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Autore: Miyan    14/05/2006    4 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza che si ritrova ad aver di nuovo a che fare con Hogwarts qualche anno dopo al suo diploma... la storia di simpatie, amori e il proseguimento della vicenda di Harry, ipotizzando la morte di Lord Voldemort alla fine del settimo anno... spero che vi piaccia... è stato scritto prima dell'uscita del sesto libro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 28

CAPITOLO 28

Sorvolavano da alcuni minuti il castello di pietra noto come la Torre di Londra. Secondo alcuni dei suoi uomini Greenflame, Linda ed altri mangiamorte si nascondevano nel maniero nel tentativo di non essere visibili nei territori dei maghi. E l’unico modo per sviare le indagini degli auror era tentare di nascondersi tra i babbani.

Harry fece segno a May di seguirlo poi scese diretto verso il tetto dell’ala sud del castello. Atterrato nascose subito la sua scopa e poi si voltò in cerca della giovane. Questa l’aveva imitato e aveva nascosto la sua scopa, poi si era avvicinata ad egli.

"Adesso scendiamo. Dovrebbe essere al penultimo piano. Facciamo attenzione a non farci scoprire…"

affermò lui parlando a bassa voce.

"Ok, ti seguo…"

disse lei sussurrando molto vicina all’orecchio del giovane.

"Attenta May, se mi stai così attaccata mi distrai…"

insinuò lui sorridendole.

Lei di risposta gli diede uno scapaccione sul braccio ma non riuscì a fare ameno di sorridergli.

"Su Harry, siamo in missione per l’Ordine, non fare il bambino…"

disse avviandosi con lui verso la porta che dava alle scale.

"Ok. Mi tratterò…"

rispose facendole l’occhiolino.

"Siamo seri. Sai che tipo di incantesimi proteggono il nascondiglio?"

divenne subito coscienziosa lei concentrandosi sulla missione.

"Pikler mi ha detto che ci sono alcune trappole e due o tre incantesimi, ma se li ha superati lui noi non dovremmo avere problemi…"

spiegò il giovane sempre parlando a bassa voce.

"E chi è Pikler?"

domandò lei non avendo mai sentito quel nome.

"Ah già, non lo conosci. È uno dei miei auror…"

rispose egli.

"Ed è in gamba?"

proseguì lei mentre avevano preso a scendere le scale.

"Sì, molto. Ma ora zitta, ci stiamo avvicinando."

A quelle parole la ragazza gli fece un cenno di assenso con il capo e si zittì.

Si immisero in un corridoio buio. Harry superò due trappole distruggendo gli incantesimi che le avevano create, poi a metà strada si fermò davanti ad un arazzo, lo scostò e fece segno alla ragazza di seguirlo. Dietro all’arazzo c’era un piccolo corridoio che conduceva su una scala a chiocciola. Incominciarono a scendere le scale facendo attenzione a non fare alcun minimo rumore.

Giunti all’ultimo scalino si trovarono in uno stretto corridoio illuminato solamente dalla luce della luna che filtrava da alcune piccole finestre simili a feritoie.

"Harry ma…"

sussurrò appena lei aggrappandosi al braccio del giovane per mantenersi in equilibrio. Il pavimento era sconnesso e si inciampava quasi ad ogni passo.

Il giovane le mise due dita sulle labbra e scuotendo la testa le fece capire di non parlare. Proseguirono ancora per alcuni minuti, alla fine si fermarono accanto ad una parete di legno. Vi era come una piccola finestrella di due centimetri quadrati, Harry l’apri e fece segno alla ragazza di guardare.

La ragazza guardò attraverso la fessura. Le sembrava di scrutare attraverso la serratura di una porta. Il buco dava su una stanza da letto abbastanza grande e ben arredata. Il punto da cui guardava lei era molto vicino al soffitto e difficilmente qualcuno dalla stanza avrebbe potuto scorgerla.

