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Autore: TheMotherOfLove    08/09/2011    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che incontra un ragazzo, un ragazzo molto bello, interessante, simpatico, timido e talentuoso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda giornata in compagnia del sole splendente, molto strano visto che era la fine di Ottobre. Io e la mia amica Jessica decidemmo di uscire incontrandoci all’esterno del retro del Super Pan; un negozietto vicino a casa nostra. Ci sedemmo in una panchina e iniziammo a spettegolare sulle nostre compagne, quando solo dopo una bella manciata di minuti mi accorsi di essere osservata da un bellissimo ragazzo nero che parlava con un suo amico. Mentre la mia amica parlava io non l’ascoltavo, ero troppo impegnata a guardare quel ragazzo splendido con un sorriso altrettanto splendido! Mi sentivo pizzicare il braccio destro, era Jessica che mi stava implorando di ascoltarla: -Diana? Ci sei? Oooh! Mi ascolti??-. Io distolsi lo sguardo da quel ragazzo e mi scusai con Jessica, e le rivelai che ero abbagliata da quel ragazzo che mi fissava seduto a pochi metri di distanza da noi. Lei non mi diede tutti i torti quando le spiegai il motivo. -L’ho già visto…- Dissi incantata. -Pure io- Ribattè Jessica. Poco dopo ci arrivai e capì che lui era Michael, il cantante dei Jackson 5, così lo annunciai a Jessica. -Hai ragione! Ecco perché lo già visto!- Esclamò la mia amica. -E’ davvero un bel ragazzo- Dissi fissandolo. -Eh già- Disse con approvazione. -Hey! L’ho visto prima io- Dissi scherzando ma con un pizzico di rabbia innocente. -Mica te lo voglio rubare- Disse ridendo, mentre ripensava a quello che aveva appena detto, e risi anch’io insieme a lei. In un secondo momento sentii una voce dicendo che doveva andare, mi girai e vidi l’amico di Michael alzarsi dalla panchina. -Ammh.. okay- Rispose Michael. -Mi ha fatto piacere parlare con te- Rispose l’amico dalla testa bionda. Michael rise e poi rispose: -Anche a me-. Si salutarono, nel mentre girai lo sguardo e vidi Jessica preparare la sua borsetta Louis Vuitton. -Diany, mentre tu eri impegnata a guardare Michael mia madre mi ha chiamato dicendomi che devo rientrare a casa urgentemente-. -E’ successo qualcosa?- Mi preoccupai. -No tranquilla! Lo sai com’è mia madre!- Scosse le mani per riferirsi alla madre. Io risi e lei mi seguì a sua volta. La salutai e s’incamminò per tornare a casa sua. Mi girai e vidi Michael malinconico, fissare il pavimento. Io volevo andare a parlargli ma non avevo il coraggio. Così lui alzò lo sguardo ed io arrossì. Stavo decidendo se parlargli o meno. Alla fine decisi di si, solo che un dubbio mi assalì la mente: “Che cosa gli dico?”. Ci riflettei un attimo e pensai ad un paio di cosette che avrei potuto dirgli, ma non andavano bene. Così mi venne una brillante idea: camuffare. Quindi mi alzai decisa e andai verso la sua panchina. -Ciao- dissi (non so con quale coraggio) -C-ciao..- rispose Michael. -Ma, ma tu.. sei il cantante dei Jackson 5?- dissi facendo finta di essere incredula. -Si, in carne ed ossa!...- Rispose un po’ deluso. -Uuh.. che entusiasmo!- Risi. Rise anche lui. –E tu..invece come ti chiami?- -Oooh.. scusa che stupida- dissi battendomi la mano sulla fronte –io sono Diana- gli risposi felice porgendogli la mano. -Michael, piacere di conoscerti- sorrise. Ricambiai il sorriso –il piacere è tutto mio-. E lui sorrise. -Siediti- Fece cenno con la mano di accomodarmi sulla panchina affianco a lui –ooh.. sempre che tu voglia ovviamente..- Arrossì. -Grazie- Dissi mentre mi sedevo. C’era un momento di silenzio quando prese lui l’iniziativa di parlare. -Così.. ti chiami Diana?- disse. -Si- risposi con un sorriso a bocca chiusa. Lui ricambiò il sorriso –So che ad una signorina non si chiede l’età ma la curiosità mi sta uccidendo.. quindi se permetti..- Arrossì di nuovo. -14 tu?- risposi capendo subito l’intenzione che aveva (anche se non ci voleva molto). -15..quando sei nata?- mi chiese come se un peso si fosse appena staccato dalle sue spalle. -il 24 Agosto.. del 97, tu?- Sapevo la sua data di nascita ma in quel momento mi sfuggiva. -Sisi, so che sei del 97, comunque che coincidenza! Io sono nato il 29 Agosto un anno prima di te- Rispose tutto felice. -Ecco..il 29! Si che fossi un anno più grande di me e che fossimo nati nello stesso mese me lo ricordo ma non mi ricordavo il numero- Risposi un po’ imbarazzata. -Non preoccuparti- Rispose sorridendo. Ricambiai il sorriso e iniziammo a parlare del più e del meno. Ad un certo punto Michael mi chiese: -che scuola frequenti?- e io risposi –il Classico, tu?- -Una scuola privata..- disse non molto sicuro. -Come mai l’hai detto con quel tono?- -…Non lo so..con che tono l’ho detto?- -In modo scocciato..- Risposi sicura. -Probabilmente non l’ho fatto apposta.. non me ne sono accorto- mentì e successivamente sorrise. -Okay..- dissi facendo finta di credergli. Continuammo a parlare di varie cose quando arrivammo all’argomento delle nazionalità, e gli dissi che io sono di origini italiane, lui non ci voleva credere e io insistevo di si, e alla fine ha ceduto. -Che bella l’Italia..- Disse sospirando (in modo positivo) -Già.. ma anche qui non è male- Risposi in un secondo momento. Continuammo ancora a parlare e a parlare quando ad un certo punto il telefono squillò: era mia madre. Mia madre interrompe sempre quando non deve, è un dono naturale. Risposi. -Michael… mia madre ha detto che devo rientrare a casa che tra mezz’ora sarà pronta la cena- dissi triste. -Ah..- disse deluso - ..capisco..bhè ma perché rattristarsi troppo? Possiamo ricontrarci..sempre se sei d’accordo ovviamente- Disse e stavolta con molto entusiasmo. -Certo che voglio! Mi ha fatto molto piacer parlare con te, ma come possiamo rincontrarci? Hai Facebook o Msn?- Risposi sollevata. -Niente di questi..potremmo..ecco..s-scam-scambiarci il numero di telefono..- Disse imbarazzato e arrossì. -Oh! Certo scusa non ci avevo pensato! Sono abituata a rintracciare le persone così- risposi imbarazzata. Dopodiché ce li scambiammo e lui mi riaccompagno gentilmente a casa. Mi piazzai davanti al cancello insieme a lui. -E’ stato davvero bello parlare con te- Sorrisi a trentadue denti anche se mi vergognavo moltissimo per via dell’apparecchio. -Anche per me lo è stato- Sorrise anche lui allo stesso modo solo che il suo sorriso era molto migliore del mio. -Bhè allora.. ci vedremo presto?- dissi improvvisamente -Lo spero!- Sorrise -Anch’io..- dissi sorridendo a testa bassa per la vergogna. Rientrai a casa più felice che mai, cenai (per modo di dire)e mi lavai i denti dopodiché cercai invano di ripassare greco, perché l’emozione di quella giornata non voleva dileguarsi, così pensai di andare a dormire e mi addormentai felice.
  
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