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Autore: LyliRose    11/09/2011    10 recensioni
Draco e Hermione si sposano lo stesso giorno, alla stessa ora, ma non tra loro, naturalmente. Coincidenza? Entrambi ne sono convinti. Questo finché una strana mattina non vengono ricoverati assieme nella stessa stanza del San Mungo, per poi scoprire di essere stati vittima di un incantesimo. Il viaggio che dovranno compiere a ritroso per scoprire il colpevole li porterà a ben altre rivelazioni e la sottile linea tra coincidenza e fato li costringerà a trovare, loro malgrado, un equilibrio. Incastrati in una fitta ragnatela di ricordi fantasma e di sensazioni familiari, torneranno ad Hogwarts, dove tutto è iniziato, per trovare un bandolo ad una matassa talmente intricata da sembrare irreale. E cercando di sopravvivere agli eventi; insieme.
Questa fan fiction si è classificata prima al contest 'Togliere la polvere' indetto da Andrea S. sul forum di EFP
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Minerva McGranitt, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dramione o Draco/Hermione? Il dramma della scelta'
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Premessa: La storia si svolge sei anni dopo la Grande Battaglia. Tutto, fin qui, è avvenuto secondo ciò che  J. K Rowling ci ha premesso di sapere a proposito dei personaggi e dei loro sviluppi al di fuori della scuola. Ma attenzione, non lasciatevi ingannare: questa è una Draco/Hermione e come tale il tono della storia cambierà lungo la strada. Gli avvertimenti OOC e WHAT IF?  non sono lì per caso.

Buona lettura




Cursed love


Chapter one: The Bride and the Groom

<< Allora? Come sto? >>
Hermione uscì dal camerino afferrando maldestramente quell’ammasso insulso di raso, tulle e pizzi. Pensava di sembrare una meringa glassata; gli invitati l’avrebbero scambiata senz’altro per la torta, bastava che stesse in silenzio e si mettesse di fianco alle bomboniere.
<< Fai schifo tesoro. Sembri una meringa. >>
Deliziosa, piccola ed impertinente Ginny, avrebbe dovuto sposare lei invece del fratello.
<< Ma signorina Weasley, non dica così la prego! La signorina Granger sta da favola! Sembra una principessa in attesa del suo principe! >>
Gli occhi della commessa del negozio di spose si fecero grandi e luccicanti, come se inconsciamente stesse sognando ad occhi aperti il suo, di principe.
<< Senta signorina Lumer, non ci sarebbe un abito un po’ più semplice di questo? >> chiese Hermione paziente.
L’interpellata parve pensarci un po’ su, la delusione era palese nei tratti del suo viso.
<< Vedrò ti trovare qualcosa di suo gradimento >> sibilò fredda prima di allontanarsi dalle due ragazze.
Hermione si guardò di nuovo attraverso il riflesso dell’enorme specchio; una nuvola bianca dai capelli castani. Avrebbe dovuto essere felice giusto? Insomma stava per sposarsi e, a giudicare dall’esorbitante serie a puntate sulle spose che sua madre l’aveva costretta a guardare, il momento della prova del vestito era uno dei più commoventi per una neo sposa.
<< Tesoro, non fare il broncio, vedrai che troveremo ciò che ci serve. >> disse la suddetta genitrice col suo solito fare da “mia figlia si sposa, non vedete come sono felice?”.
Esatto, Hermione si era portata dietro Ginny solo ed esclusivamente per temperare le zuccherose esclamazioni di sua madre e della commessa del negozio che, guarda caso, era una delle sue amiche del Bridge.
In quel momento la vide correre nella loro direzione con un’altra serie di vestiti impacchettati.
<< Credo di aver scovato qualcosa! >> disse, il sorriso forzato sulle labbra, mentre le porgeva un tubino bianco che di strano aveva solo il minuscolo spacco sulla coscia.
Oggettivamente faceva schifo, ma era mille volte meglio di sembrare una meringa giusto?
<< Mh, carino. >> mugugnò Hermione.
<< Sì, non male. >> si unì Ginny.
<< Non se ne parla proprio! Patricia, falle riprovare quello di prima per favore! >> ed ecco che la genitrice rovinava ogni sogno di passare inosservata.
Due ore e diversi tentativi dopo la meringa era rimasta tra le preferite di sua madre, ed Hermione dovette assistere alla controversa discussione sull’enorme rosa che troneggiava sul decolté: tenerla o eliminarla? Dilemma amletico, fosse stato per lei avrebbe tagliuzzato tutto il maledetto vestito con un bell’incantesimo "taglia e cuci" e se ne sarebbe fatta uno tutto nuovo. Hermione si prese un appunto mentale, avrebbe potuto farlo dieci minuti prima della cerimonia, a quel punto nessuno glielo avrebbe impedito no?
Ginny le si avvicinò piano all’orecchio mentre le altre due stavano ancora discutendo animatamente.
<< Dirò a tutti gli invitati che è di un Magistilista famoso: nessuno avrà il coraggio di controbattere nulla. >>
Cara, vecchia, affidabile Ginny, se solo non fosse stata una donna…
<< Come farei senza di te? >> le chiese.
<< Semplice, ti saresti già buttata giù da un dirupo! >> ridacchiò quella.
Hermione diede una veloce occhiata all’orologio, chissà cosa stava facendo Ronald.

