Noah P.oint O.f V.iew
«Quindi...»
ricapitolai, «voi due avreste intenzione di utilizzare quei
pochi
fumogeni che teniamo in caso di un'eventuale emergenza per fermare
quella baleniera?»
«Esattamente»
confermò Duncan.
Rimasi un attimo in silezio, riflettendo su ciò che mi
avevano appena detto.
«E
di chi è stata questa geniale idea?» chiesi
sarcasticamente.
«E'
stata mia» rispose serio lui.
Lo
fissai per un attimo e mi sedetti su una sedia.
Poi,
sempre guardandolo, mi rivolsi nuovamente a lui.
«E come sarebbe nata?»
«Beh,
ho visto dei documentari su queste cose... Non si usano i fumogeni,
solitamente?»
«Sì, ma te non mi sembri un tipo da documentario» dissi,
ammiccando ai
diversi piercings ed alla cresta verde fosforescente che spiccava sulla
sua testa.
«Faccio
il ricercatore, delle cose su questi argomenti le conosco»
rispose
seccato, come se la sua risposta fosse la cosa più ovvia del
mondo.
Alzai
gli occhi al cielo; essendo obbiettivi non aveva neanche l'aria di un ricercatore.
Lo iniziai a scrutare pensieroso mentre Gwen, al suo fianco, mi
rivolgeva delle occhiate interrogative, in attesa di una riposta.
Notai
il modo in cui loro corpi erano tesi in avanti, come se aspettassero
impazienti che io riniziassi a parlare.
«Noah...»
ruppe il silenzio Gwen, «Duncan ha ragione. Non riusciremo a
scacciarli con solo un po' d'acqua. Courtney, Dj e Bridgette saranno
esausti adesso... Non possiamo continuare a lungo, dobbiamo decidere
in fretta cosa fare. Usare i fumogeni , in fondo, sarebbe la scelta
migliore. E' vero che quei fumogeni ci servono nel caso ci
trovassimo in difficoltà con la barca, ma dubito che ci
capiterà l'occasione di affondare.
Sono molte di più le possibilità che quella
balena venga uccisa.»
Duncan
al suo fianco sorrise soddisfatto, felice che qualcuno appoggiasse le
sue idee.
Quella
sua espressione sembrava come rivolta a me, in segno di sfida, e non
potevo negare quanto fosse irritante.
Ricambiai
lo sguardo e iniziai a parlare.
«Qui
chi dirige la nave sono io, e non mi posso permettere di rischiare
che succeda qualcosa.
Quei
fumogeni servono per le emergenze, utilizzarli adesso sarebbe contro
la norma.»
Utilizzai
un tono neutro, quasi annoiato, pronunciando quelle parole come se
stessi
spiegando a loro una cosa piuttosto ovvia.
Anche perchè era ovvia.
Duncan
a causa di quella risposta, che parve sembrargli inaspettata, mi
squadrò perplesso.
Gwen,
invece, con un espressione delusa pigolò un
«Ma...», prima che io
la interrompessi.
«Non
posso permettermi di finire nei guai nel caso succedesse qualcosa.
Gli altri se la stanno cavando benissimo anche con i getti
d'acqua.»
«Noah,
ma questa è un'emergenza! Qua l'unica cosa che non possiamo
permetterci e che quelli uccidano di nuovo un'altra balena! Siamo qua
per questo, non per preoccuparci del fatto che una stupida barca
possa affondare! Le possibilità che abbiamo di colare a
picco sono
minime... Quell'animale, invece, morirà di sicuro se non ci
sbrighiamo a fare qualcosa!»
Gwen
aveva alzato il tono di voce e non solo rimanemmo stupiti io e Duncan
per quella reazione, ma anche lei parve sorpresa di sé
stessa.
Prima
che qualcuno potesse ribattere una voce irruppe nella stanza.
«Ehilà
Capitano!» esclamò Izzy con voce allegra
raggiungendoci.
