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Autore: AlexBlack    18/09/2011    4 recensioni
[CHO/MARIETTA]
Cho se ne stava seduta a gambe incrociate sul suo letto a baldacchino. Teneva in mano un piccolo pezzetto di carta, e lo guardava. Attentamente. Troppo. Sembrava perforarlo con gli occhi, e questi ultimi bruciavano, quasi sull’orlo delle lacrime.
“Vi ho visti. Tu non mi hai ascoltata. L’ho fatto per te, per me.”
[Fanfiction vincitrice del primo turno contro Tefnut del "Case contro Case" indetto da Herms sul forum di EFP]
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Cho Chang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Autore: AlexBlack
Titolo:
 And nothing else matters (Titolo preso dai Metallica, sì)
Casa: Corvonero
Personaggio: Cho Chang
Promt: Lacrime
Rating: verde
Avvertimenti: FemSlash, one-shot
Genere: triste, romantico
NdA:  vorrei solo dire che ho cercato di dare "una spiegazione in più" all'atto commesso da Marietta, l'amica di Cho che ha tradito l'ES. Quest'ultima, infatti, è innamorata della sua amica, Cho. ^___^ 
Spero ti possa piacere, il FemSlash è leggero, quindi anche se non ti piace non dovrebbe darti fastido xD Ho adottato uno stile abbastanza frammentario e un po' particolare, mi sembrava adatto.
 
 
 
 
 

And nothing else matters

 

Per Ivana, anche se in ritardo. <3 


Cho se ne stava seduta a gambe incrociate sul suo letto a baldacchino. Teneva in mano un piccolo pezzetto di carta, e lo guardava. Attentamente. Troppo. Sembrava
 
perforarlo con gli occhi, e questi ultimi bruciavano, quasi sull’orlo delle lacrime. Era uno sguardo forte, un misto tra rabbia e rammarico, forse qualcosa di indefinibile.

Poche parole erano state riportate sul pezzetto di carta, ma sembravano avere per Cho un significato molto importante.

 

“Vi ho visti. Tu non mi hai ascoltata. L’ho fatto per te, per me.”

 

Erano questi i vocaboli scritti. Di un nero così intesto che il contrasto con la carta bianca ed immacolata faceva quasi male agli occhi.

Parole che potevano risultare innocue e insignificanti, eppure Cho ne era rimasta turbata. Sapeva che qualcosa non andava.

Sapeva che tutto era iniziato con una strana conversazione avuta con la sua migliore amica Marietta, prima delle vacanze di Natale. All’inizio non aveva dato peso alle

parole dell’amica, ma ora le stava rivalutando.

Lo aveva fatto per lei?

 

***

 

Era una fredda mattina di dicembre, la storia di Harry e Cho non era ancora nulla di concreto, ma i suoi pochi sguardi e le sue poche parole bastavano per far sentire felice la ragazza.

Ovviamente Marietta, essendo la migliore amica di Cho, era al corrente della cotta che si era presa per il Ragazzo Sopravvissuto. Ovviamente, era contraria a tutto ciò.

Diceva di esserne avversa per una ragione ben precisa: la morte di Cedric. Eppure c’era un secondo scopo, un secondo fine.

Era contraria anche per altro.

E Cho quella sera l’avrebbe saputo.

 

- Oggi ho parlato con Harry, - disse la ragazza asiatica, osservando con la coda dell’occhio l’amica. – Sai, in Guferia… Per il compleanno di mia madre.

- Mhm… - fu tutto quello che ricevette in risposta da Marietta.

- So che sei contraria Mary, ma come tutti hanno detto, devo reagire da quando… Beh, lo sai…- tentennò Cho cercando di convincere l’amica ad accettare la sua infatuazione.

Marietta alzò così gli occhi verso di lei e la guardò intensamente.

- Sì, - ribatté con un tono leggermente irritato, - ma tu stai reagendo un po’ troppo in fretta.

Forse per l’intonazione usata, forse per ciò che aveva detto, ma Cho seppe solo che si era arrabbiata. Tanto.

