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Autore: Clovely    22/09/2011    9 recensioni
Estate. Lily Evans passa le vacanze a casa sua, a Londra, nella sua famiglia babbana, cercando di non pensare ai problemi legati al mondo magico e ad Hogwarts. Ma i problemi, a quanto pare, la seguono ovunque lei vada: Severus, Petunia... addirittura James Potter e i suoi Malandrini. Pare che i guai non finiscano mai per la dolce Lily, nemmeno durante le vacanze estive.
Dal primo capitolo: " «Bene» Pensò la ragazza, sospirando al pensiero dell'estate che l'aspettava. James e i Malandrini da una parte. Severus e le sue arti oscure dall'altra. Ed entrambi alla ricerca delle sue attenzioni. Rivali come non mai. In quel momento Lily sentì freddo. Riusciva a pensare a sé stessa solo come ad un pezzetto di ghiaccio in mezzo a due fuochi".
Spero che la storia possa essere di vostro gradimento! Leggete e, se vi va, recensite!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Summer Memories

Capitolo 6: fuori dall’ordinario


Dal capitolo 4, Nuove prospettive:
Mentre Lily restava immobile in silenzio cercando di sbollire la sua ira, James si chinò sulla rossina, sussurrandole qualcosa all’orecchio. La ragazza si mise a ridere. Lily avrebbe tanto voluto prenderla per i capelli e sbatterla contro un muro.