Abbassò lo sguardo verso il pavimento. Vide Max a dorso nudo seduto alla scrivania che stava scrivendo qualcosa. Subito si ritirò imbarazzata e pose gli occhi sul volto di Harry.

"Guarda tu…"

sussurrò flebilmente.

Harry osservò il posto.

"Quello è Max, non c’è ombra di dubbio…"

pensò tra sé finalmente convinto di averlo in pugno.

Poco dopo vide una donna in camicia da notte entrare nella stanza. La vide avvicinarsi all’uomo e baciarlo.

"Linda…"

i lunghi capelli biondi erano sciolti lungo le spalle. Un sorriso acido comparve sulle labbra del ragazzo. Quindi si voltò verso la sua compagna.

"Prova a vedere con chi è…"

la voce appena percettibile.

May vide Linda ed il suo cuore incominciò a battere velocemente, il sangue pareva correrle lungo le vene.

"Sta con Linda… sta con lei… quindi si è dimenticato di me…"

solo quel pensiero le occupava la mente. Ne era felice, ne era enormemente felice perché per lei significava essere libera finalmente.

Harry vide il sorriso della ragazza e comprese ciò che aveva pensato.

"Ora andiamo… torneremo tra qualche ora con i rinforzi…"

le disse prendendola per un braccio.

La labbra di Linda si posarono sulle sue. La stanza venne immersa nel silenzio. Udiva solamente i loro respiri.

La donna si sedette sulle sue gambe e gli passò le mani tra i capelli. Egli si stava lasciando andare quando sentì una strana sensazione picchiargli nello stomaco. Chiuse gli occhi concentrandosi sulla stanza. Sentì dei rumori provenire dall’alto. Si scostò da Linda mettendole una mano sulla bocca nel tentativo di farla zittire.

"C’è qualcuno…"

sussurrò all’orecchio della donna.

Questa lo guardò sorpresa per poi dire flebilmente.

"Ci sono i ragazzi di là…"

parve dare una spiegazione.

"No Linda, c’è qualcun altro… ne sono certo…"

gli occhi chiari dei due si fissarono per qualche minuto.

"Usciamo di qui…"

disse lui prendendola per mano e uscendo dalla stanza.

Intanto Harry e May avevano chiuso la finestrella e avevano ripreso a ripercorrere il corridoio segreto diretti verso l’uscita senza mai scambiarsi nemmeno una parola. Salirono le scale in silenzio ma prima di oltrepassare l’arazzo Harry la strinse a sé.

"Su Harry non è il momento…"

gli sussurrò all’orecchio.

"Lo so… ma non ne posso più."

Le posò un bacio casto sulle labbra.

"Ora sei libera. Non è più ossessionato da te…"

le disse appena prima di slacciarla dall’abbraccio ed uscire nel corridoio.

Si diressero verso le scale che conducevano al tetto.

"Chi è là?"

una voce potente li fece sobbalzare e si videro immersi nella luce di due bacchette.

L’auror afferrò la mano della rossa ed incominciarono a correre su per le scale. Mancava poco al tetto e se riuscivano a prendere il volo erano al sicuro.

Intanto sentivano dietro di loro rumore di passi che correvano anch’essi nella loro direzione. May aprì la porta e si trovarono sul tetto, corse verso il punto dove aveva nascosto la sua scopa ma sentì una voce dietro di lei.

"Esilio"

vide la sua scopa volare al di là del parapetto e la sentì sfracellarsi al suolo.

Si voltò e vide Max e Linda in piedi di fronte a lei, entrambi stringevano le loro bacchette.

Harry invece era riuscito a prendere la sua scopa, ma non la inforcò immobilizzandosi nel vedere la sua amata in pericolo.

"Bene bene, chi è venuto a trovarmi?"

disse Greenflame avvicinandosi alla ragazza.

"Buonasera Max…"

disse lei sorridendo amaramente.

