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Autore: miss moonlight    16/09/2011    19 recensioni
Marzio Chiba è il tipico ragazzo ribelle, conosciuto per le sue “bravate” e sempre sulla bocca di tutti. Leader del suo gruppo di amici, è l’unico che con la sua freddezza e calma riesce di tanto in tanto a tenerli a bada. Le mattine, i pomeriggi e le serate, scorrono con la loro monotonia caratterizzati dal mancato dialogo con il padre. Tutto cambia con l’arrivo di Bunny che, con la sua determinazione e la sua bontà incondizionata, mette Marzio difronte alla realtà e alle conseguenze dei suoi comportamenti. Marzio si ritroverà spesso a scoprire un nuovo mondo, il mondo di Bunny, fin quando i due non si troveranno coinvolti in una serie di situazioni che li porterà ad innamorarsi. Ma il lieto fine per i due è ancora lontano…
Due persone e due mondi a confronto, il tutto unito dalla magia che solo un sentimento potente può creare.
ATTENZIONE: Fanfic narrata dal punto di vista di Mamoru. Personaggi OOC!
Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale. I fatti narrati sono frutto dell’immaginazione dell’autrice.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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L'amore non si rivela e perciò è luminoso;
l'amore non mena vanto e perciò la gente si fida di lui;
l'amore non è orgoglioso di sé e perciò è governatore tra gli uomini;
poiché l'amore non lotta, nessuno al mondo può lottare contro di lui.


Prologo.

"Ah, ed ecco qui la coppia più bella del mondo!"
Bunny sorride ed evita l'obiettivo che Marta le sta puntando addosso.
"Smettila, Marta!!!" dice ridendo e nascondendosi dietro la mia spalla..
"Uh, sono stanca di vedere sempre telecamere puntate su di me. Oggi tocca a voi!" risponde lei entusiasta per poi prendere un falso tono da giornalista. "Allora Bunny, siamo qui e aspettiamo la mezzanotte per festeggiare il tuo compleanno. Racconta un po' ... Come ti senti?"
Marta fa uno zoom sul suo volto. E' bella, bella, bella.
"Posso dirti che sono la donna più felice del mondo. Ho un marito meraviglioso. Ogni donna vorrebbe un uomo del genere accanto..." mi lancia uno sguardo divertito.
"Nessuna può competere con te, amore!" le dico io sfiorandole la guancia e dandole un bacio sulla fronte.
"...e tra un mesetto la nostra vita coniugale sarà allietata da un bel bambino, o bambina, che non farà altro che tenerci svegli per un bel po' di notti!" conclude entusiasta, sfiorandosi il ventre.
I suoi occhi brillano dall'emozione mentre mi guarda, così la bacio e con un cenno cerco di mandare via Marta dicendole: " Lascia stare mia moglie, vai a torturare qualcun'altro con le tue interviste."
Sembra prendere sul serio la mia richiesta, e dopo averci ripresi per qualche altro secondo, si allontana e l'inquadratura cambia.

Stop.
Fermo il video a questo punto, dove l'immagine felice della mia famiglia riempie lo schermo.
Riguardo spesso questa videocassetta.
Riguardo spesso questi momenti indimenticabili e non ne ho mai abbastanza.
Rimando indietro il nastro ancora una volta, così come i miei ricordi...

La storia che sto per raccontarvi parla di due ragazzi che non avevano niente in comune, ma che presto impararono ad amarsi. Nessuno avrebbe mai scommesso su di loro, eppure molti dovettero arrendersi davanti all'evidenza del loro amore. Un amore nato per caso, ma talmente forte che avrebbe sconfitto qualsiasi ostacolo.
Uno dei protagonisti sono io, Marzio Chiba, e l'altra è la ragazza che amerò per tutta la mia vita.
Tutto iniziò un bel po' di anni fa, il primo giorno di scuola dell'ultimo anno di liceo.





