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Autore: MrBadGuy    10/09/2011    4 recensioni
Ragazzi e ragazze, entrate a vostro rischio e pericolo.
Song fic penosa uscita in un momento di noia e qualcosa che assomiglia alla creatività.
Sono sicura che Freddie, nel video a cui mi sono ispirata, per un attimo, pianga. Ve lo giuro.
Bye.
MrB.
Dedicata a chi di dovere.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardate tutte quelle bocche affamate che
dobbiamo nutrire
Guardate tutte le sofferenze che generiamo
Tanti volti solitari tutto intorno
Alla ricerca di ciò di cui hanno bisogno

 

Freddie pensò alla sua infanzia.
Alla lotta con tutti i suoi amici per chi dovesse prendere l'ultimo pezzo di pane a mensa.
In casa era la stessa cosa, ma lui concedeva a sua sorella anche la sua razione : sarebbe cresciuta forte e sana, proprio come stava diventando lui.
Poi un barlume di speranza: “Andiamo a Londra” avevano annunciato i genitori, gli occhi illuminati dalla felicità.
Lì conobbe tantissime persone, quelle che lo avrebbero accompagnato per tutta la vita, fra cui Mary e Queen.
Non li abbandonò mai.
Morì con l'immagine dei loro visi impressa nelle pupille.

 

 

È questo il mondo che abbiamo creato?
Per cosa l'abbiamo fatto?
È questo il mondo che abbiamo invaso
Contro la legge?
Così sembra
È questo ciò per cui oggi noi tutti viviamo?
Il mondo che abbiamo creato

 

Alcune volte aveva la sensazione che Londra lo opprimesse, nonostante non ci stesse per tempi realmente lunghi, per via delle tourné. Sembrava che una nuvola grigia lo seguisse, come un'ombra, pronta a oscurare il suo sorriso.
Ora si trovava lì, su quel palco scricchiolante: il Live Aid.
Ci erano passati grandi nomi su quel palco, ma quello era il suo momento.
La sua serata.
Lanciò uno sguardo affilato e deciso a Brian, che aspettava un suo cenno, fece vibrare le dodici corde della chitarra.
Il cantante vedeva ben poco di quello che gli si stagliava attorno, le luci erano fortissime, ma poteva distinguere i alcuni volti nel pubblico. Avevano gli sguardi presi, erano improvvisamente ammutoliti, ascoltando la grande voce di Freddie Mercury. Mentre le sue corde vocali producevano una delle melodie più sublimi esistenti al mondo, il frontman dei Queen rifletteva sul vero significato della canzone.

 

 

Sapete che ogni giorno nasce un bambino inerme
Che ha bisogno di cure amorevoli in una casa felice
In qualche posto un uomo ricco siede sul suo trono
Aspettando che la vita prosegua

 

Pensò improvvisamente a sé. Era nato sano, un bambino semplicemente perfetto.
Si era andato a rovinare la vita con un uomo qualunque.
Di avere l'HIV non l'aveva ancora detto a nessuno. Volse il suo pensiero ai suoi cari, anche ai suoi gatti.
Per un attimo gli sembrò stupido pensare a Delilah, a Tiffany, del resto, avrebbe lasciato anche loro, oltre a tutti i suoi amici, alla quale era vitalmente attaccato.
L'avrebbe detto a Montserrat.
A lei per prima. 
Strinse forte il microfono, per un momento la sua voce tentennò, poi sorrise e continuò a cantare, fingendo di non avere mille pensieri per la testa.
Avrebbe fatto meglio ad aprirlo il giorno dopo, la fottuta risposta del fottuto esame del suo fottuto sangue.



È questo il mondo che abbiamo creato?
L'abbiamo fatto noi stessi
È questo il mondo che abbiamo devastato
fino all'osso?
Se c'è in cielo un Dio che guarda giù
Cosa può pensare di ciò che abbiamo fatto
Al mondo che Lui ha creato?

 

L'ultima nota si diffuse nell'aria, lui richiuse le labbra sorridendo, inchinandosi al suo pubblico, ai suoi amati fans.
Freddie e Brian si avvicinarono l'uno all'altro, facendo un altro inchino, tenendosi per mano.
Il cantante uscì dal palco senza fare scena, strano, per le sue abitudini.
Quella volta niente corona, zibellino e mantello. Niente.
Solo la camicia bianca, i pantaloni abbinati, la Regina si stava lentamente spegnendo, lentamente, sommessamente, ma si stava pur sempre spegnendo.
Promise silenziosamente, a ogni persona che l'aveva acclamato, che avrebbe dato il massimo. Sempre e comunque.
Così nacque Innuendo, perché Freddie la promessa la mantenne, eccome se lo fece.

   
 
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