Anotherlove{
-Cuz
she's with him, I'm still hurting-.
Iwannabelostinlove'
spaces:
Ueella.
Buon pomeriggio ragazze, so che ho postato ieri il primo capitolo ma mi
è
venuta un’idea e ho deciso di metterla già per
iscritto.
Ringrazio chi legge e che ha recensito, spero vi piaccia anche questo
capitolo.
Xstaystrongandsmile:
Ragazza, sei fantastica. Mi
supporti sempre anche nelle mie altre storie (sono Alicee) e sei sempre
dolcissima.
Riguardo
i tre punti di vista ne
sono consapevole, pensa che inizialmente erano quattro (avevo deciso di
mettere
pure i One Direction) ma poi ho realizzato che era una cosa impossibile
da
gestire. E si, B e a utiful di Megan Nicole è una canzone
fdsiojfiosdj. *-*
Spero
che anche questo capitolo
ti possa piacere, un bacioo.
SarettaSmile:
Awwwwwwww.
:) Mi fa piacere che come inizio ti
piaccia! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento, un bacio.
BelieveInYourself :
No
ok. Wow. Ti ammiro e
rispetto molto come scrittrice. Ho scoperto proprio oggi la tua storia
e ne
sono rimasta folgorata, quindi avere un tuo parere positivo su una mia
fic è
davvero una cosa che mi rende davvero onorata! Spero che questo
capitolo sia
alla tua altezza, aspetto tue notizie. Grazie e un bacio.
I set
fire to the
raiN
But I set fire to the rain,
Watch it pour as I touched
your face,
Let it burn while I cry,
Cause I heard it screaming
at your name, your name!
I set fire to the rain
And I feel lost into
the…
And it felt something nice,
Cause I knew that that was
the last time, the last
time!+
Justin:
Era estremamente
bella.
E
aveva un profumo
così fresco che mi stava letteralmente annebbiando il
cervello.
Più la guardavo e più non riuscivo a capire
perché avesse scelto me tra tutti i
ragazzi che c’erano al mondo.
-La smetti di fissarmi come un cretino?-. Sbottò.
-Mh?-. Domandai.
-Hai capito-. Si
prese una ciocca di
capelli, iniziando a giocarci. –Questa è la mia
serata, non farmi fare brutte
figure-.
-Perché dovrei? E’ anche la mia serata-. Dissi
brusco.
Dovevo iniziare a prendere distacco, dovevo svegliarmi, darmi una
calmata.
Si girò bruscamente verso di me, e mi ritrovai i suoi occhi
di un nocciola
bollente di fronte ai miei. Sentivo il suo respiro leggero solleticarmi
il
labbro. –Justin-. Stette in silenzio immobilizzandomi con lo
sguardo. –Non sto
scherzando-.
I suoi occhi si posarono sulle mie labbra, e si avvicinò. Socchiusi la bocca,
imitandola, aspettando
quel contatto che tanto agonizzavo; ma non ci fu nulla, si protrasse
indietro e
con un sorrisetto derisorio si diresse all’ingresso del
salone, lasciandomi
impiantato li come un cretino.
Me l’aveva fatta. Ma non l’avrebbe avuta vinta
così facilmente.
Ah, Cassie, Cassie, mai mettersi contro Justin Bieber, mai.
-Ally! Prendi
i popcorn!-. Le urlai dal salone
accendendo la tv.
-Ma perché devo sempre prendere tutto io?-. Si
lamentò la rossa, gettandosi di
peso sul divano. –Perché ti voglio bene-. La
guardai sorniona.
-Ah Ah. Simpatica-.
-E dai, Al. Che ore sono?-. Chiesi cambiando discorso.
-Mancano cinque minuti alle nove-.
Selezionai il canale otto e mi sedetti accanto alla mia amica.
-Non vedo l’ora di vedere Jus-. Risi.
-Chissà se vincerà…-. Abbozzai.
-Ovvio che vincerà.- Mi rassicurò Ally.
-Mi sono dimenticato
Mi fulminò con lo sguardo. –Come non detto-.
Sbuffai. –Vado io-.
Ero in cucina quando Al mi chiamò.
Corsi disperata in salotto e guardai il televisore, il simbolo dei EMAs
era
impresso nello schermo.
Mi gettai nel divano e iniziai a spiluccare dei pop corn dal sacchetto.
Ero in trepidazione. Fissavo
Infatti lo vidi.
Era così bello.
Ma non era solo. Accanto a lui c’era Cassie Kingston.
E rideva beata, spostandogli un ciuffo di capelli dagli occhi, lui si
ritrasse,
infastidito.
Sorrisi, ben le stava a quella stronza.
A quanto pare anche le migliori non sono così perfette
come sembrano.
Cassie:
Si
era scansato.
Justin si era scansato dal mio tocco.
C’ero rimasta di merda. Davvero di merda.
E dire che pochi attimi prima sembrava
pendere dalle mie labbra.
Lo guardai persa, e notai che mi stava sorridendo compiaciuto. Quel bastardo.
Scossi la testa e mi precipitai in arena, cercando il mio posto.
Non appena trovato mi sedetti, ignorando tutti quelli che mi chiamavano
o
salutavano.
Mi aveva rifiutato.
Anche lui.
Anche lui come tutti gli altri.
-Ehi-.
Justin.
Rimasi in silenzio, sistemando il corpetto.
-Che hai?-. Mi chiese brusco, sedendosi accanto a me.
Che ho?
Che ho?
Dio, Justin.
Come sei cretino a non accorgerti che ho bisogno di te.
Ho bisogno delle tue attenzioni.
-Nulla-. Sussurrai.
Sembrò preso contro piede, infatti mi prese la mano.
Sussultai. Non era una cosa calcolata.
Non l’aveva fatto perché c’era la stampa
o qualche fotografo. L’aveva fatto perché
gli andava.
Guardai la sua mano intrecciata alla mia, stringendola e beandomi di
quel
calore.
-Cassie, stai bene?-. Mi chiese preoccupato.
Guardai davanti a me e con sguardo vuoto annuii.
-Si-. Mi ripresi un poco. –Vado ad incipriarmi il naso-.
Suggerii mollando la
sua mano e alzandomi.
-Cassie aspetta…-. Mi tirò per un braccio.
Si alzò pure lui e mi tirò a se, abbracciandomi.
Un senso di calore e di casa mi circondò, beandomi di quel
momento che avrei
custodito avidamente nella mia mente.
-Nulla è come sembra, ricordatelo-. Mi scoccò un
bacio sulla testa e mi lasciò
andare, dirigendosi verso Katy Perry e suo marito che lo stavano
chiamando.
Un aria gelida mi entrò dentro le ossa, e provai un senso di
vuoto, che
nonostante per me fosse normale, ora sembrava così lontano.
Feci un passo verso di lui, incerta.
-Justin-. Lo chiamai.
-Si?-. Si girò, confuso.
Gli sorrisi.
Sorrisi davvero.
-Grazie-.
I suoi occhi si illuminarono e gli angoli della sua bocca si
sollevarono,
lasciando intravedere i denti perfetti.
"Forse la solitudine un giorno sarà solo un vago ricordo."
pensai.
Un lontano e vago ricordo.
Sorrisi, ora che avevo imparato a farlo, e mi sentii felice.