Cosa voleva lei dalla sua vita? Perché voleva influire così tanto sulle sue scelte? Cosa ne sapeva lei di quello che stava passando ora? Dell’inferno che stava passando ora.

Era tutto così complicato, lo sapeva anche lei stessa, ma di certo non s’aspettava di essere capita. E forse non voleva nemmeno essere capita.

- Al cuore non si comanda, Marietta, - decise di dire freddamente. Una frase fatta, semplice, ma sempre efficace.

Il viso dell’amica, però, parve rattristarsi improvvisamente. Era come se si fosse calato un velo su quello sguardo altrimenti sveglio e furbo.

Ora era Cho a non capire.

- Già… al cuore non si comanda, eh? – rispose flebilmente Marietta. Anche la voce aveva subito un cambiamento. – L’ho notato questo, Cho… Anzi, lo so meglio di te. Lo so meglio di tutti.

La ragazza continuava a non capire, sempre più confusa. Cosa era successo a Mary – la sua Mary – che lei non sapeva?

- C’è forse qualcosa che mi devi dire, tesoro?

Provò a chiedere leggermente timorosa, ma conservando un tono un po’ distaccato, sedendosi accanto a lei e poggiandole una mano sulla spalla.

A quel tocco lo sguardo dell’altra s’accese; parve rincuorata, parve bearsi di quel semplice gesto.

- Ti meriti di meglio che quel ragazzo occhialuto e mezzo svitato, Cho. Ti meriti qualcuno che ti conosca davvero… Come, per esempio… Me.

Esalò queste ultime parole, come un soffio, si alzò e si andò ad accovacciare nel suo letto, guardando le stelle. Non sembrava turbata, preoccupata per quello che aveva

appena detto, no, sembrava più leggera, più felice, svuotata da un grande peso.

S’addormentò con il sorriso sulle labbra.

Cho, dal canto suo, non dormì. Pensò a quelle parole, all’espressione malinconica di Marietta, alla sua estenuante battaglia contro Harry.

Ora tutto aveva un senso.

Ma più ci pensava, più si diceva che, no, non era possibile. La sua migliore amica non poteva essere innamorata di lei.

Così decise – decisero – di ignorare il tutto. Entrambe.

Volevano conservare il loro rapporto, e se da una parte Cho non voleva perdere la loro amicizia per così poco, l’altra prendeva ogni scusa buona per stare con lei. Anche fingere andava bene.

E così Marietta la seguì a quelle, a parer suo, inutili lezioni date dal ragazzo che tanto detestava, mentre Cho non proferiva parola su Harry ed il loro rapporto.

A quanto pare non s’accorse di un particolare importante, ma tutto sembrava procedere bene e con normalità.

Almeno fino a quella sera, fino a quel biglietto

Dopo san Valentino, dopo il loro litigio, erano comunque riusciti ad riappacificarsi, e le cose tra Harry e Cho sembrava andassero di nuovo bene. Ovviamente questo a

Marietta non piaceva.

Non le piaceva perché dopo che hai assaggiato la vittoria tornare alla sconfitta è come mangiare un biscotto davvero troppo amaro.

 

***

 

Cho ripiegò in fretta il biglietto. In quei mesi aveva fatto finta che quella conversazione non fosse mai avvenuta, finendo così per dimenticarsene.

Aveva baciato Harry, e Marietta lo sapeva.

Aveva una cotta per Harry, e Marietta ne soffriva.

Si stavano per riappacificare, e Marietta aveva fatto in modo che non succedesse.

E pianse. Pianse lacrime vere, lacrime piene di pentimento e di rancore. Aveva fatto soffrire un’amica, lei l’aveva ripagata con la sua stessa moneta facendole tagliare i

ponti con la persona che le piaceva, eppure, in qualche modo erano pari.

Ora avevano sofferto entrambe.

Ora si trattava di scegliere. Amore o amicizia.

Continuò a piangere Cho; non sapeva che fare se non continuare a liberarsi di quelle lacrime che sembravano essere di troppo in lei.

