Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Mattotoro    18/09/2011    3 recensioni
Una song-fic senza troppe pretese ambientata a Parc Monceau, huitième arrondissement de Paris. Ho preso ispirazione dalla meravigliosa canzone "Michelle" dei magnifici Beatles. Il singolo è uscito nel 1965 ed, infatti, la fic è ambientata in questo periodo.
Tratta di una ragazzina, Michelle appunto, e del suo gemello Mathieu, in visita a Parc Monceau in una mattina di Maggio. Vedrete come hanno passato questa giornata un pò diversa dalle altre.
Questa è una storia che parla d'amore.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Michelle.

Je t'aime ~
 

Michelle, ma belle, these are words that go together
well, ma Michelle. Michelle, ma belle, sont des mots qui
vont très bien ensemble. Très bien ensamble.

(Michelle, mia bella, queste sono parole che stanno bene
insieme, mia Michelle. Michelle, mia bella, son parole che
stanno molto bene insieme. Molto bene insieme.)



Parigi, 1965.

Una graziosa ragazzina vestita di un abitino di bianco pizzo, stava sedendo sul morbido tappeto erboso di Parc Monceau, circondata da splendidi fiori. Con le pallide dita accarezzava i fili d'erba morbida ed ancora un pò umida, beandosi della sensazione di sentirla fra i polpastrelli. Il sole di quella fresca mattina di maggio le illuminava il viso chiaro, protetto da un cappellino di paglia ornato da un foulard azzurro, color cielo. Sorrideva la piccola Michelle, con le sue labbra rosa, mentre osservava la magia della natura: le farfalle che si rincorrevano giocose, le libellule che danzavano nell'aria e le api che corteggiavano i pollini dei fiori. Sorrideva con il suo sorriso gentile, solo minima parte della sua bellezza ancora acerba. Potremmo paragonare la piccola Michelle ad uno di quei fiori che le giravano intorno, quasi come la stessero osservando estasiati. Era ancora un bocciolo, avrebbe dovuto attendere ancora un pò, prima di vedere i suoi petali aprirsi e mostrarsi al mondo.
 

I love you, I love you, I love you. That's all I want to
say. Until I find a way, I will say the only words
I know that you'll understand.

(Ti amo, ti amo, ti amo. È tutto ciò che
voglio dire. Finchè non troverò un modo,
dirò le sole parole che so tu capirai.)

 

Le sue labbra si tesero ancor di più, quando vide in lontananza la figura di suo fratello Mathieu avvicinarsi. Michelle e Mathieu erano due fratelli speciali: simili nel carattere e nell'aspetto, nati a pochi minuti di distanza l'uno dall'altra. Sapevano sempre cosa pensasse l'altro e si volevano un gran bene.
Mathieu raggiunse sua sorella e le si inginocchiò di fronte. Si sorrisero ed il ragazzo le tolse dalla testa il grazioso cappellino, appoggiandolo sull'erba fresca. Negli occhi azzurri di Michelle brillò un lampo d'incomprensione e di stupore. Mathieu sorrise furbetto e le chiese di aspettarlo qualche istante. Michelle acconsentì, annuendo ed osservando la chioma bionda - solo un pò più corta della sua- allontanarsi di nuovo.


 

Michelle, ma belle, sont des mots qui vont très
bien ensamble. Très bien ensamble.
I need to, I need to, I need to.
I need to make you see, oh, what you mean to me.
Until I do I'm hoping you will know what I mean.
I love you.

(Michelle, mia bella, sono parole che stanno
molto bene insieme. Molto bene insieme.
Ho bisogno. Ho bisogno. Ho bisogno.
Ho bisogno di farti vedere,
oh, quel che significhi per me.
Finchè non lo farò spero tu sappia
ciò che intendo. Ti amo.)

 


Passarono pochi minuti e Mathieu tornò con un'ingente quantità di fiori fra le braccia. La boccuccia rosa di Michelle formò una buffa "O" di sorpresa, che ella coprì prontamente con le mani, per mantenere un contegno, come ogni signorina ben educata dovrebbe fare. Gli occhi azzurri di Mathieu saettarono dalla sorella ai fiori. Si schiarì un pò la voce ed iniziò ad intonare Michelle dei Beatles, quel gruppo di ragazzi inglesi che avevano l'aria di essere tanto garbati e gentili. Intanto che le girava attorno, cantando, il ragazzo prendeva una manciata di fiori e li lanciava come coriandoli sui capelli lisci della sorella. Suo malgrado, Michelle arrossì per quelle parole così amorevoli che le venivano rivolte. Sapeva che Mathieu l'amava, esattamente come lei provava un affetto spropositato per lui. Ma mai se lo erano dichiarati così apertamente. Era sottointeso il fatto che due gemelli si volessero così bene. Il ragazzo si inginocchiò di nuovo dinanzi a lei, sorridendo e cantando, mettendole due garofani - uno rosso e l'altro bianco - sull'orecchio sinistro. La ragazza si portò una mano alla guancia ancora rossa, ma sorrideva anche lei e prese la mano che Mathieu le stava offrendo. Si alzò ed il gemello la fece piroettare su se stessa, facendola ridere. Mathieu ancora cantava.

