Summer Memories
Capitolo 6: fuori dall’ordinario
Dal
capitolo 4, Nuove prospettive:
Mentre
Lily restava immobile in silenzio cercando di sbollire la sua ira,
James si chinò sulla rossina, sussurrandole qualcosa
all’orecchio.
La ragazza si mise a ridere. Lily avrebbe tanto voluto prenderla per
i capelli e sbatterla contro un muro.
~
Mentre
James e la carota continuavano a ballare e ridere, Lily
realizzò che
non poteva stare tutta la sera li a fissarli. Anzi.
In
seguito si sarebbe chiesta come diamine avesse fatto a fare
ciò che
stava per fare. Forse era colpa della rabbia e
dell’adrenalina di
quel momento. Non lo sapeva proprio. Era semplicemente... impazzita!
Si
guardò attorno fin quando i suoi occhi verdi non ne
incrociarono un
altro paio. Un ragazzo la stava osservando. Lei non aveva idea di chi
fosse ma il ragazzo sembrava essere solo. - Perfetto. -
Pensò Lily
iniziando a dirigersi verso di lui senza nemmeno pensarci.
«Ciao.»
Gli disse sfoderando un sorriso abbagliante. Il ragazzo si
guardò
attorno come se credesse che lei si stesse rivolgendo a qualcun
altro. «Ti va di ballare?» Chiese quando ormai era
evidente che la
ragazza stesse parlando proprio con quel ragazzo.
Lui si
illuminò, aprendosi in un sorriso. Che fortuna per lui,
pensò la
rossa. Era arrivato li solo e poi d’improvviso la ragazza che
stava
fissando gli aveva chiesto di ballare. Almeno qualcuno era stato
fortunato, quella sera.
Lily
lo trascinò sulla pista da ballo, non molto lontano da
Potter e la
sua accompagnatrice. La rossa si strinse esageratamente a quel
ragazzo sconosciuto, iniziando ad ondeggiare al ritmo di un lento. Il
ragazzo sembrava apprezzare quella vicinanza e poggiò una
mano –
sudaticcia, notò Lily con disappunto – sulla pelle
nuda della
schiena. La ragazza si trattenne dallo schizzare via.
Seminascosta
dalla spalla del ragazzo, Lily osservava James, chiedendosi
perché
lo faceva. Da quando era lei a cercare lui?
Com’era
possibile che Lily fosse cambiata così tanto
nell’arco di una sola
estate?
Intanto
il povero malcapitato cercava di fare conversazione.
«Come
ti chiami?»
Lily
fece per rispondere, ma poi pensò che era meglio non far
sapere il
suo nome nell’eventualità che qualcuno dei suoi
falsi amici avesse
fatto trapelare qualche voce strana sul suo conto.
«Cindy.» Disse
la ragazza, usando il primo nome che le venne in mente.
«Cindy.»
Ripeté il ragazzo. «Io mi chiamo Mark.
Cioè, il mio nome è
Marcus, ma tutti mi chiamano Mark.»
Lily
non rispose, troppo presa dall’osservare la rossina che
affondava
le mani inanellate nei capelli ribelli di Potter.
«Hmmm...»
disse il povero Mark, cercando invano di attirare
l’attenzione di
Lily. Oh, pardon: Cindy. «Non frequenti questa scuola,
vero?»
«No.»
Rispose distrattamente lei.
«Sei
un po timida, o sbaglio?»
In
quel momento, finalmente, lo sguardo di Potter vagò per la
sala da
ballo. Incrociò un istante quello di Lily, anche se lei non
era
sicura che lui l'avesse vista mentre l’osservava. La ragazza
sorrise soddisfatta. Si allontanò di poco da Mark, giusto
per
guardarlo in faccia. «Sì, a volte lo
sono.» Sussurrò. «Ma tu sei
così simpatico,
Mark.» Lily portò una mano sul petto di lui,
osservandolo di
sottecchi, le sue lunghe ciglia che le incorniciavano gli occhi di
smeraldo, cercando di mettere in pratica le tattiche che la sua amica
Alice le aveva insegnato quando doveva flirtare con il suo attuale
ragazzo, Frank Paciock.
