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Autore: ramona55    02/06/2006    9 recensioni
Terzo anno ad Hogwarts. Ron ed Hermione hanno litigato e non si rivolgono la parola. Durante la festa per la vittoria di Grifondoro su Corvonero una battuta cattiva di Ron fa scoppiare Hermione in lacrime: la ragazza corre via dalla Sala Comune e si rifugia nel suo dormitorio. Questo lo abbiamo letto tutti, nei libri. Quello che non sappiamo è che inaspettatamente qualcuno la raggiunge. Piccola storia che racconta come, qualche volta, anche dalle situazioni che appaiono più tristi può venir fuori qualcosa di buono
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi la mia nuova storia, una one-shot questa volta, dedicata ad uno dei miei personaggi preferiti della saga di HP, Hermione, ed ad un suo momento difficile, raccontanto in PoA. Riporto all’inizio il brano del libro da cui la vicenda prende avvio ricordandovi che, naturalmente, i personaggi di cui leggete non sono di mia invenzione, ma appartengono a J.K. Rowling.

Buona lettura,e ricordate che un commento, anche se breve, fa sempre piacere. ^_^


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Una nuova amica



Solo una persona non si unì ai festeggiamenti. Hermione, incredibile ma vero, rimase seduta in un angolo, cercando di leggere un enorme libro intitolato Vita domestica e abitudini sociali dei Babbani inglesi. Harry si allontanò dal tavolo dove Fred e George avevano cominciato a fare i giocolieri con le bottiglie di Burrobirra e le si avvicinò.

“Sei venuta alla partita?” le chiese.

“Ma certo” rispose Hermione con una strana voce acuta, senza alzare gli occhi. “E sono contenta che abbiamo vinto e credo che tu sia stato bravissimo, ma devo finire questo libro per lunedì.”

“Dai, Hermione, vieni a mangiare qualcosa” disse Harry, cercando Ron con lo sguardo e chiedendosi se l’amico fosse abbastanza di buonumore da seppellire l’ascia di guerra.

“Non posso Harry, ho ancora quattrocentoventidue pagine da leggere” disse Hermione in tono leggermente isterico. “Comunque... “ Anche lei guardò dalla parte di Ron, “lui non mi vuole”.

Non c’era niente da ribattere visto che Ron scelse proprio quel momento per dire ad alta voce:
“Se Crosta non fosse stato appena divorato, avrebbe potuto mangiare un po’ di queste Mosche al Caramello, gli piacevano tanto...”

Hermione scoppiò in lacrime. Prima che Harry potesse dire o fare qualcosa, si infilò il libro sottobraccio e fra i singhiozzi corse verso la scala che portava al dormitorio delle ragazze.

“Non puoi lasciarla un po’ in pace?” chiese Harry a Ron, piano.

“No” rispose Ron in tono aspro. “Se almeno fosse un po’ dispiaciuta... ma non ammetterà mai di avere torto, Hermione. Si comporta come se Crosta fosse in vacanza.” >>


(Da Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, p. 225 ediz. italiana)



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Dall’altra parte della Sala Comune una ragazzina dai capelli fiammanti aveva seguito tutta la scena.

Rivolse a Ron uno sguardo sprezzante e si avviò a sua volta su per la scala a chiocciola diretta ai dormitori femminili. Arrivata davanti ad una porta con su scritto Studentesse del Terzo Anno si fermò, la mano poggiata sopra la maniglia.
Da dentro si sentivano provenire distintamente dei singhiozzi.

Ginny fece un respiro profondo, come per prendere coraggio prima di entrare, ed aprì la porta.
Hermione era seduta sul letto e piangeva disperatamente, stringendo al petto un enorme volume, a capo chino. Grattastinchi era ai suoi piedi e miagolava piano in direzione della sua padroncina. Quando sentì entrare Ginny, voltò di scatto la testa e rimase ad osservarla per un lungo istante.

Ginny avanzò nella stanza lentamente, guardando con apprensione il gatto e sussultò quando questo scattò veloce nella sua direzione per poi infilarsi rapido nello spazio aperto della porta e scomparire giù per le scale.

Ginny tirò un sospiro di sollievo e guardò di nuovo Hermione. Non si era nemmeno accorta della sua presenza e continuava a piangere, ma ora il pianto era silenzioso, scosso solo da qualche singulto.

Si sentì stringere il cuore e provò una forte rabbia nei confronti del fratello: non era certo colpa di Hermione se il suo gatto aveva fatto quello che tutti i gatti fanno per natura! Ron era davvero ingiusto a maltrattarla in quel modo!

Ginny si schiarì lievemente la voce per far notare la propria presenza e subito Hermione si riscosse ed alzò gli occhi verso di lei.

