Ted non riesce a capacitarsi del motivo per cui Emmett voglia tornare a casa ogni giorno e comportarsi in modo diverso. Differente da quando erano solo migliori amici e si raccontavano dei pompini dati e ricevuti, perché ora tirare fuori l'argomento sarebbe sconveniente. Hanno scoperto mille regole che si sono sgomitate per imporsi fra loro e c'è sempre quel senso di stranezza quando si toccano, si guardano, sorridono e scoprono che dietro quei gesti c'è un significato profondamente diverso.
Diverso: la parola che definisce il loro rapporto è questa. Perché non possono girare coi preservativi in tasca e farsi l'occhiolino se si scoprono a vicenda. Ora si fanno mille domande. Con chi lo userà, e se stasera vuole uscire, e se per caso se l'è dimenticato in tasca ma. Ma, ma, ma. Ted a volte si dà pacche sulla spalla perché in questo frangente ha scoperto il lato più scomodo, per lui, di Emmett: la protettività. Non lo trova sbagliato, ma lo trova un ostacolo. Nei rari e poi meno rari momenti in cui vede Blake, è come se tutte le cure e l'affetto un po' soffocanti di Emmett si tramutassero in sacchetti di plastica, in corde, in manette dalle quali fuggire. E non sa perché si dimena, ma il suo sguardo vuoto è poi tutto quello che restituisce, con gli interessi, all'attenzione del suo uomo, del suo amante, del suo migliore amico.
Ed Emmett, che non ci è abituato, sa che questo è un aereo in atterraggio d'emergenza. Non gli resta che sperare di atterrare entrambi sul morbido, e finché può sarà con lui. Teddy Teddy Teddy...