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Autore: LyndaWeasley    15/09/2011    10 recensioni
«Mmh, d’accordo» disse Neville, non del tutto convinto. «E’ rischioso, però».
«Anche andare in bagno a pisciare è rischioso» puntualizzò la ragazza, incrociando le braccia. «E sinceramente preferisco rischiare attirando quei viscidi schifosi sul ponte, piuttosto che starmene qui ad attendere di farci uccidere».
«D’accordo, d’accordo» disse lui, «ma sta attenta».

Cos'è successo esattamente quando la professoressa McGranitt ha dato il permesso agli studenti di far saltare il ponte?
Buona lettura,
Lin.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Ginny Weasley, Neville Paciock, Seamus Finnigan
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Avvertimenti: One-shot, Movieverse, Missing Moments
Introduzione: Cos’è successo realmente quando la professoressa McGranitt ha dato il permesso ad alcuni studenti, di far saltare in aria il ponte durante la guerra?

 

 

Dedico questa Fan Fiction a Serena, Mara e a Federica,
che mi hanno trascinata di nuovo nel mondo dei sorrisi.
A Nicole, che mi manca un sacco  .
A lui,
che mi ha lasciata, e inconsciamente mi ha insegnato molte cose in un solo gesto.
E a Giorgio, che ha detto addio a questo mondo troppo presto.

 

 

BOOM!

 

 

 

 

“Neville: «Mi faccia capire, professoressa: ci da addirittura il permesso di farlo?»
McGranitt: «Sì, è esatto Neville Paciock.»
Neville: «Di farlo esplodere... Boom!»
McGranitt: «BOOM!»
Neville: «Mitico! Ma come diavolo ci riusciremo?»
McGranitt: «Perché non ti consulti con il signor Finnigan? Se ricordo bene ha una particolare inclinazione per la pirotecnica.»
Seamus: «Lo posso far crollare!»
McGranitt: «E’ lo spirito giusto... ora andate.»”

 

L’eccitazione di Neville prese il sopravvento dopo quella notizia.

L’ultima cosa che si aspettava in quel momento, era l’approvazione della professoressa McGranitt alla proposta del suo piano; d’altronde – pensò Neville – se lei non avesse acconsentito sarebbe stata di certo una mossa poco saggia. Doveva ammettere che la sua era stata un’idea avventata davvero geniale.

Il suo petto si gonfiò d’orgoglio: se soltanto ci fossero stati i suoi genitori, lì con lui... Sarebbero stati fieri del proprio figlio.

«Dobbiamo dirlo agli altri» disse d’un tratto Seamus, eccitato, mentre lui, Neville e Cho si dirigevano verso l’ala est del castello. «Potrebbero esserci d’aiuto!».

«Concordo» convenne Cho, «Ginny ha sempre idee brillanti quando si tratta di distruggere la scuola».

Neville sghignazzò, ricordando quel giorno in cui la compagna Grifondoro aveva accidentalmente allagato i bagni del secondo piano, e a tutte le volte in cui l’aveva fatta pagare ai Serpeverde per le loro malefatte. Sì, decisamente confidare il loro piano a Ginny Weasley era un ottimo passo per cominciare la loro battaglia.

Camminarono frettolosamente, ignorando gli schiamazzi di alcuni ragazzi, che venivano trascinati nelle segrete da Gazza, e gli strilli disperati degli studenti più giovani, che erano stati appena catapultati nel mondo della magia, e già si ritrovavano a dover affrontare una guerra.

«Mi è venuta voglia di budino al cioccolato» confidò Neville ai due amici, guadagnandosi un’occhiata incredula da entrambi. «Che c’è?» continuò poi, «E’ forse vietato avere fame anche nei momenti peggiori?».

«No, ma non mi pare il caso, Neville» commentò la ragazza.

«Ma sì, infiltriamoci di soppiatto nelle cucine e facciamo sbaffo di tutto ciò che troviamo. D’altronde potrebbe essere il nostro ultimo pasto, no?» rise Seamus, inciampando in una piastrella ammaccata. «E dai, sto scherzando» aggiunse poi, accorgendosi dell’espressione atterrita di Cho.

«Non lo sarà, Seamus. Non sarà il nostro ultimo pasto, non questo giorno» rispose saggio Neville – più a se stesso che al compagno –, infilandosi in un corridoio e andando quasi a sbattere contro una figura allampanata che gli stava correndo in contro.

«Ernie!» trillò non appena riconobbe il compagno Tassorosso. «Stavamo proprio venendo a reclutarvi... dove sono gli altri?».

Ernie deglutì. «Stanno arrivando. Neville, c’è un esercito di Mangiamorte che circonda Hogwarts...».

