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Autore: strongfordrew    09/09/2011    2 recensioni
Allora, come vedete sono tornata con un'altra fanfiction dopo aver risolto parecchi problemi nella mia vita personale. Comunque in questa fanfic Peter ha 19 anni, Susan 18, Edmund 17 e Lucy 16 e ci sarà inoltre la presenza di un incesto. Quindi se vi da fastidio, io vi ho avvertiti.
Comunque la storia sarà narrata dal punto di vista di Susan e non tiene conto dei fatti dei successivi libri.
Spero che, come l'altra mia precedente fanfiction, sarà di vostro gradimento.
Recensite, se vi va, anche se sono critiche. Mi serviranno per migliorarmi.
{Susan/Peter}
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Seduto con le mani in mano sopra una panchina fredda del metro 
sei lì che aspetti quello delle 7.30 chiuso dentro il tuo palteot 
un tizio legge attento le istruzioni sul distributore del caffè 
e un bambino che si tuffa dentro a un bignè 
e l'orologio contro il muro segna l'una e dieci da due anni in qua 
il nome di questa stazione è mezzo cancellato dall'umidità .
_______________________________________________________________________
 

Sfoglio distrattamente il giornale mentre attendo l'arrivo dell'ora prevista per entrare a scuola. Da quando siamo andati via da Narnia è stato difficile per me riprendere il ritmo e accettare il fatto che la mia vita è qui, in Inghilterra.Prima dovevo accettare che Narnia era il mio destino, ora il contrario.

Cerco di non pensarci perchè renderebbe le cose ancora più difficili....
Con la coda dell'occhio vedo un ragazzo che si avvicina a me: è alto, porta gli occhiali e ha il viso che lo fa sembrare il classico cervellone. Lo ignoro. È sempre stato faticoso per me fare amicizia. Quando non sono con i miei fratelli e la mia sorellina, preferisco stare da sola e immergermi nei miei pensieri. Così,mi sento al sicuro...
 
"Ciao."Esordisce."Sai, ti ho visto a scuola e ho notato che stai sempre per conto tuo o con i tuoi fratelli..."
"Preferisco la solitudine alla compagnia."
"Anche io, qual è il tuo nome?" Mi sorride. Un sorriso invadente, non caldo e rassicurante come quello di Peter. 
Un momento.Cosa centra adesso il sorriso di Peter? Mi maledico mentalmente. Sarà perchè è mio fratello e il mio migliore amico, ma in qualche modo il filo dei miei pensieri torna sempre a lui...
"Allora?"Chiede il ragazzo. Okay, adesso mi sta davvero irritando. Mi fissa talmente tanto che sembra mi voglia fare una radiografia!
"Ehm...Phillis."Non ho intenzione di dirgli il mio vero nome.D'ora in poi lo scopo della mia vita sarà evitarlo il più possibile, perchè vedo che apre la bocca ancora una volta per parlare: evidentemente il suo piano non è quello di arrendersi.
"Susan!Susan, devi venire subito" Qualcuno faccia subito santa questa ragazza...Penso mentre guardo mia sorella correre verso di me. Appena mi raggiunge mi tira verso l'entrata per la metropolitana. Il ragazzo con gli occhiali mi guarda confuso: ha notato l'uso da parte di Lucy del mio vero nome.

Comunque, appena entro, quel pensiero scompare e viene sostituito da un altro, ma è più una sensazione. Una sensazione di dolore che mi ferma il respiro e mi schiacca sotto il suo enorme peso.
In un angolo della metropolitana alcuni ragazzi pestano Peter: lo colpiscono sul viso, in pancia e gli piegano le braccia. Cerca di reagire. Per un attimo ci riesce e fa in tempo a guardarmi negli occhi. Esprimono lo stesso dolore impresso nei miei..
Non ce la faccio a vederlo così....
Al nostro fianco compare Edmund. Io non riesco a parlare, così è Lucy a spiegargli la situazione.Si lancia in mezzo alla rissa arrampicandosi sopra la schiena di uno dei bulli nel tentativo di aiutare Peter come può.
Si sentono dei fischi e delle urla: sono arrivati i militari.La rissa si interrompe bruscamente.

