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Autore: Kurtofsky    10/09/2011    2 recensioni
Forse non era il momento per pensare a quelle cose ma, Blaine, non poté fare a meno di notare quanto che le labbra di Quinn avessero il dolce sapore delle fragole.
Erano morbide e intraprendenti, ma soprattutto invitanti come due piccoli frutti scarlatti.
Le avrebbe volute mordere ma riusciva solo a rispondere a quel bacio senza pensare ad altro, ignorando anche la pioggia che, silenziosa testimone del loro incontro, li colpiva rendendo i loro abiti sempre più pesanti.
[Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaine Anderson, Quinn Fabray
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Sotto la pioggia
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, Quinn Fabray
Genere: Introspettivo, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Het, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1028 (FiumiDiParole)
Note: 1. Tutta per Tina (Ansloved su EFP)
2. Punk!Quinn mi ispira troppo e la fic è senza senso! Assolutamente! Non ha alcun senso ç_ç così come il titolo randomico ç___ç
3. L’avvertimento spoiler è lì per sicurezza. Riguardo ai capelli di Quinn e al trasferimento di Blaine
4. Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 », scritta in modalità random.
5. Non betata =3


{ Sotto la pioggia ~



Forse non era il momento per pensare a quelle cose ma, Blaine, non poté fare a meno di notare quanto che le labbra di Quinn avessero il dolce sapore delle fragole.
Erano morbide e intraprendenti, ma soprattutto invitanti come due piccoli frutti scarlatti.
Le avrebbe volute mordere ma riusciva solo a rispondere a quel bacio senza pensare ad altro, ignorando anche la pioggia che, silenziosa testimone del loro incontro, li colpiva rendendo i loro abiti sempre più pesanti.
A ben pensarci però non erano solo i loro indumenti ad essere sempre più pesanti, ma a gravare sulle loro spalle c'era soprattutto la consapevolezza di quel gesto così sbagliato.
Lo sapevano entrambi, ma Blaine non riusciva ad allontanarsi da quella ragazza né Quinn riusciva a staccare le mani dalla maglia dell'altro, stringendola come se avesse bisogno di un appiglio.
La loro era una conoscenza solo superficiale, Blaine aveva il Glee Club e Quinn le sue compagnie poco raccomandabili.
Si erano incrociati di tanto in tanto per i corridoi, accontentandosi di guardarsi da lontano. La ragazza non passava di certo inosservata con i suoi capelli rosa, e neanche l'altro riusciva ad essere invisibile a causa della sua sessualità... eppure erano lì, nel bel mezzo di un temporale estivo, a baciarsi nel cortile dell'istituto senza un perché.
Si staccarono solo quando i polmoni iniziarono a reclamare aria e, fissandosi negli occhi, cercarono di allontanare tutte le domande che si stavano velocemente affollando in loro.
Blaine cercò di scacciare quei pensieri, osservando i capelli rosa di Quinn - segno più visibile della sua ribellione - che le coprivano quasi il viso, mentre le labbra, socchiuse e gonfie, erano diventate più rosse.
Lentamente, e con dolcezza, Blaine le scostò quei ciuffi dal volto per scoprirne la forma perfetta e le iridi cariche di forza ma anche di quella debolezza che cercava di nascondere a tutti.
Le sorrise timidamente, spostando la mano calda sulla fredda guancia della ragazza che, ritrovandosi ad arrossire quasi imbarazzata, distolse lo sguardo senza però allontanarlo.
Blaine non la guardava giudicandola per la sua ribellione come tutti e non faceva domande alle quali lei non poteva né voleva rispondere ma... le sorrideva comprensivo.
Forse era stato proprio quello ad attirarla tra le braccia del cantante. Quello sguardo curioso e intenso, ma anche comprensivo senza però la minima traccia di pietà.
Per anni Quinn aveva cercato di fare affidamento sul suo aspetto fisico. Era bella e sapeva di esserlo, eppure si sentiva vuota.
