Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Thiliol    14/09/2011    9 recensioni
Rose era il sorriso che le illuminava il viso, il tocco morbido delle dita intrecciate alle sue mentre si prendevano per mano, il ricordo dolce delle loro labbra che si incontravano quando il Vortice del Tempo era dentro di lei, era la forza che gli aveva infuso, la sensazione di non essere solo, di avere qualcuno accanto... era Rose ed era giusto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: i personaggi del Doctor Who appartengono alla BBC, A Steven Moffatt e a chiunque ne detiene i diritti, scrivo senza scopo di lucro








The Eleventh's Rose









I Pond volevano vedere gli anni '70.

Volevano andare a un concerto grandioso, un "vero concerto rock", dicevano.

A lui era sempre piaciuta la musica rock, amava i concerti e, soprattutto, adorava i Pond.

Comunque, quale che fosse il motivo, aveva deciso di accontentarli.

< Tenetevi forte, voi Pond! > aveva esclamato mentre il TARDIS iniziava a traballare, tremolare e a fare tutte quelle splendide cose che il  TARDIS faceva per rendere i suoi viaggi più divertenti. Oh, sì, il TARDIS lo conosceva bene, sapeva sempre cosa si nascondeva nei suoi cuori e lo portava esattamente dove aveva bisogno di andare.

Probabilmente era per questo che avrebbe dovuto capire subito che la giornata sarebbe stata disastrosa, non appena aveva aperto la porta e visto che quelli non erano affatto gli anni'70 ma gli anni '90, si sarebbe dovuto girare e tornare indietro.

Ovviamente non lo aveva fatto. Stupido vecchio Dottore!

< Oh, Dottore, mai una volta che ci portassi effettivamente dove volevamo andare! > Amy aveva la faccia imbronciata e adorabile che la caratterizzava e lo aveva guardato con aria di rimprovero e le braccia conserte.

Si era voltato verso di lei con una mezza piroetta.

< Credo che sia il 1991 o 1992... tanto è lo stesso! > aveva messo un braccio attorno alle spalle di Amy e l'altro attorno a quelle di Rory, < Che vi importa? Gli anni '70 sono sopravvalutati, tutti quei pantaloni a zampa di elefante mi mettono i brividi... >

Con una piccola spinta li aveva lasciati andare un po' più avanti, rimanendo poco distante.

< Coraggio, forza, siamo a Londra! Andate e divertitevi! Io darò un'occhiata in giro. >

Si erano allontanati con un allegro sorriso e lui si era ritrovato a guardarsi intorno: il TARDIS er atterrato in un piccolo parco con un'altalena, uno scivolo e uno di quei giochi colorati in cui i bambini si arrampicano. Il fatto che quel luogo avesse un'aria stranamente familiare avrebbe dovuto metterlo in allarme ma, ancora, non lo fece.

Aveva chiuso la porta e messo le chiavi nella tasca della giacca, per poi avviarsi verso una zona più interna del parco, seguendo con lo sguardo le figure, rimpicciolite dalla distanza, di Amy e Rory che si tenevano per mano.

Era stato in quel momento, proprio quando meno se lo aspettava, che si era sentito tirare una manica.

La bimba era in piedi accanto a lui, una sorprendente esplosione di capelli biondi  e guance rosa, lo stesso colore del cappotto che indossava e della fascia che le cingeva la fronte e le manteneva i capelli.

Era rimasto immobile, incapace di distogliere lo sguardo o di parlare, lui che di solito non taceva quasi mai.

E poi era arrivata: la sensazione  di essere un altro eppure se stesso, la consapevolezza di essere un vecchio uomo che cercava affannosamente un motivo per continuare, per andare avanti.

Solo dopo si era accorto che la bambina, quella bambina dolce come zucchero filato e luminosa come il sole, gli stava parlando.

< Sei buffo, > gli aveva detto, < il tuo farfallino è buffo. >

< Il farfallino è figo > , aveva risposto meccanicamente e lei aveva riso.

Era stato improvviso, semplicemente ad un tratto lei era scoppiata a ridere ed i suoi denti magnificamente storti le avevano dato una grazia particolare, genuina e aperta... lo aveva scaldato come un sorso di thé bollente.

< Mi piace il tuo farfallino > aveva esclamato per poi correre via, agitando la sua piccola mano rosea per salutarlo.

Deglutire gli era risultato troppo difficile, le parole incastrate in gola come non gli capitava da molto tempo, solo quel nome scivolato in un sussurro roco.

< Rose... >

Ma lei era sparita, volata via in un turbinio di capelli biondi.

***

Si ricorda solo questo momento ora, solo quell'unico momento, il Dottore, di tutta la giornata, nè Amy che racconta qualcosa, nè come è tornato al TARDIS, nulla se non la risata di Rose e la tentazione irrefrenabile di abbracciarla.

È qualcosa che si insinua nelle ossa, la solitudine che lo attanaglia sempre e che sembra aumentata a dismisura.

Non riesce a credere all'effetto che ha ancora su di lui, nonostante quel nuovo corpo, quella nuova personalità, vederla così era stato devastante.

