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Autore: Vivalm    07/09/2011    2 recensioni
"Dovevo farlo. Quei quattro mi avevano minacciato. "O lo fai, o ti spacchiamo il culo" avevano detto, con quell'innata capacità di terrorizzarmi all'istante, un brivido lungo tutto il corpo. E stavo per farlo. Stavo per fare quella tremenda cazzata, solo per essere accettato da un branco di idioti. Ero uno sfigato, un misero sfigato."
Mi è venuta questa piccola idea un pomeriggio e ho scritto :) Accetto recensioni di ogni tipo!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era facile. 
Sapevo cosa stavo per fare, davanti alla polizia non sarei mai riuscito a dire "Non ne ero cosciente, non sapevo nulla".
Non ero un bugiardo. Ero solo uno sfigato, un misero sfigato che aveva fatto un passo più lungo della gamba.
Mia madre sarebbe morta dal dolore. Lui, suo figlio tanto amato, come aveva potuto...,avrebbe pensato. 
Mio padre non avrebbe esitato a cacciarmi di casa.Mi avrebbe considerato un suo personale fallimento.
Dovevo farlo. Quei quattro mi avevano minacciato.
"O lo fai, o ti spacchiamo il culo" avevano detto, con quell'innata capacità di terrorizzarmi all'istante, un brivido lungo tutto il corpo.
E stavo per farlo. Stavo per fare quella tremenda cazzata, solo per essere accettato da un branco di idioti.
Ero uno sfigato, un misero sfigato.
Guardai l'ora.Le undici; dovevo agire subito, senza dare nell'occhio.
Con le mani nelle tasche, cercai di ottenere un atteggiamento sicuro.
Lo incontrai a pochi metri dall'uscita del locale,vicino una vecchia libreria,ormai chiusa.Fremeva.
Tirai fuori la bustina dalla tasca.La agitai davanti ai suoi occhi,sogghignando. 
Lui fissava intensamente il contenuto.Lo sguardo non si staccava dalla “Polverina Magica”,di un colore bianco intenso,come fosse neve.
Mi diede i soldi,dopodichè si avvinghiò sulla bustina.
Comincio a raschiare a fondo il contenuto con l'indice,si mise il dito in bocca.
Ero intento a contare le banconote.Alzai lo sguardo.
Lo sballo lo aveva già impossessato.
Conoscevo quella sensazione.
L'adrenalina attraversava tutto il corpo,ogni cellula ballava forsennata.I muscoli solleticavano,la mente scoppiava e scoppiava,come fuochi d'artificio.Il resto era insignificante,zero.
Trasportato dalla bellezza sovrannaturale del piacere,si buttò a capofitto sulla strada.
Ripetitivi clackson suonarono.
A contatto con il corpo le ruote sembravano leggere.Come scivolassero su di lui innocue,senza fargli nessun male. 
Gli occhi da drogato chiusi, il cranio aperto.
Sangue. Tanto sangue.
Rumore di foglie calpestate,crescente.Le scarpe da ginnastica risuonavano sul tappeto autunnale ripetutamente. 
Corsi fino a quando non sentii i polmoni scoppiare.
  
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