~


Mentre James e la carota continuavano a ballare e ridere, Lily realizzò che non poteva stare tutta la sera li a fissarli. Anzi.
In seguito si sarebbe chiesta come diamine avesse fatto a fare ciò che stava per fare. Forse era colpa della rabbia e dell’adrenalina di quel momento. Non lo sapeva proprio. Era semplicemente... impazzita!
Si guardò attorno fin quando i suoi occhi verdi non ne incrociarono un altro paio. Un ragazzo la stava osservando. Lei non aveva idea di chi fosse ma il ragazzo sembrava essere solo. - Perfetto. - Pensò Lily iniziando a dirigersi verso di lui senza nemmeno pensarci.
«Ciao.» Gli disse sfoderando un sorriso abbagliante. Il ragazzo si guardò attorno come se credesse che lei si stesse rivolgendo a qualcun altro. «Ti va di ballare?» Chiese quando ormai era evidente che la ragazza stesse parlando proprio con quel ragazzo. Lui si illuminò, aprendosi in un sorriso. Che fortuna per lui, pensò la rossa. Era arrivato li solo e poi d’improvviso la ragazza che stava fissando gli aveva chiesto di ballare. Almeno qualcuno era stato fortunato, quella sera.
Lily lo trascinò sulla pista da ballo, non molto lontano da Potter e la sua accompagnatrice. La rossa si strinse esageratamente a quel ragazzo sconosciuto, iniziando ad ondeggiare al ritmo di un lento. Il ragazzo sembrava apprezzare quella vicinanza e poggiò una mano – sudaticcia, notò Lily con disappunto – sulla pelle nuda della schiena. La ragazza si trattenne dallo schizzare via.
Seminascosta dalla spalla del ragazzo, Lily osservava James, chiedendosi perché lo faceva. Da quando era lei a cercare lui? Com’era possibile che Lily fosse cambiata così tanto nell’arco di una sola estate?
Intanto il povero malcapitato cercava di fare conversazione.
«Come ti chiami?»
Lily fece per rispondere, ma poi pensò che era meglio non far sapere il suo nome nell’eventualità che qualcuno dei suoi falsi amici avesse fatto trapelare qualche voce strana sul suo conto. «Cindy.» Disse la ragazza, usando il primo nome che le venne in mente.
«Cindy.» Ripeté il ragazzo. «Io mi chiamo Mark. Cioè, il mio nome è Marcus, ma tutti mi chiamano Mark.»
Lily non rispose, troppo presa dall’osservare la rossina che affondava le mani inanellate nei capelli ribelli di Potter.
«Hmmm...» disse il povero Mark, cercando invano di attirare l’attenzione di Lily. Oh, pardon: Cindy. «Non frequenti questa scuola, vero?»
«No.» Rispose distrattamente lei.
«Sei un po timida, o sbaglio?»
In quel momento, finalmente, lo sguardo di Potter vagò per la sala da ballo. Incrociò un istante quello di Lily, anche se lei non era sicura che lui l'avesse vista mentre l’osservava. La ragazza sorrise soddisfatta. Si allontanò di poco da Mark, giusto per guardarlo in faccia. «Sì, a volte lo sono.» Sussurrò. «Ma tu sei
così simpatico, Mark.» Lily portò una mano sul petto di lui, osservandolo di sottecchi, le sue lunghe ciglia che le incorniciavano gli occhi di smeraldo, cercando di mettere in pratica le tattiche che la sua amica Alice le aveva insegnato quando doveva flirtare con il suo attuale ragazzo, Frank Paciock.
Gli occhi di Mark la fissavano meravigliati mentre Lily, invece, sentiva quelli di James, di occhi, puntati su di se, mentre guardava il ragazzo che aveva davanti con occhi grandi e languidi, come se significasse qualcosa per lei.
