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Autore: rockandjonas2311    12/09/2011    2 recensioni
Durava da tre anni quella ‘guerra’ dove gli altri attaccavano e io mi ritiravo nel mio bunker. E’ una sensazione orribile sentirsi chiamare con dei nomignoli assurdi, non essere invitati alle feste, passare il sabato sera a piangere. E’ la cosa più brutta che abbia mai passato, finora. Ho versato troppe lacrime per gente che non se lo merita. E continuerò a farlo, perché del mio orgoglio non ne è rimasta una briciola. Tutta la mia autostima è sotto terra e vado avanti pensando che peggio di così non può andare. Mai dire mai.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Green Eyes


Finita. Finalmente finita. Uscii da scuola fra i primi e attraversai la strada, andando a sedermi su una panchina del parco di fronte al mio tanto amato edificio giallo.
Accesi il cellulare, mandai un messaggio a mia madre dicendo che l'aspettavo e presi l'mp3, mettendo il volume al massimo: l'ultima cosa che volevo sentire erano i miei stupidi amici con le loro stupide battutine che commentavano me, una stupida.
Certo, avevo messo il volume talmente alto da riuscire a rompermi un timpano, ma non abbastanza per coprire l'odioso accento di Andrea, con la sua orrenda erre moscia e la sua voce paragonabile a quella di un ramarro.
''Ehi secchia, non corri a casa a studiare?'' urlò lui, dall'altra parte della strada.
Ecco, tra tutti gli orrendi soprannomi che avevo proprio quello doveva usare? ''Non rispondere -pensai- tu sei superiore a lui''
Presi un respiro e alzai una mano, con il mio ben visibile dito medio alzato verso di lui. ''Pensi di essere migliore così?'' mi disse la mia coscienza.
''Pensi di essere più figa così?'' urlò di nuovo, soffocando una risata. 
Chiusi i pugni e li sbattei forte contro il legno della panchina, sarebbe stato meno doloroso di tutto il resto. Una lacrima silenziosa mi scivolò lungo il viso, lasciando una scia luccicante lungo la mia guancia.
''Tutto bene?'' Alzai lo sguardo: Luca. Trovarlo lì, a parlare con me, era un evento più unico che raro.
Lui era il migliore amico di Andrea e, per lui, io ero solo qualcuno da sfottere continuamente.
''Che te ne frega?'' gli dissi acida. Luca sorrise e si sedette accanto a me. ''Io non sono cattivo -spiegò- Andre lo è, io no. E l'ultima cosa che voglio è vederti piangere''
Scoppiai a ridere, era davvero un comico nato. ''Oddio Luca, sei esilarante!''
Lui mi guardò, quasi offeso. ''Non posso interessarmi?'' chiese.
Un clacson suonò alle nostre spalle: mia mamma.
''Luca sei divertentissimo, davvero'' gli dissi, prima di salire in macchina e sgommare via.
''Che voleva Luca?'' mi chiese la mamma, una volta in macchina. ''Niente, è un comico nato''


Sono di nuovo qui :3
Vorrei ringraziare chi ha letto il primo capitolo e chi leggerà questo. Spero vi piaccia : D
Ciaoo**
   
 
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