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Autore: Writer96    09/09/2011    6 recensioni
Il parroco del paese è appena andato via, seguito dai pochi curiosi accorsi. Invece tu sei rimasto lì, seduto su quella porzione bagnata e smossa di terra. La pioggia cade, ti inzuppa completamente, ma tu non ci fai caso.
Hai preso un fiore, un banale fiore di quelli portati dai curiosi, né bello né brutto. Ha il gambo tagliato male e tu lo impugni come se fosse una penna, poggiandolo sul terreno.

Ed è l'ennesima storia triste. Ed è l'ennesima storia che, in un modo o nell'altro, parla di loro.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Il parroco del paese è appena andato via, seguito dai pochi curiosi accorsi. Invece tu sei rimasto lì, seduto su quella porzione bagnata e smossa di terra. La pioggia cade, ti inzuppa completamente, ma tu non ci fai caso.

Hai preso un fiore, un banale fiore di quelli portati dai curiosi, né bello né brutto. Ha il gambo tagliato male e tu lo impugni come se fosse una penna, poggiandolo sul terreno.
Disegni qualcosa di insensato all’inizio. E poi le vedi, le forme tracciate dalla tua mano insicura, quella mano che non è mai stata capace di fare un disegno vero e proprio.

Ci sono un lupo, un cane, un cervo e un topo.

Scuoti la testa, mordendoti le labbra, preso da una rabbia improvvisa. Vorresti distruggere ogni cosa, quel maledetto pezzo di pietra accanto a te, quella statua laggiù, accanto all’entrata che tra poco si riempirà di muschio e segnerà che il tempo passa, perchè tutto passa, quel cumulo di terra imperfetto e bagnato, il fiore che tieni in mano, il tuo scarabocchio.

Stringi i pugni e il gambo del fiore si piega e si spezza, dividendosi in due parti sbilanciate.
La corolla cade accanto ai tuoi piedi, la punta atterra senza rumore sul tuo disegno.
La pioggia cade, cade, cade.

E’ insistente, ma tu sei una persona paziente, a parte quando arriva lui, che non ti fa pensare. Hai imparato ad essere paziente con il tempo e hai imparato a sopportare la pioggia battente meglio di chiunque altro.
Non piangi, non ti disperi, non fai niente. Ti limiti a fissare le due metà di quel fiore che giacciono in maniera disordinata sul cumulo di terra fresca.

Alzi lo sguardo e incontri i loro occhi e non puoi fare a meno di abbassare i tuoi, pieni di rimorso e di vergogna.
Li senti i loro sorrisi gentili e vorresti girarti per fare finta che vada tutto bene. E’ tristezza la tua, una tristezza immensa che non ha confini, una tristezza che non provoca dolore, ma che rimane lì, muta, come in sordina.
E’ una tristezza che sa di scuse.

Una goccia d’acqua ti cade sopra la palpebra e scivola lungo la tua guancia, imitando una delle tue lacrime assenti.
Ti dispiace, sì, perché non è andata come lui voleva.
James avrebbe voluto un funerale sfarzoso, con sua moglie Lily accanto a lui pronta a dargli il suo ultimo saluto, seguita da schiere di figli, nipoti e pronipoti. Gli amici di sempre sarebbero dovuti essere lì, Sirius con il suo solito sguardo divertito e Peter chiuso nel suo silenzio straziato.

E invece, cosa si ritrova?

Un lupo mannaro solo, sbiadito e mezzo morto pure lui. Un lupo mannaro che non sa nemmeno piangere, che disegna per terra distruggendo fiori.
Ti sembra tanto di aver toccato il fondo.
Allunghi una mano sporca di terra e la batti contro la lapide, attento a non sporcare Lily. Per la prima volta hai il coraggio di guardarlo davvero negli occhi.
Bastano pochi secondi, giusto il tempo di memorizzare quel sorriso allegro.

-Ti andata male, Ramoso, vecchio mio. Ti rifarai la prossima volta..- gracchi, perché non hai neanche più una voce.
Ti alzi, volti le spalle alla lapide bianca. E poi cadi, cadi a terra, sotto il peso del tuo dolore.

Perché lo sai benissimo che non ci sarà una prossima volta.

Le lacrime cominciano finalmente a scorrere, sotto il peso della tua consapevolezza. Non ci sarà più niente. Perché Sirius, Sirius è ad Azkaban. Ha ucciso tutti, anche te e anche se stesso. Si fatto ammazzare pure Peter, quello sciocco di Peter. E’ morto James, e con lui Lily.
E ora tocca a te sopravvivere. Tocca al lupo mannaro.

E anche se non c’è niente da ridere ridi, mentre cerchi di rialzarti e cadi di nuovo, il tuo volto ad un centimetro dalla corolla distrutta.
Ridi perché l’unico che non doveva avere un futuro se ne ritrova uno davanti, quando è stato negato a chi più ne meritava uno.

Rimani a ridere e a piangere sotto la pioggia, rannicchiato, mentre il tuo corpo cancella i disegni. Una folata di vento porta via il fiore che prima hai spezzato e tu lo segui con gli occhi, mentre i singhiozzi di un ultima risata si perdono nel silenzio.

Quel maledetto fiore.
La metà migliore è quella destinata a morire o è già morta. La metà peggiore, la più brutta potrà ancora vivere.

Ti andrà meglio la prossima volta, Remus.








E' dannatamente triste e, lo so, anche dannatamente brutta. Volevo scriverla da tempo, però. Il fiore... ah, il fiore. E' nato per sbaglio, ma è diventato un elemento importante. Rappresenta i Malandrini, in realtà. Loro, secondo Remus, si sarebbero dovuti piegare, ma non spezzare. E invece l'hanno fatto e la parte migliore (secondo la mente complessata di Remus) è quella che se n'è andata. E alla fine è rimasto lui che però, essendo la "punta" del fiore, è l'unico in grado di sopravvivere. Questo è quanto. Il lui a cui si riferisce il Remus accecato dalla rabbia è la sua parte di lupo mannaro, invece. Ecco, ora ho davvero finito. Con un grande in bocca al lupo per l'inizio della scuola a tutti (me compresa).
Writ
   
 
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