Dopo qualche istante Lily decise che era arrivato il momento di controllare la situazione. Spostò lo sguardo su James, che la stava fissando a bocca aperta. Aveva funzionato. La ragazza si avvinghiò al povero Mark proprio come prima aveva fatto la rossina e passò una mano sulla nuca del ragazzo, che però non aveva i capelli ribelli di James Potter, ma solo dei corti capelli rasati che le pizzicavano le dita. Visti così Lily non seppe dire se questi fossero castano chiaro o biondo scuro. Inconsciamente pensò che doveva essere molto meglio affondare le mani nei capelli neri e ribelli...
James, immobile in mezzo alla pista, le mani abbandonate sui fianchi della ragazza che continuava ad ondeggiare di fronte a lui con la testa adagiata sul suo petto, le lanciava sguardi di fuoco.
Lily continuava a sorridere soddisfatta, senza smettere di girare in tondo con il suo accompagnatore, con movimenti lenti che seguivano il ritmo della musica. La mano del ragazzo sulla sua pelle diventava sempre più calda e sudata. A Lily un po dispiacque utilizzarlo a quel modo, ma...
Quando si ritrovò di nuovo di fronte James, fu il turno di Lily di immobilizzarsi e fissarlo. Il ragazzo aveva alzato il viso della rossina e le teneva due dita sotto il mento, osservandola con il suo sguardo da seduttore. Lily vedeva le sue labbra muoversi, ma non riusciva a sentire le sue parole per colpa della musica e del chiacchiericcio che la circondavano. Fatto sta che un istante dopo le labbra di James smisero di articolare parole e si posarono con lentezza sulla guancia pallida della rossina, che, Lily ci avrebbe giurato, ora era tutta un fuoco.
Lily Evans sussultò
«Va tutto bene?» Le chiese Mark. La ragazza rimase in silenzio. Perché diamine stava facendo tutto ciò? Perché le importava se James Potter stava quasi baciando quell’esserino basso e stretto in un vestito d’oro troppo attillato? Lily non lo sapeva, ma non
voleva che James lo facesse.
Così riprese la sua farsa.
«No va tutto bene.» James si era staccato dalla ragazza e ora la fissava con aria di sfida, mentre la rossina si protendeva verso di li, ad occhi chiusi, in attesa di altro.
«E’ solo che...» Iniziò Lily.
«Solo che?» Le chiese Mark fissandola con i suoi occhi color caramello.
«Solo che tu sei così
carino...» Disse passandogli una mano sulla guancia ispida. Non voleva fare quello che stava per fare, provava ribrezzo al solo pensiero ma... sentiva di doverlo fare. Con lentezza abbassò lo sguardo sulle labbra di Mark, mordicchiandosi il labbro inferiore. Lo sguardo di James la trafiggeva, poteva sentirlo come se avesse dietro di se una fiamma. Con smisurata lentezza avvicinò le labbra a quelle di Mark, che le aveva già dischiuse, in attesa...
In attesa di un bacio che non arrivò mai.
Una mano afferrò il braccio nudo di Lily, trascinandola senza molte cerimonie lontana dalla pista da ballo. Mark, dopo un momento di stordimento, si ricompose. «Hey!» Urlò.
Ma la persona che aveva afferrato Lily non si fermò fino a quando non l’ebbe trascinata dietro ad una fontana illuminata, in un luogo appartato dove non c’era nessuno. La persona si fermò all’improvviso, tirando la ragazza davanti a se con forza.