Capitolo 1 : L'incontro, l'inizio

Avevo diciannove anni, frequentavo il quinto anno del liceo linguistico, ed ero il ragazzo più popolare di tutto l'istituto. In quell' edificio pronunciare il nome Marzio Chiba era come pronunciare il nome di un Dio. La mia fama con le ragazze era a dir poco scontata, chiunque guardandomi avrebbe potuto intuirlo. Un giovane ragazzo ribelle, bello, alto, con gli occhi azzurri, spalle larghe e capelli neri non passava di certo in osservato, specialmente se poi era il leader del suo gruppo di amici.
Come tutti i ragazzi della mia età avevo il mio giro di amicizie, formato principalmente da Moran, il mio migliore amico, che stava con Heles, la ragazza più maschilista che avessi mai conosciuto. La loro relazione era un mistero per tutti e anche per me.
Poi c'era Seiya, che aveva un ruolo ben preciso, ovvero rimediarci "sballo e divertimento". Ancora oggi, non so dire se abbia mai avuto una storia che sia durata più di due mesi. Cambiava ragazza in continuazione, le sfruttava e quando non gli servivano più le buttava via.
Yaten e Taiki, che erano suoi cugini, non frequentavano la nostra scuola perché erano più grandi di noi ma di certo non erano più responsabili. Infine c'era Rea magra e dalle forme perfette, bella da far paura. Da anni nutriva una cotta per me, lo sapevo, ma mi limitavo a lasciar intendere che tra di noi ci fosse una classica frequentazione.
Eravamo nella stessa classe da quando iniziammo il liceo, ma quell'anno a causa del nostro "comportamento poco consono " al luogo in cui ci trovavamo, il consiglio didattico aveva deciso di dividerci in varie classi. Per me non era un gran problema, dopo la scuola mi sarei comunque rivisto con i ragazzi, ma l'idea di essere trattato come un bambino non mi andava a genio.
Perciò la mattina del primo giorno di scuola, me ne stavo seduto nervosamente all'ultimo banco della classe osservando dalla finestra gli altri ragazzi all'entrata, elettrizzati di iniziare il nuovo anno scolastico. In lontananza, invece, vedevo i pullman arrivare stracolmi di gente che scendeva alla fermata.
Seccato, distolsi lo sguardo, concentrandomi a scarabocchiare il nuovo quaderno, mentre la classe iniziava a riempirsi. Era questione di giorni e poi l'entusiasmo che tutti avevano si sarebbe trasformato in noia, seccatura e svogliatezza.
A differenza loro, però, io tutto ciò lo provavo dal primo minuto in cui avevo messo piede in quell'istituto.
Una ragazza, dalla voce delicata e lieve quasi come un sussurro, mi distolse da quei pensieri.
-Scusami, posso sedermi qui?- mi chiese.
-Fa pure.- Non mi presi neanche la briga di alzare lo sguardo quando le risposi.
Si sedette, percepii ciò dal rumore della sedia e riuscii a sentire una delicata fragranza…
-Piacere, io sono Bunny! Non hai mai frequentato questa classe, come mai sei qui?- era evidente che fosse curiosa, ma per me era una giornata nera. Se mi ero seduto infondo all'aula un motivo c'era, ed era quello di evitare di conversare e rispondere a domande di questo tipo. Ma alzai lo sguardo e per la prima volta la vidi.
Era una ragazza dai lunghi capelli biondi legati in due insoliti codini, le iridi azzurre e dal viso delicato. La sua pelle chiara faceva risaltare ancora di più il colore dei suoi occhi e le sue labbra sottili e rosa, sul volto aveva un leggerissimo filo di trucco.
-Motivi personali.-
-Capisco...-
Mi guardò per un attimo ancora, poi tornai al mio quaderno impaziente che la lezione iniziasse e che la giornata passasse il più presto possibile.
- Non mi hai detto il tuo nome...- mi fece notare, e sentii il suo sguardo su di me.
- Non lo conosci già come tutti gli altri?- le chiesi voltandomi a guardarla.
-Si, ho sentito parlare tanto di te. Ma credo che ogni tanto sia bello potersi presentare da soli e dare alla gente un'impressione che per una volta non sia condizionata dal giudizio altrui. Di solito quando le persone credono di conoscere qualcuno, anche solo se ne sanno il suo nome, sono convinte di sapere persino come sia fatto e quando ne parlano accompagnano spesso le loro parole con pettegolezzi, facendo così nascere negli altri dei pregiudizi.-