“Ginny” disse asciugandosi in fretta le lacrime con le maniche della divisa. “Non ti ho sentita entrare...”

“Stai bene?” chiese Ginny dandosi mentalmente dell’idiota: era evidente che non stava affatto bene!

Hermione fece un sorriso tirato e abbassò lo sguardo.
“Adesso va meglio, grazie” Fece un respiro profondo, poi la guardò di nuovo. “Devo finire di leggere questo libro per lunedì e di sotto c’era troppo chiasso, non riuscivo a concentrarmi” disse indicando il libro con un piccolo cenno col capo. Si asciugò di nuovo gli occhi e si sistemò meglio sul letto poggiando il libro sulle gambe ed iniziando a sfogliarlo.

Ginny pensò che forse era il caso di andarsene. In fondo lei ed Hermione non si erano rivolte la parola che pochissime volte fino a quel momento: Hermione era sempre gentile con lei e ogni volta che la vedeva le chiedeva come andavano i suoi studi. Una volta le aveva anche detto che, se avesse incontrato delle difficoltà, poteva rivolgersi a lei, che le avrebbe fatto piacere aiutarla.
Ma Ginny non aveva risposto, aveva mormorato un timido “Grazie”, arrossendo un po’ ed era scappata via, con il rischio di risultare una maleducata.

Poi Ginny notò che Hermione aveva ancora un’aria molto abbattuta e gli occhi lucidi e gonfi. Allora si fece coraggio.

Chiuse la porta ancora aperta alle sue spalle e si avvicinò ad Hermione che aveva ripreso a leggere. Si sedette sul letto, al suo fianco e rimase per un po’ in silenzio a guardarla.

“Mi dispiace” disse poi, a voce bassa.

Hermione sollevò gli occhi dal libro e li puntò su di lei.

“Di cosa?” domandò, aggrottando la fronte.

“Di avere un fratello idiota” rispose Ginny sorridendo.

Anche Hermione fece un mezzo sorriso e sospirò.

“A me dispiace per Crosta” disse dopo un po’.

Altra pausa di silenzio.

“Tu credi” mormorò Hermione incerta “... credi che Grattastinchi lo abbia davvero divorato?”

Ginny rimase un attimo incerta. Ad essere del tutto sinceri, lei la pensava come Ron al riguardo, ma le sembrò che dirlo ad Hermione non fosse una buona idea in quel momento.
“Non lo so...” rispose quindi.

Hermione la guardò, come in attesa. Ginny arrossì un po’.

“Però se anche fosse stato Grattastinchi, non sarebbe certo colpa tua. Non l’hai mica mangiato tu Crosta...” continuò, guardandosi le mani.

“Forse avrei dovuto tenerlo più sotto controllo” disse piano Hermione, come se non l’avesse sentita. La voce aveva iniziato a tremarle.

“E’ un gatto, Hermione!!” esclamò Ginny decisa, alzando gli occhi si di lei. “Non li puoi tenere rinchiusi, fanno quello che vogliono!”

Hermione sembrava colpita dal tono di voce di Ginny. Annuì leggermente.

“Però se l’avessi tenuto d’occhio a quest’ora Crosta sarebbe ancora vivo e Ron-” disse poi, con voce rotta “Forse Ron non sarebbe così arrabbiato con me...”

Ginny capì che stava per mettersi a piangere di nuovo, allora si avvicinò un po’ di più a lei e le passò un braccio attorno alle spalle. Hermione si appoggiò alla sua spalla e le lacrime vennero fuori prima che lei potesse fermarle.

Continuò a piangere per un po’, grata di quel supporto che le veniva offerto. Ginny la lasciò sfogare, accarezzandole lievemente un braccio.

“Dài, Hermione, vedrai che gli passerà” disse piano. “Ron è fatto così, si fa prendere da questi attacchi di rabbia, ma poi dimentica in fretta...”

“Ma sono settimane che non mi rivolge la parola!” esclamò Hermione tra le lacrime “e quando lo fa è solo per dirmi qualche cattiveria... La verità è che mi odia!”

“Ma non è vero!” disse Ginny convinta “Lui non ti odia, è solo che... (Cosa dire?) E’ solo che teneva molto a Crosta, ecco!”

Hermione si scostò dalla spalla di Ginny, gli occhi ancora gonfi di lacrime. Tirò su col naso senza guardarla e cercò un fazzoletto nelle tasche del mantello.

“Tiene più al suo topo che a me...” mormorò poi.
Ginny scosse la testa, mentre Hermione si soffiava rumorosamente il naso.

“Ron era affezionato a Crosta, ma tu sei sua amica e lui ti vuole bene!”