Tiro un sospiro di sollievo quando vedo Ed e Peter che si fanno strada, scossi ma illesi, verso me e Lucy. Ma siamo costrette ad andare avanti per via della folla così ci sediamo su una panchina. Appena ci raggiungono salto al collo di Peter senza troppi complimenti e scoppio a piangere.
"Ssh, Susan. Va tutto bene, stai tranquilla." Cerca di rassicurarmi accarezzando i miei capelli. Ci riesce, come al solito.Solo lui è capace di farlo: anche quando ero piccola, a consolarmi non era la mamma, ma lui. Con un semplice sorriso riesce a farmi sentire allegra e spensierata.
Asciugo le mie lacrime, do una sistemata ai capelli, poi mi siedo al suo fianco sulla panchina.La sua vicinanza ultimamente mi scombussola un po'. Cioè, abbiamo sempre fatto così, però da un po' di tempo sento che stiamo cambiando. Forse dipende dal fatto che stiamo crescendo...
"Comunque...questa volta, perchè è scoppiata?" Chiedo riferendomi alla rissa.Chiudo gli occhi per cercare di rilassarmi.
"Uno spintone..."
"E non potevi lasciar perdere?"Continua Lucy.
"No..."
"Perchè?"Insiste.
"Perchè, dopo avermi spintonato, pretendeva da me delle scuse.E io ho rifiutato, naturalmente."
Apro gli occhi giusto in tempo per vedere il ragazzo di prima avvicinarsi.
"Fate finta di parlare con me"Bisbiglio.Mi guardano confusi.
"Come se non lo stessimo già facendo..."Guardo Ed come per dire Tu fallo e basta!. Lucy e Peter ridacchiano.
"Vedete quel ragazzo laggiù?" Chiedo indicandolo con un lieve cenno della testa.Loro annuiscono. "Prima ero in edicola che leggevo il giornale e si è avvicinato lui. Ha detto che ha notato che sto sempre sola o con voi.Allora io gli ho detto che preferisco la solitudine alla compagnia, giusto perchè capisse che la sua non era gradita. E lui cos'ha detto?!?"
"Cos'ha detto?"Chiede Ed.
"Anche io qual è il tuo nome? Che viscido, mi fissava talmente tanto che mi sentivo quasi nuda!"
"Tu si che sai come conquistare un ragazzo Susan!"
"Eh già" Gli da man forte Lucy. Io sono allucinata.
Peter invece ha assottigliato gli occhi e ora guarda in malo modo lo studente. Chissà cosa pensa...Beh, a giudicare dallo sguardo che gli sta riservando ne deduco che non piaccia neanche a lui, odia i secchioni. Qualunque secchione tranne me, perlomeno.
"Comunque io non lo voglio un ragazzo"Dico. I muscoli del suo volto pare che si rilassino. Mi sorride e ridacchia piano.

D'un tratto una folata di vento bruttissima spazza via tutti i piccoli oggetti come fogli sparsi per terra e la metropolitana ci sfreccia davanti ad una velocità altissima.Dai finestrini noto un chiarore sempre più evidente e mi pare di scorgere una scogliera.
Gli altri studenti non si accorgono di quello che sta succedendo, sembra siano immuni. Non più alcun dubbio, questa è...
"MAGIA!QUESTA è MAGIA, PRESTO TENIAMOCI PER MANO!"Grida Lucy. Prendo la sua mano e quella di Peter.
"FIGURATI SE TI DO LA MANO!" Dice Ed a quest'ultimo.
"FALLO E BASTA!"
Ora dai finestrini della metropolitana ancora in corsa si vede un'intera spiaggia, il mare e le scogliere.

Attendiamo e dopo pochi minuti ci ritroviamo dentro una specie di caverna. Lucy mi sorride e capisco cosa vuole fare.Corro con lei verso la riva e iniziamo a schizzarci. Peter e Edmund ci raggiungono e ci buttano in acqua.
Era da tempo  che non ridevamo e non ci divertivamo così. I miei ricordi risalgono a prima dell'inizio, quando non c'era il costante rischio di morire, quando potevi sdraiarti in giardino a leggere senza temere di essere colpita da una bomba o quando potevi ridere senza sembrare inopportuna dato il periodo.
"Secondo voi dove siamo?"Ed mi riporta alla realtà. Lo guardo scettica: dove altro potremmo essere se non a Narnia?
"Tu che dici?"Chiede Peter, confuso quanto me.
"Beh, non ricordavo rovine a Narnia..."
Seguo l'indirizzo del suo sguardo. In effetti quelle in cima alla scogliera sono proprio le rovine di un castello, sembra che sia stato eroso dal tempo.

**

Dopo dieci minuti di camminata raggiugiamo le rovine.Mi dirigo verso quello che un tempo doveva essere stato un grande giardino. Enormi alberi e cespugli fioriti dominano lo spiazzo e dei rampicanti circondano le colonne di un arco.
Cammino lentamente ammirando tutto ciò che vedo: nonostante ci siano solo i resti, deduco che questo castello doveva essere bellissimo prima. Lo stile antico adesso lo renderebbe classico e maestoso. 