"La mia piccola e dolce May e l’uomo con cui condivide il giaciglio…"

alle parole del giovane il sorriso della ragazza scomparve dalle sue labbra.

"Pensavi che non ne fossi a conoscenza?"

le chiese retoricamente incominciando a camminarle intorno.

"E invece lo so… la mia timida May che si imbarazzava quando la baciavo va a letto con il mio peggior nemico…"

mentre Max parlava Linda se ne stava immobile ad osservare la scena. Harry fece qualche passo verso i due.

"Potter se fossi in te me ne starei fermo e buono. Devo solo scambiare quattro chiacchiere con la mia May…"

affermò l’ambasciatore senza voltarsi verso di lui.

Udendo ciò Linda alzò la bacchetta e la puntò verso l’auror tenendolo sotto tiro. Harry arrestò il passo.

"Credo proprio Max che la cosa non sia più di tua competenza, visto che ora te la fai con Linda…"

la voce di May era apparsa sprezzante.

"Oh lei è perfetta per me… la compagna oscura che meglio mi si addice…"

spiegò, il tono della voce calmo.

"…anche se non mi dispiacerebbe affatto soddisfare il mio desiderio di te…"

le sussurrò all’orecchio in modo che solo lei potesse sentirlo.

"Scordatelo…"

rispose lei.

"Vedremo…"

le prese il polso e lo strinse forte.

"Ed ora seguimi…"

le ordinò.

"Mai!"

urlò lei strappando il braccio dalla presa dell’uomo ed incominciando a correre verso Harry.

Non se l’era aspettato. Pensava che se ne sarebbe stata buona e tranquilla ed invece nel giro di pochi secondi gli era sfuggita di mano ed aveva preso a correre verso Potter. Alzò allora la bacchetta e la puntò su di lei… sull’unica ragazza che aveva mai amato…

"Petrificus totalus…"

urlò e l’incantesimo colpì in pieno la schiena della ragazza che arrestò immediatamente il suo incedere e si pietrificò di colpo.

Il corpo inerme cadde tra le braccia di Harry che lo sorresse saldamente. L’auror aveva sempre i sensi allertati. Nell’accorgersi dell’incantesimo puntò la sua bacchetta sulla giovane e disse

"Finite incantem…"

e il corpo irrigidito di May ritornò morbido e flessibile.

La ragazza accortasi di essere tornata cosciente riprese l’equilibrio e si sistemò accanto al giovane.

"Mi spiace Greenflame, ma come vedi May è in piena forma…"

affermò Harry sorridendo.

Max raccolse le parole quasi fossero una sfida, puntò la bacchetta verso i due e urlò

"Crociatus…"

l’ira aveva talmente invaso Max che desiderava soltanto di far del male ai due che aveva davanti.

Harry gettò a terra May poi si scostò appena in tempo per non essere colpito. Nemmeno un secondo e lanciava il suo incantesimo

"Expelliarmus…"

Max ne fu colpito in pieno e volò contro il muro.

Linda si precipitò immediatamente verso il suo Signore controllando che non si fosse fatto male. Intanto Harry che reggeva ancora la scopa raggiunse May ed insieme si alzarono in volo.

Erano appena a pochi metri di altezza che May si voltò a guardare verso il basso. Max e Linda avevano raggiunto un ripostiglio sul tetto e avevano preso due scope. La ragazza allora disse

"Su Harry… sbrigati, stanno prendendo le scope… saranno più veloci di noi e ci raggiungeranno…"

il giovane non disse nemmeno una parola, si diresse verso gli edifici e incominciò a zigzagare tra di essi cercando di far perdere le sue tracce.

Dopo parecchi minuti scesero in un parco cercando di nascondersi tra la vegetazione. La loro speranza era quella di non farsi trovare.

Intanto Linda e Max avevano preso le loro scope. Mentre si alzarono in volo videro i due fuggitivi dirigersi verso la città.