§§§

<< Miseriaccia Harry, mi sento come quella volta che ho indossato per sbaglio la divisa da Quiddich di Ginny! >> disse Ron guardandosi allo specchio e maledicendo i sarti magici.
Il suo migliore amico lo squadrò con l’aria di chi si sta divertendo un mondo.
<< Non c’è niente da ridere! Sto soffocando! >> sottolineò lui.
<< Ti devi sposare, non devi parare nessuna Pluffa, quindi direi che va benissimo così com’è. Il trucco è trattenere il respiro per un po’. >> rispose Harry pratico.
<< Per dieci ore? Miseriaccia Harry, fortunatamente ci si sposa una volta sola! >>
Lo vide ridere a crepapelle.
<< Forza su, pensa a come sarà bella Hermione quel giorno. >>
Al solo pensiero a Ron vennero gli occhi lucidi, stava per sposare la sua ‘Mione, cosa sarebbe stato un vestito stretto a paragone? Nulla.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per quella donna, ed in effetti ci era arrivato pericolosamente vicino.
<< Oh per Merlino Ron, smettila di emozionarti ogni volta che si parla di lei, è la sposa che piange, non l’opposto! >> era intervenuto George, ridendo anche lui.
<< Non sto piangendo! Sono emozionato, razza di insensibile! >>
George raccolse le mani al petto all’altezza del cuore, fingendo una ferita mortale.
<< Che dolore! Essere insultato dall’uomo che per conquistare la sua donna l’ha sfinita al punto di farsi saltare addosso nel bel mezzo di una battaglia! >> annunciò il fratello mimando un malore.
Il riferimento alla guerra però, non era passato inosservato, nessuno rise in modo sguaiato, nemmeno George.
<< Il punto non è come, conta solo che io ci sia riuscito! >> annunciò Ron cercando di smorzare la tensione.
<< Sì, sì, come ti pare! >> lo liquidò l’altro.
<< Ronald, Harry, credo di aver trovato! >> la voce squillante di mamma Weasley li fece voltare di scatto. La donna teneva in mano una cravatta gigantesca, di un colore che sfumava dal rosso intenso al rosa pallido.
<< Non vorrai farmi mettere quella, vero mamma? >> impallidì Ron.
<< E’ perfetta tesoro! E costa solo dieci galeoni! Un vero affare! >> trillò lei.
In quel momento avrebbe voluto sprofondare nel Lago Nero. I suoi genitori si erano offerti di pagare almeno il suo abito da sposo, visto che lui ed Hermione erano fermi nel dire che avrebbero sostenuto tutte le altre spese. Il problema dello shopping alla Weasley era però proprio quello: sua madre non si esimeva mai dal tirar fuori i cimeli più osceni del negozio, pur di spendere poco.
<< Ehm, signora Weasley, eravamo d’accordo con Ron che avrei acquistato io la cravatta, come regalo per l’addio al celibato! >> disse Harry all’improvviso.
Ron si voltò vittorioso verso la madre, grazie al suo migliore amico, era salvo da quello scempio di cravatta.
<< Oh beh, se è così … Credo che l’acquisterò comunque, sai, per tuo padre, una cravatta in più non fa mai male no? >>
In quel momento Ron ebbe un moto di compassione per il capostipite Weasley, non era potuto venire perché era stato trattenuto da Kingsley in ufficio, e non sapeva quanto gli sarebbe costato quell’imprevisto.
<< Prego signor Malfoy, si accomodi. >> la voce del sarto li fece voltare tutti in direzione dell’ingresso, dove un distinto Draco Malfoy avanzava regale verso la pedana di fianco a Ron.
Appena entrato si girò verso i presenti perdendo d’improvviso ogni velleità.
<< Weasley, Potter. >> salutò piano.
<< Ciao Malfoy. >> disse Harry tranquillo.
Ron dal canto suo fece finta che nessuno fosse entrato nella stanza, continuando imperterrito  a provare le cravatte poggiate di fronte a lui.
<< Il signor Weasley si sposa il suo stesso giorno signor Malfoy! Non è una bellissima coincidenza? >> cinguettò il commesso.
Malfoy parve scrutarlo con più interesse e Ron s’irrigidì.
<< Congratulazioni allora. >> disse piatto.
<< Grazie, altrettanto. >> borbottò Ron in risposta.
La conversazione finì lì, perché nello stesso istante il sarto decise  di spostare gli Weasley in un’altra stanza, dove avrebbero potuto scegliere con più calma. Secondo Ron era solo una mossa strategica; Malfoy aveva denaro in abbondanza da spendere e sicuramente il proprietario non voleva offendere la sua famiglia ostentando abiti che loro si sarebbero potuti permettere solo fra mille anni.
<< Sai mamma? A proposito della cravatta, credo d’averci ripensato … >>