- Questo sarebbe un modo carino per dirmi che sul mio conto si dicono molte cose negative?- cerca di tirare le somme da quella risposta a ruota libera.
- Questo dovresti già saperlo tu... Però io non ci faccio molto caso, comunque...-
- Marzio Chiba.- le dissi porgendole la mano, prima che potesse continuare a parlare di cose di cui non mi importava.
La vidi illuminarsi con un sorriso, poi afferrò la mia mano:
- Piacere mio, Marzio.-
Stava per dirmi qualcos'altro, ma fu interrotta da qualcuno che la chiamò.
- Bunny! Sono contento di rivederti, amica mia! -
- Ubaldo! Sei tornato dalla Spagna, finalmente! -
Quando mi voltai verso la porta di ingresso e vidi Ubaldo, mi portai una mano alla fronte. Peggio di così non poteva andare, pensai.
Ubaldo Gurio era da sempre conosciuto come il ragazzo più sfigato e secchione della scuola. Tutti lo evitavano, comprese le ragazze che non provavano la minima attrazione fisica per lui.
Non avevano tutti i torti, Ubaldo era un ragazzo dalla corporatura esile e dalla pelle chiara. Il suo abbigliamento risaliva agli anni del dopo guerra e  come se non bastasse, portava sul viso un paio gigantesco di occhial tondi con i quali se ne andava a spasso per biblioteche o librerie. Aveva talento per i numeri e una strana passione per i cubi di Rubik. Per molti anni era stato il bersaglio preferito del nostro gruppo e continuava ad esserlo.
- Salve, Ubaldo. - lo salutai, con un tono divertito, quando si avvicinò. Per chissà quale strano motivo, quel giorno indossava una camicia a quadrettoni, rigorosamente infilata nei pantaloni che gli arrivavano fin sopra l'altezza dell'ombelico.
- Marzio? Che ci fai qui? -
- E' una novità per tutti, Marzio sarà un nostro nuovo compagno! - gli spiegò subito Bunny.
- Non sei contento?-  gli chiesi - Io tanto! Saprò a chi chiedere consigli per l'abbigliamento d'ora in poi! Ho notato la tua camicia. Carina! Da quale negozio di antiquariato l'hai tirata fuori?-.  Divertito, notai Bunny guardarmi a bocca aperta, poi lei tornò ad Ubaldo, cambiando argomento.
- Raccontami della Spagna! Hai passato lì le vacanze estive, è stato divertente?-
Ubaldo indugiò ancora per qualche istante, descrivendo brevemente la sua vacanza all'estero e poi chiese a Bunny di passare con lui la pausa, affinché potesse raccontarle meglio tutto. Lei accettò e quando lui si allontanò per tornare al suo posto, si voltò verso di me infuriata.
-Si può sapere perché lo hai fatto? - mi chiese.
- Fatto cosa? --
- Prenderlo in giro in quel modo! Sei stato scortese! -
- Volevo divertirmi un po’...- le dissi insofferente - Non ci trovo nessun problema. -
- Hai ferito i suoi sentimenti! Ubaldo è un ragazzo molto sensibile e...- si fermò perché io scoppiai a ridere. Le sue parole erano assurde.
- Non starai dicendo sul serio, spero! -
- Certo che parlavo sul serio! -
- Sei proprio una testolina buffa... Non ridevo così da chissà quanto! -
Vidi brillare nei suoi occhi una strana scintilla di irritazione, poi mi rivolse le spalle con uno scatto.
La campanella suonò accompagnata da un sospiro generale tra i ragazzi, poco dopo la professoressa Arianna entrò salutando tutti. Prima di iniziare la lezione, si dilungò molto parlando degli esami di stato che in quell'anno avremmo dovuto affrontare, sulle responsabilità che ognuno di noi si sarebbe assunto dopo, decidendo di frequentare l'università o dedicandosi al mondo del lavoro o alla famiglia. Ci fece chiaramente capire che la nostra vita sarebbe cambiata e che stava a noi a decidere come e in che modo.
Annoiato da quei discorsi, guardai i volti dei miei nuovi compagni che sembravano assorti. Inevitabilmente mi soffermai su Bunny.
Aveva gli occhi che le brillavano e il suo viso nascondeva a malapena l'entusiasmo che provava. Immaginai che sicuramente stesse pensando ai suoi sogni, ai suoi progetti.
Io non avevo bisogno di farlo. La mia strada era stata segnata per me già fin dalla nascita. Avrei ereditato l'azienda di mio padre e avrei seguito le sue orme, così come fece lui quando mio nonno gli lasciò il posto.
La professoressa concluse il suo piccolo discorso, augurandoci un buon anno scolastico e diede inizio alla lezione.