Gli
occhi di Mark la fissavano meravigliati mentre Lily, invece, sentiva
quelli di James, di occhi, puntati su di se, mentre guardava il
ragazzo che aveva davanti con occhi grandi e languidi, come se
significasse qualcosa per lei.
Dopo
qualche istante Lily decise che era arrivato il momento di
controllare la situazione. Spostò lo sguardo su James, che
la stava
fissando a bocca aperta. Aveva funzionato. La ragazza si
avvinghiò
al povero Mark proprio come prima aveva fatto la rossina e
passò una
mano sulla nuca del ragazzo, che però non aveva i capelli
ribelli di
James Potter, ma solo dei corti capelli rasati che le pizzicavano le
dita. Visti così Lily non seppe dire se questi fossero
castano
chiaro o biondo scuro. Inconsciamente pensò che doveva
essere molto
meglio affondare le mani nei capelli neri e ribelli...
James,
immobile in mezzo alla pista, le mani abbandonate sui fianchi della
ragazza che continuava ad ondeggiare di fronte a lui con la testa
adagiata sul suo petto, le lanciava sguardi di fuoco.
Lily
continuava a sorridere soddisfatta, senza smettere di girare in tondo
con il suo accompagnatore, con movimenti lenti che seguivano il ritmo
della musica. La mano del ragazzo sulla sua pelle diventava sempre
più calda e sudata. A Lily un po dispiacque utilizzarlo a
quel modo,
ma...
Quando
si ritrovò di nuovo di fronte James, fu il turno di Lily di
immobilizzarsi e fissarlo. Il ragazzo aveva alzato il viso della
rossina e le teneva due dita sotto il mento, osservandola con il suo
sguardo da seduttore. Lily vedeva le sue labbra muoversi, ma non
riusciva a sentire le sue parole per colpa della musica e del
chiacchiericcio che la circondavano. Fatto sta che un istante dopo le
labbra di James smisero di articolare parole e si posarono con
lentezza sulla guancia pallida della rossina, che, Lily ci avrebbe
giurato, ora era tutta un fuoco.
Lily
Evans sussultò
«Va
tutto bene?» Le chiese Mark. La ragazza rimase in silenzio.
Perché
diamine stava facendo tutto ciò? Perché le
importava se James
Potter stava quasi baciando quell’esserino basso e stretto in
un
vestito d’oro troppo attillato? Lily non lo sapeva, ma non voleva
che James lo facesse.
Così
riprese la sua farsa.
«No
va tutto bene.» James si era staccato dalla ragazza e ora la
fissava
con aria di sfida, mentre la rossina si protendeva verso di li, ad
occhi chiusi, in attesa di altro.
«E’
solo che...» Iniziò Lily.
«Solo
che?» Le chiese Mark fissandola con i suoi occhi color
caramello.
«Solo
che tu sei così carino...»
Disse passandogli una mano sulla guancia ispida. Non voleva fare
quello che stava per fare, provava ribrezzo al solo pensiero ma...
sentiva di doverlo fare. Con lentezza abbassò lo sguardo
sulle
labbra di Mark, mordicchiandosi il labbro inferiore. Lo sguardo di
James la trafiggeva, poteva sentirlo come se avesse dietro di se una
fiamma. Con smisurata lentezza avvicinò le labbra a quelle
di Mark,
che le aveva già dischiuse, in attesa...
In
attesa di un bacio che non arrivò mai.
Una
mano afferrò il braccio nudo di Lily, trascinandola senza
molte
cerimonie lontana dalla pista da ballo. Mark, dopo un momento di
stordimento, si ricompose. «Hey!» Urlò.
Ma
la persona che aveva afferrato Lily non si fermò fino a
quando non
l’ebbe trascinata dietro ad una fontana illuminata, in un
luogo
appartato dove non c’era nessuno. La persona si
fermò
all’improvviso, tirando la ragazza davanti a se con forza.