Sembra un fantasma fattosi carne, la sua Rose, uscito dai pensieri e dai sogni che ancora lo scuotono nei brevi periodi in cui si concede di dormire. È sempre un po' sfuocato, lontano, ma presente, nonostante i Pond, nonostante l'attrazione irrefrenabile per River, il pensiero di Rose e di quel che avrebbe potuto (dovuto) essere lo tormenta ancora.

< Dottore? > Amy lo scuote dai suoi vaneggiamenti; è preoccupata, riesce a vederlo, perchè lui è stranamente silenzioso, ma lui le sorride rassicurante.

< Stai bene? >

< Certo > risponde cercando di suonare allegro come al solito < perchè non dovrei stare bene? >

Lei lo guarda perplessa, ma non aggiunge altro e se ne va augurandogli la buona notte. Eppure sente uno sguardo puntato su di lui, occhi scrutatori che non hanno intenzione di lasciar perdere.

Rory si avvicina cautamente e il Dottore pensa che è strano, perchè di solito è Amy quella testarda, quella che non lascia perdere, non Rory. Il ragazzo si siede e lo guarda manovrare la consolle per un po', in silenzio, titubante.

< Rory, tua moglie si chiederà dove sei finito! >

< Non sai quante volte ho visto quello sguardo in altri uomini! > dice invece, optando per un metodo diretto, < lo sguardo di chi ha visto la sua ex! >

Tenta di scherzare, ma si interrompe quando si accorge che il Dottore si è portato le mani al volto. Il groppo alla gola è tornato.

< Ho incontrato Rose > sussurra con la voce improvvisamente roca.

Rory lo guarda e capisce, riesce a percepire la solitudine, la sofferenza, l'attesa. Ad un tratto si ricorda che Rory ha atteso duemila anni di potersi ricongiungere alla donna che amava e la cosa lo conforta, sapere che alla fine lui ce l'aveva fatta.

< Posso attendere duemila, tremila anni, anche tutta l'eternità, ma tutto ciò che potrò avere, Rory, sono ricordi, rimpianti, sensi di colpa e l'immagine luminosa di una bambina vestita di rosa. >

Rory lo guarda, la tristezza nei suoi occhi è come una luce fioca e calda.

< Chi è Rose? > chiede ma il Dottore non sa rispondere.

Rose era il sorriso che le illuminava il viso, il tocco morbido delle dita intrecciate alle sue mentre si prendevano per mano, il ricordo dolce delle loro labbra che si incontravano quando il Vortice del Tempo era dentro di lei, era la forza che gli aveva infuso, la sensazione di non essere solo, di avere qualcuno accanto... era Rose ed era giusto.

Ma come poteva dirlo a Rory? Erano cose talmente incorporee che se ne avesse parlato avrebbero potuto dissolversi come una bolla di sapone, divenendo irraggiungibili come lei.

Eppure, se chiudeva gli occhi e si concentrava, se riversava il suo intero io in quella ricerca, riusciva a sentire la sua metacrisi umana, quell'altro sè che avrebbe potuto invecchiare con Rose, avere lei vicino per tutta la vita.

< Dottore? > Rory lo scuote leggermente, posando una mano sulla sua spalla.

< Rose è la mia Amelia Pond > dice infine, senza realmente averne avuto l'intenzione. Forse quella era la verità e non avrebbe mai potuto esprimerla con altre parole.

È felice che Rory sia lì, che lui riesca a capirlo come nessuno poteva fare. Una piccola parte della sua mente aveva pensato di dire tutto ad Amy, una volta, oppure a River, la meravigliosa River Song che lo conosceva meglio di quanto non si conoscesse egli stesso.

Ma lo stava dicendo a Rory  e ne è felice.

< Se lei è la tua Amy > risponde < allora puoi sentirla, Dottore, puoi sentirla sempre così come io sento lei. >

E sa che è vero, che il ragazzo ha ragione e che anche in quel momento sente la presenza di Rose aggrappata ai suoi due cuori e non è più la bambina che aveva visto quel giorno, ma la ragazza che aveva conosciuto e amato per così lungo tempo , e sembra che gli stia sussurrando qualcosa all'orecchio: "Te l'ho promesso, Dottore, starò con te per sempre".









Angolo autrice:

Ed eccoci giunti in fondo a questa cosa qua, una piccola one shot che avevo voglia di scrivere da tanto e che ci ho messo tanto (tutta l'estate) a scrivere. Adoro i momenti in cui il Dottore e Rory parlano a quattrocchi, mi sembra sempre che tra quei due ci sia molta più comprensione di quanta ce ne sia con Amy che invece il Dottore sembra sempre voler proteggere e mi è sembrato più naturale che lui si confidi con lui come ha fatto in vari episodi. Non riesco proprio a rassegnarmi alla conclusione tragica della storia con Rose, e sono sempre una shipper convinta, anche se al momento sto shippando selvaggiamente anche River/Dottore... ma, eih, Rose è sempre il grande amore del Doctor!

Mi raccomando, una recensione non ha mai ucciso nessuno, in compenso fa felici molti autori!



   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Thiliol