“Ha un bel modo di dimostrarlo...” fece Hermione con un sorriso amaro.

“Dagli un po’ di tempo. E’ ancora arrabbiato, ma sono sicura che gli passerà prest-”

“Ma quando? Quando gli passerà?” la interruppe Hermione “Io...io non lo sopporto, non fa che evitarmi e se per sbaglio deve guardarmi ha sempre una faccia scura ed uno sguardo pieno d’odio!”

“Ma non è vero!” proruppe Ginny “Ron non ti odia!”

Hermione scosse la testa con aria stanca “Io non ce la faccio... mi sembra di essere tornata al primo anno...”

Ginny la fissò con aria interrogativa. Hermione tirò di nuovo su col naso.

“Quando sono arrivata ad Hogwarts non avevo amici” cominciò a raccontare Hermione. “Sul treno avevo conosciuto Harry e Ron, ma all’inizio mi stavano alla larga. Soprattutto Ron. Non mi sopportava e non faceva che lamentarsi se era costretto a stare con me”.

Ginny la guardò incuriosita. Oltre ad essere la prima volta che Hermione si confidava con lei, quella era anche la prima volta che sentiva parlare della nascita dell’amicizia tra Ron e i suoi due migliori amici. Non ci aveva mai pensato davvero, eppure era ovvio che in qualche momento doveva pure essere cominciata.

“Diceva che ero impossibile..” continuò Hermione “che ero troppo attaccata alle regole e pensava che fossi un’insopportabile so-tutto-io

Ginny sorrise. A direi il vero quel nomignolo lo aveva sentito spesso riferito ad Hermione da quando anche lei frequentava Hogwarts. Proprio Ron era quello che lo ripeteva più spesso, anche se Ginny percepiva sempre un che di affettuoso nel modo in cui lui lo diceva.

“Era orribile... Io cercavo di concentrarmi sullo studio e sulle tante cose nuove che imparavo” stava raccontando Hermione. “Tu lo sai che sono figlia di Babbani (Ginny annuì), per me era tutto nuovo ed incredibile, nonostante avessi già letto molti libri di magia, ma mi sentivo molto sola. Non che prima avessi degli amici. Nella mia vecchia scuola ero antipatica a tutti, dicevano che amavo più i libri delle persone!”

Di nuovo, Ginny non poté trattenere un sorriso: anche questo non era del tutto falso.
Hermione alzò lo sguardo su Ginny che annuì facendole cenno di continuare.

“Non è che io non volessi avere amici, però... Non so, io li sentivo così diversi da me” riprese Hermione. “A loro interessavano cose di cui a me non importava nulla. E finivo per passare la maggior parte del tempo da sola, ma non me ne importava molto. Invece arrivata qui ad Hogwarts era tutto così diverso ed io ero anche un po’ spaventata”

Hermione sospirò piano. “Insomma, lo sai. Era brutto non avere qualcuno con cui condividere tutte le novità, le preoccupazioni, l’ansia di non essere all’altezza, le difficoltà di tutti i giorni...”

Ginny annuì. Capiva molto bene quello che Hermione voleva dire. Era stato così anche per lei al primo anno, e per un periodo di tempo le era sembrato di aver trovato un vero amico in quello che poi si era rivelato un pericoloso tranello...
Ginny tornò a concentrarsi sulla ragazza di fronte a lei.
Per la prima volta in vita sua, provò pena per Hermione. C’era stato un periodo in cui l’aveva odiata, sempre così perfetta e in gamba. Harry passava tutto il suo tempo con lei e suo fratello, il fratello a cui era più legata in assoluto, la adorava.
Col tempo, poi, aveva scoperto una ragazza gentile e di animo buono, che in questo momento le stava mostrando tutte le sue debolezze.

“Però poi siete diventati amici” disse guardando Hermione che stava fissando le sue mani con aria triste.

Hermione annuì. “Harry e Ron mi hanno salvato la vita ed io li ho tirati fuori dai guai: per aiutarli ho mentito alla McGranitt...”

Ginny la fissò incredula.
“Davvero?” chiese stupita.

“Sì” disse Hermione sorridendo. “Non avrei mai pensato di poterlo fare prima, ma per aiutare me loro avevano rischiato le loro vite... Il minimo che potessi fare era infrangere una regola!”

“Mi pare che dopo ne abbiate infrante parecchie di regole!” disse Ginny sollevando un sopracciglio.

Hermione ridacchiò. “Bè... sì. Ma non mi importava più delle regole”

Ginny la guardò scettica.