«Lo so» rispose prontamente lui, «e tale esercito sarà decimato – ma che dico? Estinto! – grazie al nostro coraggio e al nostro nuovo piano! Portaci dagli altri».

Il ragazzo annuì poco convinto e condusse Neville, Seamus e Cho Chang esattamente dalla parte opposta a cui erano arrivati; era tutto così strano. Hogwarts immersa nei preparativi di una guerra. Hogwarts imprigionata da un recinto di Mangiamorte. Hogwarts, la sua seconda casa, che probabilmente stava per venire distrutta... Neville non voleva pensarci. Si fidava di se stesso e dei suoi amici, ma come fidarsi del Fato? Per quanto il loro piano fosse geniale – anche se avventato – poteva succedere qualcosa e fallire da un momento all’altro.

Ma non si preoccupò di renderlo noto ai suoi compagni.

«Ecco, sono là, stanno aiutando la professoressa Sprite a sigillare i cancelli e il portone principale» disse il Tassorosso, indicando un gruppetto di studenti poco distanti da loro.

«Ginny! Ehi, Ginny!» la chiamò Seamus. «Abbiamo bisogno d’aiuto per una cosuccia un po’... un po’ da pazzi, ecco».

«Da suicidio vorresti dire!» esclamò Cho con una risatina nervosa.

La rossa si voltò e scrutò i tre amici con aria curiosa. «Sarebbe?».

«Beh, ecco... è meglio se ne parliamo mentre ci avviamo verso il luogo» disse Neville, con una punta di eccitazione nella voce.

In effetti, anche se erano nel bel mezzo di una guerra di cui le probabilità di sopravvivere erano assai poche, il tutto era davvero eccitante. Adrenalina pura.

Aveva partecipato ad una specie di ‘missione’ anche durante il quinto anno, quando aveva seguito Harry nel Ministero della Magia e aveva combattuto per la prima volta contro alcuni Mangiamorte; ma questa volta era diverso.

Era stato lui ad aver avuto l’idea.

Lui ad aver progettato tutto.

E lui era il responsabile della sorte dei suoi amici... Non Harry, come l’ultima volta. Come sempre.

«Prima di trascinarmi in qualsiasi luogo» obiettò Ginny, «vorrei sapere se quello che stiamo per fare graverebbe sulla nostra condotta scolastica».

«Assolutamente!» esalò Seamus.

«Direi proprio di sì».

«Ehm... parecchio, temo» concluse Cho.

Ginny sospirò. «Bene, era proprio quello che volevo sentire! Forza, andiamo».

Oltre a Ginny, anche alcuni studenti si unirono al gruppetto di oppositori del male: Neville non riconobbe nessuno, ma ciò non importava poi molto, viste le circostanze.

Si diressero verso un’uscita del castello, dove un ponte apparentemente fragile e lungo, collegava il cortile alla Foresta Proibita; ora che se lo trovava davanti, Neville dovette ammettere che la cosa cominciava a turbarlo un po’. E se non avesse funzionato? E se fosse successo qualcosa a qualcuno dei suoi amici?

Non se lo sarebbe perdonato, questo mai. Ma non avevano molto da perdere... Almeno avrebbero tentato di far entrare meno Mangiamorte possibili dentro alle mura!

«Okay, ammetto che l’idea di scappare e rifugiarci nella Foresta Proibita per il resto dei nostri giorni è molto allettante – anche se inutile, temo – però non credo che tutto ciò-» cominciò Ginny.

«Sia molto da Grifondoro» ridacchiò Seamus, concludendo la frase per lei.

«Esattamente. Sputate il rospo!» esclamò eccitata.

Neville si schiarì la gola, come se dovesse prepararsi per un discorso particolarmente impegnativo. «Dobbiamo far saltare il ponte».

Qualche istante di un silenzio imbarazzante calò sul gruppetto di ragazzi: Neville e Seamus erano i più gasati, mentre gli altri li osservavano un po’ confusi.

«Far saltare il ponte» ripeté la ragazza.

«Far saltare il ponte» ripeté ancora Neville. «Abbiamo il permesso della McGranitt!».

«Per le pulci della barba di Merlino! Se non aveste avuto il suo permesso, sareste rimasti con le mani in mano? Far saltare il ponte è un’idea brillante, io l’avrei fatto anche senza l’approvazione di nessuno. Ammetto che lo avrei fatto anche al terzo anno, quando- okay, lasciamo stare. Questo è il momento decisamente migliore!» disse Ginny, colta dall’eccitazione anche lei.

Neville le fu grato, immensamente.

Avere dei compagni determinati e folli quanto lui, era la cosa migliore che potesse capitargli.

