Because Of You.
Capitolo
uno.
-Charlotte.
Quella
era sicuramente la sensazione più bella che si potesse provare: stare sotto la
pioggia ad occhi chiusi, svuotare la mente da ogni pensiero, non preoccuparsi
di nulla se non di respirare a pieni polmoni l’aria fresca che sfiorava il viso
delicatamente, come una dolce carezza. Sarei voluta restare lì per ora e
dimenticare tutti i problemi che mi circondavano.
Mi
sentivo, per la prima volta dopo mesi, finalmente viva. Ma non era così che
dovevo sentirmi, non potevo sentirmi così.
Improvvisamente,
senza che me ne rendessi conto, insieme alla pioggia si unirono le lacrime
salate per troppo tempo represse a bagnarmi il viso.
Come
poteva un momento così perfetto essere capitato nel bel mezzo di un complotto
del destino contro la mia felicità?
«Dovresti
rientrare, Matt si è svegliato e ti sta cercando»
La
dolce e sottile voce del mio ragazzo arrivò alle mie orecchie come un urlo
d’aiuto lanciato in un deserto di nebbia; come una preghiera che non aspettava
altro se non essere ascoltata.
Annuii
piano, mentre scostavo i capelli dal mio viso ed entrai nell’edificio.
Passai
un’ora nell’ampio e austero bagno, mentre mi sistemavo, cercando di rendermi
presentabile per l’unica persona di cui davvero m’importasse.
Impaurita
e angosciata mi avvicinai piano a quella porta che ormai da due mesi mi vedeva
entrare e uscire a ritmi regolari. Il rumore della pioggia che batteva sul
tesso rendeva l’aria più rilassata, come se quell’acqua avesse potuto scacciare
via tutti i cattivi pensieri che impregnavano l’aria.
Entrai
con passo sicuro, mettendo su un sorriso talmente falso da poter far impazzire
qualunque persona in grado di riconoscerlo.
Come
ogni volta, vedere quel piccolo corpicino disteso su quel letto mi fece perdere
dei battiti. Non sopportavo vedere le sue esili braccia ricoperte da ogni
genere di siringa; non sopportavo vedere il suo visino, dal colorito
solitamente roseo, così pallido e dall’aspetto malandato.
La
sua piccola testa si voltò verso di me e sul suo volto si aprì un leggero, ma
sincero, sorriso che mi fece vibrare il cuore alla sola vista.
«Mamma».
La sua voce era tremante, come se non riuscisse a pronunciare una sola parola.
Mi
andai a sedere al suo fianco e gli schioccai un tenero bacio sulla fronte,
mentre lo guardavo tornare a fissare la pioggia fuori dall’ampia finestra.
«Tesoro
mio» risposi semplicemente, sorridendo solo per lui.
«Ta
poco tè l’acobaeno», mi informò, come sempre stupito dalla minima cosa. Una
lacrima mi attraverso la guancia, come una tagliente lama.
«Si
amore, dopo la pioggia c’è sempre.»
Ma quanto poteva durare la pioggia? Era quello il problema.
Questa storia mi è venuta in mente durante un temporale, non so perchè, ma guardare la pioggia fuori mi ha stimolata a scrivere. che dire di altro? Spero che piacerà a qualcuno e gradirei una piccola recensione, che fa sempre piacere. :D