«Che
diavolo stai facendo, Lily Evans?» Sibilò
la voce «Ti sei forse bevuta il cervello?» La
stretta sul suo
braccio era forte e le faceva male. Ma a Lily non importava. Dovette
usare tutte le sue forze per nascondere il sorriso che sorgeva
spontaneo sulle sue labbra.
«Potrei
farti la stessa domanda, James Potter.»
Il
ragazzo la fissò a bocca aperta, come se non trovasse le
parole per
esprimere la sua indignazione.
«Io...
tu... che... accidenti... Sei forse impazzita?! Ma lo conoscevi
almeno?!»
Lily
lo guardò con sufficienza, dall’alto in basso,
liberando il
braccio dalla sua presa. «Si chiama Mark. La tua invece come
si
chiama?»
James
ignorò la domanda. «Che cosa ci fai qui, ad ogni
modo. Credevo che
non saresti venuta.» Sotto lo sguardo d’ira, Lily
riuscì a
scorgere il James ferito di qualche giorno prima, quando lo aveva
usato.
Lily
fece spallucce. Ora era arrivato il momento difficile. Ora sarebbe
venuto fuori il perché a Lily importava se James facesse il
cascamorto con la rossina.
«Ero
venuta per parlarti.»
James
si immobilizzò, fissandola con un’espressione
confusa sul viso di
solito spensierato. «Cosa?» Esclamò alla
fine. «Stai scherzando?»
«No.»
Disse Lily con sicurezza, guardandolo con sguardo fiero.
«E
di cosa vorresti parlarmi, dimmi.» Disse lui con sarcasmo.
«Ieri
una persona mi ha detto che ti avevo ferito. Ferito
seriamente.»
Lily fece una pausa, abbassando lo sguardo e prendendo un profondo
respiro prima di continuare. «La stessa persona mi ha detto
anche
che James Potter ha una sola ragazza nel cuore. Ero venuta per capire
di chi si trattasse...» Sputò fuori Lily senza
respirare e senza
capire costa stesse dicendo. Sentiva le guance in fiamme e lo sguardo
di James in quel momento era indecifrabile. Così prese un
profondo
respiro e proseguì. «Un’altra persona
invece mi ha detto che di
gent...»
Ma
Lily non riuscì a finire la frase. James era rimasto
immobile in
silenzio ad ascoltarla. Pensava di sentirsi dire un rimprovero, ma le
parole della ragazza furono del tutto diverse. Non se le aspettava:
entrarono nelle sue orecchie e non passarono dal cervello, andarono
dritte al cuore.
James
fece un passo in avanti e prese con delicatezza il viso di Lily Evans
tra le mani. Passò un solo istante, nel quale i suoi occhi
incontrarono quelli verdi di lei, in cui le le sue labbra si
fermarono, smettendo di emettere parole.
Solo
quell’istante, prima che James la baciasse come aveva
desiderato
fare per cinque lunghi anni.
Le
mani di Lily afferrarono quelle di James, posate sul suo viso,
cercando di scansarle. Lily cercò di respingere il bacio,
all’inizio. Ma solo all’inizio.
James
si era aspettato un rifiuto con tanto di pugni e schiaffi, invece...
invece le mani piccole e fresche di Lily si rilassarono sulle sue,
stringendole con più delicatezza, ora, mentre le loro labbra
si
assaporavano lentamente, con dolcezza.
Ma
dopo tutti quegli anni, quei rifiuti e in ultimo quel quasi-bacio con
uno sconosciuto, James non voleva la dolcezza.
Liberò
una mano e la posò sulla schiena di lei, assaporando il
morbido
tessuto sotto le dita.
Con
impeto, tirò Lily più vicina, stringendola come
mai aveva fatto,
come sempre aveva sognato. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato,
prima o poi. Lo sentiva.
Ma
mai, nemmeno nei suoi sogni più belli o nelle sue fantasie
più
accese avrebbe potuto immaginare come sarebbe stato baciare Lily
Evans. Tutto in lei sapeva di buono.
