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Autore: EffieSamadhi    13/09/2011    14 recensioni
#034.Twice.#
La tua risposta si limita ad un sordo mugolio di dolore, mentre ti assicuri che i denti siano ancora tutti al loro posto. “Per la miseria, Anya, non puoi almeno tentare di controllarti? Le granduchesse non vanno in giro mulinando le braccia come se fossero ali.”
“Per tua norma e regola, Dimitri, io non so come si comportano le granduchesse, perché non ho mai avuto l’occasione di conoscerne una. E se proprio vogliamo parlare di educazione, non credo che un popolano si rivolgerebbe in quel modo ad una vera granduchessa!”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tutte le lacrime vanno baciate via.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Ancora.

#034. Twice

 

 

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“Anya.”

Lei ti ignora, completamente persa nella contemplazione del panorama.

“Anya” ritenti.

Nulla da fare.

“Anya!”

La sua mano colpisce il tuo volto prima ancora che la voce le raggiunga le labbra. “Che c’è?”

La tua risposta si limita ad un sordo mugolio di dolore, mentre ti assicuri che i denti siano ancora tutti al loro posto. “Per la miseria, Anya, non puoi almeno tentare di controllarti? Le granduchesse non vanno in giro mulinando le braccia come se fossero ali.”

“Per tua norma e regola, Dimitri, io non so come si comportano le granduchesse, perché non ho mai avuto l’occasione di conoscerne una. E se proprio vogliamo parlare di educazione, non credo che un popolano si rivolgerebbe in quel modo ad una vera granduchessa!”

La sua reazione, così improvvisa e risoluta, è riuscita a lasciare senza parole persino te. E non è la prima volta.

Non è nemmeno la prima volta che ti colpisce.

Per due volte, involontariamente, ti ha preso a schiaffi – la prima volta sul treno, la seconda proprio adesso.

Per due volte, senza saperlo, ti ha lasciato senza parole – la prima volta nel salone del Palazzo d’Inverno, la seconda adesso.

Per ben due volte, senza cercarli, i suoi occhi si sono posati sui tuoi – la prima volta sulla nave, la seconda in questo istante.

Per la seconda volta, davanti al suo sguardo ti senti indegno. Indegno di guardarla, indegno di pensare a lei.

Per la seconda volta, davanti ai suoi occhi, le prendi la mano. Con le tue labbra – indegne persino di pronunciare il suo nome – sfiori la sua pelle, delicata e soffice come seta.

“Perdonatemi, granduchessa” sussurri, immobile, lontano un centimetro da lei.

Le lasci la mano, le volti le spalle, te ne vai.

Per la seconda volta, stai per lasciarla andare incontro al suo destino.

Ma se solo la guardassi, se solo ti sentissi degno di voltarti, la vedresti stringersi la mano al petto.

Se solo tu volessi, vedresti la lacrima che le sta solcando il volto.

 

[332 parole.]

 

Note dell’Autrice

Da appassionata di film d’animazione, non potevo non scrivere qualcosa che avesse a che fare con questo fandom (“Anastasia”, lungometraggio prodotto nel 1997 dalla Twentieth Century Fox).

Ho scelto di narrare un Missing Moment (o, come li chiamo io, un Momento Fantasma) compreso tra la visita a casa di Sophie e la serata a teatro.

È stato piuttosto semplice immaginare la scena: ho provato ad inserire una Anya svagata, rapita dalla bellezza di Parigi, e un Dimitri un po’ brusco, forse scocciato dal fatto che la sua missione sia quasi conclusa – e che quindi anche il tempo da trascorrere con la ragazza sia agli sgoccioli.

Spero di essere riuscita a mantenere l’IC di questi personaggi.

Tengo davvero molto a loro, specialmente a Dimitri.

   
 
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