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Autore: HaushinkaGD    06/09/2011    9 recensioni
Milton Keynes, 19 giugno 2005.
I Green Day suonano il Loro concerto più famoso, quello che tutti conosciamo e adoriamo. Bullet In A Bible. Bene, questa è una one-short sulla canzone Wake Me Up When Septemben Ends. Su quello che secondo me Billie ha provato quando la suonava.Buona lettura.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Milton Keynes, 19 giugno 2005.
65000 fan si sono radunati in quell’arena solo per vedere loro, I Green Day.
Hanno aspettato ore sotto il caldo sole di giugno solo per assistere al più grande concerto che i Green Day abbiano mai fatto.
Ed eccoli, canzone dopo canzone, su quel palco a scatenarsi e a dare il meglio di loro stessi.
American Idiot.
Jesus Of Suburbia.
Holiday.
Are We The Waiting?
St.Jimmy.
Tutti li seguono.
Tutti sanno quelle canzoni come se fossero vecchie di chissà quanti anni, e le urlano per far diventare la loro voce un tutt’uno con quella di Billie.
E ancora.
Longview.
Hitchin’A Ride.
Brain Stew.
Basket Case.
King For A Day/Shout.
Wake Me Up When September Ends.
 
Billie ha appena finito di cantare Shout.
Va via dal palco, posa il suo mantello e la sua corona, e prende la chitarra.
Torna sul palco.
Sta sorridendo.
Fa qualche piccolo accordo e conclude la canzone.
Ride.
Salta.
Si diverte, ma sa che è giunto il momento di suonare quella canzone.
Il suo cuore inizia a battere.
I ricordi, quelli che ha sempre cercato di nascondere quando suonava quella canzone, gli martellano la mente e il cuore.
«Nobody like you
Every one left you
They are all without you
Having fun…»
Ormai tutti, lì al Milton Keynes, hanno capito qual è  la prossima canzone.
“Devo presentarla!” si disse Billie “Devo ricordare a me stesso e a tutti i fan qui, davanti a me, che canzone sto per suonare”
«This song's called Wake Me Up When September Ends»
“Mike ha capito. Lo sa come mi sento in questo momento. Sa quanto è dura per me suonare adesso questa canzone. Suonarla qui di fronte a 65000 fan. È dura e io non penso di farcela. Mi sembra di rivivere qui giorni”
Ecco cosa pensava Billie in quel momento.
I primi accordi, Billie si avvicina al microfono e inizia a cantare.
Tutto il Milton Keynes canta insieme a lui.
Ed eccoli arrivare quei ricordi che aveva sempre cercato di nascondere quando suonava quella canzone.
Li stava rivivendo quei giorni di 23 anni prima.
Erano i primi di Settembre del 1982.
Il padre era stato ricoverato in ospedale.
Billie aveva solo 10 anni e per la madre era ancora troppo piccolo per sapere perché il padre doveva stare in ospedale.
‘Papà non ha niente, stai tranquillo. Tornerà presto a casa. Ora basta fare domande.’
Tutti gli ripetevano sempre le stesse cose, ma lui voleva sapere la verità perché quello che tutti gli dicevano non era la verità.
Billie andava a trovarlo tutti i giorni.
Tutti i giorni era lì, seduto su una sedia accanto a quel letto.
‘Tieni Billie. Questo è un regalo per te. Ami la musica. Ami suonare. Spero che questo regalo sia per te un incoraggiamento. Spero che tu faccia della musica il tuo pane quotidiano. Ti voglio bene, piccolo mio.’
Ecco cosa gli aveva detto il padre quando gli regalò la chitarra, quando gli regalò Blue.
Era il 15 Settembre.
Il padre era morto.
Billie non poteva crederci, non voleva crederci.
Non poteva essere morto.
Non poteva essersene andato via per sempre.
Le parole della sorella Anna gli sembravano così artificiali, eppure erano la pura verità.
Quei ricordi gli trafiggevano il cuore.
La voce gli tremava e a stento riusciva a cantare.
Billie salì sull’amplificatore e iniziò a battere le mani al tempo della musica.
Tutti dovevano seguirlo. Tutti dovevano fare come lui.
La voce gli tremava.
Il peso di quei ricordi era troppo, gli martellava il cuore e Billie stava per cedere.
«ENGLAND!!»
Un grido.
Quel grido spezzò per una frazione di secondi quei giorni del Settembre 1982 che stava rivivendo.
“Non ce la posso fare. Non ce la faccio. Sto per esplodere. Papà, ti prego aiutami tu…”
Billie lo sapeva.
Sarebbe scoppiato a piangere, se poteva.
Ma quelle lacrime che cercava di ricacciare dentro, ogni volta arrivavano con una forza maggiore.
«Summer has come and past
The innocent can never last
Wake me up when September ends»
Billiechiuse gli occhi.
Le lacrime stavano per arrivare e questa volta non avrebbe fatto niente per impedirlo.
«Like my father’s come to pass
Twenty years has gone so fast
Wake me up when September ends»
Billie alzò lo sguardo.
Chiuse gli occhi.
Non voleva piangere.
Non doveva piangere.
Non lì almeno, davanti a 65000 persone.
Alzò di nuovo lo sguardo.
“Papà.Sono passati quasi ventitre anni dalla tua morte e non c’è giorno che io non pensi a te. Questa canzone è per te. Mi manchi. Mi manchi da morire. So che devo reagire. So che devo essere forte perché tu avresti voluto così.
“Papà. Io non dimenticherò mai i momenti passati con te.
“Papà. Come dice la mia canzone, la nostra canzone, nonostante la mia memoria si riposa non dimentica ciò che ha perso.
“Papà. Io non ti dimenticherò mai. Tu sarai sempre nel mio cuore. Ti amo, papà!”
L’ultimo accordo ancora.
Lacanzone era finita, ma Billie aveva ancora gli occhi colmi di lacrime.
Un sorriso.
Un sorriso spazza via quei brutti ricordi e Billie è pronto per ricominciare.
Il concerto doveva continuare.
Erano arrivati alle canzoni finali e Billie era di nuovo carico.
Era di nuovo pronto a dare il meglio di se.



Nota dell'autrice:
Comincio col dirvi che non sapendo in quale delle due date, se il 18 o il19, abbiano registrato questa canzone io ho scelto il 19.
Con questa FF ho cercato di spiegare quello che secondo me ha provato Billie quando la suonava, ho espresso quali secondo me siano stati i suoi pensieri.
Voglio anche dirvi che non ho mai letto una FF su questa canzone, anche se so che ce ne sono tante.
Inoltre volevo precisare che questa FF è nata alle 00:00 del 6 Settembre 2011, dopo aver visto per la milionesima volta Bullet In A Bible.
Ho impiegato circa due ore per scriverla e revisionarla, e ho visto il video di Wake Me Up When September Ends forse 20 volte, solo per analizzare ogni piccolo dettaglio, ogni più piccola smorfia di Billie quando la suonava in modo da rendere il tutto un pò più coerente con la realtà.
Adesso penso di essermi prolungata troppo.
Spero che la mia storia vi piaccia e vi esorto a recensirmi, sia nel bene che nel male.
Alla prossima.
xxxHaushinkaxxx
  
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