Lei e i suoi desideri di gloria che alla fine l'avevano etichettata come superficiale. Non voleva solo essere un nome nell'annuario, né una semplice foto di una ragazza con una corona ed uno scettro solo per aver vinto il concorso di Reginetta. C'erano state tante Reginette e nessuna aveva un nome, nessuna veniva ricordava.
Quinn non voleva essere solo quello. Voleva di più e, forse infantilmente - non l'avrebbe negato perché era la realtà -, aveva cambiato look e compagnie alla ricerca di qualcuno che vedesse in lei la vera Quinn.
In quel momento non sapeva se Blaine fosse la persona giusta ma... era l'unico che l'aveva guardata senza provare pietà o senza tentare di cambiarla.
" Ma... tu non eri gay?", chiese piano, cercando di ritrovare la sfacciataggine che l'aveva caratterizzata quell'anno e di rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato.
Blaine, a quella domanda, parve irrigidirsi. Nella sua mente si affacciò forse per la prima volta il viso di Kurt.
Era stato per lui che si era trasferito il McKinley, per cercare di salvare almeno un qualcosa da quella relazione che, nonostante tutto, sembrava non avere senso.
Aveva pensato di amarlo - davvero! - ma… alla fine l'unica cosa che voleva salvare era la loro amicizia.
Non aveva mai avuto un rapporto d’amicizia sincero e profondo come quello che aveva creato con Kurt e non voleva perderlo. L’unico problema era che… che non riusciva a dirgli che quei suoi sentimenti erano stati solo un breve fuoco di paglia che si era definitivamente spento durante l’estate.
L’avrebbe ferito, ne era certo, ma a ben pensarci, l'avrebbe fatto in ogni caso.
" Non... non credo importi quel che sono.", rispose incerto, sforzando ancora un sorriso.
" E cosa importa?", domandò subito dopo Quinn, stringendo le dita contro la maglia dell'altro.
" Questo momento, credo. Il presente."
Era bravo ad fingersi saggio, a recitare una parte mentre cantava o protetto dalla sua vecchia divisa della Dalton... ma davanti alla ragazza si sentiva senza più difese.
Doveva essere se stesso, con pregi e difetti.
" A me importa solo il futuro. Non voglio essere dimenticata.", ribatté Quinn, facendo assumere a Blaine un'espressione confusa.
" Perché dovresti essere dimenticata?"
" Perché di ragazze come me... ne esistono tante."
Alla fine stava rispondendo a quelle domande che l'avevano spinta su una strada diversa da quella che aveva scelto con il suo arrivo a Lima.
Quelle domande dalle quali voleva fuggire in realtà ma, nell'aprir bocca per mostrarsi per quella che era solo per lui, sembrava così naturale.
" Non è vero.", mormorò stupito Blaine. " Sei unica perché... tu sei tu. Non ci sono altre Quinn."
" Verrò ugualmente dimenticata."
" È solo la scuola... io... io non ti dimenticherei.", sorrise il ragazzo, riuscendo a strappare una breve risatina all'altra che lo spinse a continuare. " Finché qualcuno si ricorda di te non sarai mai dimenticata, no?"
Quinn sapeva di dovergli dare ragione e, soprattutto di doverlo anche ringraziare perché improvvisamente sentiva il mondo meno crudele... ma non poté fare a meno di ghignare e di baciarlo ancora, facendosi abbracciare e riscaldare.
" Non hai... ancora risposto."
" A cosa?", domandò Blaine una volta libero dal secondo, lungo bacio di Quinn.
" Sei gay o no?"
" Non so quanto senso abbia ma... sono Blaine e ora sono con te.", rispose il ragazzo con un sorriso sghembo e incerto per quanto aveva appena detto.
" È il presente quello che conta...", mormorò lei pensierosa, cercando la sicurezza e la possessività che l’avevano sempre caratterizzata.
" Esatto!"
" Non penso mi importi davvero del presente…", Blaine la fissò stupito, ma non riuscì a rispondere ritrovandosi ancora le labbra di Quinn vicine alle sue. “ Mi importa solo sapere se domani ci sarai ancora. Per me.”
Il ragazzo in realtà non sapeva che risponderle ma, nell’unirsi ancora a lei in un bacio, capì che non gli importava per davvero riuscire a darle una risposta: entrambi già la sapevano.
   
 
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