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Autore: Feny_    12/09/2011    2 recensioni
Song-fic scritta per puro sfizio personale, ispirata alla canzone 'Marry You' di Bruno Mars interpretata dal cast di Glee.
E se Elizabetta, in un momento di euforia generale, si ritrovasse sposata con Gilbert? Cosa accadrebbe? Leggete per scoprirlo ~
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ora tu mi spieghi perché diamine hai noleggiato quel….. Quel…»
«Camper.»
«Coso.»
«Non è un coso! Lizzie andiamo è un camper!»
«… Spiegami perché.»
«Per una gita!»
«Un’altra?!»
«Questa è speciale.»
«Perché?»
«Lo scoprirai se vieni con me.»
E la curiosità, si sa, è donna. Lizzie aveva acconsentito a partire con Gilbert su quel… Coso verde muschio che lei ancora non riusciva proprio a chiamare ‘Casa mobile’, un bel nomignolo affibbiatogli da un prussiano fin troppo esaltato. Non si era nemmeno accorta che l’aveva chiamata per nome…
«Quando arriveremo?»
«Hédervary siamo appena partiti. »
«Voglio sapere quanto durerà questa tortura. »
«Soltanto… Due giorni. »
Disse tossendo il ragazzo.
«…. Mi pare di aver sentito la parola ‘giorni’ mi sbaglio Beilschimidt, vero? »
«Per niente padellara!  Trascorreremo due giorni in questa meravigliosa ca-…»
«NON CHIAMARLA COSI’! »
«… Camper. »
Elizabetta entrò sconfortata in quell’abitacolo così… Odioso.
Tutto lì era ristretto.
Il bagno era poco più grande del suo armadio!
E poi l’aveva vista.
La camera da letto.
L’unica.
«Bene, io mi sistemo sul divano.»
Aveva annunciato la ragazza mentre prendeva delle lenzuola e un cuscino morbido.
«Non pensarci nemmeno.»
«E perché scusa?»
«Di divani non ce ne sono, ci sono solo poltrone.»
Aveva detto in risposta Gilbert accennando con la testa al piccolissimo ‘salotto’ fatto da due poltrone da cui Lizzie era certa poteva vederle cedere da un momento all’altro.
‘Oh fantastico!
Ora dovrò anche dormire con questo tizio!’
Sbuffò sonoramente e rimise a posto quello che aveva preso per la notte.
Gil intanto tornò al posto di guida e fece partire il motore, dopo tre o quattro tentativi riuscì anche a mettere in moto!
Elizabetta si sedette sulla meno rovinata e sgangherata poltrona a osservare il panorama che tutt’intorno a loro cambiava continuamente, dalla trafficata strada di città a una piccola viuzza di campagna, diretti chissà dove.
Eppure quel posto le sembrava famigliare..
Quel piccolo parco giochi rovinato dal tempo..
Non l’aveva già visto?
L’ungherese scosse la testa scacciando quei dubbi e si avviò in quella che doveva essere la ‘cucina’, quel buco consisteva in un piccolissimo fornelletto e una credenza semi vuota.
Lizzie si chiese come mai un ‘Magnifico’ come l’idiota seduto a guidare avesse potuto scegliere un… Camper del genere.
‘Forse voleva provare il brivido di rimanere in un luogo sperduto senza benzina.’
Pensò con un ghigno la ragazza mentre decise che quello fosse il momento migliore per un bel pisolino.
«Idiota, io vado a riposare, non provare a svegliarmi o a palparmi o a fare qualsiasi altra cosa, okay?»
«Certo certo…
Come potrei farti qualcosa se devo guidare?!»
La ragazza scrollò le spalle e liquidò il tutto con un gesto seccato della mano.
‘Questo viaggio sarà davvero lungo’
Pensò, un attimo prima di cadere nel sonno e sognare di prendere a padellate un certo ragazzo.