§§§

Il tintinnio del campanello all’ingresso annunciò l’arrivo di Blaise Zabini che, carico di pacchi, si avvicinò allo specchio per ammirare il lavoro del sarto.
<< Mh, cognato, credo tu sia fantasticamente bello! >>
Draco alzò gli occhi al cielo, da quando aveva sposato Daphne Greengrass, sorella della sua futura moglie, Blaise aveva preso a chiamarlo cognato solo per farlo arrabbiare.
<< Questo abito costa duemila galeoni, lo credo bene che io sia bello, mi stupirei del contrario! >> annunciò all’amico.
Blaise poggiò i pacchi su di un divanetto  e si diresse piano vicino alla specchiera.
<< Ho saputo che la tua dolce metà ha speso una cifra spropositata per il suo abito, credo che la piccola Astoria ti ridurrà sul lastrico molto presto. >> asserì tentando di sistemargli la manica della giacca.
<< Astoria mi ama Blaise, il nostro non è certo un matrimonio combinato come lo è stato il tuo. Certo, lei è una Purosangue, ma questo non cambia nulla. >> rispose Draco pacato.
Blaise fece una faccia computa, a metà tra il preoccupato e il severo.
<< Vuoi dirmi che se fosse stata una Sanguesporco sarebbe stata la stessa cosa per te? >> chiese.
Draco sbuffò, quante volte avrebbe dovuto ripetergli che la guerra era finita tempo prima? Quante altre discussioni avrebbero avuto sulla dominanza del sangue puro?
<< Non ho mai creduto nelle favole di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, lo sai Blaise. E negli ultimi tempi non credo ci abbiano fatto molto affidamento nemmeno io i miei genitori. Sai che abbiamo assunto una Nata Babbana per gestire i nostri affari? >> spiegò.
L’espressione dell’amico lasciò intravedere tutta la sua disperazione.
<< Nata Babbana? E da quando usi i termini politicamente corretti? >>
<< Da quando Harry Potter mi ha tolto da Azkaban. >>
La risposta secca di Draco decretò la fine della discussione. Non aveva nessuna intenzione di riproporre all’amico la solita pantomima dell’uguaglianza, ma di certo se l’era cercata.
Le cose erano decisamente cambiate per lui e la sua famiglia dopo la guerra, sua madre si era palesemente schierata dalla parte di Potter&Friends dichiarandolo falsamente morto e questo, dopo la sconfitta del lato oscuro, gli aveva garantito un lasciapassare per la libertà. Draco aveva ben presto scoperto di adorare la libertà, molto più di tutte quelle stupidaggini sul sangue puro e la superiorità, si era così lasciato alle spalle la sua vecchia vita ed ogni connessione con quest’ultima.
<< Signor Malfoy, lasci che le dica che questo vestito le cade a pennello, credo sia perfetto. >> lo strisciante tono del sarto lo fece ridestare dai suoi pensieri. Quando era entrato?
<< Grazie. Credo che mi stia molto bene. >> si limitò a dire.
Il gran giorno si avvicinava e lui avrebbe dovuto sentirsi eccitatissimo, in fondo ci si sposa una volta sola no?  Invece l’unica cosa che sentiva era una sorta di rassegnazione, come se sposare Astoria fosse l’unica alternativa possibile; la strada più comoda e meno tortuosa. Amava Astoria, l’aveva adorata dal primo istante in cui le aveva messo gli occhi addosso, allora perché questa sensazione?
Draco non era di certo tipo da azzardate alzate di testa, l’avrebbe sposata, lei gli avrebbe dato degli eredi e la sua vita sarebbe scorsa senza scossoni di nessuna sorta; infondo questo era ciò che lo differenziava da quelle teste calde dei Grifondoro, giusto?

