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Autore: Saturn Hota    19/09/2011    2 recensioni
Gli ultimi istanti di vita di Mirtilla Malcontenta...Un'anima fragile, spezzata da un crudele destino...un personaggio un pò ignorato =)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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.Ero di nuovo in ritardo. Uffa. Tutta colpa di quell'antipatica di Milly Hout. Doveva proprio rompermi la sveglia la sera prima?
-" Mi dispiace Mirtilla, non l ho fatto apposta"-. io inginocchiata per terra di fronte alla mia sveglia e lei e le  sue amiche che ridevano abbandonandomi nel dormitorio, da sola li a piangere per quell'ennesimo dispetto. A quel ricordo comincia a piangere. Nessuno mi capiva. Tutti mi consideravano una piagnona e nessuno badava al mio animo fragile e delicato. Ma che. Tutti che mi chiamavano nei modi più orribili : Mirtilla brufolona, Mirtilla piagnona malcontenta, Mirtilla grassona, Mirtilla racchiona. Altre lacrime. Ero sulla scala mobile. Ormai era tardi per andare a lezione. Scesi le scale per andare a cercare la dama Grigia nella Torre di Corvonero. Solo lei mi capiva e non mi prendeva in giro. Ogni volta che piangevo lei mi consolava. Eravamo diventate amiche. Che colpa ne avevo io se ero cosi fragile? Uffa. Sono la più piccola di quattro fratelli maschi e non ero per niente la più coccolata della famiglia. Anzi ero la pi sfruttata. Mamma che invece di difendermi , mi dava contro. Per spronarmi ad essere più forte, si come no. la verità è che a tutti piace farmi piangere, almeno cosi si auto convincono di essere migliori di me e anche più forti. Ma non è cosi. I deboli sono coloro che mostrano ciò che non sono in realtà, che si fanno forza dietro una maschera creata ad arte. Loro hanno paura di se stessi e per questo creano un alter ego. Almeno questo è quello che mi dice sempre la Dama Grigia. Asciugai le lacrime, e cercai di sorridere. Non volevo farmi vedere triste dalla mia unica amica.
-" Ehy Mirtilla Quattrocchi!"- Ecco un nuovo soprannome da aggiungere alla lista. Addio buoni propositi di andare dalla Dama Grigia sorridendo. 
Di fronte a me c'era la nuova fonte dei miei dispetti e dei miei pianti, Olive Hornby, quarto anno di Serpeverde.
-" Che bello anche te in ritardo per le lezioni". Un luccichio nei su occhi mi fece arretrare, ma lo feci troppo velocemente e persi l'equilibrio cadendo sulle scale. Lo zaino mi si aprì e tutti i libri si riversarono in terra. Olive rideva a crepapelle.
-" Mirtilla, Mirtilla sei proprio una quattrocchi distratta, eppure hai degli occhiali più spessi di un fondo di bottiglia potresti guardare dove metti i piedi"- Continuava a ridere,mentre io mi rialzavo trattenendo le lacrime.
-" Cosi però non mi diverto. Vado a chiamare Pix almeno ci fa compagnia è Mirty che ne dici?"-
No Pix no, quel folletto non faceva altro che prendermi in giro. Guardai Olive disperata, cercando di farle capire che il gioco è bello quando dura poco e che io non mi stavo divertendo per niente.
-"Da dietro quelle lenti cosi spesse Mirty non si vede la tua espressione. Però visto che non mi rispondi devo intuire che ti fa piacere se chiamo il nostro amico Pix. Sai che tace acconsente."-
-" No! Lasciami stare!"- Lascia perdere i libri per terra e comincia a correre inseguita da Olive che continuava a prendermi in giro. Cosa voleva da me? Volevo solo essere lasciata in pace...Le lacrime mi impedivano di vedere dove stessi andando e prima di andare a sbattere contro qualcosa decisi di infilarmi nella prima porta a disposizione. Ero nel bagno. Mi diressi verso il lavandino e mi sciacqui il viso. Le mie spalle erano scosse dai singhiozzi. Meno male nel bagno ero sola. Perché ce l' avevano tutti con me? Che ho fatto di male nella mia vita? Entrai nel cubicolo del bagno e seduta comincia a piangere a dirotto.
La porta del bagno si aprì e qualcuno entrò. Smisi di piangere e trattenni il respiro. Dei passi si avvicinavano e si fermarono proprio davanti al cubicolo dove ero io. Per Merlino speriamo che non sia Olive. Ma non era Olive, era la voce di un ragazzo e stava parlando in una strana lingua. Quello era il bagno delle ragazze, quello che diritto aveva di interrompere il mio pianto? 
Aprì la porta chiusa a chiave intenzionata a dirne quattro al ragazzo , ma di fronte a me trovai due enormi occhi gialli. Il mio corpo si irrigidì e sentii tanto tanto freddo, mi sentivo la testa leggera leggera e un senso di pace mi fece sorridere. Aprendo gli occhi mi resi conto che galleggiavo in aria. Com'era possibile? Mi guardai. Ero diventata trasparente e guardando attraverso me stessa vedevo le piastrelle del bagno. Urlai a più non posso...Il mio corpo era riverso qualche metro sotto di me, i miei occhi mi fissavano vuoti e spenti....Per Merlino sono morta e sono diventata un fantasma...


Angolo Autrice:
Spero vi piaccia =) Ho scelto questo personaggio perchè è un pò ignorato....
   
 
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