Mi giro e rigiro tra le coperte, ma non ci riesco: non riesco a dormire.
La penombra nella stanza disegna un luogo dal quale mancavo da anni, da quando mi vantavo di saper contare fino a cento o forse, più ottimisticamente e più in generale, da quando ancora ero inconsapevole. Inconsapevole di tutto.
E tuttavia questa stanza anche adesso mi ispira un senso di pace e familiarità, dovuta sicuramente al fatto che alla sola distanza di un palmo di mano, dormi tu, Taiga.
La notte in cui Taiga e Ryuji dormirono insieme e i pensieri dolci e tormentati di Ryuji. IL titolo si ispira alla omonima canzone dei Cure.