Ormai piangeva in continuazione, è vero, ma in quel momento c’era qualcosa di diverso.

Pentita ed amareggiata nello stesso tempo si sdraiò stringendo forte il biglietto in una mano. Sentì dei passi avvicinarla e si ritrovò davanti l’unica persona al mondo che

avrebbe avuto voglia di vedere in quel momento.

Catturò la mano di Marietta nella sua, lasciandole il biglietto.

- Ora… Ora capisco. Scusa, – esalò tra un singhiozzo e l’altro, rafforzando la presa sulle dita dell’amica, che a sua volta le poggiò la mano libera sulla spalla.

- Di niente, - la rassicurò l’altra come se nulla fosse. Come se la sua migliore amica – la sua amata – non stesse piangendo disperata tra le sue braccia. Si poteva scorgere

anche un leggero ghigno sul suo volto, ed un tono vittorioso nella sua voce. Ma Cho non vi badò. Si alzò e le posò un veloce bacio sulla fronte prima di andare in bagno a

sciacquarsi la faccia.

Quando tornò vide Marietta seduta sul suo letto con un enorme sorriso stampato in faccia.

- Bentornata, - le disse, e la invitò a sedersi di fianco a lei.

E in quel momento, il momento esatto in cui le loro spalle si sfiorarono, Cho seppe chi scegliere.

Seppe che doveva scegliere la sua migliore amica di sempre, perché così era giusto. L’avrebbe difesa. Davanti a Harry, davanti a tutti.

Non s’accorse, però, che aveva fatto un grande errore che l’avrebbe portata a versare altre, nuove, lacrime.

Lei amava davvero quel ragazzo con gli occhiali tondi.


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Salve a tutti! Finalmente, dopo tantissimo tempo sono tornata a pubblicare qualcosina. E questo "qualcosina" è dedicato alla mia Sorella di Panna, la mia Pannaiola, o semplicemente ad Ivana,  per il suo compleanno, anche se in ritardo - tanto xD.


Inoltre questa  storia è riuscita a passare il turno del "Case contro Case" di Herms. Non so davvero come abbia fatto con questa cosa, ma sono comunque felice! u.u

Complimenti anche a tutti gli altri, vincitori e vinti. :D


Ecco il giudizio:

AlexBlack, / 


VALUTAZIONE. 

Grammatica e sintassi: 8,10/10 
-o,20 x 7: 1,40. Per cinque volte non hai chiuso il discorso col -, e nella frase "- Al cuore non si comanda, Marietta, -", inserisci alla fine una virgola superflua; lo stesso fai nella frase "- Bentornata, - le disse". 
-0,10: errore di battitura. Nella penultima frase hai scritto "ad versare altre" invece che "a versare". 
-020: Se parli al passato nella frase " In questi mesi aveva fatto finta", devi dire quei mesi. 
-0,30: Ti tolgo solo 0,30 per il fatto che più volte usi un Ora anche se parli al passato, cosa grammaticalmente scorretta, ma visto che è una licenza non grave, non ti tolgo i punti per ogni volta. 

Lessico e stile:8/10 
Il lessico è buona, semplice ma non banale e mai ripetitivo. Certo non è esattamente quello che potrebbe essere definito elaborato, ma va bene. 

Caratterizzazione:9/10 
La caratterizzazione è proprio buona: Cho, sensibile come la conosciamo e anche con la sua tendenza... a piangere. Però riesci a spiegare le sue motivazioni, il suo affetto per Marietta. Un'amicizia che vale più di un amore, e tu l'hai definita bene. L'unica cosa che non mi convince fino a fondo, è che non credo che Cho abbia veramente amato Harry, dopo tutto. 

Promt:5/5 
Ci sono le lacrime, come tipico di Cho. 

Gradimento personale:13/15 
Qyesta storia è proprio carina. Dai un'immagine innovativa del personaggio di Cho, non solo una "frignona" piagnucolosa, ma una vera amica. Non male, è un lavoro interessante. 

Totale: 43,10/50. 

 

   
 
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