Piccoli passi attutiti fuori dalla sua stanza.Rumori sulla porta.Qualcuno stava bussando.Chi poteva mai essere a quell’ora di notte?
Un bambino di cinque anni balzò giù dal suo piccolo lettino.I capelli neri corvini scompigliati e gli occhi azzurro ghiaccio,spalancati dalla curiosità.
“Stefan” esordì,Damon dopo aver  aperto la porta della sua camera rivelando la piccola figura di suo fratello.Stefan aveva solo tre anni,i capelli di un marroncino chiarissimo e occhi grandi tanto verdi quanto erano azzurri gli occhi del fratello maggiore.Quest’ultimo si stropicciò gli occhi,impastati dal sonno,prima di domandare al fratello “Cosa ci fai qui?La mamma ti ha detto che devi rimanere a letto.Come speri di guarire,altrimenti?” Da poco infatti,il piccolo Stefan aveva contratto una rara forma di influenza,ma a dispetto di quello che gli dicevano sempre i suoi genitori,non rimaneva chiuso in camera sua.
“Ricordi cosa ci ha detto la mamma Damon?” La sua voce era eccitata,come è normale che sia quella di un bambino di tre anni quando scopre una cosa nuova.Aveva completamente ignorato la ramanzina del fratello ed era entrato in camera sua,senza aspettare nemmeno un invito.
“Fratellino,è l’una passata,dovremmo essere entrambi nei nostri letti.Se nostro padre scopre che non sei in camera tua,saranno guai”
Ma ancora una volta,il piccolo non aveva ascoltato una sola parola di quello che Damon gli aveva detto,ma era corso alla finestra e ora aveva il viso spiaccicato contro il vetro.I suoi occhi,verdi come foglie di mandragora,erano accesi da uno strano entusiasmo mentre osservava la vastità del cielo,punteggiato da piccole stelle.Stelle.Forse aveva capito a cosa si stava riferendo Stefan.
“La mamma ha detto che,stanotte,le stelle cadranno” Ecco confermata la teoria del maggiore.Ora capiva l’eccitazione presente sul volto del fratello minore.Raggiunse Stefan,esitante,non era sicuro di voler vedere le stelle “cadere” e se una di queste fosse andata a schiantarsi contro la loro finestra? Le insensate paure di un bambino.
“Ehy,piccolo guarda.Quella stella sta cadendo” Ebbene si,un puntino luminoso si era staccato da tutti gli altri e stava precipitando.Due.Tre.Quattro.Una miriade di stelle cadenti.
“Esprimi un desiderio,Stefan” il bambino chiuse gli occhi al suo ordine –probabilmente per chiedere qualcosa alle stelle- quando li riaprì,la pioggia di stelle era finita.
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“Stefan,guarda.Una stella cadente” Un Damon adulto stava indicando un piccolo punto luminoso che stava precipitando “dal cielo”,proprio in quel momento.
Stefan,disteso accanto a lui,sul prato dietro la pensione,alzò gli occhi per vedere la stella indicata dal fratello.Erano passati anni da quando ne aveva vista una.
“Esprimi un desiderio,dai” Gli disse Damon,forse per prenderlo in giro o forse facendo sul serio,non lo sapeva.
“Non serve.Ho già tutto quello che voglio,qui”