«Che diavolo stai facendo, Lily Evans?» Sibilò la voce «Ti sei forse bevuta il cervello?» La stretta sul suo braccio era forte e le faceva male. Ma a Lily non importava. Dovette usare tutte le sue forze per nascondere il sorriso che sorgeva spontaneo sulle sue labbra.
«Potrei farti la stessa domanda, James Potter.»
Il ragazzo la fissò a bocca aperta, come se non trovasse le parole per esprimere la sua indignazione.
«Io... tu... che... accidenti... Sei forse impazzita?! Ma lo conoscevi almeno?!»
Lily lo guardò con sufficienza, dall’alto in basso, liberando il braccio dalla sua presa. «Si chiama Mark. La tua invece come si chiama?»
James ignorò la domanda. «Che cosa ci fai qui, ad ogni modo. Credevo che non saresti venuta.» Sotto lo sguardo d’ira, Lily riuscì a scorgere il James ferito di qualche giorno prima, quando lo aveva usato.
Lily fece spallucce. Ora era arrivato il momento difficile. Ora sarebbe venuto fuori il perché a Lily importava se James facesse il cascamorto con la rossina.
«Ero venuta per parlarti.»
James si immobilizzò, fissandola con un’espressione confusa sul viso di solito spensierato. «Cosa?» Esclamò alla fine. «Stai scherzando?»
«No.» Disse Lily con sicurezza, guardandolo con sguardo fiero.
«E di cosa vorresti parlarmi, dimmi.» Disse lui con sarcasmo.
«Ieri una persona mi ha detto che ti avevo ferito. Ferito seriamente.» Lily fece una pausa, abbassando lo sguardo e prendendo un profondo respiro prima di continuare. «La stessa persona mi ha detto anche che James Potter ha una sola ragazza nel cuore. Ero venuta per capire di chi si trattasse...» Sputò fuori Lily senza respirare e senza capire costa stesse dicendo. Sentiva le guance in fiamme e lo sguardo di James in quel momento era indecifrabile. Così prese un profondo respiro e proseguì. «Un’altra persona invece mi ha detto che di gent...»
Ma Lily non riuscì a finire la frase. James era rimasto immobile in silenzio ad ascoltarla. Pensava di sentirsi dire un rimprovero, ma le parole della ragazza furono del tutto diverse. Non se le aspettava: entrarono nelle sue orecchie e non passarono dal cervello, andarono dritte al cuore.
James fece un passo in avanti e prese con delicatezza il viso di Lily Evans tra le mani. Passò un solo istante, nel quale i suoi occhi incontrarono quelli verdi di lei, in cui le le sue labbra si fermarono, smettendo di emettere parole.
Solo quell’istante, prima che James la baciasse come aveva desiderato fare per cinque lunghi anni.
Le mani di Lily afferrarono quelle di James, posate sul suo viso, cercando di scansarle. Lily cercò di respingere il bacio, all’inizio. Ma solo all’inizio.
James si era aspettato un rifiuto con tanto di pugni e schiaffi, invece... invece le mani piccole e fresche di Lily si rilassarono sulle sue, stringendole con più delicatezza, ora, mentre le loro labbra si assaporavano lentamente, con dolcezza.
Ma dopo tutti quegli anni, quei rifiuti e in ultimo quel quasi-bacio con uno sconosciuto, James non voleva la dolcezza.
Liberò una mano e la posò sulla schiena di lei, assaporando il morbido tessuto sotto le dita.
Con impeto, tirò Lily più vicina, stringendola come mai aveva fatto, come sempre aveva sognato. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, prima o poi. Lo sentiva.
Ma mai, nemmeno nei suoi sogni più belli o nelle sue fantasie più accese avrebbe potuto immaginare come sarebbe stato baciare Lily Evans. Tutto in lei sapeva di buono.
James la strinse come se volesse fondersi con il suo corpo esile ma solido tra le sue braccia. La cosa più sorprendente fu che anche Lily lo stringeva, le mani intrecciate dietro la sua nuca, le dita aggrovigliate attorno ai suoi capelli scompigliati.
Il cuore di James scoppiò di gioia mentre faceva scivolare l’altra mano sulla sua schiena nuda. Lily rabbrividì mentre James risaliva fino al collo, affondando le dita nei suoi capelli di fuoco. Erano morbidi come aveva sempre immaginato, quei capelli che sembravano una fiamma viva, che lo perseguitavano sempre, di giorno nella vita reale e di notte nei sogni.