James
la strinse come se volesse fondersi con il suo corpo esile ma solido
tra le sue braccia. La cosa più sorprendente fu che anche
Lily lo
stringeva, le mani intrecciate dietro la sua nuca, le dita
aggrovigliate attorno ai suoi capelli scompigliati.
Il
cuore di James scoppiò di gioia mentre faceva scivolare
l’altra
mano sulla sua schiena nuda. Lily rabbrividì mentre James
risaliva
fino al collo, affondando le dita nei suoi capelli di fuoco. Erano
morbidi come aveva sempre immaginato, quei capelli che sembravano una
fiamma viva, che lo perseguitavano sempre, di giorno nella vita reale
e di notte nei sogni.
Mentre
il bacio si faceva sempre più ardente, James spinse la
ragazza
contro un tronco d’albero. Lily sussultò, presa
alla sprovvista.
Si strinse ancora di più a James ma... ma si accorse di non
aver più
fiato. Si scostò dalle sue labbra, tenendo gli occhi chiusi,
mentre
lui, non sazio le baciava la guancia, lo zigomo e poi giù,
vicino
all’orecchio e sempre più giù, fino al
collo.
Lily
respirava affannosamente, il vestito scomposto, i capelli elettrici.
Sentiva caldo e sapeva di essere bordeaux in viso. Mai, mai
avrebbe
pensato di lasciarsi toccare così da James Potter. Di farsi baciare
da James Potter.
E
invece era li, appoggiata ad un tronco per non cadere, le braccia
allacciate dietro il suo collo, le dita che attorcigliavano i suoi
capelli ribelli. Gli occhi chiusi, quasi stesse sognando. E
probabilmente era così, perché certe cose non
potevano succedere
nella realtà.
Ma
la consapevolezza del corpo di lui così stretto al suo era
reale,
come lo era la presenza delle labbra di lui sul suo collo, il loro
respiro affannoso che copriva i rumori della fontana e della festa.
Rimasero
così per qualche istante, o per qualche ora, Lily non aveva
più la
cognizione del tempo. L’unica musica era quella dei loro
respiri e
dei loro cuori che battevano all’unisono.
Alla
fine, James si scostò da lei, guardandola in viso: era
magnifica,
come sempre. I capelli erano tutti un fuoco scoppiettante laddove lui
li aveva scompigliati. La pelle del viso, di solito candida, era
chiazzata di rosso. Le labbra anch’esse di un colore rosso
naturale, erano dischiuse e morbide. Gli occhi invece, quei magnifici
pozzi che racchiudevano la sua anima, erano ancora chiusi. Le ciglia
proiettavano lunghe ombre sugli zigomi della ragazza.
«Hai
capito, ora, qual’è la ragazza nel mio cuore, Lily
Evans?»
La
rossa impiegò ancora qualche istante per rispondere, come se
si
stesse preparando a parlare, ad ammettere ciò che oramai era
più
che ovvio. Aprì gli occhi e guardò James Potter
dritto negli occhi.
I suoi occhi vispi che ora sembravano brillare più che mai.
«Io...»
iniziò, esitando. «Sì, credo di averlo
capito.»
«Bè,
era ora!» Esclamò James divertito, carezzandole la
guancia.
«Oh,
smettila!» Rispose Lily, sentendosi arrossire ancora di
più, se
possibile.
Rimasero
di nuovo in silenzio, semplicemente guardandosi. Quante lezioni che
aveva imparato Lily quell’estate, che ormai era quasi giunta
al
termine. Se l’ultimo giorno di scuola la professoressa di
divinazione le avesse predetto che quell’estate sarebbe stata
imbrogliata da dei babbani, che Sirius Black l’avrebbe
riportata
sulla retta via e che James Potter l’avrebbe baciata...
bé,
non ci avrebbe mai creduto! Anzi, si sarebbe messa a ridere, molto
probabilmente. Invece era li, tra le braccia di Potter senza poter
negare quello che era appena successo tra di loro. Senza poter negare
che le era piaciuto quello che era appena successo.
«James?»
Disse la ragazza.
«Sì,
Lily?»