"Linda separiamoci, forse in questo modo riusciremo a prenderli di sorpresa…"

ordinò Max alzandosi in volo verso l’alto.

"Aspetta Max, arriva gente…"

urlò lei per farsi sentire.

Udendo quelle parole Max si voltò verso la donna. Lei gli fece cenno di guardare verso est. Da quel punto vide arrivare una decida di persone in volo.

"Non sono sicuramente mangiamorte… ho detto loro espressamente di non cercarmi, che sarei stato io a mettermi in contatto con loro…"

pensò tra sé l’oscuro signore.

"Sono Auror…"

affermò la donna.

"No, peggio… sono membri dell’Ordine della Fenice…"

spiegò lui.

Poi incominciò a prendere velocità, voleva allontanarsi il prima possibile. Quando quelle persone fossero giunte lui doveva essere già lontano.

"Ciò significa abbandonare i mangiamorte nel castello… ma non ha importanza ora. Se vengono imprigionati andrò a liberarli…"

un altro pensiero.

Vide Linda avvicinarsi velocemente a lui e sorridergli. Molto probabilmente lei aveva capito i suoi pensieri.

"Ebbene lei è la compagna giusta per me…"

la sua ragione gli aveva fatto comprendere che solo lei sarebbe stata la donna adatta all’Oscuro Signore, ma non l’amava e non l’avrebbe mai amata, il suo cuore apparteneva soltanto alla professoressa dai riccioli sanguigni.

Ron mise piede sul tetto. Abbandonò la scopa senza nemmeno preoccuparsi di nasconderla. Quando Silente lo aveva chiamato aveva capito subito che Harry era in pericolo. Ormai era abituato a questo.

Vide Hermione avvicinarsi a lui.

"Andiamo Herm… saranno nascosti giù…"

poi rivolgendosi ad un giovane

"Pikler guidaci tu…"

il giovane anche se non era un membro dell’ordine era con loro in quanto era l’unico che sapeva con esattezza il nascondiglio di Greenflame.

"Aspetta!"

sentì urlare la sua ragazza.

"Che c’è Herm? Non c’è tempo…"

ma la ragazza non lo lasciò concludere.

"Ho visto due figure allontanarsi velocemente in volo… e sono certa di aver riconosciuto Linda e Max."

alle parole della dottoressa il giovane si fermò di colpo.

"Cosa?"

domandò sorpreso.

"Si, non sono qui. Probabilmente sono scappati oppure avevano una missione…"

affermò la donna.

Ron ordinò

"Herm, Ginny, Malfoy venite con me, seguiremo quei due…"

al cenno di assenso delle due donne si voltò verso gli altri.

"Pikler tu conduci Tonks, Lupin, e gli altri al nascondiglio. Arrestate i mangiamorte presenti e portateli all’ufficio degli auror."

Tutti seguirono le indicazioni dettate.

Ron e le due presero di nuovo le scope e si alzarono in volo.

"Herm guidaci tu nella direzione che hanno preso i due…"

affermò lasciando che la sua amata li guidasse.

"Ma Harry e May?"

domandò Ginny preoccupata.

"Non so, speriamo che siano al sicuro…"

rispose Ron per poi zittirsi.

Intanto Pikler aveva incominciato a scendere le scale. Sembrava un raid, la velocità con cui avanzavano era impressionante. Il giovane superava ogni trappola ed incantesimo seguito dai suoi compagni.

Aprirono di colpo la porta che dava sul salotto. Due mangiamorte sonnecchiavano su delle poltrone. Nell’udire giungere gente balzarono in piedi, ma gli incantesimi dei buoni li bloccarono ancora prima che potessero fare qualcosa, i loro riflessi erano lenti, intorpiditi dal sonno.

