Le Cronache di Narnia, L'Aquila ed il Serpente
Questa è stata la prima ff che ho scritto in assoluto, tempo fa l'avevo eliminata perchè senza spunti per concluderla, ora spero di poter finire questa piccola opera alla quale sono affezionata in modo particolare. E' come il primo dente che ci cade, che conserviamo come prova della nostra crescita, il primo diario di scuola e la prima lettere d'amore che scriviamo.
Buona lettura.
Capitolo I L'Aquila
La
perfezione di uno sguardo non può
essere assoluta, eppure ogni volta che Gwendaline si abbandonava al
sonno l'unica cosa che riusciva a rammentare erano due magnifiche
iridi color pece. Ignorarle sembrava difficile quasi quanto
dimenticarle; non vi era alcun sentimento particolare riflesso in
esse, la osservavano, semplicemente. Eppure lei impazziva per quel
ricordo, che custodiva gelosamente, assieme alle sensazioni che ogni
volta ricordare le provocava.
Gwen non era mai stata innamorata
veramente, nonostante la sua età, 17 anni, alla quale molte
delle
sue coetanee già si ritrovavano madri, lei non aveva mai
pensato
agli uomini. Forse perchè la sua educazione non gliene aveva
mai
concesso tempo o possibilità; infatti in quanto figlia di un
generale delle armate di Telmar ed orfana di madre poco aveva di
femminile, a meno che non si guardasse l'aspetto fisico.
Gwendaline era l'unica ragazza ad
essere stata ammessa nell'esercito, grazie al re Caspian X il quale
la richiese personalmente come guardia del corpo della consorte
Susan. Nel tempo, tra duri allenamenti ed esperienza nei
combattimenti aveva sviluppato un fisico tonico e snello che emanava
grazia ad ogni movenza. Dal padre sicuramente non aveva preso i
capelli, visto che l'uomo li portava di un acceso color oro mentre
quelli della giovane erano rossi rame.
La ragazza quindi non aveva mai
desiderato la compagnia di un uomo, eccezione fatta per gli avversari
con i quali duellava quotidianamente per allenarsi. Eppure da giorni
l'intenso sguardo di un uomo non voleva smettere di tormentarla,
quasi a farsi beffa di lei.
Tutto era accaduto quattro giorni
prima, durante una cavalcata solitaria nei boschi di Narnia, tra gli
alberi che danzavano e le neridi che intonavano canti ai cieli. La
distrazione della giovane era venuta meno e poco le ci volle a cadere
dal destriero. Svenne per la caduta, ma nello stato di trance in cui
era piombata distinse solo qualche voce confusa e naturalmente quelle
iridi. Quando si risvegliò era nell'infermeria del Castello
ed il
suo cavallo, Azel, si trovava nelle stalle.
L'unica cosa che tra tutto le era
rimasto impresso era il fiero sguardo di quel giovane, che
probabilmente l'aveva riportata al castello di Caspian.
-Gwendaline!!-
Un trillo la riscosse dalle sue
fantasie sul misterioso ragazzo dagli occhi corvini ed uno sguardo
fuori dalla finestra le basto a capire che era in ritardo,
terribilmente il ritardo, il sole già solcava il profilo dei
tetti
delle case della cittadina, il che significava che il suo allenamento
sarebbe dovuto essere cominciato già da un pezzo.
-Arrivo signore-
Prima di essere una ragazza si
considerava un soldato, quindi non chiamava il padre per nome, come
ogni buona recluta che si rispetti. Questo era il suo primo ritardo,
solitamente tendeva ad essere precisa in tutto, così che gli
altri
soldati, all'inizio titubanti all'idea di avere una donna tra le loro
fila, la potessero apprezzare. Lesta come non mai si infilò
l'armatura in un battibaleno e armata di spada e scudo si
preparò a
raggiungere il cortile dove la attendevano.
Gwen non impugnava una normale lama,
come il resto dei soldati, ed amava decantarne le lodi,
poichè era
stata fabbricata da un centauro, e non uno qualunque,il miglior
fabbro di tutti i tempi. Di lunghezza media e dalla straordinaria
leggerezza e maneggiabilità era stata il regalo in segreto
di suo
padre per la nomina di cavalieri di Narnia. L'elsa era formata da una
grande aquila dalle ali spiegate, quello che la giovane amava
definire il suo simbolo.
-Gwendaline, è l'ultimo
avvertimento!!!-
Come una furia scese le scale,
rischiando di inciampare in uno o due gradini, la sua camera si
trovava all'interno del palazzo reale, poco distante da quella della
sua protetta, la regina Susan. Arrivò in cortile riponendo
la spada
nel fodero, preparandosi per il saluto militare ma trovò i
suoi
compagni già armati e in azione. Avevano cominciato gli
allenamenti
senza di lei. Scrutò la grande meridiana del palazzo, non
erano
neanche cinque minuti che l'ora dell'inizio era passata. Suo padre
era così rigido solo con lei.
-Gwen, per punizione del tuo ritardo
alla fine dell'allenamento dovrai lucidare le armature di tutti i
presenti, magari ti passa la voglia di farti attendere-
-Signor si signore-
Gridò rivolta al padre, chinando il
capo e lasciando che la splendida chioma scarlatta luccicasse agli
ultimi riflessi del tramonto. Era una punzone davvero dura,
nonostante avesse tardato di poco, ma Gwen sapeva benissimo che il
padre lo faceva per non favorirla in alcun modo rispetto ai compagni.
Sospirò e si legò i capelli in un chignon che
nascose nell'elmo;
quando combatteva non doveva essere una donna, ma un soldato. Per
questo aveva lavorato sodo, costruendosi la propria fama per la
facilità con cui faceva inginocchiare coloro che sconfiggeva
sotto
la propria lama. Al contrario di molte altre giovani donne del paese.
L'abilità di Gwendaline era ormai
sulle labbra di tutti, la ragazza poco più che adolescente
in grado
di tener testa a ragazzi ben più grandi; la sua forza aveva
del
leggendario, potente quanto un uomo e veloce ed agile quanto un
gatto; un esplosivo che nei combattimenti si rivelava letale per
chiunque facesse l'errore di sottovalutarla.
E proprio mentre si metteva in
posizione per ingaggiare l'ennesimo scontro il pensiero volò
nuovamente verso il misterioso giovane
"Cosa starai facendo ora? Dove
sarai? E soprattutto, chi sei?"
La distrazione le valse un calcio in
pieno stomaco dal suo avversario.
"L'ho sempre detto che pensare
troppo agli uomini porta solo guai."
Continua nel capitolo II
il capitolo è cortissimo, ne sono
conscia e vi svelo anche il perchè. Come già
detto è stata la mia
prima storia per cui ho deciso di mantenermi il più fedele
possibile
a ciò che avevo scritto, senza modificare troppo il testo.
Spero vi piaccia, e che lasciate
qualche commento, anche su Gwen, oltre che ovviamente al mio modo di
scrivere...
alla prossima xx