«Mi
stai fissando. Smettila.»
Il
ragazzo scoppiò a ridere, senza però allontanare
lo sguardo da lei.
«Dopo tutti questi anni posso finalmente farlo e tu vorresti
impedirmelo?!» Esclamò visivamente divertito.
«Hey,
non correre tanto...» Da come parlava, pensò Lily,
sembrava già
che loro due stessero insieme. Quando invece non era così...
oppure
lo era?
No,
decretò Lily, iniziando a pensarci seriamente. Dopo cinque
anni di
rifiuti forse non si sentiva ancora pronta ad affrontare una
relazione vera con James Potter. Non voleva andare
in giro per
Hogwarts sotto gli sguardi di tutti gli studenti e sentire le sue
amiche che dicevano ’’te l’avevo detto
che sarebbe andata a
finire così!’’ e altre mille frasi
identiche. L’inizio della
loro storia avrebbe segnato irreparabilmente il suo sesto anno a
scuola! D’altronde la storia di James e Lily era molto
popolare tra
i Grifondoro almeno quanto lo era quella dei Malandrini nella scuola.
Lily non voleva diventare
’’famosa’’ perché
finalmente era
diventata la ragazza di James Potter! Questi pensieri iniziarono ad
affollarle la mente come un treno in corsa...
«Cosa
intendi dire?» Le chiese James, ora preoccupato.
Lily
espresse le sue perplessità. «Non credo che noi
dovremmo metterci
insieme.»
James
sgranò gli occhi. «Cosa? Ma...»
«Non
voglio correre troppo. Dopo cinque anni... credo di aver bisogno di
tempo. Come un periodo di prova. E poi... non voglio passare tutto il
sesto anno sentendomi dire te l’avevo detto che sarebbe
finita
così. Non voglio essere così...così...scontata!»
Esclamò
Lily, ma non era sicura che James avesse capito. «Tu lo
vorresti?
Vorresti che dopo tutti questi anni la nostra storia fosse... banale?
Come tutte le altre?» Chiese Lily, e mentre quelle parole le
uscivano dalla bocca, un’idea prese posto nella sua mente,
emergendo dal nulla. La verità era che contro ogni suo
istinto,
voleva dare questa opportunità a Potter. A James,
si
corresse. Ma non sopportava l’idea di se stessa come un libro
facile da leggere. Non voleva che tutti andassero in giro a dire che
avevano indovinato cosa lei avrebbe fatto. Era Lily Evans, e come
ogni Evans aveva un orgoglio che ci teneva a difendere.
«Dove
vuoi arrivare?» Chiese James, allontanandosi di poco da lei
per
scrutarla con le sopracciglia aggrottate. A Lily parve quasi di
vedere un punto interrogativo spuntare sopra la sua testa. La ragazza
sorrise, poggiando le mani sulla corteccia muschiosa
dell’albero
che la sorreggeva.
«Rispondi
alla mia domanda, James. Vuoi che la nostra storia si banale?»
James
scosse la testa. «No. Voglio solo che la nostra storia esista,
Lily.» La verità era che James aveva capito cosa
intendeva la
ragazza. La sua espressione confusa stava lasciando il posto ad un
sorriso estasiato. Questo voleva dire che lei desiderava avere una
storia con lui. Solo che la voleva...
«In
segreto? Vuoi una relazione... segreta?» Chiese James, mentre
gli
angoli della sua bocca si piegavano in un sorriso.
Lily
si strinse nelle spalle. «Prendere o lasciare.»
Disse lei.
Ed
era per questo che James Potter amava Lily Evans. Perché era
fuori
dall’ordinario. Come lui, d’altronde. Loro due
erano tutto
fuorché ordinari. E la loro storia non poteva essere
altrimenti.
E
poi... James amava il mistero.
«Lily
Evans, io ti adoro» Si lasciò
sfuggire James, stringendola
per i fianchi. Lily rise. Lily Evans, la sua Lily, stava ridendo tra
le sue braccia. Ed ora la loro era una storia vera. Una relazione
segreta! Pensò James emozionato.