Altri mangiamorte arrivarono dalle stanze accanto. Questi, diversamente dai predecessori, erano ben svegli e combattivi. Gli incantesimi incominciarono a volare da una parte all’altra della stanza. Ci furono feriti da entrambe le parti ma alla fine riuscirono a bloccare tutti i mangiamorte, la maggior parte dei quali venne pietrificata.

"Portiamoli al comando…"

disse Tonks lasciando che Pikler guidasse la pattuglia che scortava i reclusi.

"Nessuna traccia dei due pazzi…"

affermò Piton tornando dalla perquisizione delle altre stanze.

Il professore di pozioni appena aveva udito che Potter e Pereights erano andati in perlustrazione era andato su tutte le furie. Aveva detto loro la maggior parte dei peggiori epiteti immaginabili.

"Credo che allora Greenflame e Linda stessero seguendo proprio loro…"

ipotizzò Lupin.

"Noi non possiamo più aiutarli. Portiamo questi mangiamorte in prigione e speriamo che Ron e gli altri li trovino."

Rispose Tonks uscendo dalla stanza.

I tre raggiunsero gli altri membri dell’ordine ed insieme portarono sette o otto mangiamorte all’ufficio degli auror. Quando li videro arrivare molte delle persone presenti rabbrividirono nel vedere i mangiamorte ancora con indosso la divisa.

Piton sorrise. Per lui era ironico che la gente avesse paura di mangiamorte ormai impossibilitati a combattere.

"E pensare che sono auror…"

pensò tra sé prima di lasciare l’edificio.

Greenflame e Linda avevano perso le tracce dei due da alcuni minuti. Si erano separati ed avevano sorvolato gran parte della zona. Alla fine si ricongiunsero.

"Mi spiace Max, nemmeno l’ombra di quei due…"

affermò Linda dispiaciuta.

"Dannazione! Possibile che siano scomparsi nel nulla?"

gridò adirato mentre con lo sguardo cercava ancora i due.

"Aspetta…"

sussurrò per poi chiudere gli occhi.

Il suo cuore aveva incominciato a pompare sangue più velocemente ed una stretta gli aveva preso lo stomaco.

"Sono vicini…"

affermò riaprendo gli occhi.

"Ma come fai a esserne certo?"

chiese la bionda.

"Un mio piccolo segreto…"

spiegò lui sorridendo.

Girò la scopa verso ovest e si diresse verso il parco in cui si trovavano May e Harry. Fermatosi su di esso venne raggiunto poco dopo dalla compagna.

"Sono qui…"

disse.

"Ehy… voi due… non vale la pena che vi nascondiate, tanto vi troverò sempre…"

gridò l’uomo per poi scoppiare in una fragorosa risata.

I due erano nascosti tra i cespugli, seduti per terra e riparati da delle piante. Ma le parole erano giunte nitide ai loro orecchi.

May rabbrividì. Harry che la stava abbracciando sentì perfettamente il corpo della ragazza sussultare dalla paura alle parole del loro nemico. La strinse più forte facendole appoggiare il capo sul suo petto.

"Ssshh May, tranquilla… ce la caveremo anche questa volta…"

sussurrò lui cercando di farle coraggio.

"Non hai sentito cosa ha detto?"

rispose lei flebilmente.

"E che ci trovi. Noi lo fermeremo comunque…"

disse lui sorridendole.

"Allora piccioncini? Vi siete appartati? Non avreste voglia di venire a giocare un po’ con noi?"

urlò di nuovo Max.

Non ricevendo risposta e non vedendo alcun minimo movimento l’Oscuro Signore riprese a sorvolare il parco. Quando sentì lo stomaco contrarsi di più si arrestò, prese la bacchetta, la puntò fra le piante ed urlò…

"Expelliarmus…"

poco dopo vide i corpi dei due giovani finire nel laghetto.

Scese a terra seguito dalla bionda.

"Si sono fatti un bel tuffo. Si saranno bagnati le ferite…"

affermò lei sarcastica.

