Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: Lyla Vicious    07/09/2011    1 recensioni
Un negozio di dischi ad Abbie Road,fine anni settanta,un commesso dal passato hippie che vuole dimenticare chi era e si è tagliato la lunga chioma che segnava la sua libertà dagli ideali di una società fondata sulla guerra e sul materialismo, dopo i Beatles, prima degli Oasis, durante gli Who, qualcosa che con gli Who non c’entra niente.
Mi ci catapulto xD
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Londra, 1978

Faceva un freddo cane quella mattina.
La neve cadeva dal cielo opaco a piccoli fiocchi che si riunivano formando una sottile coltre bianca sull’asfalto.  
Presi il cappotto, infilai la chiave nella serratura della porta dell’ingresso, e uscì ad affrontare il gelo di malavoglia.
Entrai come tutte le mattine da ormai tre anni nel posto in cui lavoravo.
Non guadagnavo molto, giusto quella manciata di sterline che mi permetteva di avere un tetto sopra la testa.
Un tetto, giusto.
Quella parola un tempo l’avevo rimossa da anni…

Woodstock, 1969   

L’anno che segnava l’arrivo del successivo decennio, colmo di speranza, sogni, aspettative, ambizioni, successo…ma questo per me allora non era più importante di quello che si stava svolgendo dinanzi al mio sguardo di diciottenne inebriato dalla vita e dalla passione.
Un pezzo di storia della musica, o un pezzo di storia soltanto direi, si stava compiendo.
Ricordo ancora nitidamente il fuoco ardente scaturire dalla chitarra di un Jimi Hendrix completamente in delirio inneggiante contro la società capitalistica.
Quanto la odiavo quella società.
Quanto odiavo essere alla mercé di quella società.
Un tempo i miei capelli ondeggiavano al vento, spavaldi, affamati di vita, sfiorandomi appena le spalle coperte da un poncho arancione, come tutto il mio corpo.
Il mio motto, il nostro motto era vivere l’attimo, perché nessuno ci avrebbe tolto la gioia di vivere, la voglia di urlare per far sentire la nostra voce, la voglia di amare, la bramosia di libertà, perché noi cercavamo la libertà in ogni nostro gesto…


Ma a cosa cazzo stavo pensando dopotutto?
Avevo lasciato perdere quella vita, già da anni, già da molto tempo ancora.
Avevo tagliato i miei capelli, messo dei vestiti decenti e iniziato a lavorare.
A causa dei miei studi lasciati a metà mi aveva accettato solo un negozio di dischi, almeno non chiedevo l’elemosina.
Era un eterno contatto con il mio passato, il figlio dei fiori che premeva per sbocciare nuovamente, dopo nove anni, in me.

Appoggiai il cappotto su una sedia e mi misi alla cassa, solita routine, ma in fondo mi confortava.
Orde di adolescenti schiamazzanti con delle zeppe troppo alte per il loro fisico minuto ai piedi e un trucco vistoso negli occhi si gettarono verso tutti i dischi glam rock del negozio che riuscirono a trovare.
Le cose erano davvero cambiate da nove anni a quella parte.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Lyla Vicious