§§§

<< Pronto? >>
<< Mione! Mi manchi!>>
Non chiamarmi così, mi innervosisce. Un giorno gliel’avrebbe detto, ne era sicura, doveva solo trovare il coraggio.
<< Ciao Ronald, anche tu mi manchi. >> rispose invece.
<< Come è andata la prova vestito? >>
Hermione certe volte si rammaricava di aver insegnato al fidanzato l’uso dei cellulari, e quello era uno di quei momenti. Era stata una giornata orribile e lei avrebbe solo voluto infilarsi il pigiama ed affogare in un chilo di gelato al cioccolato, o meglio, di Nutella. Invece le toccava anche mentire.
<< Benissimo, credo di aver trovato il vestito perfetto! >> disse simulando finta positività.
<< Anch’io! E vuoi sapere com’è? >>
<< No Ronald, i Babbani ritengono che porti sfortuna, lo sai. >> rispose.
<< Oh… beh, allora … ehm, ti passo Harry, vuole sapere come stai. >>
Rumore di sottofondo, qualche secondo di silenzio.
<< Hermione! >>
La voce di Harry la fece sentire subito meglio.
<< Ciao Harry. >> disse.
<< Ginny ha fatto la brava oggi? >>
Se non ci fosse stata sarei morta.
<< Certo, è speciale come sempre. >> rispose.
<< Approfondiremo il concetto di speciale a quattr’occhi. Comunque non indovinerai chi abbiamo incontrato oggi al negozio di sartoria. >>
Hermione in tutta sincerità se ne fregava.
<< Chi? >>
<< Draco Malfoy. Pare che anche lui si sposi il 30 Giugno, esattamente come voi! Non è una cosa strana? >>
Chi se ne frega.
<< Sinceramente credo sia una cosa positiva, almeno i riflettori saranno puntati su di lui e non su di noi. >> disse schietta.
<< Sai, ora che ci penso, hai ragione tu. Ma non mi chiedi come è diventato Malfoy? >>
Hermione sospirò.
<< Non è che io sia particolarmente interessata a Malfoy, Harry. >> rispose sinceramente.
<< Brutta giornata eh? >>
Dolce, caro, vecchio Harry.
<< Già. >>
<< Ciao Hermione, Buonanotte. >>
<< ‘Notte. >>



Passi veloci.
Un corridoio buio e freddo, ma stranamente familiare.
Una risata soffocata.
Qualcuno la stava seguendo, ma era qualcuno di conosciuto, di fidato. E lei voleva essere presa.
<< Forza, non sai fare di meglio? >> si ritrovò a dire.
Sentiva il battito regolare del suo cuore fare il paio con quello dei passi alle sue spalle. All’improvviso un odore familiare la fece sobbalzare. Lui era esattamente di fronte a lei, eppure era sicura di averlo lasciato indietro.
<< Un giorno Serpe sarai costretto ad insegnarmi tutti i passaggi segreti che conosci. >> gli disse prima di abbracciarlo.
Sapone di Marsiglia. Un profumo che da tempo aveva imparato ad associare a lui.
<< Certo, tutto ciò che vuoi. >> le aveva sussurrato Draco Malfoy prima di baciarla sulle labbra.

Hermione si svegliò di soprassalto, tutta sudata. Impiegò solo pochi secondi a capire che era stato solo un incubo, un dannato incubo. Scosse la testa immaginando che la conversazione su Malfoy avuta poche ore prima con Harry doveva averla influenzata in qualche modo. Ci avrebbe pensato l’indomani, ora aveva troppo sonno.

§§§

<< Certo, tutto ciò che vuoi. >> aveva sussurrato ad Hermione Granger prima di baciarla sulle labbra.

Draco spalancò gli occhi all’improvviso, senza però muovere un muscolo. Voltò la testa verso destra, Astoria dormiva pacifica al suo fianco, aveva il sonno leggero e dovette stare attento a non svegliarla. Si ricordò subito del sogno e si chiese che razza di giochetti gli stesse facendo la sua mente. Aveva appena sognato la Granger, con ancora indosso la divisa di Hogwarts, e lui la stava baciando. In quel momento Draco decise di essere troppo stanco per pensare, la notte avrebbe di certo portato consiglio.




::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: SPAZIO AUTRICE::::::::::::::::::::::::::::::

Ecco il primo capitolo di una mini-Long che in totale ne conterà cinque o sei. Niente di impegnativo insomma. La stesura è abbastanza veloce, ho appena finito il terzo capitolo, quindi prevedo una pubblicazione altrettanto veloce. L'ispirazione mi è arrivata grazie ad un sogno, e credo fosse il segno di quanto bisogno abbia di scrivere, quindi ho pensato: perché non pubblicarla?
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Grazie a tutti.
   
 
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