May si era sentita scagliare lontano, era come se avesse ricevuto un pugno in pieno petto. E nel giro di pochi secondi si era vista sovrastare dall’acqua. Stava andando a fondo quando si riprese dalla sorpresa. Incominciò a nuotare e tornò a galla. Poco distante da lei vide riapparire anche Harry,.

"Stai bene?"

chiese lei.

"Sì…"

la rincuorò il giovane.

"Ma ancora per poco miei cari…"

la voce di Max era giunta loro da poco lontano, si trovava sulla riva.

"Ora non tentate di fuggire… non ci riuscireste. Vi do due possibilità…"

la ragazza lanciò uno sguardo all’auror cercando di capire cosa era intenzionato a fare.

Intanto Max stava proseguendo.

"O tornate a riva, e vi giuro sul mio sangue che non vi attaccherò finche non siate giunti qui… oppure se scappate vi lancerò i miei peggiori incantesimi, e credo che voi dovendo nuotare non sareste in grado di proteggervi da essi…"

quello che diceva Greenflame era la realtà. L’unico modo per salvarsi era sfidarlo apertamente. Harry ne era ben conscio. Si voltò verso la professoressa e le fece cenno di seguirlo.

"Allora? Cosa avete deciso?"

chiese Max.

"Arriviamo."

Rispose Harry incominciando a nuotare verso la riva.

Era fradicia. Il suo vestito di lino scuro le si era appiccicato addosso. Ed i capelli erano zuppi. Ma anche Harry era nelle stesse condizioni. Si voltò verso di lui. Anche in quelle condizioni le piaceva all’impazzata.

Scosse la testa. In quel momento non poteva pensare a quanto lo amava. Erano in pericolo di vita e di fronte a lei c’era l’uomo che aveva rovinato la sua esistenza.

"Bene… ma May come sei bella…"

sentì la voce fredda di Max giungerle alle orecchie.

"Ma grazie…"

rispose lei mentre lo inceneriva con lo sguardo.

"Largo ai convenevoli… stupeficium!"

urlò l’uomo colpendo di striscio Potter.

"Stupeficium!"

gridò contemporaneamente Linda colpendo May.

I due si rialzarono da terra, la giovane con una ferita sanguinante sul braccio.

"Expelliarmus…"

gridò la professoressa cercando di centrare Linda che invece riuscì a schivare l’attacco.

"Ma professoressa, sei in grado solamente di fare questi incantesimi ridicoli?"

chiese la bionda.

"Smettila di parlare… Impedimenta!"

l’incantesimo colpì in pieno la donna che si ritrovò rallentata nei suoi movimenti.

Intanto Potter si era rialzato ed aveva colpito Max con un expelliarmus che lo aveva fatto volare contro un albero.

L’Oscuro signore si era ripreso e aveva gridato

"Crociatus…"

ma non era riuscito a colpire l’auror.

Ma nel vedere la sua donna in difficoltà aveva puntato la bacchetta su di lei pronunciando

"Finite incantem…"

ed Linda aveva ripreso le sue facoltà motorie.

Gi incantesimi avevano cominciato a susseguirsi uno dietro l’altro ad intervalli di pochi secondi. Prima uno e poi l’altro, tutti venivano colpiti ma riuscivano ancora a reggersi in piedi.

Intanto Hermione aveva condotto Ron, Ginny e Draco nella direzione in cui aveva visto volare Greenflame. Sembravano essersi persi quando udirono degli urli provenire da poco lontano.

"Ma sono maledizioni senza perdono…"

disse Malfoy udendo chiaramente un Avada Kedavra.

"Stanno combattendo con Harry… sbrighiamoci!"

affermò Ron avanzando per primo verso il punto da cui provenivano le voci.

Atterrarono dove gli alberi erano radi e c’era un piccolo spiazzo.

