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Autore: alessiasc    18/09/2011    2 recensioni
Questa è la mia seconda OS su Jack Barakat (chitarrista degli All Time Low)ed è la continuazione di THIS LOVE WAS ACCIDENTAL. Enjoy it!
Gli All Time Low sono radunati intorno al tavolo con Matt con i panini del pranzo - che stanno facendo verso le quattro del pomeriggio, un po' tardi rispetto alla normalità - davanti. Si guardano negli occhi. Stanno facendo un gioco idiota prima di cominciare a mangiare. Devono rimanere a guardarsi negli occhi senza ridere, e ovviamente tutti giocano sporco facendo facce strane.....
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Are we both crazy or
are we searching for more?

Gli All Time Low sono radunati intorno al tavolo con Matt con i panini del pranzo - che stanno facendo verso le quattro del pomeriggio, un po' tardi rispetto alla normalità - davanti. Si guardano negli occhi. Stanno facendo un gioco idiota prima di cominciare a mangiare. Devono rimanere a guardarsi negli occhi senza ridere, e ovviamente tutti giocano sporco facendo facce strane. Chi perde, prende il panino peggiore tra quelli sul tavolo e dato che è l'unico che non vuole nessuno, sono obbligati a giocarselo. Jack comincia a fare linguacce e facce strane e Alex sorride. Rian, invece che è difianco a lui e non riesce a vederlo, rimane impassibile. Il primo a ridere è Matt, quando vede Zack che cerca di toccarsi il piercing al naso con la lingua. Gli altri festeggiano abbracciando Zack e allungano il panino al manager che fa una smorfia, poi alza le spalle. Alla fine, forse, quel panino, non sarà così male.
Rian tira fuori il computer dal nulla e tutti lo guardano.
«Un giorno riuscirò a capire dove nascondi quel coso. Lo tiri sempre fuori dal cappello magico, amico, ma dove lo metti?!» chiede Alex, scuotendo la testa.
Rian alza le spalle. «Era dietro la mia schiena!»
«Ah beh sì perché è normale mettere il pc dietro la schiena!» esclama Zack. Tutti ridono.
«Beh, twitter time, gente» dice quindi Rian sorridendo, con quei denti così bianchi da far venire male agli occhi. Un secondo dopo, tutti avevano in mano il proprio cellulare e accedevano a twitter.
Tutti tranne Jack. 
«Aleeex» dice Rian, con un tono cantilenato. «Jack sta componendo ancora quel numero! Fai qualcosa per l'amor del cielo» Jack non lo sta nemmeno ascoltando. Tutti i giorni, o quasi, da più di un mese è la stessa storia: lui che scrive quel numero, qualcuno che se ne accorge e che gli fa la predica o, peggio ancora, chiama Alex in aiuto. Alex è quello che fa le prediche peggiori. E' suo fratello, e si preoccupa sempre quel poco in più degli altri che fa impazzire Jack. Lui ama Alex, ma non può sentire un'altra volta quella cantilena.
«Jack, per l'amore di tutti noi, non del cielo, ma nostro, chiama quella ragazza e invitala fuori, non so, al nostro concerto di domani sera qui in città. Ti prego, prendi una decisione»
Jack pensa a Shailene dalla notte che hanno passato insieme, ma non ha mai provato a chiamarla. O meglio, non ha mai premuto la cornetta verde. Ha sempre inserito il numero per cancellarlo subito dopo.
Si alza, fa i pochi gradini che lo separano dalla porta, la apre e esce dal bus. Ha bisogno di aria e di schiarirsi le idee. Non si è mai comportato in modo così strano prima, e sa benissimo che i suoi amici ancora intorno al tavolo stanno parlando proprio di questo.
Si infila entrambe le mani nella tasca della felpa, mentre con una delle due stringe il suo I-phone, e comincia a camminare sul marciapiede che costeggia una via molto verde: da una parte e dall'altra della strada, infatti, è pieno di alberi.
Dopo un po', alla sua destra, trova l'entrata di un parco e la varca, per sedersi su una panchina non troppo distante. Quando si siede, il tessuto dei suoi jeans si inumidisce. L'unica panchina esposta alla pioggia e all'umidità del parco l'ha beccata lui. Ma non gli importa più di tanto. Sfila il cellulare dalla tasca e guarda lo schermo. Lo sblocca e scrive di nuovo quel numero che ormai sa a memoria. 
