. E non posso più negarlo.” Disse Darren mettendosi in ginocchio davanti al suo amico e prendendo le sue mani nelle sue. Chris lo guardava. Gli occhi gli brillavano come non mai. Non respirava e stringeva le mani del moro come non aveva fatto mai. Lo guardava con intensità. Le sue pupille si stavano fondendo con quelle del ragazzo che aveva di fronte e l’unica cosa che riuscì a dire fu:

“Oh Darren” per poi chiudere gli occhi e lasciare che una lacrima rigasse il suo viso. Darren non resistette vedendo quegli occhi di gatto, si avvicinò delicatamente fino a far sfiorare la punta del suo naso con quella del ragazzo. Chris sorrise e posò una mano sulla guancia del moro per poi infilarla tra la massa dei ricci e giocarci come fossero molle.

“Voglio ubriacarmi di te!”

E dopo quella frase Chris si senti sciogliere. Mai nessuno avrebbe potuto farlo sentire in un modo migliore di questo. Era letteralmente affogato nel nulla e tenuto sospeso solo da un filo sottile ma fortissimo che lo collegava  a Darren. Senti un calore attraversargli il cuore e lo senti battere all’impazzata dentro il suo petto. Le labbra di Darren era più umide, più morbide e più calde adesso. Darren lo stava stringendo alla vita per attirarlo verso di se. Chris si lascio trasportare e scivolò sotto il corpo di Darren afferrandolo per la schiena per far unire il loro petti. Darren accarezzava i capelli di Chris e inclinando leggermente il capo, il bacio divenne più umido. Le loro lingue si incontrarono e iniziarono a scivolare con dolcezza e delicatezza. Darren succhiò il labbro inferiore di Chris e il ragazzo di risposta strinse ancora di più il moro su di lui. I loro corpi erano appiccicati, le loro gambe incastrate. I loro bacini si scontrarono un paio di volte facendo gemere entrambi dal piacere. Darren abbandonò le labbra di Chris solo per baciargli la mandibola, la clavicola e poi stuzzicò il suo collo. Si voleva farlo impazzire sul serio e ci stava riuscendo. Chris si limitò a sorridere e a lasciarsi “coccolare”, respirando il dolce profumo di Darren e carezzando tutta la sua schiena, le sue braccia, tutto il corpo fino alla vita. Quello non era il momento esatto per rompere, anzi stracciare gli schemi, per un solo motivo: non si sarebbero potuti fermare e Chris doveva tornare a casa prima o poi.
 
 


Stettero una mezz’oretta in silenzio abbracciati sul divano. Darren che dava le spalle a Chris e lui che lo stringeva sul suo petto.  Chris giocherellava con un riccio di Darren.. lo tirava leggermente per vederlo accorciarsi e poi di nuovo. Darren invece dava dolci baci sul dorso delle mani di Chris. Il silenzio fu rotto dallo stesso che ricordò di dover essere accompagnato a casa.

“NO..non andare via!” Esclamò il riccio quando Chris si stava per alzare dal divano.

Occhi di gatto lo guardò e alzò il suo mento.

“Vado solo a casa. Sono qui e ci sarò finchè tu lo vorrai.” Sorrise e gli diede un piccolo bacio sulle labbra. Tenero e dolce. Fece sorridere beato Darren che si alzò e prese le chiavi della macchina. Indossò la felpa e apri la porta guardandosi allo specchio che era appeso al muro li vicino. Provò a sistemarsi i ricci scompigliati. Chris lo guardò mentre prendeva la sua tracolla e lo affiancò. Si guardarono allo specchio e Chris da dietro mise una mano sui ricci di Darren e gli disse:

“Tagliali. Lo so li amo, ma corti sarebbero più belli. E credo anche che domani all’audizione finalmente passerai se rinnoverai un po’ il tuo aspetto.” E poi usci dalla casa e iniziò a scendere le scale. Darren si guardò ancora allo specchio, sorrise e disse al suo riflesso:

“SI. Quando una donna cambia uomo va dal parrucchiere no?” e rise anche lui della frase appena detta.

“Darreeen..andiamoo!”

Una voce squillante dal piano terra si faceva sentire. Capì ora cosa intendeva Chris qualche minuto prima. Lui non c’era fisicamente ma Darren poteva sentirlo, dentro di sé. Il suo cuore non pompava sangue, no il suo cuore pompava l’anima di Chris.


Say that you’ll stay forever and a day..in the time of my life!”
 


Sorrise tra se e si chiuse la porta alle spalle.
 
 
 

THE END!

  
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