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Autore: Danda93    15/09/2011    0 recensioni
STORIA FERMA PER REVISIONE (probabilmente verrà cambiata in toto)
Cosa succederebbe se Ace, Comandante della 2a flotta di Barbabianca, incontrasse Shokoya, una tenace ragazzina dagli occhi di cristallo?
E se la ragazzina fosse promessa ad un altro? Spero di avervi incuriosito, vi auguro buona lettura! ;)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La guardavo danzare sorridente, cercando di non farmi scoprire, come un ladro. Mi piaceva vederla sorridere, mi piaceva troppo forse. Poi ad un tratto Nanako mi si avvicinò e mi fece alzare "Coraggio D., non essere timido!" "No, non ballo... Non sono capace!" La donna guardò Shokoya "Miku insegnagli qualcosa mentre io rientro un attimo, quando torno voglio vedere cosa ha imparato." Mise la mia mano destra sopra quella di Miku e con un sorriso rientrò in casa, io e lei rimanemmo a fissare le mani imbarazzati "Io non so se...Cioè...Non sono...Capace..." Poi lei sorrise e la vidi alzare lo sguardo su di me, sentii il sangue salire alla testa e inondarmi le guance. "Ti insegno io!" Mi si avvicinò e mi prese l'altra mano gentilmente, mi lasciai condurre in quella danza che non avevo mai fatto, dovevo sembrare proprio goffo perchè notavo di tanto in tanto che si sforzava di non ridere.
"Ahi!" Bene! Pure un pestone dovevo darle! Complimenti Pugno di Fuoco! "Scusa... Stai bene?" Lei alzò la testa e sorrise divertita "Sto bene, tranquillo, non è niente." Sorrideva ancora quando le sfilai il bastoncino che le teneva su i capelli e lo portai sopra la mia testa "Scommetto che non riesci a prenderlo!" Lei mi guardò allibita, poi sorrise, o meglio... Più che un sorriso sembrava un ghigno "Questo lo dici tu..." Mi si avvicinò alzandosi in punta di piedi e cercando di arrivare con la mano la mia che stringeva il fermacapelli "No, sei troppo bassa!" La vidi fare una smorfia "Ripeto: questo lo dici tu!" Spiccò un salto e la ripresi al volo prima che potessimo cadere a terra entrambi "Sei matta??" "Però mi sono ripresa il fermaglio!" Sorrideva soddisfatta, non si era nemmeno accorta di non toccare terra, di avere il volto all’altezza del mio, di essere così vicina... “Vorrei-” Mi fermai, le parole mi morirono in gola quando la vidi abbassare lo sguardo e arrossire, ora si era accorta di me. Ne ero certo. “Posso..?” Timidamente poggiò l’indice della mancina sulle mie labbra dischiuse e per poco non morii, poi avvicinò il suo volto al mio, ancora... Ancora... Le labbra morbide e calde di lei sfiorarono le mie “...posso..?” Soffiò quella parola sulle mie labbra e ne fui certo, ero morto e avevo raggiunto la beatitudine, non risposi. Mi limitai a colmare quella differenza sottile che ci separava, con decisione, stringendo le braccia attorno a quel corpo esile che ora sentivo tremare leggermente. Cercai un bacio più profondo e lei lasciò che le nostre lingue si intrecciassero, giocassero tra loro. Mi sentivo completo, felice. Quando la guardai ed interruppi quel bacio per riprendere fiato la vidi sconvolta, ansimante e tremendamente eccitante. “Sei bellissima, sai?” Lei non rispose, si limitò ad annuire e a sorridermi confusa.

 

Cos'era successo? Ancora non capivo com’ero arrivata a quel bacio, ancora non mi capacitavo... “Sei bellissima, sai?” Che? Cosa? Chi? Io? No, non è vero... Non sono bellissima... O forse sì. Annuii inconsciamente e pensai che ora mi avrebbe rimessa a terra, ma non lo fece, si limitò a tenermi tra le braccia, senza dire altro. Nanako non era ancora tornata, chissà perché... “E adesso?” Mi destò dai miei pensieri con due semplici parole... Già, e adesso? Che avremmo fatto? Come poteva andare avanti una relazione, se così si poteva chiamare, tra una guardia e un pirata? Sentii gli occhi bruciare per le lacrime,ma non piansi... Lui mi guardò per un po’, poi mi sorrise “Sai una cosa? Chi se ne importa! Da adesso improvvisiamo!” Lo guardai perplessa prima di scoppiare a ridere, mi piaceva Ace, ero innamorata di lui perché sapeva cogliere lati di me che tenevo nascosti e sapeva farmi ridere, anche di me stessa. Mi poggiò a terra sorridendo e prendendomi la mano, quando Nanako tornò non lasciò la presa, si sedette accanto a me mentre chiacchieravamo attorno al fuoco, mentre io e Nanako ricordavamo i nostri genitori. Rientrammo esausti e scoprii con piacere che Nanako aveva lavato le stoviglie utilizzate per la cena “Ho pensato di avvantaggiarmi un po’.” Rispose semplicemente. Si diresse verso la sua stanza e chiuse la porta alle sue spalle, nel frattempo io aiutai Ace a rifare il suo letto provvisorio per poi dirigermi in camera a cambiarmi. Sorrisi mentre slacciavo lo yukata e mi infilavo nella felpa enorme, poi fu la volta dei pantaloncini corti di una vecchia tuta ormai rotta. Tornai in sala mentre si sfilava la parte superiore del kimono nero, rimasi di sasso. Poi mi voltai di scatto “Scusa, scusa, scusa!” Rientrai veloce in camera mia chiudendomi la porta alle spalle. “Buona notte!” fu l’unica cosa che riuscii a dirgli prima di sbattere l’uscio. Non riuscii a chiudere occhio quella notte.

  
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