Mentre il bacio si faceva sempre più ardente, James spinse la ragazza contro un tronco d’albero. Lily sussultò, presa alla sprovvista. Si strinse ancora di più a James ma... ma si accorse di non aver più fiato. Si scostò dalle sue labbra, tenendo gli occhi chiusi, mentre lui, non sazio le baciava la guancia, lo zigomo e poi giù, vicino all’orecchio e sempre più giù, fino al collo.
Lily respirava affannosamente, il vestito scomposto, i capelli elettrici. Sentiva caldo e sapeva di essere bordeaux in viso. Mai,
mai avrebbe pensato di lasciarsi toccare così da James Potter. Di farsi baciare da James Potter.
E invece era li, appoggiata ad un tronco per non cadere, le braccia allacciate dietro il suo collo, le dita che attorcigliavano i suoi capelli ribelli. Gli occhi chiusi, quasi stesse sognando. E probabilmente era così, perché certe cose non potevano succedere nella realtà.
Ma la consapevolezza del corpo di lui così stretto al suo era reale, come lo era la presenza delle labbra di lui sul suo collo, il loro respiro affannoso che copriva i rumori della fontana e della festa.
Rimasero così per qualche istante, o per qualche ora, Lily non aveva più la cognizione del tempo. L’unica musica era quella dei loro respiri e dei loro cuori che battevano all’unisono.
Alla fine, James si scostò da lei, guardandola in viso: era magnifica, come sempre. I capelli erano tutti un fuoco scoppiettante laddove lui li aveva scompigliati. La pelle del viso, di solito candida, era chiazzata di rosso. Le labbra anch’esse di un colore rosso naturale, erano dischiuse e morbide. Gli occhi invece, quei magnifici pozzi che racchiudevano la sua anima, erano ancora chiusi. Le ciglia proiettavano lunghe ombre sugli zigomi della ragazza.
«Hai capito, ora, qual’è la ragazza nel mio cuore, Lily Evans?»
La rossa impiegò ancora qualche istante per rispondere, come se si stesse preparando a parlare, ad ammettere ciò che oramai era più che ovvio. Aprì gli occhi e guardò James Potter dritto negli occhi. I suoi occhi vispi che ora sembravano brillare più che mai.
«Io...» iniziò, esitando. «Sì, credo di averlo capito.»
«Bè, era ora!» Esclamò James divertito, carezzandole la guancia.
«Oh, smettila!» Rispose Lily, sentendosi arrossire ancora di più, se possibile.
Rimasero di nuovo in silenzio, semplicemente guardandosi. Quante lezioni che aveva imparato Lily quell’estate, che ormai era quasi giunta al termine. Se l’ultimo giorno di scuola la professoressa di divinazione le avesse predetto che quell’estate sarebbe stata imbrogliata da dei babbani, che Sirius Black l’avrebbe riportata sulla retta via e che James Potter l’avrebbe baciata... bé, non ci avrebbe mai creduto! Anzi, si sarebbe messa a ridere, molto probabilmente. Invece era li, tra le braccia di Potter senza poter negare quello che era appena successo tra di loro. Senza poter negare che le era piaciuto quello che era appena successo.
«James?» Disse la ragazza.
«Sì, Lily?»
«Mi stai fissando. Smettila.»
Il ragazzo scoppiò a ridere, senza però allontanare lo sguardo da lei. «Dopo tutti questi anni posso finalmente farlo e tu vorresti impedirmelo?!» Esclamò visivamente divertito.
«Hey, non correre tanto...» Da come parlava, pensò Lily, sembrava già che loro due stessero insieme. Quando invece non era così... oppure lo era?
No, decretò Lily, iniziando a pensarci seriamente. Dopo cinque anni di rifiuti forse non si sentiva ancora pronta ad affrontare una relazione vera con James Potter. Non voleva andare in giro per Hogwarts sotto gli sguardi di tutti gli studenti e sentire le sue amiche che dicevano ’’te l’avevo detto che sarebbe andata a finire così!’’ e altre mille frasi identiche. L’inizio della loro storia avrebbe segnato irreparabilmente il suo sesto anno a scuola! D’altronde la storia di James e Lily era molto popolare tra i Grifondoro almeno quanto lo era quella dei Malandrini nella scuola. Lily non voleva diventare ’’famosa’’ perché finalmente era diventata la ragazza di James Potter! Questi pensieri iniziarono ad affollarle la mente come un treno in corsa...