Perché è così difficile premere quella cornetta verde? Si chiede. Ma in realtà lo sa benissimo perché. Perché lui non è tipo da richiamare una ragazza, lui non è sicuramente il tipo che le ragazze le cerca. E, inoltre, lui non si innamora. Ma la verità è che questa volta ha davvero paura di innamorarsi. Ha paura di chiamare Shailene, perché il ricordo di quella sera è meraviglioso e non vuole rovinarsi e poi, ha una paura fottuta di innamorarsi e di rovinare tutto.
Guarda in alto e sbuffa. Dalla sua bocca esce un leggero fumo, la condensa. Fa un po' freddo in effetti. Prende un respiro profondo. E poi butta fuori. Altro fumo. E allora gli viene in mente quando durante gli intervalli, in inverno, quand'era a scuola, faceva finta di fumare con una matita in mano e la condensa che gli usciva dalle labbra. Sorride a questo ricordo, e gli viene in mente Alex, che ha ragione. Cazzo, Alex ha ragione, pensa.
E preme la cornetta verde, per poi portarsi il telefono all'orecchio.
Beep, beep, beep. «Pronto?» silenzio. Dai, Jack, di qualcosa, stupido idiota.
«...pronto?» ripete la ragazza dall'altra parte della cornetta. Sente che sta per riattaccare, e allora parla: «Ciao! Shailene!» dice, allarmato.
«Hey, ciao! Sei.. sei Jack?» 
«Sì, emh, scusa se non ti ho chiamata, sono stato un po'.. beh, un po' impegnato con il tour e tutte quelle cose da grande star» lei ride.
«Grande star, già, dimenticavo..»
«Senti, ti va di venire al nostro concerto qui? Cioè qui insomma a New York»
«A New York, mhm, ho già il biglietto in realtà..» dice «era scontato che venissi, Jack, siete la mia band preferita, insomma, ho preso il biglietto appena è uscita la data!»
«Oh wow, te l'avrei pagato io, in ogni caso..» ribatte lui, un po' sorpreso.
«Sono bastati i drink quella sera, ringrazia Ale-» «Perché non lo ringrazi tu? Ci aspetti all'uscita e andiamo a fare un giro, ti va?» lei rimane in silenzio. Sembra quasi voler rifiutare, ma poi accetta con un tono allegro. Si salutano e lui riattacca. Sorride.
 
«Claire, indovina chi mi ha chiamato?» Shailene sta tremando, ha voglia di urlare e urla, nell'orecchio della sua migliore amica che dall'altra parte della cornetta, allontana il telefono dall'orecchio.
«Jack» dice Claire, e ne è convinta perché è più di un mese che l'amica fissa lo schermo di quel maledetto cellulare aspettando che si illumini con un numero privato, o sconosciuto. Quando l'aveva chiamata un negozio dove lei era abituale andare per informarla che era arrivata la nuova collezione invernale, aveva urlato in faccia alla ragazza dell'amministrazione, e le aveva attaccato in faccia delusa.
«Come lo sai?!» chiede l'altra, ma non aspetta nemmeno la risposta per raccontarle per filo e per segno quello che il ragazzo le ha detto, e a sottolineare come, nel corso della chiamata, ha mantenuto un tono normale e serio, senza lasciarsi scappare l'euforia che provava, meno, forse, per quando ha accettato di vederlo. Claire l'ascolta con un sorriso sulle labbra. Ama sentire la sua amica così felice.
«Bene, hai già deciso come vestirti?» le chiede, infine, sperando di riattaccare presto. Deve ancora finire alcune cose per la sera successiva, come un cartellone con scritto "Don't be so sentimental, no!" 
«No, se no perché ti avrei chiamata? A casa mia tra meno di dieci minuti!» 
«Posso almeno portare le tempere e il cartellone per finirlo?»
«Devi!» e detto questo Shailene riattacca con il sorriso più meraviglioso di sempre.