Hermione rise “Cioè, sì, mi importava” si corresse, “ma non così tanto, perché finalmente avevo degli amici, degli amici veri, che erano pronti ad aiutarmi e a difendermi se era necessario. Una volta Ron ha vomitato lumache per tutto il pomeriggio per difendermi da Malfoy!”

Ginny ridacchiò. Ricordava quell’episodio, era avvenuto l’anno prima.

Improvvisamente il sorriso stampato fino a quel momento sul viso di Hermione, scomparve.

“Non avrei mai pensato che non mi volesse più come amica...” mormorò, con gli occhi che le si riempivano di nuovo di lacrime.

Non sapendo cosa fare, Ginny le poggiò una mano sulla spalla. “Adesso è molto arrabbiato, ma io lo so che ti vuole bene” disse per consolarla.

Hermione scosse la testa.

“Sì, invece. Quest’estate non ha fatto altro che parlare di te ed Harry e quando siamo andati in Egitto diceva sempre ‘ad Hermione piacerebbe moltissimo questo posto, lei va matta per le cose vecchie e misteriose’”

“Dici sul serio?” chiese Hermione un po’ più sollevata.

“Ma certo!” annuì Ginny convinta. “Senti, io conosco bene mio fratello e so che a volte può essere proprio insopportabile, ma in fondo è buono e non riesce a portare rancore tanto a lungo”

Hermione si asciugò le lacrime dal viso. “Dici che mi parlerà di nuovo?” chiese con una vocina piccola piccola.

Ginny fece un enorme sorriso. “Sicuro!” disse “E’ affezionato a te e non vorrà perdere la sua migliore amica per uno stupido topo. Vedrai che lo capirà anche lui prima o poi”

Hermione annuì. “Speriamo. Non la sopporto più questa situazione!”

“Si risolverà, ne sono sicura” fece Ginny incoraggiante. “Stai tranquilla, andrà tutto bene” disse ed Hermione annuì, sorridendole grata, chiaramente più tranquilla di quando lei era entrata

A quel punto, Ginny pensò che fosse giunta l’ora di andare.

Si alzò dal letto e si diresse verso la porta, anche lei decisamente sollevata.

Stava per uscire, quando le venne in mente una cosa.

Si voltò verso Hermione che aveva ripreso in mano il suo libro e la guardò per un momento.

“Hermione...?” chiese incerta.

La ragazza alzò lo sguardo su di lei.

“Ma tu... tu sei innamorata di mio fratello?”

Hermione sgranò gli occhi, diventando immediatamente di un bel rosso acceso.
“Io... ma, no... certo che no... come ti viene in mente?” balbettò imbarazzatissima. “Noi siamo solo amici, davvero...”

Ginny sorrise e la guardò divertita.

“Ron non è male, sai?” ridacchiò.

Hermione rimase per un attimo a bocca aperta di fronte allo sguardo sbarazzino di Ginny, poi la sua espressione mutò e rise anche lei. Era ancora rossissima quando convenne:
“No, non è male!”

Con un’ultimo sorriso, Ginny fece per uscire.

“Grazie” disse Hermione.

“Di niente” rispose Ginny “Non mi piaceva vederti in quello stato”

Hermione sorrise. “Bè... Da oggi posso dire di avere un’altra amica ad Hogwarts”

Ginny la guardò un attimo sorpresa. Poi sorrise anche lei, felice e annuì.

“Buonanotte, Hermione” disse mentre usciva dalla camera.

“Buonanotte” la salutò Hermione.


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Sorrideva ancora quando arrivò correndo nella sua camera.
Due delle sue compagne di corso chiacchieravano tranquille distese sui loro letti.

Quando la videro entrare le rivolsero un cenno di saluto.

“Perché sorridi in quel modo?” chiese una di loro.

Ginny scrollò le spalle con noncuranza e rivolse loro un enorme sorriso.
“Perché da oggi, ho una nuova amica”


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Piaciuta? Spero proprio di sì.
Grazie a chi ha letto (e ancora di più a chi recensirà ^__-) e colgo anche l’occasione per ringraziare chi ha recensito la mia precedente storia Ci sono io con te: i vostri commmenti mi hanno fatto un’immenso piacere, dal primo all’ultimo.
E chissà che presto o tardi non troviate pubblicato un seguito...

Intanto vi annuncio che sto lavorando alla traduzione di una storia molto molto bella, naturalmente Ron/Hermione, che spero di poter mettere on-line il prima possibile, perché merita davvero di essere conosciuta e apprezzata (certo, se prima riesco a contattare l’autrice XD) e che presto arriverà anche un’altra storia breve, ma questo poi lo vedrete.

Grazie a tutti per l’attenzione.
Alla prossima.


La vostra Pat

  
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