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Autore: valley    07/05/2006    6 recensioni
Lucius Malfoy viene liberato da Azkaban proprio prima di Natale, scombinando così i piani di Narcissa.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTTE DI NATALE

NOTTE DI NATALE

 

 

 

***

Vigilia di Natale, Malfoy Manor.

- Sev, ti prego, inventa qualcosa! Gli ho scritto che sono vedova!

- Proprio così, esplicitamente?

- Sì. Ho scritto che sono vedova, mio marito è morto e mio figlio ed io quasi facciamo la fame. E poi questo inconveniente! Chi lo poteva sapere che lo avrebbero fatto uscire proprio prima di Natale!

- Mmh sì, non lo sapeva nessuno. – disse pensoso il professore, - Ma Draco lo sa? E’ d’accordo a recitare la parte del povero orfano?

- Ovviamente. Lucius non sa ancora quanto vanno male i nostri affari. E questo qui… non mi ricordo mai il cognome, ha dei miliardi.

- Ed è proprio solo al mondo?

- Sì, ha novantasei anni. Non gli è rimasto molto da vivere. E se io e Draco riusciamo a piacergli… insomma, forse lui…

- Narcy, ma non è poi tanto vecchio.

- Capiscimi, Sev, lui è insomma… è un babbano.

- Babbano? Tu hai un parente babbano?!

- Però non dirlo a Lucius, lo sai che va fuori di sé se lo viene a sapere.

- Merlino…

- Smettila di ridere! Se la mia bisnonna all’inizio del secolo ha sposato un babbano avrà avuto le sue ragioni. Lui è eccezionalmente ricco, e non ha nessun altro oltre a noi. Ci scriviamo da quasi un anno e stamattina mi è arrivata la lettera… insomma mi vuole conoscere. Passa con noi la notte di Natale e la mattina dopo riparte.

- Arzillo il vecchietto.

- Dice che è molto impegnato. Affari…

- Spiega a Lucius tutto quanto, non penso che avrà obiezioni.

- Gli spiego che già un anno fa mi sono presentata come vedova? Come pensi che reagirà?

- Quando si tratta di soldi… Anche se dubito che reagirà bene.

- Sev, in casa non ci devono essere uomini. Io sono una vedova povera e sola, con un bambino.

- E Draco passerà per bambino? Ha diciotto anni.

- Per quello non posso farci niente. Ma tu mi aiuterai?

- Ho forse scelta? Ricordati di nascondere gli elfi. E i quadri. Insomma per oggi hai abbastanza lavoro da fare.

- Farò in tempo. Ha detto che sarà qui non prima delle 10.

 

***

Sera di Natale, Covo dei mangiamorte.

- Sev, hai notato che Narcy oggi era stranamente nervosa? - disse Lucius sottovoce all’orecchio di Piton. – Voglio tornare a casa.

- Non possiamo andarcene adesso. L’Oscuro Signore ha appena cominciato il discorso trionfale.

- Allora ne avrà per un ora minimo. Io vado. Lui non se ne accorgerà neanche.

- Se ne accorgerà dopo.

- E tu distrailo. Io vedo come sta Narcy e torno subito.

- Non provarci neanche! – Piton afferrò Lucius saldamente per la manca. – Lucius, non farlo, ti prego.

- Perché, cosa succede? 

- Non mi sembra il caso… Insomma, è il discorso di Natale dell’Oscuro Signore. Come vuoi che lo distraggo? Se ne accorgerà, lo prenderà come una mancanza di rispetto e si arrabbierà…

- Solo per cinque minuti.

Piton non fece in tempo a dire niente, Lucius era già scomparso. Tornò come aveva promesso in cinque minuti. Prese Piton per la spalla e lo trascinò fuori dalla sala, nel corridoio.

- Lucius, cos’hai? – Il professore chiuse la porta dietro di se e solo allora si accorse dell’espressione turbata di Lucius. - Cosa è successo?

- Lei ha un uomo.

- Chi?

- Narcy. Lei sapeva che stasera sarei stato qui e ha invitato un uomo.

- Lo hai visto?

- No, l’ho sentito. Mi sono materializzato nell’ingresso… loro erano in salotto, parlavano.

- Ma può essere chiunque.

- Sev, ma sei idiota? Ha invitato un uomo la notte di Natale. Mi vuole lasciare.

- No… Come fai a dirlo?

- Probabilmente ha trovato una amante intanto che io ero in prigione.

- A me non sembrava proprio. Era così preoccupata per te.

- Una cosa non esclude l’altra.

- Sciocchezze, Lucius!

- Andiamo?

- Andiamo dove?

- A ucciderlo!

- Io non ti consiglierei di agire così in fretta. Ti ripeto, potrebbe essere chiunque.

- E’ il suo amante, ne sono convinto. Allora, non vieni con me?

- Vengo. Però tu mi dai la tua bacchetta, e stai zitto. Prima stabiliamo chi è e perché è venuto. Altrimenti non vengo.

- Sev, perché ci siamo materializzati fuori?

- Perché entriamo come persone civili.

- Ma così lui fugge!

- Cosa urli?  Non sono mica in camera da letto. Sono semplicemente seduti in salotto.