«Cosa intendi dire?» Le chiese James, ora preoccupato.
Lily espresse le sue perplessità. «Non credo che noi dovremmo metterci insieme.»
James sgranò gli occhi. «Cosa? Ma...»
«Non voglio correre troppo. Dopo cinque anni... credo di aver bisogno di tempo. Come un periodo di prova. E poi... non voglio passare tutto il sesto anno sentendomi dire te l’avevo detto che sarebbe finita così. Non voglio essere così...così...scontata!» Esclamò Lily, ma non era sicura che James avesse capito. «Tu lo vorresti? Vorresti che dopo tutti questi anni la nostra storia fosse... banale? Come tutte le altre?» Chiese Lily, e mentre quelle parole le uscivano dalla bocca, un’idea prese posto nella sua mente, emergendo dal nulla. La verità era che contro ogni suo istinto, voleva dare questa opportunità a Potter. A James, si corresse. Ma non sopportava l’idea di se stessa come un libro facile da leggere. Non voleva che tutti andassero in giro a dire che avevano indovinato cosa lei avrebbe fatto. Era Lily Evans, e come ogni Evans aveva un orgoglio che ci teneva a difendere.
«Dove vuoi arrivare?» Chiese James, allontanandosi di poco da lei per scrutarla con le sopracciglia aggrottate. A Lily parve quasi di vedere un punto interrogativo spuntare sopra la sua testa. La ragazza sorrise, poggiando le mani sulla corteccia muschiosa dell’albero che la sorreggeva.
«Rispondi alla mia domanda, James. Vuoi che la nostra storia si banale?»
James scosse la testa. «No. Voglio solo che la nostra storia esista, Lily.» La verità era che James aveva capito cosa intendeva la ragazza. La sua espressione confusa stava lasciando il posto ad un sorriso estasiato. Questo voleva dire che lei desiderava avere una storia con lui. Solo che la voleva...
«In segreto? Vuoi una relazione... segreta?» Chiese James, mentre gli angoli della sua bocca si piegavano in un sorriso.
Lily si strinse nelle spalle. «Prendere o lasciare.» Disse lei.
Ed era per questo che James Potter amava Lily Evans. Perché era fuori dall’ordinario. Come lui, d’altronde. Loro due erano tutto fuorché ordinari. E la loro storia non poteva essere altrimenti.
E poi... James amava il mistero.
«Lily Evans, io ti adoro» Si lasciò sfuggire James, stringendola per i fianchi. Lily rise. Lily Evans, la sua Lily, stava ridendo tra le sue braccia. Ed ora la loro era una storia vera. Una relazione segreta! Pensò James emozionato.
«Aspetta un attimo!» Esclamò lui. «Posso dirlo almeno a Sirius e Remus?»
Lily ci pensò. D’altronde era grazie a lui (e alla nonna) se lei ora era tra le sue braccia. Quindi sì, pensò che fosse giusto dirlo a lui (e anche alla nonna, ovvio.) Per quanto riguardava Remus... di lui si fidava.
«Okay. A patto che non lo dicano a nessuno.»
James allargò il suo sorriso ancora di più, sporgendosi verso di lei per baciarla di nuovo. Ma la ragazza si ritrasse, emettendo un versetto di rimprovero.
«Frena, morettino. Sappi che questa è una prova, chiaro? Dipende tutto da te. Devi dimostrarmi che non sei più l’immaturo e fastidioso Potter degli anni passati. Quindi se fossi in te non mi illuderei troppo presto. Qualcuno mi ha detto di darti un'opportunità... quindi alla fine...» Concluse Lily, mettendo ben in chiaro i fatti.
«Sirius...» Esclamò James. Sulle sue labbra balenò un sorriso affettuoso e soddisfatto. «Hey! Aspetta un momento! Cos’altro stavi dicendo, prima?» Aggiunse James, attento nel cercare di ricordare. «Stavi dicendo qualcosa su di me...»
«Chi io?» Chiese Lily fingendosi sorpresa. «No, non è vero. Sarebbe meglio tornare alla festa.» Concluse staccandosi dall’albero.
James la guardò come se avesse appena detto di buttarsi per terra e rotolarsi nel fango. Ma alla fine vinse lei.
James e Lily girarono attorno alla fontana e si incamminarono in direzione della pista da ballo, solo che adesso James non stava trascinando Lily con forza, ma la sospingeva con delicatezza, una mano poggiata sulla sua schiena.
E la sua mano, pensò Lily, non era calda e sudaticcia come quella di Mark, ma era fresca e delicata e le trasmetteva leggere scosse in tutto il corpo.