«Aspetta
un attimo!» Esclamò lui. «Posso dirlo
almeno a Sirius e Remus?»
Lily
ci pensò. D’altronde era grazie a lui (e alla
nonna) se lei ora
era tra le sue braccia. Quindi sì, pensò che
fosse giusto dirlo a
lui (e anche alla nonna, ovvio.) Per quanto riguardava Remus... di
lui si fidava.
«Okay.
A patto che non lo dicano a nessuno.»
James
allargò il suo sorriso ancora di più, sporgendosi
verso di lei per
baciarla di nuovo. Ma la ragazza si ritrasse, emettendo un versetto
di rimprovero.
«Frena,
morettino. Sappi che questa è una prova, chiaro? Dipende
tutto da
te. Devi dimostrarmi che non sei più l’immaturo e
fastidioso
Potter degli anni passati. Quindi se fossi in te non mi illuderei
troppo presto. Qualcuno mi ha detto di darti
un'opportunità...
quindi alla fine...» Concluse Lily, mettendo ben in chiaro i
fatti.
«Sirius...»
Esclamò James. Sulle sue labbra balenò un sorriso
affettuoso e
soddisfatto. «Hey! Aspetta un momento! Cos’altro
stavi dicendo,
prima?» Aggiunse James, attento nel cercare di ricordare.
«Stavi
dicendo qualcosa su di me...»
«Chi
io?» Chiese Lily fingendosi sorpresa. «No, non
è vero. Sarebbe
meglio tornare alla festa.» Concluse staccandosi
dall’albero.
James
la guardò come se avesse appena detto di buttarsi per terra
e
rotolarsi nel fango. Ma alla fine vinse lei.
James
e Lily girarono attorno alla fontana e si incamminarono in direzione
della pista da ballo, solo che adesso James non stava trascinando
Lily con forza, ma la sospingeva con delicatezza, una mano poggiata
sulla sua schiena.
E
la sua mano, pensò Lily, non era calda e sudaticcia come
quella di
Mark, ma era fresca e delicata e le trasmetteva leggere scosse in
tutto il corpo.
~
La
prima persona che videro Lily e James fu Jenny.
Lily
vide la piccoletta venire verso di loro pestando i piedi, la testa
bassa e gli occhi puntati su James, come se non si fosse nemmeno
accorta di lei. A Lily ricordò un toro, molto più
piccolo, che
correva verso una bandiera rossa. La furia che aveva negli occhi era
molto simile a quella, perlomeno.
«James!»
Esclamò arrestandosi in fronte al ragazzo. Poi
notò Lily e il suo
sguardo si fece ancora più arrabbiato. «Che ci fai
con lei?!»
James aumentò la presa sul fianco della ragazza,
stringendola ancora
di più a se. Avevano deciso di poter passare la serata
assieme,
visto che li c’erano solo Sirius e Remus e che entrambi,
prima o
poi, sarebbero venuti a conoscenza della loro storia non-storia. Del
loro periodo di prova, insomma.
«Mi
dispiace, Jenny. Sono con lei ora.»
La
rossina sbuffò, proprio come un toro inferocito.
«Cosa vorresti
dire?! E’ come me che sei venuto al ballo!»
Improvvisamente Lily
si ricordò di come James aveva lasciato la ragazza. Lei
stava
aspettando che lui la baciasse! Lily non
riuscì a trattenersi
ed iniziò a sorridere, cercando di non ridacchiare finendo
quasi per
soffocarsi.
«Lo
so» disse James con pazienza. «Ma ora sono con lei.
Faresti meglio
a trovarti un altro accompagnatore.» La ragazza
spostò lo sguardo
su Lily, che cercò di apparire seria e impassibile, con
pochi
risultati. Per poco non scoppiava a riderle in faccia. La rossina la
guardò come se volesse darle fuoco.
Fu
allora che sopraggiunse Mark, ancora smarrito e alla ricerca di Lily.
Anzi no, di Cindy.
«Cindy!