L’Avada Kedavra era stato lanciato da Linda in direzione di May. La professoressa era riuscita a scansarlo ed aveva urlato…

"Stupeficium…"

l’incantesimo aveva colpito in pieno la bionda che si era riversata a terra.

May vide gli amici raggiungerli di corsa. Fece segno a Ginny di bloccare Linda e poi si mise a correre in direzione di Max ed Harry che si erano allontanati di una qualche decina di metri mentre combattevano.

"Crociatus"

la maledizione aveva colpito Harry che si era riversato a terra in preda alle convulsioni.

"Expelliarmus!"

urlò quindi la giovane colpendo Max nel tentativo di salvare Potter.

Greenflame scostò la sua attenzione dal giovane per posarla sulla ragazza.

"Sparisci May, è una questione tra me e Potter!"

urlò l’uomo.

"Allora finiamola!"

gridò Harry attirando l’attenzione su di lui.

"Come vuoi… Avada Kedavra!"

pronunciò Max me non riuscì a colpirlo.

"Petrificus Totalus!"

disse Harry colpendolo in pieno.

Max si bloccò come divenuto di pietra. May corse subito verso Harry assicurandosi che stesse bene. Posò una mano sulla spalla sanguinante del giovane.

"Non è niente…"

la rassicurò egli baciandole dolcemente una mano.

Poi vide Malfoy e Ron avvicinarsi a loro.

"Ma hai fatto tutto da solo…"

affermò Ron dispiaciuto.

"Mi spiace…"

e scoppiò a ridere Potter.

Intanto Draco aveva legato Greenflame e gli aveva portato via la bacchetta.

"Weasley, mi vuoi aiutare a portare questo tipo dagli auror?"

urlò lui verso l’amico/nemico.

"Arrivo arrivo…"

corse subito verso di lui.

"Aspettate…"

disse Harry avvicinandosi a Greenflame.

"Finite incantem…"

lo vide riprendersi.

"Pare che tu abbia vinto…"

affermò l’Oscuro signore.

"Pare di sì. Ma dimmi, come facevi a sapere dove eravamo?"

chiese curioso l’auror.

"Il ciondolo che porti al collo…"

Harry lo strinse tra le mani

"La pietra rossa che vi è incastonata è fatta con il sangue di mio padre… mi richiama sempre a lei.."

poi scoppiò in una risata prima di essere condotto via da Malfoy e Ron.

Harry se ne stava seduto tranquillamente in una delle seggiole di vimini del giardino di casa Silente. Malfoy era accomodato in una delle poltrone e non faceva altro che osservare Ginny. Ron invece era seduto per terra tenendo tra le braccia la sua futura moglie.

Potter vide May uscire dalla casa reggendo in mano un vassoio con dei bicchieri di tè freddo. Era raggiante. Li raggiunse poco dopo. Hermione stava parlando.

"…quando Linda si è risvegliata ad Azkaban ha lanciato un urlo che si è sentito lontano tre miglia…"

tutti si misero a ridere. Tutti tranne Malfoy che si sforzò in un sorriso.

"… ve lo giuro! Io ero là perché dovevo curare Greenflame dalle ferite infertegli da Harry."

Proseguì la donna.

"Basta ti prego Herm, non voglio più sentire nominare quei due per molto tempo."

Affermò la professoressa mentre distribuiva i bicchieri ai presenti.

Giunta infine davanti ad Harry gli porse il bicchiere. Lui lo prese e lo appoggiò sul tavolino per poi afferrare la mano della ragazza.

La giovane lo guardò negli occhi sorpresa. Lui la tirò verso di sé facendosela cadere in braccio. Gli altri portarono l’attenzione su di loro. Harry sorrise.

"Per chi non se ne fosse ancora accorto ho una cosa da dire… mi sono innamorato di questa pazza scatenata!"

disse lui stringendola a sé.

"Era ora che ce lo confessassi… si vedeva lontano un miglio…"

affermò Hermione.

"Già…"

disse Ginny confermando le parole della dottoressa.