 
«Comunque, continuo a non credere che l'ha chiamata!» dice Alex ad alta voce apposta per farsi sentire dall'amico. Jack gli tira un bicchiere di plastica addosso. Sta apparecchiando per il pranzo. Quella sera ci sarebbe stato il concerto ed erano tutti agitati. L'ultimo del tour, poi riposo. Nessuno di loro sapeva se festeggiare di questa cosa o se esserne devastati. In un certo senso, dopo avrebbero avuto la loro meritata vacanza, da passare in famiglia o sempre tra di loro, o con altri amici, dall'altra, però, non avrebbero suonato su un palco tutti i giorni per almeno tre settimane, se non di più.
«L'ho chiamata, idiota. Stasera vedrai!»
«Come ti vestirai?» chiede Rian afferrando un pezzo di pane e infilandoselo in bocca.
«Come sempre..?» ride. Che domanda del cazzo è quella? Dei jeans, una maglia, delle mutande e delle scarpe da ginnastica.
«Bene, bravo, mangiamo che ho fame e poi dobbiamo andare a provare. Non mi sento più le dita, stasera si staccano mentre suono, me lo sento!»
 
Jack guarda tra la folla e quando una ragazza alza un cartellone con sopra scritto un pezzo di "Break Your Little Heart", capisce di aver trovato la persona che stava cercando. Ma è Claire a tenere il cartello, quindi non riesce a focalizzare il suo sguardo sul viso dell'amica. L'ultima canzone sta per iniziare e Alex è agitatissimo. Continua a saltellare ovunque. E poi finalmente dice quella frase che diminuisce l'attesa. «Siamo gli All Time Low, grazie ragazzi! Siete stati fantastici.. e questa è Dear Maria Count Me In!» 
La suonano bene, dando l'anima come sempre, Jack si sdraia sul pavimento e comincia a girare come un cretino mentre suona. Rian si alza in piedi e comincia a suonare la batteria saltando. I suoni che ne escono, infatti, sono molto diversi dalla canzone originale. Mentre Zack si avvicina al pubblico e lancia una decina di plettri ovunque. Poi smette di suonare, prende una bottiglia d'acqua e la versa sui fans, che urlano, cantano, saltano.
«Grazie mille! Vi amiamo!» dice infine Alex, Jack cerca Shailene tra la folla e intravede il suo viso, poi è obbligato a scendere dal palco.
Quasi un'ora dopo, tutto il gruppo ha fatto una doccia e tutti si sono cambiati. Alex porta una felpa rossa con il cappuccio, un cappellino nero, come al solito, dei jeans e delle scarpe che si intonavano alla felpa. Jack è la sua fotocopia in blu, solo che la felpa di quest'ultimo è aperta e scopre una maglietta bianca con alcuni disegni e scritte strane sopra. Rian porta una felpa grigia che gli arrivava fino al cavallo dei jeans scuri e, infine, delle Vans, mentre Zack è coperto da una giacca di pelle aperta che fa intravedere una maglia grigia un po' larga, che sta decisamente bene sopra i jeans scuri, simili a quelli di Rian, ma un po' più attillati.
Alex si avvicina a Jack e gli prende il braccio per poi baciargli la mano. Gli fa l'occhiolino e Jack sa bene perché. Quando escono dalla porticina del retro del teatro, si trovano Claire e Shailene davanti. La prima, si butta addosso a Zack e lo abbraccia. La sera in cui si erano conosciuti, avevano poi passato tutto il tempo insieme e le era mancato.
Si salutano tutti. Alex abbraccia prima Claire e poi Shailene. Jack rimane in disparte a guardare la scena. I suoi occhi incontrano quelli di lei e il cuore di entrambi scoppia.
Claire gli si avvicina, così lui la saluta con un bacio sulla guancia. Lui si avvicina a Shailene e la abbraccia.
«Tutto bene?» le chiede. Lei annuisce, e poi gira la domanda a lui. Lui annuisce. Si sentono degli idioti.
«Andiamo nel locale dell'altra volta?» chiede Zack, sorridendo. Tutti sono d'accordo così si incamminano. 
Nel tragitto Jack comincia a parlare con la ragazza che non ha avuto il coraggio di chiamare per un mese, mentre Claire torna al discorso che aveva lasciato in sospeso l'ultima volta che si erano visti con Rian e Zack.
«Shailene, sai che Jack è rimasto casto per tutto questo tempo solo perché non riusciva a smettere di pensare a te?» infierisce Alex, saltando sulle spalle dell'amico. Zack cerca di trattenere le risate mentre Rian si piega in due, con le lacrime agli occhi. Jack arrossisce e tira una gomitata tra le costole all'amico, che ride.
