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Autore: _Frah    18/09/2011    8 recensioni
«Sono in una costante caduta libera»
«E tu, in questa caduta, stai cercando di trascinare anche me?»
Frah ©
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Era circa mezz’ora che fissavo l’orologio scandire il tempo sul comodino. Era uno di quei modelli con le tessere, che cambiavano ad ogni minuto od ora. Erano esattamente le 7:05am e in quel momento regnava la pace più assoluta. Solo i miagolii di George che provenivano dal salotto e il respiro di Joe che dormiva affianco a me spezzavano, in un certo senso, quel silenzio. Mi girai verso sinistra e incontrai il viso mezzo assonnato di quel ragazzo che da ormai quattro mesi mi regalava solo sorrisi, che mi proteggeva più di un padre. Sicuramente se non avesse deciso di passare la notte a sperimentare con la polaroid non si sarebbe ritrovato così, ad abbracciare il cuscino stanco morto. Infilai una mano nei suoi capelli appena tagliati, li aveva solamente rasati leggermente ai lati lasciandoli più lunghi sopra. Appoggiai delicatamente la testa sulla sua spalla e gli diedi un bacio sul collo, con schiocco finale. Il bacio ebbe l’effetto desiderato, riuscivo a percepire la pelle d’oca di lui da sotto i polpastrelli, sfiorando di poco il braccio stretto attorno al mio fianco. Mi alzai, con il sorriso sulle labbra, dopo essermi liberata dalla stretta di Joseph e mi ricordai improvvisamente che indossavo solamente gli slip neri infilati di nascosto durante la notte. Recuperai la camicia di Joe dal pavimento e l’infilai velocemente, percependo già il suo profumo addosso. Il suo profumo. Un misto di uomo e bambino. Un mix di acqua di colonia e gelato al cioccolato. Scesi in cucina in cucina in compagnia degli scricchiolii delle scale in legno e misi a fare il caffè, semplici mosse quotidiane. Mentre mi alzai sulle punte dei piedi per recuperare la mia tazza sulla credenza, una parola indecifrata mi ronzava in testa. Qualcosa di già sentito, qualcosa che mi era stato detto, da poco. Appoggiai la tazza sbeccata sul bancone, con la testa completamente impegnata a ricordare la giornata precedente. Il risveglio senza lui, la sua telefonata, la preparazione del pranzo, l’arrivo di Denise, il momento tutto nostro e... Amore!
«Mi... mi ha chiamata amore»
Dissi boccheggiando ricordandomi il fatidico momento.
«A.Amore? Non posso crederci! Devo aver capito male, malissimo
»
Iniziai a parlare da sola per autoconvincermi di non aver sentito quella parola. Avevo sentito fin troppo bene quella sera, stringendomi a lui. Quella parola mi era entrata non solo dalle orecchie, ma da ogni particella, muscolo, arto, organo che avevo a disposizione. Perché l’amore ti entra dentro, e non te ne accorgi nemmeno quando succede. E una delle sensazioni più forti che ti trasmette è quella dell’appartenenza. Senti tuo qualcuno che effettivamente ancora non lo è; e in certi casi non lo sarà mai.
«Perché sei così spaventata di essere innamorata? E soprattutto di essere ricambiata?»
Una figura femminile mi piombò affianco, rubandomi la tazza dalle mani. La guardai in silenzio, paralizzata da quel sorriso così simile a quello del figlio. E si, anche un po’ imbarazzata. Ero in mutande, con la camicia del figlio addosso. Anyway...
«Siediti, dobbiamo parlare»
Annuii e mi diressi verso il piccolo tavolo che troneggiava al centro della cucina, senza fiatare. Cercai di portare la camicia un po’ più giù nel sedermi, ovviamente con scarsi risultati.
«Signora ecco io...»
«Niente signora, per te sono Denise e non devi vergognarti»
Sorrise chiudendo il barattolo contenente la miscela del caffè
«Lo facevo anche io con mio marito; le sue felpe che portava al college erano molto meglio delle mie»
Si girò verso di me sorridendo. Ricambiai mettendomi più a mio agio dopo quella confidenza, portando le gambe al petto cullandomi dolcemente.
«Lui è preso da te, si vede e si, si sente anche. Sai quando l’ho capito? Subito dopo che mi ha riferito il tuo nome»
Scosse la testa sorridendo mentre, con un delicato movimento del piede, chiuse lo sportello dopo aver cercato una padella piatta, probabilmente per cucinare dei pancakes.
«Mi stai riportando indietro il vero Joseph, Felicity. E non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo»
Disse con la commozione che le giocava brutti scherzi. Le sorrisi e allungai le mani verso di lei, incitandola ad avvicinarsi. Me le strinse delicatamente con sorriso sincero sulle labbra, gli occhi lucidi travolti completamente dall’emozione. Avevo la dimostrazione dell’amore di una madre per i propri figli davanti ai miei occhi.
«Io ho. paura...»
Esclamai a un certo punto, alzando lo sguardo verso di lei che, con un cenno di capo, mi incitò a continuare. Sospirai lasciandole le mani.
«Ho paura di distruggermi, dinuovo, per qualcosa di troppo grande. Denise, l’amore... l’amore non fa per me»
«Vedi... noi donne siamo in grado di autodistruggerci si, ma poi di rinascere. Noi donne possiamo essere chi vogliamo, come vogliamo e quando vogliamo»
«Quand’è il momento giusto?»
«Per cosa?»
«Per. Per dire quelle due paroline. Si insomma... Ti amo»
Ne ero sicura, completamente sicura. Sentivo il viso andarmi a fuoco, il respiro venirmi a mancare. Era la prima volta che ammettevo di amare Joseph Adam Jonas. Per di più davanti a sua madre.
«Per esperienza ti consiglierei prima che lo faccia qualcun’altra»
Scoppiò in una breve risata, seguita dal mio sguardo divertito ma attento
«Quando? Quando senti di dipendere da lui. Quando senti scoppiarti il cuore, quando rimani senza lui e ti senti morire. Quando hai paura, paura di perderlo, che qualcuna te lo rubi. Ma sopratutto lo devi capire tu quando dirglielo. Ti uscirà dalla bocca e nemmeno te ne accorgerai» 