"Ma io non ne sapevo nulla!"

proferì Ron guardando i presenti spaesato.

"Tu Malfoy?"

chiese al biondo.

"Ah, non chiedere a me, io di queste cose non capisco nulla…"

affermò subito l’ex mangiamorte.

"Ed ora scusatemi."

Disse alzandosi in piedi senza distogliere lo sguardo da Ginny. Poi si diresse verso la casa.

"Forse è meglio che vada a casa. Ciao a tutti…"

affermò la rossa Weasley salutando gli amici.

May diede una gomitata nello stomaco di Potter. Solo loro due sapevano della relazione tra la piccola Weasley e il serpeverde.

Poco dopo anche Hermione e Ron si alzarono.

"Anche per noi è arrivato il momento di andarcene. Salutate voi Silente da parte nostra?"

chiese Hermione.

"Ok, ci pensiamo noi."

Rispose Harry.

"Ah, comunque sono felice per voi due…"

disse Ron prima di salutare ed andarsene.

May salutò gli amici, poi cercò di alzarsi, ma Harry la teneva stretta.

"Dai Harry fammi alzare…"

affermò lei facendo il solletico al ragazzo nel tentativo di fargli lasciare la presa.

"Ok, ok.. tregua, smettila ed io ti lascio."

Disse il giovane liberandola dall’abbraccio.

La giovane si alzò in piedi ed incominciò a raccogliere i bicchieri. Prese il vassoio e si diresse verso la cucina. Harry l’aveva seguita.

"Vado a salutare Silente anche da parte tua e dei ragazzi."

Disse lui lasciandola a lavare i bicchieri.

"Va bene."

Assentì lei.

Il giovane tornò poco dopo. La ragazza si stava asciugando le mani. Le si avvicinò senza dire una parola e la baciò appassionatamente. Quando si scostarono May prese tra le mani il ciondolo dalla pietra rossa che Harry portava al collo.

"Perché non te ne sei liberato…?"

chiese alzando lo sguardo ed incontrando gli occhi verdi di Harry.

"Meglio in mano mia che chissà dove… questo ciondolo nasconde altri segreti secondo me."

spiegò egli per poi baciarla di nuovo sulle labbra.

"Perché hai detto ai ragazzi di noi?"

chiese nuovamente la giovane.

"Perché sono talmente felice con te che non posso tenerlo ancora nascosto…"

rispose lui.

La ragazza sorrise per poi morsicarsi il labbro inferiore.

Lui la strinse stretta stretta per poi smaterializzarsi con lei nel suo appartamento. Incominciò a baciarla mentre la conduceva alla camera da letto. Lei incominciò a sbottonargli la camicia a mezze maniche scura. Lui la spinse sul letto e le accarezzò il viso…

"May…"

la chiamò.

La giovane alzò lo sguardo, i suoi occhi color caramello si incatenarono agli occhi di smeraldo del ragazzo.

"Dimmi…"

rispose lei.

"Mi vuoi sposare?"

la domanda era arrivata inattesa. La giovane non riuscì a trattenere le lacrime. Harry le asciugò il volto con la punta delle dita.

"Sì Harry…"

rispose lei sorridendo in mezzo alle lacrime.

 

FINE

Ciao a tutti... siamo alla fine...

non potete sapere quanto mi dispiace terminare questa storia!!!!

Primo perchè mi ero affezionata ai miei commentatori ... ragazzi mi mancherete!

Secondo, quando termino un racconto è come se dovessi voltare pagina nella mia vita... e così deve accadere...

Terzo, mi piaceva Harry, May, Max e tutti i personaggi... mi mancheranno!

Beh ora vi saluto... spero non un addio... quando scriverò di nuovo spero commenterete ancora... e naturalmente commentata l'ultimo capitolo, che verrò a leggere i commenti!

Ciao ciao... baci...

Miyan

 

  
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