Per sbaglio calpesto un piccolo oggetto posato sull'erba. È un pezzo degli scacchi che mi riporta indietro nel tempo, come in un episodio vissuto tanto tempo fa ma che non riesco a visualizzare.
"Chissà chi ci viveva..."Mormora Lucy.
"Noi....credo"Dico ancora dubbiosa.
"Ehi, quello è mio" Edmund indica il pezzo degli scacchi.
"Tuo?"Peter lo guarda perplesso.
"Beh, non ho di certo degli scacchi d'oro in Inghilterra,no?" Si avvicina al pezzo di una colonna e continua:
"Comunque non è stato eroso dal tempo...Secondo me Narnia è stata attaccata dopo che ce ne siamo andati e qui non ci viveva più nessuno."
"Cair Paravel" Mormora Peter dietro di me. Poi avanza e socchiude i suoi bellissimi occhi azzurri come per vedere meglio.
Bellissimi occhi azzurri? Susan, torna in te! Mi dico.Lo guardo bene in viso e mi accorgo che Peter è proprio bello. Lo è sempre stato ma adesso sul suo viso cominciano a vedersi i tratti adulti di chi sta crescendo. Però, una cosa che non è cambiata è il suo sguardo. Ha conservato quegli occhi del bambino di 10 anni fa che mi faceva ridere con delle facce buffe.

Nel frattempo mio fratello si è avvicinato insieme a Ed ad una lastra di pietra. La sposta, dietro di essa c'è una porta. La apro e sbircio dentro, ma non si vede niente, è tutto buio.
"Ce l'hai un fiammifero?" Peter si strappa un lembo della camicia e lo attorciglia ad un rametto.
"No, ma questa può aiutare?" Risponde Edmund tirando fuori una torcia dalla tracolla.
"Potevi aspettare ancora un po' a dirlo, forse mi sarei messo fuoco io!"
Scoppio a ridere con Lucy, poi lei entra insieme a Ed oltre la porta.Peter mi fa segno di precederlo.
"Prima le signore..."
Com'è cavalleresco...Subito dopo averlo pensato scuoto la testa infastidita  e varco la soglia scendendo le scale.Eh cara Susan, ti si sta fondendo il tuo bel cervellino...
Man mano che scendiamo la luce si fa più intensa.

La stanza in cui ci troviamo è ovale, illuminata da piccole torce infuocate (Edmund si sarà trovato qualche fiammifero nella borsa...) e delle statue con ai piedi dei bauli  seguono la sua forma. Le statue rappresentano i quattro regnanti di un tempo: noi.
Non ho la forza di avvicinarmi. Mi ci è voluto così tanto tempo per abituarmi all'Inghilterra, ora sarebbe come tornare a soffrire perchè poi dovrò accettare che me ne dovrò andare. Di nuovo. Abbandonare il mio mondo per qualcosa di incerto, fastidioso, che non mi donerà mai tutta quella felicità che ho trovato qui, a Narnia.

Le lacrime scendono copiose sul mio volto dando sfogo al tormento interiore che sto provando. Sento la presa sicura ma allo stesso tempo delicata di Peter sulle mie spalle. Peter, ancora lui. Lui che non mi ha mai abbandonata, lui che ha sopportato i miei pianti e le mie urla. Lui che adesso mi guarda attendendo una mia qualsiasi reazione. Ma io non do nessun segnale, riesco solo a guardarlo con gli occhi pieni di lacrime e con sguardo perso, vuoto. Vuoto come tutto dentro me.Sembra capire cosa sto provando.
"Susa, Susan tranquilla, Non sarà come l'altra volta, okay? Scopriremo cosa sta succedendo e resteremo qui. Non torneremo più in Inghilterra e saremo di nuovo felici. Te lo prometto."
Riesce a tranquillizzarmi anche questa volta, ma prima o poi il dolore tornerà a tormentarmi.
Vengo trascinata piano verso il baule ai piedi della mia statua. Peter raggiunge il suo e m'incoraggia ad aprire quello di fronte a me.
Lo faccio lentamente, ancora indecisa. Dentro ci sono il mio arco e le frecce, dei vestiti regali per uso quotidiano e uno da combattimento. E frugando più a fondo trovo anche quello che ho indossato nella battaglia contro la Strega Bianca, ma è piccolo per me ormai quindi lo do a Lucy. Sembrano passati secoli da quando l'abbiamo sconfitta, da quando abbiamo scoperto quello che credevamo il nostro destino.

Però manca il mio corno...penso. 

"Manca il mio corno...devo averlo lasciato nella mia sella il giorno che ce ne siamo andati."
"Sono passati secoli.Il signor Tumnus, i castori...tutti quelli che conoscevamo non ci sono più..."Bisbiglia Lucy, che nel frattempo si è cambiata nella stanza accanto.
"Bisogna scoprire cosa è successo..."Le fa eco Peter. 
Io annuisco, prendo un abito marrone dal baule poi mi rivolgo a lui e a Edmund.
"Ehm...ragazzi noi dovremmo cambiarci."In realtà dovevo cambiarmi solo io, ma sarebbe rimasta a farmi compagnia sicuramente.
Ed annuisce e si dirige verso le scale.Invece Peter....
"E allora? Io rimango volentieri qui a fare compagnia a Susan, tanto Lucy è già pronta." Dice. Arrossisco violentemte e mi maledico col pensiero per essermi esposta così...
Lui mi fa l'occhioline e sorride, sempre nella mia direzione ed esce trascinato via da quel santo di ragazzo che è mio fratello minore.

"Forse è meglio che resti Lucy, eh Peter?"
   
 
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