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Autore: JaneA    22/09/2011    7 recensioni
Questa one-shot è nata all'improvviso, leggete e commentate in tanti.
Spero vivamente vi colpisca e vi piaccia!
JaneA
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Pelle, sospiri, piacere.

Ancora pelle.

Ancora loro.

Come la prima volta.

Come se fosse l’ultima.

Correvano i loro cuori.

Danzavano i loro corpi.

Strette le loro pelli.

Strette le loro mani.

Intrecciate.

Il Maniero era silenzioso. Solo il ticchettio di un vecchio orologio scandiva i secondi che passavano, intervallato dai loro gemiti. Dal loro piacere.

Lui, Draco Malfoy, l’aveva fatta sua. In tutti i modi possibili.

L’aveva stretta a sé dopo la fine della guerra, oramai consapevole dell’attrazione, o era amore?- che provava per lei.

L’aveva fatta sua, le era entrata dentro, nel suo ufficio. Finalmente, quando aveva compreso che non bastava consolarla per le perdite. Quando aveva compreso che se non fosse intervenuto, lei sarebbe presto appartenuta a Weasley.

Era sua.

Era sua la sua pelle.

Erano sue le sue labbra.

Il suo corpo.

Era sua moglie, la signora Malfoy.

 

 

“Sposami.”

Era ancora dentro di lei.

Avevano fatto l’amore.

Le era ancora dentro.

I ricci castani le incorniciavano il volto.

Sentiva il cuore premere contro il suo petto, pronto ad esplodere.

Sul viso un sorriso.

La fronte imperlata di sudore.

“Io..”

Sorrise del suo timore. Le sfiorò il volto con la punta del naso. Le baciò ancora e ancora l’incavo del collo.

“Diventa mia moglie. Sposami.” Una preghiera.

“Sì.”

Gli sorrise.

Lui le fu addosso. Ancora. Ancora e ancora.

Riprese a muoversi dentro di lei, le baciò interamente il corpo.

Fece aderire le loro guance.

Guancia contro guancia.

Petto contro petto.

Anima dentro anima.

 

L’aveva portata nel suo Maniero. L’aveva resa padrona.

L’aveva fatta ancora una volta sua.

Sempre.

Non vi avrebbe mai rinunciato.

L’aveva amata nella loro camera da letto, sotto la doccia, nel corridoio, nella serra, nel suo ufficio.

Ovunque. Perché ovunque non esisteva nient’altro.

Solo loro.

La loro pelle a contatto.

Anima dentro anima.

Raggiunsero l’apice assieme.

Le mani di lei affondarono nelle spalle di lui. La strinse a sé. Le baciò la fronte, le palpebre, le labbra, il collo, i seni, il ventre.

Baciò ogni centimetro di quel corpo che ormai apparteneva a lui.

Le sfiorò quei capelli.

Sfiorò la sua anima, come solo lui sapeva fare.

Un pianto.

Sorrise.

Il frutto del loro amore.

 

 

“Draco..” la sua voce debole.

“Dimmi, amore..” le prese delicatamente le mani, portandosele alle labbra e baciando i suoi palmi.

“Devo parlarti.” Occhi dentro occhi.

La sfiorò ancora, perdendosi in quello sguardo delicato.

“Parlami..” le sorrise.

Per qualche istante, lei, si perse in quello sguardo grigio. Si perse in quelle labbra sottili.

“Sono incinta.”

Rivelazione.

Amore.

La strinse a sé con vigore, senza farle del male.

Le baciò le palpebre ancora, il naso.

Si perse tra le sue labbra in un bacio passionale.

Pelle a contatto.

Lingua contro lingua.

“Sei felice?” una preghiera, ancora.

“Tu non immagini quanto, mia amata Mezzosangue.”

Si perse ancora tra le sue labbra.

 

 

Indossò rapido una vestaglia e si voltò a guardarla. Era stremata, ma felice.

Sorrideva la sua mezzosangue.

Il corpo nudo avvolto da un semplice lenzuolo verde smeraldo.

Una divinità.

La sua divinità.

Le sorrise uscendo dalla stanza.

Sentiva i piedi a contatto con il freddo pavimento. L’orologio ancora batteva i secondi, le ore che passavano.

Aprì lentamente una porticina.

Accanto alla finestra v’era una culla, bianca, come l’innocenza della creatura che vi riposava all’interno.

Si sporse.

Un paio d’occhi grigi lo scrutavano. Un piccolo sorriso su quel delizioso faccino. Un ciuffo biondo sulla testa. Si teneva i piedini con le mani.

Jane Chara Malfoy.

La sua bambina. Il suo amore. Il suo orgoglio.

 

“Come lo chiameremo?”  felicità.

“Chi ti dice che sarà un maschietto?”

“Come la chiameremo?” la baciò, accarezzandole il pancione.

“Se sarà femmina, Jane. Come mia madre.”

“Jane, mi piace. Jane Chara mi piace ancor più.”

“Chara?”

“Sì, deriva dal greco e significa ‘gioia’.”

Lo guardò con amore. Come era cambiato quell’uomo. Pose la sua mano sopra quella del biondo e disse

“Sì, Jane Chara Malfoy. E’ perfetto.” Lo baciò.

“Se è maschietto?”  fu lui a domandare questa volta.

“Lucius Draco Malfoy.” Amore.

La guardò sbalordito. La strinse a sé.

“Ti amo.”

Si perse tra le sue labbra.

 

 

La prese tra le braccia, cullandola.

Le posò un bacio sulla fronte e la condusse nella sua camera da letto.

Hermione ormai dormiva, avvolta buffamente nel lenzuolo. Sedendosi cautamente sul letto le posò un bacio sulle labbra, facendola destare.

“Perdonami.” Si scusò

Lei sorrise, e posò gli occhi sulla creatura che l’uomo aveva tra le braccia.

“Jane, amore mio.”

Si avvicinò alla piccola, senza liberarla dalla presa del padre. Le accostò un bacio sulla fronte e si accoccolò contro la spalla del marito.

“E’ bellissima.”

“Lo è. Abbiamo fatto un buon lavoro.”

Si guardarono e sorrisero.

Lo era, era il loro capolavoro.

Era il frutto delle loro pelli a contatto, il frutto del loro amore.

Il frutto di un’anima dentro un’anima.

  
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