~


La prima persona che videro Lily e James fu Jenny.
Lily vide la piccoletta venire verso di loro pestando i piedi, la testa bassa e gli occhi puntati su James, come se non si fosse nemmeno accorta di lei. A Lily ricordò un toro, molto più piccolo, che correva verso una bandiera rossa. La furia che aveva negli occhi era molto simile a quella, perlomeno.
«James!» Esclamò arrestandosi in fronte al ragazzo. Poi notò Lily e il suo sguardo si fece ancora più arrabbiato. «Che ci fai con lei?!» James aumentò la presa sul fianco della ragazza, stringendola ancora di più a se. Avevano deciso di poter passare la serata assieme, visto che li c’erano solo Sirius e Remus e che entrambi, prima o poi, sarebbero venuti a conoscenza della loro storia non-storia. Del loro periodo di prova, insomma.
«Mi dispiace, Jenny. Sono con lei ora.»
La rossina sbuffò, proprio come un toro inferocito. «Cosa vorresti dire?! E’ come me che sei venuto al ballo!» Improvvisamente Lily si ricordò di come James aveva lasciato la ragazza. Lei stava aspettando che lui la baciasse! Lily non riuscì a trattenersi ed iniziò a sorridere, cercando di non ridacchiare finendo quasi per soffocarsi.
«Lo so» disse James con pazienza. «Ma ora sono con lei. Faresti meglio a trovarti un altro accompagnatore.» La ragazza spostò lo sguardo su Lily, che cercò di apparire seria e impassibile, con pochi risultati. Per poco non scoppiava a riderle in faccia. La rossina la guardò come se volesse darle fuoco.
Fu allora che sopraggiunse Mark, ancora smarrito e alla ricerca di Lily. Anzi no, di Cindy.
«Cindy! Eccoti qui! Ti ho cercata dappertutto!» Esclamò il ragazzo, rosso in viso. Auch! Anche lui era stato abbandonato in un momento delicato, pensò Lily tornando seria.
«Cindy?» Chiese James guardando Lily con un espressione interrogativa che, la ragazza dovette ammetterlo, iniziava ad amare.
«Hemm... è una lunga storia.» Disse rivolta a James. Il ragazzo comprese e fu il suo turno di ridacchiare.
«Dov’eri sparita, Cindy?» Chiese ancora Mark.
«Cindy?» Esclamò Jenny. «Cindy?! Quella non si chiama così! Quella...»
Lily e James non rimasero per sentire l’epiteto associato al nome della rossa, ma di comune accordo si allontanarono, piantando in asso i due ex-accompagnatori.
Quando furono abbastanza lontani, i due scoppiarono a ridere.
«Ti va di ballare, Cindy?»
«Sì, credo di sì.» James la squadrò prima di porgerle la mano in un tipico gesto da galantuomo. «Uff. Con estremo piacere, James.» Si corresse lei, prendendo la mano che ora lui le porgeva.
Un istante dopo ballavano nel centro della pista, la sua guancia appoggiata nell’incavo del collo di lui, il mento di lui appoggiato sui capelli rossi di lei.
«Hey Lily?» Sussurrò James, carezzandole i capelli sulla schiena.
«Sì?»
«Ce l’ho fatta, alla fine. A scioglierti, intendo. Ti ricordi?»
Lily sorrise, chiudendo gli occhi. «Sì. Bè, complimenti James. Sei promosso a supernova, ora che sei riuscito a sciogliere un ghiacciolo come me.» Sussurrò Lily, ironica.
James ridacchiò, perché James Potter, presto o tardi, otteneva sempre quello che voleva.
Forse, pensò Lily, non erano così male assieme. Forse le sarebbe piaciuto stare con Potter, a meno che lui si fosse comportato bene a scuola. Forse... aveva scoperto una lato di lui che non conosceva. O che non pensava esistesse.
Forse l’anno seguente sarebbe stato il più bello di tutti i cinque che aveva passato.
Forse... forse...forse...


~


Non molto distante, un Sirius molto brillo esultava per il successo di Ramoso.
«Evvai!» Esclamò Felpato osservando da lontano James che ballava con Lily, agitando un bicchierino di plastica. «Era ora! Sapevo che prima o poi sarebbe finita così.» Purtroppo il bicchiere non era vuoto e il suo contenuto cadde al suolo, schizzando un ragazzo in smoking che lo fulminò con lo sguardo, imprecando. Ma Sirius non se ne curò.
Remus ridacchiò guardando Sirius, ma alla fine annuì riassumendo un’espressione seria. «Chissà mai che lei riesca a raddrizzargli la testa.»
«O forse» ipotizzò Sirius. «Sarà lui a portarla sulla via della perdizione.» Il ragazzo sorrise tutte emozionato per James.
«Spero ben di no!» Esclamò Remus, anche lui stava fissando la neo coppietta che ballava.
«Se ne vedranno delle belle l’anno prossimo.» Disse Sirius, annuendo e barcollando nello stesso tempo.
«Credi che sarà tutto così... semplice? Voglio dire, dopo cinque anni, pensi che ce li ritroveremo in giro mano nella mano a fare smancerie da coppiette?» Chiese Remus, dubbioso.
Sirius emise un verso di denego. «E’ di James che stiamo parlando! Avrà di sicuro in serbo qualcosa!»
Remus fu d’accordo con lui. «Ad ogni modo,» proseguì Felpato. «Sono felice per lui. Ramoso se lo merita proprio, l’amore di Lily.»
Lunastorta ridacchiò, tirandogli una pacca sulla schiena e facendolo barcollare pericolosamente. «Quindi ti importa di qualcosa, eh, Sirius? Non sapevo avessi questo lato così...profondo!» Remus rideva e presto fu seguito da Sirius, non del tutto cosciente di quello che stava succedendo, ma del conscio del fatto che James stava ballando con la ragazza che aspettava da cinque anni.
A proposito di ragazza...
«Hey! Hey dove sono finite le nostre dame?» Chiese Sirius cercando di stare in equilibrio.
Remus scosse la testa ridendo, incredulo. «Se ne sono andate quando hai vomitato sulle scarpe di Jess, non te lo ricordi?»
Lo sguardo di Sirius si riaccese al ricordo. «Giusto! l’avevo scordato!»
«E poi credo siano andate a cercare Jenny. Voglio dire, se non sbaglio James l’ha appena scaricata.»
Sirius annuì, barcollando. Remus dovete afferrarlo per un braccio per evitare che cadesse. «Domani avrai un bel mal di testa, lo sai vero?» Sirius grugnì qualcosa in risposta. «E non ti ricorderai che ho ballato!» Esclamò Remus soddisfatto, prima di tornare a guardare James e Lily.
- Oh sì – pensò Remus. - Ne vedremo davvero delle belle quest'anno! -
Mentre Remus trascinava via Sirius, James e Lily continuavano a ballare, ignari delle altre persone che li circondavano, consapevoli solo di loro, mentre vivevano quel loro ultimo giorno d’estate. Quel loro primo giorno assieme.