Eccoti qui! Ti ho cercata dappertutto!» Esclamò il
ragazzo, rosso
in viso. Auch! Anche lui era stato abbandonato in un momento
delicato, pensò Lily tornando seria.
«Cindy?»
Chiese James guardando Lily con un espressione interrogativa che, la
ragazza dovette ammetterlo, iniziava ad amare.
«Hemm...
è una lunga storia.» Disse rivolta a James. Il
ragazzo comprese e
fu il suo turno di ridacchiare.
«Dov’eri
sparita, Cindy?» Chiese ancora Mark.
«Cindy?»
Esclamò Jenny. «Cindy?! Quella non si chiama
così! Quella...»
Lily
e James non rimasero per sentire l’epiteto associato al nome
della
rossa, ma di comune accordo si allontanarono, piantando in asso i due
ex-accompagnatori.
Quando
furono abbastanza lontani, i due scoppiarono a ridere.
«Ti
va di ballare, Cindy?»
«Sì,
credo di sì.» James la squadrò prima di
porgerle la mano in un
tipico gesto da galantuomo. «Uff. Con estremo piacere,
James.» Si
corresse lei, prendendo la mano che ora lui le porgeva.
Un
istante dopo ballavano nel centro della pista, la sua guancia
appoggiata nell’incavo del collo di lui, il mento di lui
appoggiato
sui capelli rossi di lei.
«Hey
Lily?» Sussurrò James, carezzandole i capelli
sulla schiena.
«Sì?»
«Ce
l’ho fatta, alla fine. A scioglierti, intendo. Ti
ricordi?»
Lily
sorrise, chiudendo gli occhi. «Sì. Bè,
complimenti James. Sei
promosso a supernova, ora che sei riuscito a sciogliere un ghiacciolo
come me.» Sussurrò Lily, ironica.
James
ridacchiò, perché James Potter, presto o tardi,
otteneva sempre
quello che voleva.
Forse,
pensò Lily, non erano così male assieme. Forse le
sarebbe piaciuto
stare con Potter, a meno che lui si fosse comportato bene a scuola.
Forse... aveva scoperto una lato di lui che non conosceva. O che non
pensava esistesse.
Forse
l’anno seguente sarebbe stato il più bello di
tutti i cinque che
aveva passato.
Forse...
forse...forse...
~
Non
molto distante, un Sirius molto brillo esultava per il successo di
Ramoso.
«Evvai!»
Esclamò Felpato osservando da lontano James che ballava con
Lily,
agitando un bicchierino di plastica. «Era ora! Sapevo che
prima o
poi sarebbe finita così.» Purtroppo il bicchiere
non era vuoto e il
suo contenuto cadde al suolo, schizzando un ragazzo in smoking che lo
fulminò con lo sguardo, imprecando. Ma Sirius non se ne
curò.
Remus
ridacchiò guardando Sirius, ma alla fine annuì
riassumendo
un’espressione seria. «Chissà mai che
lei riesca a raddrizzargli
la testa.»
«O
forse» ipotizzò Sirius. «Sarà
lui a portarla sulla via della
perdizione.» Il ragazzo sorrise tutte emozionato per James.
«Spero
ben di no!» Esclamò Remus, anche lui stava
fissando la neo
coppietta che ballava.
«Se
ne vedranno delle belle l’anno prossimo.» Disse
Sirius, annuendo e
barcollando nello stesso tempo.
«Credi
che sarà tutto così... semplice? Voglio dire,
dopo cinque anni,
pensi che ce li ritroveremo in giro mano nella mano a fare smancerie
da coppiette?» Chiese Remus, dubbioso.
Sirius
emise un verso di denego. «E’ di James che stiamo
parlando! Avrà
di sicuro in serbo qualcosa!»
Remus
fu d’accordo con lui. «Ad ogni modo,»
proseguì Felpato. «Sono
felice per lui. Ramoso se lo merita proprio, l’amore di
Lily.»
Lunastorta
ridacchiò, tirandogli una pacca sulla schiena e facendolo
barcollare
pericolosamente. «Quindi ti importa di qualcosa, eh, Sirius?
