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Autore: Tactolien    12/09/2011    1 recensioni
- Ho fame. Voglio nutrirmi di budella-.
Dopo essersi risvegliata, e dopo aver ucciso le sue compagne... dove andò Priscilla? Quale villaggio attaccò per primo?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non seppe dire quanto durò il suo primo volo, seppe solo che dopo aver patito la fame per parecchie ore, si avventò sul primo villaggio che le capitò a tiro, dilaniando le carni di tutti i suoi abitanti.

- Un mostro!!- gridarono quelli nel fuggi-fuggi generale.

- Uno Yoma!! Ci divorerà tutti!!-.

- Non capisco perchè tutti stiano scappando- si disse Priscilla - Io voglio solo mangiare quello che mi piace-.

Si avventò poi su una casetta isolata poco al di fuori della comunità. Dentro... un singolo ragazzo. Ma doveva essere appetitoso.

Non appena ebbe inquadrato la creatura dal corno sulla fronte, il ragazzo non stette lì a pensarci due volte. Afferrò la vecchia spada del padre appesa sopra il camino e si fiondò fuori di casa prendendo la sorellina con sè.

La Risvegliata rimase a seguirlo con sguardo freddo e occhi socchiusi per qualche secondo, concedendogli un minimo di vantaggio. Anche lei voleva divertirsi ogni tanto.

Ma inaspettatamente... quello si fermò e ritornò dalla sua parte, pronto a combattere.

- Corri! Scappa!- gridò, rivolgendosi altrove.

Priscilla lo guardò perplessa. Con chi stava parlando? Non c'era nessun altro lì, oltre a loro.

- Ora! Scappa, presto! Mi occupo io di quello!-

- Fratello! No, fratello! Non andare via!- gridò la bambina che Priscilla non riusciva a vedere.

Quando tutto finì... la bambina si ritrovò ancora viva. Disperata e rannicchiata sui resti della casa andata in fiamme, e del fratello morto per proteggerla, ma pur sempre viva.

Si guardò le mani sporche di sangue. Era lì che era successo, sotto i suoi occhi.

Quell'Unicorno si era mangiato suo fratello, ignorando lei.

Perchè? Perchè lei?! Perchè non l'aveva uccisa? Se almeno fosse morta si sarebbe risparmiata tutto quel dolore che, ne era certa, non sarebbe mai scomparso.

Che avrebbe fatto ora?.

Con chi avrebbe giocato?.

Digrignò i denti e strinse i pugni con rabbia fin quasi a forarsi i palmi con le unghie.

No. Non sarebbe finita così.

Avrebbe vendicato suo fratello in qualche modo.

Ma come? Con quel piccolo corpo che non le serviva a niente.

Un movimento tra i cespugli attirò la sua attenzione.

Sgranò gli occhi.

Un uomo completamente vestito di nero, la fissava lieto della scoperta.

- Bene. Un'altra recluta- ghignò quello.

La giovinetta sussultò.

Sì. Non poteva essere altrimenti. Quello era un uomo dell'organizzazione Claymore, sempre in cerca di nuove future guerriere prese tra le bambine orfane, quale era lei adesso.

Quando la trascinò via con sè... lei non oppose resistenza. Anzi... sorrise. Lo prese per un un segno. Quei uomini le avrebbero dato il corpo che cercava.

Metà umana. Metà Yoma.

Un corpo perfetto.

Un corpo per vendicare suo fratello.

- Come ti chiami, ragazzina?- le rivolse la parola l'uomo in nero.

La bambina lo guardò negli occhi, e per un momento... lui ne ebbe quasi paura.

Quelli non erano occhi normali.

- Ofelia-.

Sorrise di più. Sì, ne era sicura.

Lei... la piccola Ofelia... avrebbe trovato e ucciso l'Unicorno... insieme a tutti quelli che le avrebbero sbarrato la strada. Che fossero uomani o no.

"Non è ancora finito il tempo di giocare".  

  
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