- Sev, tu non capisci! – Lucius era veramente sconvolto. – Se li avessi scoperto in camera da letto, avrei semplicemente capito che lei si era trovata una amante mentre io ero in prigione. Un anno e mezzo è un sacco di tempo. Sarebbe stato terribile, ma avrei capito. Forse. Dopo averlo ucciso. Ma lei ha invitato un uomo la notte di Natale e lo riceve in salotto! Questo vuol dire che non è semplicemente un amante. Mi vuole lasciare, Sev! Probabilmente sa che sono rovinato.

- Sì, - confermò tristemente Piton ripensando alla conversazione di quella mattina. – Lo sa.

- Ecco, vedi! Se ne andrà con lui!

- Lucius, se lei vuole andare via con lui, lui non fuggirà da nessuna parte. Lo vedi che ti contraddici da solo? Dai apri.

- Le bacchette le hai tu.

- Ah sì.

Vedendoli entrambi sulla porta del salotto Narcissa smise immediatamente di sorridere e si alzo dal tavolo. Anche il suo ospite si alzò, mostrando di essere un vecchietto magro e non molto alto. Lucius rimase a fissarlo in preda allo stupore. Se questo era l’amante bisognava riconoscere che Narcissa aveva gusti alquanto particolari. Gli ospiti inattesi comunque dovevano essere presentati.

- Questo… questo è… - Narcissa sussurrò pianissimo.

- Permettetemi di presentarmi, io, come potete vedere, sono il parroco della parrocchia qui vicino. – disse Piton dopo aver capito cha avrebbe fatto meglio a prendere la situazione nelle proprie mani. Draco per la sorpresa aveva dimenticato la buona educazione e non si era neanche alzato dal tavolo.

- Piacere. E chi è il signore con voi, Padre? – chiese educatamente l’ospite, che Narcissa non aveva nemmeno presentato.

- E’ un mio parrocchiano. I suoi parenti mi hanno pregato di occuparmi di lui oggi. Purtroppo non possono ospitarlo in casa, è malato di mente.

- E’ un pazzo?

- Sì. E inoltre è sordomuto. Qualche volta passiamo a trovare la povera e virtuosa vedova. Sapete, io ammiro questa donna. Un tale coraggio di fronte al fato avverso!

- Siamo tutti nelle mani di Dio. – disse con un sorriso l’anziano e si rimise a sedere. – Si, questa donna indubbiamente merita la più alta stima. Suppongo il defunto marito fosse un uomo rispettabile.

- Nel modo più assoluto. – confermò il curato, schiacciando con forza il piede del parrocchiano sordomuto. – Rispettabilissimo.

- Sono molto contento di sentirvelo dire. Tanto più che pensavo di portare il giovanotto con me a Londra.

- Dove?? – esclamò il sordomuto, beccandosi per questo una gomitata nelle costole dal parroco.

Ma era già tardi.

- Come scusi?

- Volevo dire, davvero? Un ottima opportunità per il ragazzo! – disse come se niente fosse Piton, e mise da sotto il tavolo l’incantesimo ‘Silencio’ su Lucius.

Dall’ingresso si sentì il caratteristico rumore di un apparizione. Narcissa guardò con spavento la porta.

- Lucius, cos’è questa sfacciataggine? – tuonò minaccioso l’Oscuro Signore entrando nel salotto. -Perché diavolo siete andati via? C’è la mia festa…

- Un altro vostro parrocchiano? – chiese l’ospite, per niente spaventato dagli occhi rossi e dalla faccia priva di naso di Voldemort.

- C’è un ospedale psichiatrico qua vicino. – disse piano il professore, sperando di non farsi sentire dall’Oscuro. – Durante le feste hanno qualche giorno di libertà.

- Io sono Lord Voldemort. – si presentò maestosamente il futuro dominatore del mondo.

- Onorato di fare la vostra conoscenza. – disse senza scomporsi il vecchietto. – Io sono Caio Giulio Cesare.

- Devo aver sentito parlare di voi, - l’Oscuro Signore pareva concentrato, - ora non ricordo bene…

- Io devo andare. E’ stato un piacere incontrarvi, mia cara. – L’ospite si alzò e si inchinò leggermente a Narcissa.

- Aspettate, vi accompagno.

- Vi scriverò, bambina mia, - disse il vecchietto dirigendosi verso l’uscita. – Prima lascerete questo posto malsano meglio sarà. Per voi e per il vostro ragazzo. – La bacio teneramente sulla fronte.

- … e se continuiamo così non riusciremo a conquistare non solo il mondo ma neanche questo paese! – dal salotto si sentiva la voce alterata dell’Oscuro Signore. – I vampiri irlandesi si rifiutano ancora di collaborare e anche i giganti non vogliono riconoscere la mia sovranità. Per non parlare dei lupi mannari…

- Ma li fanno davvero uscire solo durante le feste?

- Sì… - disse con voce dolente la ‘povera vedova’.

- Siete una donna piena di spirito. Vi scriverò presto.

- Va bene. Arrivederci. - Narcissa abbasso la testa e sorrise.

“ Ora non ci ripenserà sicuro circa il testamento, - pensava Narcissa  soddisfatta chiudendo la porta. – Chi l’avrebbe mai detto che l’Oscuro Signore, due mangiamorte e il manicomio della provincia si sarebbero integrati così efficacemente per la realizzazione del mio piano!”

 

Fine

 

 

Ringrazio Kiti Vain per l’ispirazione e chiedo scusa per tutti gli errori, imprecisioni e sciocchezze che posso aver scritto. Commenti e critiche costruttive sono molto apprezzati.

  
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