Non
sapevo avessi questo lato così...profondo!»
Remus rideva e
presto fu seguito da Sirius, non del tutto cosciente di quello che
stava succedendo, ma del conscio del fatto che James stava ballando
con la ragazza che aspettava da cinque anni.
A
proposito di ragazza...
«Hey!
Hey dove sono finite le nostre dame?» Chiese Sirius cercando
di
stare in equilibrio.
Remus
scosse la testa ridendo, incredulo. «Se ne sono andate quando
hai
vomitato sulle scarpe di Jess, non te lo ricordi?»
Lo
sguardo di Sirius si riaccese al ricordo. «Giusto!
l’avevo
scordato!»
«E
poi credo siano andate a cercare Jenny. Voglio dire, se non sbaglio
James l’ha appena scaricata.»
Sirius
annuì, barcollando. Remus dovete afferrarlo per un braccio
per
evitare che cadesse. «Domani avrai un bel mal di testa, lo
sai
vero?» Sirius grugnì qualcosa in risposta.
«E non ti ricorderai
che ho ballato!» Esclamò Remus soddisfatto, prima
di tornare a
guardare James e Lily.
-
Oh sì – pensò Remus. - Ne vedremo
davvero delle belle quest'anno!
-
Mentre
Remus trascinava via Sirius, James e Lily continuavano a ballare,
ignari delle altre persone che li circondavano, consapevoli solo di
loro, mentre vivevano quel loro ultimo giorno d’estate. Quel
loro
primo giorno assieme.
~
SPAZIO AUTORE
Ok.
Ok. Ok... non so
quanto sia passato dall’ultimo aggiornamento, ma so che
è un po di
tempo... per questo chiedo scusa! In mia discolpa, posso dire che
è
per via della scuola... è iniziata solo da due settimane
nemmeno e
già non la sopporto più... -.-
Vabbè... passiamo alla
storia. Oddio, mi sono accorta di quanto fosse mieloso il capitolo
solo quando l’ho riletto!!!! Spero solo che non lo sia stato
troppo
e che non vi abbia fatto venire il diabete/il latte alle ginocchia...
me lo auguro davvero, ma in tal caso, chiedo umilmente venia!!!
Solo che non sono
riuscita a fermarmi... insomma, è stato il primo momento
romantico
tra i nostri beniamini! xD bé, ditemi che ne pensate, ad
ogni modo!
Come
ho detto l’altra
volta, questo è l’ultimo capitolo di questa
storia.... ma...
Se vi interessa, avrei
in mente una specie di seguito, ecco... quando ho messo il punto
all’ultimo capitolo ho realizzato che sarebbe stato
interessante
vedere come se la passano James, Lily e i Malandrini durante il sesto
anno, dopo quello che è successo...
Ecco quindi pensavo
che...magari...potrei fare un seguito!
In realtà pensavo di
creare una serie nella quale inserire tutte e due le storie! Due
perché gli avvenimenti del seguito non centrerebbero nulla
con il
titolo Summer Memories, quindi dovrei creare un’altra
storia...
Vi chiedo perciò di
farmi sapere cosa ne pensate dell’idea... se vi piace, se vi
interessa...
Aspetto con ansia la
vostra risposta e, se essa sarà un sì, credo che
il seguito si
chiamerà...
Winter Again
Quindi se vi capita di trovare questa storia... sappiate che è il seguito di quella appena terminata! ;)
Detto
questo ringrazio
immensamente tutti quelli che hanno seguito e/o recensito la
storia... grazie davvero di cuore, leggere i vostri commenti mi ha
fatto davvero piacere!!!
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo: Lily_James,
piovra, Lally_97!!!
Grazie davvero!
Un
grazie particolare a Ericuzza:
so che sei presa con la scuola, ma ti ringrazio per aver seguito la
mia storia e di avermi allietata con i tuoi super-acrostici! Sei un
genio diabolico, davvero! ;)
Bene, ora la finisco,
giuro! Grazie davvero a tutti quanti e (si spera) alla prossima!!! ;)
With love,
Faith.