«Oh,
salve anche a voi membri dell'equipaggio!» Esclamò
sempre radiosa
rivolgendosi a Duncan e Gwen, «qualche problema per
caso?»
«Izzy,
non abbiamo bisogno di nessuna delle tue folli opinioni in questo
momento» sbuffai.
«Oh,
non ti preoccupare... Posso sempre parlarti di qualcos'altro. Sai,
dovresti un po' uscire. Fa un po' freddo, è vero, ma
ascoltare le
minacce di quella signora sull'altra nave è così
divertente!»
Sgranai
gli occhi.
«Che
cosa intendi, Izzy?» domandai.
«Ah,
dovresti vederla! E' così divertente!»
ridacchiò spensierata,
«toglietevi di mezzi, o vi infilzo con la fiocina branco di
smidollati!» la imitò, mimando anche i gesti.
Notai
l'espressione preoccupata di Gwen alle sue spalle.
«Ehm,
Izzy... Intendi per caso una donna alta, con i capelli neri,
lunghi...?» domandò scandendo le parole lentamente.
«Oh,
Sì, proprio quella! Dovreste vedere com'è
arrabbiata... E' troppo
divertente!» Rispose, scoppiando nuovamente in una fragorosa
risata.
«Quella
è pazza...» sentii Duncan mormorare.
Gwen,
invece, sembrò avere un'illuminazione improvvisa.
Incrociò
per un attimo il mio sguardo con un'aria di sfida e prese a
parlare, rivolgendosi alla rossa che ancora stava ridendo delle sue
stesse
imitazioni.
«Senti
Izzy...» disse richiamando la sua attenzione, «io e
Duncan abbiamo paura
che quella donna voglia veramente lanciare la fiocina. Se prendesse
la balena la ucciderebbe... Noi non vogliamo che succeda,
quindi pensavamo di usare dei fumogeni per impedire che qualcuno la
veda e la uccida. Noah, però, non vuole che li usiamo...
Puoi
aiutarci a convincerlo? »
Quando
finì il suo discorso mi premetti il palmo della mano sulla
fronte.
Izzy
si voltò nella mia direzione con un'aria di rimprovero.
«Perché
non vuoi usare i fumogeni, vuoi uccidere la balena?»
domandò
incrociando le braccia.
Scorsi
Duncan dare una leggera gomitata a Gwen, ed entrambi soffocarono una
risatina.
Era
piuttosto snervante.
«Izzy...»
iniziai a spiegargli, «quei fumogeni servono nel caso
succedesse
qualcosa alla nave. Noi non possiamo...»
«Vuoi
che muoia, vero? Sei cattivo, Noah» mi interruppe, fissandomi
negli
occhi con un'espressione delusa.
«No,
non voglio che la uccidano, però...» Mi passai una
mano tra i
capelli.
Perché
mi doveva fissare in quel modo? Era piuttosto imbarazzante.
Mi scrutava con quei suoi occhi profondi.
Erano
verdi, verdissimi. Non mi ero mai reso conto fino ad allora di quanto
fossero... Belli.
Ah,
che pensiero stupido!
«Allora...?»
mi incitò a continuare lei, con lo sguardo supplichevole.
«Ah,
e va bene!» esclamai, «ma se succede qualcosa non
è colpa mia» mi
affrettai ad aggiungere.
Le
labbra di Izzy si schiusero in un grosso sorriso e, prima che io me
ne potessi rendere conto, mi schioccò un bacio sulla
guancia, per poi uscire dalla stanza alla ricerca dei fumogeni
gridandomi un
“Grazie
gamberetto!”.
Vidi
Duncan mordersi il labbro inferiore; probabilmente un pessimo
tentativo di trattenere una risata.
Sentii
le mie guance arrossirsi, nonostante tentassi di mantenere
un'espressione neutra.
«Fuori
di qua» borbottai ai due ragazzi rimasti.
«Sissignore,
subito!» esclamò Duncan, avviandosi verso Gwen,
già sul ciglio
della porta.
«Gamberetto...»
lo sentii mormorare, prima di raggiungere l'uscita.