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Autore: Nina Rigby    18/09/2011    2 recensioni
"Salve signor Diario,
oggi è la prima volta che le scrivo. Mi sembrava troppo ordinario e inadatto iniziare questa pagina dicendo: Caro diario,
Dopotutto, io e lei non ci conosciamo ancora bene....."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tutti! Questa è in assoluto la mia prima fanfiction e ho deciso che la protagonista sarebbe stata Luna, il mio personaggio preferito. Sono ancora mooooolto inesperta quindi critiche e commenti di qualsiasi tipo sono assolutamente graditi. Spero vi piaccia e spero di essere riuscita a immedesimarmi in Luna! Baci,Halley.

Ah dimenticavo! Sto scrivendo questa storia anche nella mia pagina Facebook, ve lo dico giusto perchè non pensiate che l'ho copiata!!






Salve signor Diario,

oggi è la prima volta che le scrivo. Mi sembrava troppo ordinario e inadatto iniziare questa pagina dicendo: Caro diario,

Dopotutto, io e lei non ci conosciamo ancora bene.

Come lei penso sappia, oggi è il mio compleanno. Otto anni. Mi piace il numero otto, se lo ruoti di 90° gradi ottieni il simbolo dell'infinito. Me l'ha detto papà. 

Stamattina quando mi sono svegliata ero stranamente nel mio letto, che sia perchè crescendo ho smesso di essere sonnambula? Chissà. Comunque, ho deciso che per oggi sarei stata tutto il giorno scalza per niente, perchè avevo passato tutta la notte con le scarpe per niente. I miei genitori dissero che erano d'accordo.

Quando scesi le scale trovai la nostra tavola rotonda era già apparecchiata e ricoperta di pasticcini e tazze colorate. C'erano anche dei fiori appesi sul soffitto. Per la gioia diedi un enorme bacio a mamma, che mi sorrise accarezzandomi i capelli.

Ci sedemmo tutti a tavola e mentre mangiavo, papà mi chiese se avevo già deciso come passare la giornata. Devo ammetterlo, ci avevo pensato ma non avevo ancora deciso nulla. 

-Ti va di scendere in paese?

Scossi la testa rabbuiata. Non avevo nessuna voglia di andare a passeggiare per le strade del piccolo paesino babbano dopo la collina. Non volevo che tutti mi prendessero in giro. Non oggi.

-Ho capito, ho capito, cosa vuole la mia piccola-esclamò allora mamma-andiamo a cercare un Ricciocorno Sparacoda??

Balzai in piedi dalla contentezza e quasi urlai:-Davvero posso? Mi ci vuoi portare? Non è uno scherzo?

-Otto anni sono abbastanza direi-rispose lei con dolcezza.

Oh signor Diario, poteva iniziare meglio la giornata?

 

Mi pettinai in fretta e indossai il primo vestito che mi capitò in mano. Mamma mi aspettava fuori dalla porta con un enorme sorriso stampato in faccia. Ero contenta che anche lei fosse contenta.

Ci incamminammo mano nella mano verso i boschi che circondavano la nostra casa, ogni tanto le chiedevo se ne aveva visto uno, ma lei continuava a ripetermi che bisognava prima entrare nel bosco.

Una volta inoltrate tra gli alberi, l'aria si fece più fresca e i miei piedi scalzi sentirono il suolo farsi più umido. Continuavo a camminare guardando il cielo e le fronde degli alberi, pronta a percepire ogni minimo movimente. Ma di un Ricciocorno, nemmeno l'ombra. Ero così concentrata che nemmeno mi accorsi che ero rimasta sola.

-Mamma, credo che i Ricciocorni mi odino. So che papà dice che sono creature molto timide, ma dopotutto potrebbero essere più gentili con me. Insomma, sono tra le poche persone che crede davvero che esistano, non come quella Scarlett che continua a ripetermi che me li sono inventati.-dissi con convinzione.

Non rispose nessuno, e presi tanta paura signor Diario!

-Mamma?-ripetei.

Abbassai gli occhi e percorsi con lo sguardo la foresta, mi ero persa! 

"Non devi piangere Luna, non oggi che hai otto anni"

E alla fine ci riuscii, non versai neanche una lacrima. Ritornai sui miei passi a testa alta, con tanto di quel coraggio da far invidia a Godric Grifondoro in persona! Camminai sola soletta per mezz'ora (ok, forse solo per cinque minuti), finchè non vidi mamma seduta per terra intenta ad osservare delle radici.

-Chissà se estrendone il liquido e mescolandolo a bava di ragno...sì, dovrei riuscire a ottenere il collante che desidero.-borbottava tra sè. 

A quel punto stavo sul serio per mettermi a piangere. Mi aveva perso di vista perchè era troppo impegnata a pensare ai suoi esperimenti. Ma nascosi le lacrime appena vidi un batuffolo bianco spuntare dalla sua giacca.

Mi avvicinai cautamente e lo sfiorai con le dita.

-Luna piccola mia! Scusa! Sai come sono fatta, mi distraggo sempre, e quando ho visto questa...

Non riuscì a finire la frase perchè dal batuffolo apuntarono quattro zampette che si aggrapparono alle mie braccia.

-...oh guarda, già le piaci! Quando ho visto quella lepre ho pensato di acciuffarla per dartela.

-Grazie mamma-esclamai abbracciandola-sai che adoro gli animali.

-Lo so! E ho pensato che una lepre potesse andare bene per te:furba, scaltra e intelligente, proprio come la mia bambina.

La abbracciai ancora più forte.

 

Trascorsi il resto della giornata giocando all'aperto con i miei genitori, scartando i miei regali e preparando una torta con i mirtilli che ho trovato stamattina nel bosco. Ho anche cercato di costruire un aquilaone, o una cosa del genere. L'ho visto in mano a un bambino giu in paese e mi ha detto che riesce a farlo volare senza nessun incantesimo. Dev'essere un mago davvero potente. Il mio non è venuto altrettanto bene, ma lo trovo comunque un bell'oggetto.

Non mi interessa se alla fine non ho trovato nessun Ricciocorno, è stato davvero un compleanno degno di nota.

Ora vado, ho tanto sonno dopo una giornata così. 

A presto signor Diario! Tua,

                                                                              Luna Lovegood


  
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