«Bene, come procediamo?» domandò Seamus dopo qualche istante di silenzio.

«Tu sei esperto per quanto riguarda far saltare in aria qualsiasi cosa» commentò Ginny, ghignando. «Hai qualche idea?».

«Beh» cominciò lui, «che ne dite di usare la magia?».

«Ma dai, non ci avevamo proprio pensato!» lo prese in giro Cho.

Seamus parve in qualche modo offeso. «Che ne so io! Credevo voleste usare qualche aggeggio babbano!».

«Credo che nella Stanza delle Necessità sia rimasto qualche fuoco d’artificio di Fred e George... magari potremmo piazzarlo alla base del ponte e farlo saltare in aria nel momento più opportuno» decretò la giovane Weasley, pensierosa.

Neville dovette ammettere che era decisamente d’accordo con lei; per di più i Mangiamorte non potevano aspettarsi una cosa simile da parte di ‘sudici ragazzini’. Anzi, non si sarebbero aspettati una cosa simile, punto e basta.

«Ci sto» concordò infine, sorridendo ampiamente all’amica. «Dovremmo trovare il modo di farli arrivare in massa in modo da farne precipitare il più possibile, però...».

Ginny assentì con un cenno del capo. «Qualcuno di noi dovrebbe farsi vedere all’inizio del ponte, in modo da farsi seguire e attirarli nella trappola. Posso farlo io!»

«Mmh, d’accordo» disse Neville, non del tutto convinto. «E’ rischioso, però».

«Anche andare in bagno a pisciare è rischioso» puntualizzò la ragazza, incrociando le braccia. «E sinceramente preferisco rischiare attirando quei viscidi schifosi sul ponte, piuttosto che starmene qui ad attendere di farci uccidere».

«D’accordo, d’accordo» disse lui, «ma sta attenta».

La cosa che più gli piaceva di Ginny Weasley, era la sua abilità nel non lasciar trasparire le sue emozioni, anche in uno stato di caos totale come quello; forse era l’unico ad averlo notato, ma in quel momento era certo che, dietro al suo lato guerrigliero, stava celando un grande stato d’ansia. D’altronde tutta la sua famiglia si era recata ad Hogwarts, pronta a combattere, e Harry era chissà dove in giro per il castello a cercare quella cosa di cui gli aveva accennato. Chissà cos’aveva in mente... Nonostante tutto era rimasta impassibile e stava facendo di tutto per mostrare agli altri quanto fosse forte.

«Vado a prendere i fuochi!» esclamò d’un tratto Ernie, allontanandosi dal gruppo.

«Certo che» cominciò Cho, deglutendo, e fissando Ernie sparire dietro l’angolo, «siamo proprio folli, eh?».

I ragazzi si guardarono per qualche istante per poi sorridere.

«Decisamente!» rise Neville, contento del fatto che nessuno di loro si stesse deprimendo in aspettativa di agire.

 

«Hai piazzato bene i fuochi?».

«Sì».

«Ne sei proprio certo?».

«Sì...».

«Proprio dove abbiamo pianificato? Sotto a-».

«Sì, Ginny!».

Seamus, spazientito, roteò gli occhi.

Prima che Ernie tornasse da loro con una scatola stracolma di prodotti Weasley, avevano studiato il ponte in modo da piazzare le bombe nei posti in cui avrebbero fatto decisamente più danni; era stato Seamus a farli levitare fino alla base del ponte e in qualche posticino più in là. Ginny non avrebbe dovuto far altro se non gridare ai Mangiamorte: “Ehi, sono qui! Rincorretemi!” – in un modo un tantino più credibile, insomma – e poi lanciare incantesimi proprio nei punti pensati. E scappare via, logico.

Era strano progettare la distruzione di una parte del castello.

Tutto ad un tratto, una cappa di magia luminosa cominciò a formarsi sopra le loro teste; a Neville venne in mente una frase detta dalla nonna poco prima che tornasse a scuola, quell’anno: “Stai attento, figliolo. O ti vengo a prendere e ti rinchiudo in una campana di vetro!”

Ora lo sono, nonna.

Lo sembrava davvero. Chissà se avrebbe rivisto sua nonna...

«E’ meraviglioso» sospirò una ragazza che li aveva seguiti, decisamente più piccola di loro. «Ma cos’è?».

«E’ un insieme di incantesimi» spiegò Cho. «Per proteggerci. O almeno, per tentare di farlo... Sei pronta, Ginny?».

La ragazza annuì, continuando a fissare incantata le protezioni che si stavano ampiamente formando sopra di loro. Cominciò ad avviarsi, quando un braccio la trattenne.