 

I want you, I want you, I want you.
I think you know by now.
I'll get to use somehow. Until I do I'm
telling you so you'll understand.

(Ti voglio, ti voglio, ti voglio.
Penso tu lo sappia da adesso.
Ti prenderò in qualche modo.
Finchè lo farò, ti dirò, così capirai.)

 

Continuarono a ballare e a ridere, saltellando tutto intorno, riparati dagli alberi di Parc Monceau.
« In caso non lo avessi ancora capito, ti voglio bene, Michelle. » disse Mathieu col fiato corto.
« Anch'io Mathieu. Anch'io. » rispose lei, arrossendo.
Tornarono a prendere il cappellino di paglia e Michelle si sistemò meglio i fiori all'orecchio, indossandolo e raccogliendo diverse rose dai fiori che le erano pioviuti addosso, come una pioggia profumata. Li annusò e s'incamminò, approffitando del braccio che Mathieu le stava offrendo.















Matt's Place.
Bonjour à tout le monde!

Un paio di giorni fa ho conosciuto la mia nuova insegnante madrelingua di conversazione francese, ragion per cui, mi riterrò francesizzata per qualche settimana. Francesisimi a go-go! 
Torniamo alla storia... se così si può definire. Molto probabilmente la parte francese di moi ha avuto grande peso, durante la lavorazione. Infatti, quest'essere è ambientato a Parc Monceau ( huitième arrondissement de Paris.) Il celebre Claude Monet, pittore impressionista che mi piace molto, l'ha dipinto. Il dipinto è qui. Invece, eccovi delle foto scattate in tempi moderni, qui, qui, qui,
qui, qui ed infine qui. Meraviglioso, non trovate? Me ne sono praticamente innamorata! Qui, potrete vedere una foto de la Grille de Parc Monceau, ovvero, il meraviglioso cancello. Qui, potete notarne la maestosità e l'imponenza. Diamine, lo vorrei io un cancello così per casa mia!
Le ultime note: nella storia faccio menzione di garofani bianchi e rossi, ebbene, ciò non è dovuto al caso, come invece vi aspettavate ( o io mi aspettavo che vi aspettaste.) Il garofano rosso, di cui potete vedere una foto qui, in florigrafia sta a significare amore passionale ed impetuoso. Io ho voluto farlo concernere unicamente al rapporto fra i gemelli. L'amore ha mille sfaccettature, no? Ovviamente (e spero vivamente) voi potete vederci quel che volete. Io stessa, un pò incest lo vedo. E ne vado fiera, Messieurs, Mesdames et Mesdemoiselles! Ne vado fiera! Per quanto riguarda il garofano bianco, che potete ammirare qui in tutto il suo splendore, il suo significato in florigrafia è fedeltà.
Ho menzionato anche delle rose, senza specificarne il colore, però. Il motivo è che le rose, qualsiasi sia il loro colore, esprimono sempre qualcosa di buono (nella maggior parte dei casi) e, nel nostro caso, qualsiasi colore sarebbe stato perfetto per esprimere ciò che volevo. Ad esempio, la rosa rosa significa affetto, ma anche amicizia. Se di una tonalità un pò più scura, prende il significato di gratitudine. Se, invece, è di una tonalità pallida, sta a significare goia. La rosa color arancio vuol dire fascino. Quella bianca significa amore puro e spirituale e quella color pesca sta a significare amore segreto. Semmai doveste vedervi dell'incest, (ed io ne vedo) sarete felici di sapere che questa è la mia prima e quasi sicuramente unica het. Slasher convinta qual sono, devo moderarmi, no? Devo e voglio, ragazzi e ragazze mie. Le het le odio, lo ammetto.

Quel scandale! Le note d'autore sono anche più lunghe della storia in sè! Merito il linciaggio, avete ragione. Je suis tout à vos, procédez, s'il-vous plaît...

Vi lascio, finalement! Per farmi perdonare, vi farò ascoltare proprio 
Michelle, dei favolosi Beatles.

Un'ultima cosa e poi giuro che mi dileguerò, promesso! Vorrei ringraziare Kyosukerui Aru Kygeraikao, perchè è parlando con lui che mi è venuta l'idea definitiva su cosa scrivere. E dire che gli dissi in questo periodo la mia mente è a secco per quanto riguarda le originali!, testuali parole. Merci beacoup, mon chère! Il mio Gatto è sempre più felice di conoscere te ed Aku e posso immaginare il perchè...

Prima di ritrovarmi con un cocomero ficcato in testa, sparisco dalla circolazione!

Recensirete, per favore? Avanti, non potete dire di no agli occhioni dolci di Gatto, giusto?

Ok, vado! Vado!

Au revoir! Adieu!

[*God save the Queen*]

Matt



































 


 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Mattotoro