Passano i secondi e tutti rimangono in un silenzio imbarazzante. Poi le conversazioni riprendono, per tutti meno che per Jack e Shailene, che camminano l'uno affianco all'altra senza aprir bocca. Lui è davvero imbarazzato. Avrebbe voglia di sotterrarsi, e si maledice. O meglio, maledice Alex. Stupido, stupido Alex.
Poi Shailene lo guarda e gli prende la mano. Jack abbassa lo sguardo e trova gli occhi azzurri e un sorriso meraviglioso, che ricambia. Un peso enorme rimane dietro di loro. 
Arrivano finalmente al locale ed entrano. Prendono un tavolo diverso da quello dell'ultima volta, è l'unico libero e anche il più bello: è l'unico all'aperto, sul retro del posto, in uno spiazzo contornato da muri. Sicuramente alla luce del sole sarebbe sembrato il posto più squallido del mondo, ma di notte sembrava davvero un luogo carino e accogliente, con le luci che facevano uno strano disegno sul muro più grosso, una piccola fontanella a qualche metro dal tavolo, contornata da un muretto, e questo tavolo accerchiato da sedie che sembrano più poltrone che sedie. I ragazzi prendono posto e ordinano da bere. Questa volta però non hanno bisogno di essere brilli per divertirsi. Parlano e scherzano senza problemi e la serata passa piacevolmente per tutti.
Ad un certo punto, Shailene si alza, lanciando uno sguardo a Jack, che si alza subito dopo, per seguirla fino alla fontana. Si siede sul muretto e fa cenno al ragazzo di sedersi accanto a se. Lui esegue gli ordini e solo in quel momento entrambi si rendono conto che la fontana è vuota, e scoppiano a ridere. Jack si mette a cavalcioni sul muretto, girato verso Shailene e mentre lei ancora ride, si avvicina e le sfiora le labbra. Lei smette di ridere e lo guarda. Gli occhi marroni sono la cosa che le piace di più al mondo, e quelli di Jack sono enormi e bellissimi. Lui si allontana. Sembrano due bambini che si rincorrono. Lei si gira verso di lui e mette i piedi davanti a se, le ginocchia strette al petto. Si guardano per qualche altro secondo, poi Shailene sorride, e cerca di nascondere il sorriso oltre le ginocchia. Così lui si avvicina più che può, le passa le mani sui polpacci e le afferra entrambe le gambe da sotto il ginocchio per metterle sopra le sue. E si avvicina di più. Le prende il viso tra le mani e i loro nasi si sfiorano. Lei gli accarezza una guancia, poi gli passa una mano tra i capelli, le ciocche vengono divise dalle sue dita delicate. Le loro labbra sono quasi unite, uno riesce a sentire la pelle dell'altra sulla sua, ma i loro occhi non hanno voglia di chiudersi, vogliono continuare a guardarsi per sempre. 
«Mi sei mancata» sussurra lui. Il suo alito fresco pizzica il viso di Shailene, che sente lo stomaco stringersi.
«Tu di più» e a queste parole le loro bocche si uniscono in un bacio perfetto. Prima dolce, lento, poi sempre più veloce. Jack si spinge ancora più vicino a lei e lei si ritrova con la schiena completamente appoggiata al muro e quasi in braccio al ragazzo.
Gli prende i lembi della felpa e lo tira a se più che può. Lui ride e si alza il cappuccio, per poi alzare quello della felpa, corta fino a sotto il seno, di lei. Ride anche Shailene e gli tira il cappuccio per creare una specie di riparo, dove possono vedersi solo tra di loro.
«Te lo ricordi ancora quello che ho scritto su quel biglietto quella mattina?» lui annuisce e la bacia. Non ha voglia di parlare, avranno tutto il tempo del mondo per parlare, dopo. E glielo dice.
«Ora baciami» sussurra, e lei lega le dita dietro il collo, sotto la felpa di lui, e con un sorriso sulle labbra lo bacia. Lui si sente su un altro pianeta. Le accarezza le gambe, le braccia, le guance, le sfiora i capelli, le afferra i fianchi e le morde il labbro.
Si staccano dopo un tempo che era sembrato infinito ma rimangono abbracciati. Ora Jack circonda il bacino di lei con le braccia. 