«Cambiato idea, Neville?» domandò lei.

Lui scosse la testa. «Ci vado io. Harry non me lo perdonerebbe mai se tu precipitassi accidentalmente giù dal ponte».

La giovane Weasley aprì la bocca per poi richiuderla, come se volesse dire qualcosa; deglutì e rivolse a Neville un cenno con il capo. «Va bene».

Il ragazzo la sorpassò e si diresse deciso in direzione dell’entrata: avrebbe spedito quei luridi Mangiamorte dove spettava loro, all’inferno. La cosa che lo stupì, fu che in quel momento non era né spaventato né ansioso per quello che stava per fare. L’unico pensiero che gli ronzava nella testa, era che stava facendo qualcosa per cui i suoi genitori e i suoi amici avrebbero dovuto essere fieri.

Stava cercando di salvare loro la vita e, se ciò avesse comportato la sventura di seguire i Mangiamorte nel burrone, beh... almeno sarebbe morto sapendo di essere stato smistato nella Casa giusta. Chi altri avrebbe avuto il coraggio di farlo se non uno stupido Grifondoro?

«Fagli il culo, Neville!» sentì gridare Seamus.

Sorrise.

 

***

 

«Neville!».

Credo di essere vivo, per ora.

Lui non soffriva di vertigini, ma il pensiero di essere sospeso a quell’altezza, gli dava la nausea. Almeno ce l’aveva fatta, era riuscito laddove aveva sperato.

Lanciò la bacchetta sopra al ponte e cercò di arrampicarsi: non appena fece capolino, vide l’espressione terrorizzata sul volto di Ginny e le sorrise, quando lei fece un lungo sospiro di sollievo.

«E’ andata bene» disse soltanto, tirandosi su e lasciandosi crollare su ciò che rimaneva del ponte.

Okay, per un momento aveva pensato di morire sfracellato al suolo, ma per fortuna era stato più veloce dei Mangiamorte; non erano morti tutti, alcuni erano rimasti indietro nella foresta, ma buona parte era crollata assieme al ponte. Completamente sfracellati al suolo.

Certo, non che ora il mondo fosse al sicuro, anzi; però avevano contribuito con un piccolo aiutino.

Un’idea geniale finita in modo altrettanto geniale. Geniale, no?

Ginny gli si avvicinò e lo aiutò a tirarsi su; si accorse di quanto era pallida smunta e, se non fosse per i capelli lunghi e rossi, in quel momento avrebbe potuto scambiarla per Draco Malfoy.

«Ce l’hai fatta, Neville» disse solamente.

Lui le sorrise. «Sì, e ho ancora una voglia matta di budino al cioccolato. E di Luna, ovviamente».

 

 

 

 

 

Angolo Me.

 

L’ultima volta che ho postato una Fan Fiction, l’ho fatto dopo aver aiutato l’Homo Habilis a costruire una zattera.
Quindi ne è passato di tempo! :D
Ebbene sì, sono tornata con una shot leggera leggera e venuta in mente in un momento di depressione; se fa schifo, è per quello, sappiatelo.
Volevo scrivere qualcosa su Neville e sui personaggi “secondari” di Harry Potter, e così ho cominciato proprio da questo. Sinceramente sono abbastanza soddisfatta dell’idea che mi è balenata in testa e spero con tutto il cuore che non ci siano altre storie simili nel fandom. Non frequento molto EFP ultimamente – come alcuni di voi avranno potuto notare – quindi non abbiatemene male se ho avuto la vostra stessa idea: ho cercato un po’ in giro per vedere se c’erano fiction simili, ma non ne ho trovate e ho cominciato subito a scrivere.
E comunque questa è la mia versione, quindi diciamo che, in ogni caso, non ricado in alcun tipo di plagio u__ù
Comunque, spero davvero che vi abbia regalato qualche sorta di emozione e che non sia stata pallosamente pesante da leggere. Sono aperta a qualunque tipo di critiche, quindi non abbiate paura a dirmi sinceramente i vostri pareri.
E spero che me ne arrivino tanti tanti *_*
E’ da molto che non scrivo, però, quindi sono un po’ arrugginita, credo.
E’ la prima volta che scrivo qualcosa di serio e lungo su Neville, quindi spero di non aver fatto un pasticcio! Poi... la frase finale vi fa capire quanto io ami Neville assieme a Luna ♥ E anche se nel libro non c’è alcun accenno alla coppia, sono contenta di ciò che Yates ha fatto nascere nel film! U_U
Per qualsiasi cosa, sono qui (:

Saluti,

Lin.

 

*corre a prepararsi per andare a vedere la partita di Uefa allo stadio *____* *

   
 
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