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Autore: Hidden Writer    11/09/2011    2 recensioni
"Vorrei chiedertelo, il perché, ma non ce la faccio.
Ho più o meno dieci secondi prima che tu sparisca.
Più o meno due minuti prima che pianga.
Ed un'eternità prima che mi dimentichi di te."
Un'altra storia da Hidden Writer, signore e signori!
Mi butto sul genere romantico, al pubblico piace... ;)
Spero che a voi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

La verità

 

Per altri due giorni non ho avuto in coraggio di uscire di casa. La mattina precedente avevo comprato scorte a sufficienza per una settimana, perciò mangiavo lì. Già stavo preparando la dolce vendetta al proprietario, ma non voglio anticiparvi nulla. Ti avevo vista l'altro ieri sera, e tu no. Era struggente, quello là, poi... Bleah! Come può piacerti quel verme?

Io ho capito perché mi hai lasciato. Non eri abbastanza soddisfatta della vita che facevi con me, non ti davo abbastanza, è stato tutto un mio errore. Poi è arrivato Duncan e tu non ti sei fatta sfuggire l'occasione. Sei scappata via per paura di cambiare idea, ma io voglio riaverti, darei qualsiasi cosa pur di non essere una delle tante macchioline nella tua vita, ma un punto fermo, un ricordo.

Oggi è il terzo giorno che resto chiuso in casa. Ormai è quasi un mese e mezzo che non mi faccio la barba, credo che forse sia ora. Naturalmente non ho la schiuma, perché in aereo non ti fanno portare quei contenitori quindi devo andare a comprarla.

Non c'è un cacchio di supermercato qua in giro. Però c'è un bazar, si chiama "Uno di tutto", forse troverò UNA bomboletta di schiuma da barba. E magari anche UNA lametta nuova per il rasoio, che è messo male.

Entro. Rimango allibito. C'è davvero uno di tutto!

UN materasso, UNA pentola, UNA sedia, UN iPod, UN cellulare, UN'automobile, UNA puntina, UNA penna, UN disco di musica.... Centinaia e centinaia di cose. Perfino UN atto di proprietà per una stamberga lì a fianco.

Dopo una mezz'ora di accurata ricerca trovo UNA bomboletta di schiuma da barba, ma non trovo UNA lametta per il rasoio, così dovrò arrangiarmi con le altre quattro.

Sto andando a pagare, quando tu compari all'improvviso.

Mi guardi per un attimo negli occhi. Io non so con che occhi guardare i tuoi, duri e freddi.

-Trent... io...-

-Cosa, Gwen?- Chiedo gelidamente.

-N...niente di importante... solo...-

-Dimmi pure, senza paura.- Cerco di assumere il tono più rassicurante che mi possa riuscire.

-Trent... c'è anche Duncan.- Perfetto. Non ho molto tempo.

-Ascoltami... Gwen...- Le parole escono troppo in fretta.

-Senti, non so se sono io che ho qualcosa di sbagliato o è lui che ha qualcosa di troppo giusto, ma devi sapere che io...- Mi blocco. È davvero la cosa giusta dirle tutto?

-Io ti amo, Gwen, ti amo alla follia, ma tu non mi ami, e non pensare di dovertene fare una colpa solo perché soffro, perché se ami lui io non sono nessuno per mettermi in mezzo, però devo chiederti una cosa.-

Lei è sorpresa. Confusa.

-Trent, lo so che mi ami, ma...-

-Anch'io so che lo ami, la cosa che voglio chiederti...-

Perché cazzo non riesco a parlare?

-Trent... non peggiorare la situazione...-

-Di non dimenticarti di me. Non voglio essere un'immagine sfocata nella tua memoria, voglio che qualunque cosa succeda, in qualunque modo finisca, io te ne prego...-

Lei mi guarda di nuovo con quegli occhi, gli stessi di quella mattina, vergognosi e freddi allo stesso tempo, ma una lacrima sulla guancia tradisce la sua ostinata distanza.

-...Ricordami, Gwen.-

La guardo nuovamente negli occhi, questa volta nei suoi vedo stupore, ma anche tristezza e rimpianto.

-Ricordami.-

E me ne vado. Il cassiere mi fa un applauso lento e squallido, mostrando il suo sorriso con più o meno otto denti.

-Ma bravo, ci sai fare con le donne!-

-Vaffanculo, stronzo!-

Lui rimane letteralmente interdetto. Ammicca convulsamente con l'occhio sinistro e continua a tenere lo sguardo di chi ha appena ricevuto n calcio tra le cosce.

Io esco senza pagare. È più che giusto. Raggiungo l'aeroporto in poco tempo, dopo aver fatto la valigia e aver intasato il water della stamberga con carta igienica e stucco da finestre.

Prendo il primo volo per tornare a casa.

Non voglio fare altro che stendermi sul letto, il mio letto.

Il check-in ha una fila lunghissima. Salgo sull'aereo, che decolla poco dopo.

Addio Giamaica.

Addio Gwen.

Ricordami.

Fine

 

Delusi dal finale, eh? Non preoccupatevi, è in arrivo la seconda parte, ovvero un'altra saga. Signori e signori, ecco a voi il seguito di Ricordami, ovvero...

IN CERCA DI TE

USCIRÀ IL PRIMA POSSIBILE, STAVOLTA SARÀ DAL PUNTO DI VISTA DI Gwen, leggete, mi raccomando!

Hidden Writer

  
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