Le prime ore passarono in fretta. Trattandosi del primo giorno, le lezioni erano per lo più introduttive sul programma che avemmo trattato durante il corso dell'anno. Di tanto in tanto notavo la mia compagna di banco scrivere su un piccolo quaderno colorato. Non mi aveva più rivolto una parola.
Appena iniziò la pausa, mi precipitai nella mensa, dove trovai Moran già seduto al tavolo con Seiya.
Mi avvicinai e scontrai il pugno destro con entrambi.
-Allora, sei sopravvissuto eh? Seiya mi ha informato, sei nella stessa classe di Ubaldo...-
- E' stato fortunato - intervenne lui - Avrà i compiti già fatti tutte le volte che vorrà!-
- Non credo che mi abbasserò a quei livelli. - Ma ne posso approfittare durante qualche compito in classe. Stanno arrivando Heles e Rea.- dissi notando le ragazze avvicinarsi.
Rea si sedette accanto a me e passammo i minuti seguenti a parlare di svariati argomenti. Ad un certo punto, sentii la mano di Rea spostarsi sulla mia gamba. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò sensualmente: - Mi sei mancato stanotte. E anche le precedenti. E' quasi una settimana che mi sveglio cercando il tuo corpo accanto a me, sai?...-
Non le risposi, ero abituato a quel genere di atteggiamenti da parte sua.
- Questo pomeriggio ho la casa libera...- continuò -... è tutta per noi.- posò le labbra dietro il mio orecchio.
Mi scostai infastidito, sapeva che non tolleravo certi atteggiamenti in pubblico.
- Sentiamoci dopo, ti chiamo io...-
Non si offese e riprese a parlare con gli altri. Ad un certo punto Seiya, che fino ad allora non aveva fatto altro che intervenire nei discorsi con rutti fuori luogo, mise da parte il suo panino e indicò un punto alle mie spalle.
- Guardate lì! Ubaldo si è fatto la ragazza!-
Moran, che gli sedeva affianco, scoppiò a ridere. -Chi è la tipa? -
- Io la conosco- intervenne Heles - suo padre è l'ispettore di polizia, abita quasi fuori dal paese.-
Seiya fece una faccia indignata: - Figlia di uno sbirro... tanto meglio! Marzio non guardare, se suo padre è chi pensiamo che sia, non dovrebbe aver nulla di interessante.- rise alludendo alle nostre bravate.
Incuriosito mi voltai e rimasi quasi incredulo. Nonostante fosse consapevole che in quel momento era sotto lo sguardo della maggior parte dell'istituto, Bunny non aveva mancato di parola all'amico. Stava passando la pausa insieme ad Ubaldo.
- Che altro sai di lei?- chiesi ad Heles.
- Non molto altro in realtà. Voti nella media e lo scorso anno ha donato una piccola vincita della lotteria alla casa famiglia in cui l'ho vista andare qualche volta. -
Moran la guardò a bocca aperta: - Voi donne sapete più cose di un centinaio di uomini messi insieme! Heles mi fai paura!-
-Spettegolare tra amiche è un'abilità che io e Heles abbiamo fin dalla nascita- intervenne Rea.
Seiya si fece il segno della croce è imitò una suora: - Fratello Marzio, come mai ti interessa la sorte della nostra cara sorella Bunny?-
-Smettila idiota!- gli lanciai il cartoccio del mio panino. Sfortunatamente lo schivò e andò a colpire un ragazzo del primo anno seduto dietro. Quando si voltò infuriato, gli basto mezz'occhiata per fargli capire che era meglio lasciar perdere. - volevo saperne di più dato che è la mia compagna di banco!-
- Mi sono stufato... Vado a divertirmi un po’, state a guardare!!! -
Lo vidi alzarsi con uno scatto, mi passò accanto e si diresse dall'altra parte della mensa dove, seduti a chiacchierare, c'erano Bunny e Ubaldo.
Mi alzai e gli corsi dietro: - Dove vai, stupido? Torna qui! -
Fu troppo tardi, quando lo raggiunsi lo stava già salutando.
- Ubaldo, amico! Come vanno le cose? - gli disse poggiandogli la mano sulla spalla.
- Ciao, Se...- deglutì - ... Seiya. Tutto bene, grazie.-
Afferrai Seiya per il braccio, cercando di convincerlo ad andar via: - Lascia stare, andiamo.-
- E questa signorina, Ubaldo? Non la presenti al tuo amicone? -
Nel momento in cui l'attenzione di Seiya si spostò su Bunny, Ubaldo chinò la testa e diventò rosso dalla vergogna mentre lei restò tranquilla e quando Seiya si sporse verso di lei, lo salutò gentilmente.
- Non si fa così, amico. Avresti dovuto presentarmi la tua ragazza! Non puoi tenere un fiore così bello tutto per te...-
Il solito idiota, pensai.
Lo sfortunato si rianimò a quelle parole. - Bunny non... non è la mia ragazza!-
- Sono solo una sua amica, Seiya.- chiarì lei.
Seccato da quella sceneggiata decisi di intervenire: - Bene, ora che vi siete presentati possiamo anche andare, le lezioni stanno per ricominciare.-
- Un'ultima cosa, Marzio. Ubaldo, sai quanto io tenga a te...- disse ironicamente e con un finto tono dispiaciuto Ma quella camicia è...-
- ...E' meravigliosa! – ridendo, terminai io la sua frase, tirandolo per il braccio e voltandomi per andarmene.
- Perché non la indossi tu, Marzio? -
- Bella battuta, testolina buffa - le risposi.
- Non era una battuta.-
La guardai confuso e lei continuò : - Hai detto che ti piace, indossala fino alla fine delle lezioni. Scambia la tua maglietta con la camicia di Ubaldo.-
Il suo sguardo determinato mi fece chiaramente intuire che non stava scherzando.
- Bunny, hai ragione! Marzio, dovresti indossarla! -
Fulminai Seiya con un’ occhiata.
-Su che ti prende? Non puoi tirarti indietro!-
- Ma sei impazzito anche tu o cosa? - dissi, ma Seiya si rivelò un nemico. Non avrebbe perso l'occasione con la quale avrebbe potuto sfottermi a vita.
- Arrenditi e dirò a tutti che hai rifiutato una sfida da una ragazza... Pensa un po'... Il grande Marzio Chiba che perde contro una ragazza.- rise spudoratamente. Ma se la metteva su questo piano, non potevo tirarmi indietro.
- Alzati, Ubaldo.- gli dissi - Andiamo a cambiarci.-