Il tempo sembrava davvero essersi fermato da quando erano partiti, appena un giorno e mezzo prima.
La notte era stata disastrosa, Gilbert aveva parcheggiato in una stazione di servizio mezza malandata e molto rumorosa visto che era frequentata da vecchi ubriaconi.
Il fatto poi che dormissero insieme amplificava il non riuscire a dormire.
Più di una volta si erano sfiorati e più di una volta c’erano stati brividi da parte di entrambi e no, non erano procurati dal freddo.
La mattina sembravano entrambi dei ‘panda-zombie’ così chiamati da Gilbert quelli che avevano occhiaie profonde e un colorito spento.
Eliza non aveva avuto neanche la forza di padellarlo, ciò voleva dire che era DAVVERO distrutta.
«Ti prego dimmi che siamo vicinissimi e che mancano pochi minuti»
«Siamo vicinissimi e mancano pochi minuti»
«Davvero? »
Esclamò raggiante la ragazza
«No ma tu volevi sentirtelo dire! »
Ribattè tutto concentrato sulla strada Gil.
La ragazza gli si stava per scagliare contro con tutta la violenza di cui era capace quando il prussiano inchiodò bruscamente.
«MA CHE SEI IMPAZZITO?! »
«No è che siamo arrivati davvero! »
Disse con un sorriso il ragazzo.
«… Ma se prima mi hai detto.. »
«Devo essermi sbagliato visto che siamo arrivati. »
Scese di gran carriera seguito dalla ragazza, curiosa di scoprire finalmente la destinazione a lei ancora oscura.
«Allora finalmente posso sapere dove siamo….»
La voce della ragazza si spende quando davanti ai suoi occhi comparì un albero gigantesco, una quercia molto antica.
Lei lo conosceva bene quell’albero.
Esattamente come lo conosceva Gil.
Era…
Era il luogo del loro primo incontro.
Ancora sorrideva Lizzie se ripensava a quel momento.
Era stato moltissimi anni prima, lei aveva.. Cinque anni forse.
Aveva deciso di lasciar perdere quei cretini dei ‘macchi’ come diceva lei per via della pronuncia, perché non riuscivano a capire che anche lei era un maschio!
O almeno così credeva..
Si era rifugiata sotto quell’albero sbuffando e su un ramo aveva intravisto una chioma bianca come la neve.
E poi quella figura era scapicollata giù con molta grazia.
Dopo un po’ di imbarazzo generale i due si erano osservati a lungo e Gilbert le aveva detto che sembrava proprio una femmina e che non doveva stare da sola lì in mezzo.
In risposta la ragazza provò a convincerlo del fatto che fosse un maschio.
Quando poi Gil voleva costringerla a togliersi i pantaloni… Bè lì aveva lasciato perdere ammettendo di essere una femminuccia.
La ragazza si era dovuta congedare presto, perché la mamma la stava aspettando per cena e non voleva per niente fare tardi, così salutò Gilbert promettendogli di tornare il giorno dopo.
Non gli aveva neanche detto il nome ma vabè, di certo lui l’avrebbe capito un giorno o l’altro.
Il giorno dopo però lei non si era presentata.
E Gil era andato in preda al panico visto che credeva di essersi…
Innamorato.
La sola parola gli faceva schifo.
La ragazzina poi non si era nemmeno presentata e lui era diventato davvero triste.
Senza accorgersene poi aveva inciso una cosa sul tronco dell’albero.
‘Gil
+
Ragazzina misteriosa’
Era stato uno scemo a farlo e infatti si sentiva tale, tanto che per la vergogna scappò via.
Nei giorni seguenti poi si erano sempre incontrati al parco giochi, lo stesso che aveva visto Lizzie mentre arrivavano in quel luogo.
E ora erano finiti lì.
A rivivere a distanza di anni quel momento magico.
Gilbo a stento nascondeva il suo sorriso mentre Elizabetta andava ai piedi del grande albero e mentre si sistemava per terra, vide quell’incisione.
Un sorriso molto dolce le percorse velocemente il volto.
«Gil…
L’hai scritto tu vero? »
Il ragazzo annuì appena e andò a sedersi accanto alla ragazza, ad osservare il tramonto.
«Perché siamo venuti qui? »
«Perché oggi è l’anniversario del nostro incontro. »
Disse con semplicità scrollando le spalle l’altro.
Poteva anche non sembrare ma l’ungherese ci teneva molto alle tradizioni e alle ricorrenze, anche alle più banali.
E quella non lo era di certo.
Timidamente si accoccolò vicino a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla continuando ad osservare il tramonto.
Il prussiano dal canto suo poi era rigido come un pezzo di legno.
Solo un gesto gli uscì spontaneo e fu quello di mettere un braccio intorno alle spalle della ragazza.
Per molto tempo rimasero così, ad osservare il tramonto quasi fossero davvero una coppia.
E chissà, magari lo stavano diventando davvero.


Oppure lo erano già.


I due giorni seguenti necessari al ritorno a casa, trascorsero in armonia e nessuno di loro due sembrava più un: ‘Panda-Zombie.’







Angolino autrice:
Ringrazio tantissimo le mie due ‘sostenitrici’:
Ayame_
prussiayspain
E quella pazza di Alice che credo solo lei capirà <3
Ah ringrazio anche Sara che anche se non ha un account EFP mi ha suggerito l’idea per il capitolo!
Grazie! 
  
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