~


SPAZIO AUTORE


Ok. Ok. Ok... non so quanto sia passato dall’ultimo aggiornamento, ma so che è un po di tempo... per questo chiedo scusa! In mia discolpa, posso dire che è per via della scuola... è iniziata solo da due settimane nemmeno e già non la sopporto più... -.-
Vabbè... passiamo alla storia. Oddio, mi sono accorta di quanto fosse mieloso il capitolo solo quando l’ho riletto!!!! Spero solo che non lo sia stato troppo e che non vi abbia fatto venire il diabete/il latte alle ginocchia... me lo auguro davvero, ma in tal caso, chiedo umilmente venia!!!
Solo che non sono riuscita a fermarmi... insomma, è stato il primo momento romantico tra i nostri beniamini! xD bé, ditemi che ne pensate, ad ogni modo!

Come ho detto l’altra volta, questo è l’ultimo capitolo di questa storia.... ma...
Se vi interessa, avrei in mente una specie di seguito, ecco... quando ho messo il punto all’ultimo capitolo ho realizzato che sarebbe stato interessante vedere come se la passano James, Lily e i Malandrini durante il sesto anno, dopo quello che è successo...
Ecco quindi pensavo che...magari...potrei fare un seguito!
In realtà pensavo di creare una serie nella quale inserire tutte e due le storie! Due perché gli avvenimenti del seguito non centrerebbero nulla con il titolo Summer Memories, quindi dovrei creare un’altra storia...
Vi chiedo perciò di farmi sapere cosa ne pensate dell’idea... se vi piace, se vi interessa...
Aspetto con ansia la vostra risposta e, se essa sarà un sì, credo che il seguito si chiamerà...

Winter Again

Quindi se vi capita di trovare questa storia... sappiate che è il seguito di quella appena terminata! ;)

Detto questo ringrazio immensamente tutti quelli che hanno seguito e/o recensito la storia... grazie davvero di cuore, leggere i vostri commenti mi ha fatto davvero piacere!!!
Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo: Lily_James, piovra, Lally_97!!! Grazie davvero!
Un grazie particolare a
Ericuzza: so che sei presa con la scuola, ma ti ringrazio per aver seguito la mia storia e di avermi allietata con i tuoi super-acrostici! Sei un genio diabolico, davvero! ;)
Bene, ora la finisco, giuro! Grazie davvero a tutti quanti e (si spera) alla prossima!!! ;)
With love,
Faith.

   
 
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