Tornai in classe pochi minuti dopo. Avevo lasciato la camicia di Ubaldo slacciata e aperta sopra la maglietta nera interna, a maniche corte. Mi sedetti al mio banco e guardai davanti a me, deciso ad ignorare la mia compagna.
- Non fare quel muso. Mi sembra che sia piuttosto piccola, altrimenti ti starebbe benissimo! -
Chissà perché iniziai a irritarmi al suono della sua voce.
- Questa volta te lo chiedo io, testolina buffa. Che motivo c'era per mettere in scena questa pagliacciata? -
Sospirò :- Ubaldo non ha fatto niente di male per meritarsi un tale comportamento da parte vostra. Magari interverrò ogni volta che ne avrò la possibilità.-
- Saresti la nuova paladina della giustizia, quindi? -
Per un attimo riuscì a reggere il mio sguardo irritato, poi scosse la testa e rise.
- Forse...- disse tornando a scrivere sul suo quadernetto colorato e io lasciai cadere l'argomento.
Per tutta la giornata non parlammo più, ma da quel giorno qualcosa cambiò.
Bunny entrò così nella mia vita... come un piccolo uragano, destinato a cambiarla per sempre



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Tornata dopo una stagione, con questo capitolo solo per voi!!! :) ... e una nuova sfida tutta per me! Come avrete notato mi sono distaccata dal mio solito stile e usato il mio adorato Marzio come voce narrante! :)
E dopo lunghe notti insonni a pensare e definire ogni particolare, ecco qui il primo capitolo!
Che effetto vi fa vedere Marzio in questi nuovi panni? Per una volta ho deciso di sconvolgere il suo carattere...
E di questa nuova Bunny studiosa e "strana" ? :)
Si sa, il primo capitolo lascia sempre un pochino spiazzati e spero di aver suscitato in voi un po' di curiosità tanto da invogliarvi a seguirmi nei prossimi capitoli, dove tutto prenderà nuove forme e verranno a galla nuovi aspetti!
Come avrete capito dalla dedica, sono particolarmente legata a questa mia nuova fanfic e per questo spero di dare sempre il meglio e di riuscire a trasmettervi qualcosa.
Mi piacerebbe perciò capire cosa ne pensate, se avete dei suggerimenti e altro.
Miss moonlight è tornata più carica di prima!!! ;)
Grazie a tutti voi che dedicherete il vostro tempo a me!
Un bacio!

p.s : se ne avete voglia, seguitemi anche sulla mia pagina su facebook : http://www.facebook.com/pages/-Il-piccolo-spazio-di-miss-moonlight-/147980305296643
   
 
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