 

Lasciai Denise in cucina a finire di preparare la colazione, mi aveva persino ordinato di stare a un raggio di distanza da lei pari a tre metri, così decisi di andarmi a fare una meritata doccia. Aprii e mi richiusi alle spalle la porta del bagno, una nuvola di vapore caldo mi colpì il viso.
«Da quando non chiudi la porta del bagno?»
Chiesi avvicinandomi al lavandino, poggiando la pila del cambio che avevo deciso di mettermi subito dopo la doccia.
Il fruscio dell’acqua terminò venendo sostituita dalla risata di Joe.
«Credimi, vorrei essere davvero fine e sdolcinato, ma ogni frase che il mio cervello sta elaborando in questo momento contiene minimo tre parole inappropriate persino per una come te»
Mi girai verso la doccia alzando il sopracciglio.
«Cosa vuoi dire con persino per una come te?»
Piombai davanti a lui aprendo di scatto le ante in vetro satinato. Mi guardò divertito sicuramente per la mia faccia totalmente tranquilla davanti a lui, completamente nudo e bagnato. Non ebbi nessuna risposta se non quella di essere completamente spiaccicata sulle piastrelle umide.
«Vuoi rompermi?»
Chiesi ridendo sfilandomi di dosso le poche cose che avevo.
«Non ti sei rotta a letto in questi giorni. Credimi, sei indistruttibile»
Esclamò mescolando le sue risate alle mie. Mi fece aderire al muro e, accarezzandomi la coscia, portò prima una e poi l’altra gamba all’altezza del suo bacino.
«Ma queste battute pessime da dove ti escono?»
Sussurrai, dopo aver appoggiato la testa sulla sua spalla e lasciandomi rilassare dall’acqua calda che scivolava lungo la schiena. Sentii le sue labbra calde aprirsi in un sorriso sulla mia guancia, lasciandosi dietro una scia di baci che pian piano scendevano verso il collo. Due cose erano sicure in quel momento. La prima è che non sarei mai più riuscita a fare una doccia senza di lui. La seconda è che aveva un modo perfetto di cambiare argomento.



 

«Hai intenzione di farmi assaggiare oppure no?»
Chiese riferendomi al delizioso muffin che stavo addentando con tutta calma, intenzionata a godermelo fino all’ultima briciola. Mi girai verso di lui con aria di sfida.
«Stai scherzando Joseph? Aspettavo da settimane questo momento»
«Ma è solo un muffin!»
Sbottò appoggiando una mano sulla coscia scoperta dagli shorts, accarezzandola con il movimento del pollice.
«Prima di tutto questo è IL muffin!»
Scoppiò a ridere finendo il suo frappuccino in un sorso; mi morsi il labbro immaginandomi il sapore delle sue labbra in quel momento... cioccolato. Scossi la testa scacciando quei pensieri e diedi un altro morso al dolce.
«Ho trovato un altro modo per gustarmi il tuo muffin»
«Vorrei proprio sa-»
Mi girai di scatto e sentii premere le sue labbra al cioccolato sulle mie. Il tocco delicato delle sue mani appoggiate sul mio collo mi fece venire i brividi tanto da farmi sorridere. Socchiusi la bocca tanto quanto bastò ad approfondire il tutto, ero letteralmente andata in tilt. In quel momento mi si era fermato il cuore, direi anche il mondo, ma non era così. Non c’era nient’altro che noi. Mi appoggiai al vetro della vetrina alle mie spalle e, prendendolo per il bordo della maglia, lo trascinai contro di me. Si staccò poco dopo, con il suo solito ghigno soddisfatto.
«Non mi sembra il caso, Fel»
In quel momento mi sentii una completa idiota, buon Dio! Eravamo in un bar affollato alle undici del mattino. Avvampai e mi compri il viso con la mano, dopo aver appoggiato il gomito sul tavolo.
«Insomma... violentarti su un tavolino di un bar non porterebbe solo tanta tanta soddisfazione ma anche un mandato di arresto per atti osceni in luogo pubblico»
Cercai di trattenermi ma, dopo una battuta del genere, era letteralmente impossibile.
«Sei un cretino autorizzato dallo stato del New Yersey, Joe. Altro che baby sitter»
«Come si dice nei film in questi casi? Ah si... è perché sono innamorato di te» 



taaadan! *coriandoli everywhere*
scusate il ritardo maaa... ho dovuto mettere in ordine per bene tutti i pensieri ammassati in un cassetto per questa ff. 
eeepppoi è iniziata la scuola ç______________ç uh mamma uu" era così figo svergliarsi ( stavo scrivendo sverginarsi MA OK AHAHAHAHA) all'una e fare colazione con la pasta! xD
ma, in generale, mi va tutto bene :3 e a voi? com'è stato il ritorno a scuola?
anyway... non dovrebbe passare molto tempo (ultime parole famose) per il prossimo capitolo, anche perché sono gli ultimi... per vostra fortuna ahahahaha
ma di questo ne parlermo più avanti :3
love yaaa <3
ƒ.


 

   
 
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