«Accidenti. Perché tutte le volte che mi stacco dalle tue labbra mi viene voglia di baciarti di nuovo? Bassam, dovrebbero renderti illegale o qualcosa del genere.. cioè, sei assur-» la bacia ridendo, poi con la punta del naso le fa alzare la testa e comincia a baciarle il collo. 
«Ci manca solo che vi spogliate eh» Alex si siede affianco a Jack e quando i due si staccano notano che non è solo. C'è anche Rian, ed entrambi li guardano.
Jack alza le spalle e torna a guardare la ragazza davanti a se. Si è tolta il cappuccio e ha i capelli leggermente scompigliati. Le luccicano gli occhi e il lucidalabbra che prima le rendeva la bocca brillante, è quasi sparito del tutto.
«Vuoi andare al bus?» le chiese. Lei annuì, ma prima di lasciarlo andare lo abbracciò e si accoccolò sul suo petto, con il viso che sprofonda tra il collo e il cappuccio della felpa. Il corpo di Jack diventa caldo e si irrigidisce quando la ragazza, nascosta dall'abbraccio, comincia a succhiargli la pelle del collo. I brividi gli percorrono la schiena e lui si sente scoppiare. La allontana e la bacia. Poi, ridendo, la fa alzare e si alza.
«Andate già? Che arrapato che sei Barakat» dice Zack, ma il ragazzo sorprende tutti - anche Shailene - e si siede al tavolo, per poi chiamare il cameriere e ordinare altri due drink. 
«No, non andiamo, non ora» ribatte Jack, prendendo la mano di Shailene affianco a se. Lei lo guarda in un modo strano ma non sembra poi così dispiaciuta di rimanere un po' con gli altri. Jack si scrolla il cappuccio dalla testa e Alex, che gli passa affianco in quel momento, si abbassa e gli morde la guancia. «Si vede un po' tanto il succhiotto, amico» Shailene ride.
 
«Facciamo un po' di gossip» dice Claire dopo un po' di silenzio. Ognuno beveva il suo drink tranquillamente e nessuno aveva niente da dire fino a quel momento.
«Spara» le risponde Alex, facendole un cenno, con la cannuccia nera tra le labbra.
«Jack e Shailene» la mora guarda i due che si scambiano un'occhiata.
«Jack e Shailene cosa?» chiede la bionda, facendo uno sguardo assassino alla migliore amica.
«Dai, ce lo stiamo chiedendo tutti! E' un mese che non fate altro che pensarvi a vicenda, uno non riesce a chiamare, l'altra aspetta la chiamata. Un mese!» dice Rian ridendo.
Tutti gli occhi sono puntati su Shailene che cerca di farsi piccola piccola ma la risposta arriva da Jack.
«Stiamo insieme» dice sicuro, e così tutti gli occhi si spostano su di lui. Alex scuote la testa con un sorriso enorme sulle labbra. Rian ride. Claire si rovescia mezzo drink addosso, e Shailene guarda il suo ragazzo con gli occhi che le escono dalle orbite.
«Davvero?» chiede. Tutti scoppiano a ridere, Jack compreso. Poi quest'ultimo annuisce. Lei si sente più viva che mai.

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angolo dell'autrice: beh, che dire? Jack Barakat mi ha stregata e non ho resistito a scrivere una continuazione a questa one-shot, purtroppo per voi. Vabbè, ne ho già in programma una terza quindi, mi dispiace per voi una terza volta lol
 Anyway, per chi non lo sapesse, il titolo di questa os (ovvero "Are we both crazy or are we searching for more?") è un pezzo della canzone "I Can't Do The One Two Step" dell'album The Party Scene e continuerebbe "Are we both crazy or are we searching for more than life behind the same four walls" (Di: piccole curiosità inutili.) 
Beh, infine volevo ringraziare la mia 
siamese che mi ha detto "Potresti anche scrivere un seguito u___ù" quindi se vi fa schifo è tutta colpa sua :'D iloveyouVals.
GRAZIE A TUTTI I FIGHI CHE HANNO COMMENTATO L'ALTRA OS! Vi lowwo troppixximolololol.
E grazie anche alla mia puttanona, Jack Bassam Barakat. Ti amo tanto yaya, addio.
Halscott.
   
 
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