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Autore: NoeBun    22/09/2011    0 recensioni
...Aveva deciso di volere fare andare le sfere più veloci, ma indietro. Glielo avevano sempre vietato, da piccola, ma aveva sempre pensato che fosse perché si poteva rompere. Ormai adulta, non gliene è importato più niente, e l'ha fatto.
Cinque giri dopo si è ritrovata con la faccia immersa nella neve. Un anno dopo con il titolo di 'cavaliere'.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
Amelie.

 


 

Non le aveva detto nessuno di continuare in quell'impresa. Si era semplicemente trovata in mezz ad una guerra mai finita, ma nel contempo ancora in procinto di iniziare. L'arrivo di Amelie aveva colpito tutti, lei per prima.
Quasi non ricorda come sono andate le cose, tanto tempo è passato da quando si stava sorseggiando un caffè-latte una sera di Dicembre nel suo appartamento a Bruges. Fino ad allora le sue uniche preoccupazioni erano il datore di lavoro che le chiedeva sempre di più e la famiglia che, preoccupata per la loro 'bambina' andata a lavorare lontano a soli ventunanni, la chiamava ogni sera. Per andarsene a vivere da sola si era portata solo vestiti, alimentari, soprammobili e...quello. Un vecchio orologio con una campana a vetro, elegante e con quell'aggeggio che ad ogni minuto fa girare delle sfere d'ottone sotto il quadrante. Le era sempre piaciuto, fin da piccola l'aveva osservato, aspettando con curiosità lo scoccare dei minuti. Dopo vari favori e lecchinerie era riuscita a farselo regalare e portarselo con se.
Lo amava tanto. Era diventanto la sua rovina. Un giorno, tornata a casa dal lavoro e vedendoselo sul tavolino proprio davanti ai suoi piedi, aveva deciso di volere fare andare le sfere più veloci, ma indietro. Glielo avevano sempre vietato, da piccola, ma aveva sempre pensato che fosse perché si poteva rompere. Ormai adulta non gliene è importato più niente, e l'ha fatto.
Cinque giri dopo si è ritrovata con la faccia immersa nella neve. Un anno dopo con il titolo di 'cavaliere'.
La prima persona incontrata, non appena si è resa conto di non essere più nella sua amata cittadina belga dai toni dei racconti di Edgar Allan Poe, è stato Dimitrij. Inizialmente le è sembrato esattamente quello che era diventato: un contadino, misero servo di una monarchia che di libero non aveva proprio niente. Dopo si è rivelato il legittimo erede al trono di questa. L'ha subito accolta in casa, salvandola da quel freddo tremendo e dai suoi abiti, troppo leggeri per proteggerla. E mentre Dimitrij le chiedeva da dove fosse venuta, come si chiamasse e lei rispondeva come poteva tra un cucchiaio di zuppa e l'altro, il giovane erede fissava Amelie con i suoi grandi occhi ambrati, capendo fin da subito che sarebbe stata la sua carta vincente nel progetto della ribellione.


"Amy!"
"Non chiamarmi Amy, per l'amor del cielo!" Una sola chiamata dal ragazzo finalmente e nuovamente re, la risveglia dai suoi ricordi, facendole alzare pure la voce per quel diminutivo che lei odiava tanto.
"Ti sembra il caso di poter alzare la voce davanti al tuo re, Amelie Imane Van Slecht? Che oltretutto, non è neppure il tuo vero nome." Così dicendo Dimitrij, si era avvicinato a lei, raggiungendola alla grande finestra della sua stanza, nel palazzo reale.
"E a te sebra il momento più opportuno per trotterellare nei corridoi?" Andava sempre a finire così, una parola e una risposta secca dopo l'altra, fin da quando lui le aveva proposto di aiutarlo, di aiutare tutti gli abitanti di quel regno. Da quando lei, inizialmente titubante, si era poi ritrovata a dover accettare quella vita che si rivelava ancora più difficile.
Dalla città sotto di loro, si scorgevano le persone camminare allegre e spensierate tra le vie dal carattere quasi medievale, arricchite da sfarzosi palazzi qua e là, di cui il più bello quello in cui il regnante ora alloggia. Case di gran signori, che Amelie aveva scoperto perdere tutti i loro beni durante la dittatura. Non era stato sicuramente un periodo felice sia per normali cittadini, maghi, ibridi, mutaforma, alchimisti, e quant'altre razze abitavano quella landa. Lei era arrivata lì portano indietro le lancette di un orologio, non si era affatto sorpresa che ci fossero creature del genere.
Di questa infelicità collettiva se ne era potuta fare una ragione quando Dimitrij l'aveva presentata ai vari esponenti della ribellione, tra cui ricordava pure un centauro. La nuova arrivata sembrava l'unica a non avere caratteristiche particolari. Ma per i ribelli la sua sola apparizione era qualcosa di utile. Da anni nessuno più entrava nel regno, se non regnanti di paesi 'amici' in visita, o strani volontari che volevano far parte di quel malsano regime. Amelie doveva fingersi proprio uno di questi. I volti della ribellione ormai su conoscevano quasi tutti, ed era quindi una faccia nuova quella che serviva, per adoperarla come 'spia'.
La ragazza inizialmente non sapeva se accettare fosse la soluzione migliore. Poi ha potuto constatare quanto meschino e subdolo fosse chi aveva spodestato Dimitrij, e la sua famiglia. Oramai non aveva più niente da perdere, e non appena finito di ricevere l'addestramento adeguato - anche se in tempi ristretti - si era presentata davanti al dittatore, come orfana di una nobildonna e di un alchimista mai conosciuto, ma volenterosa di poterlo servire.
Dopo variati mesi e attacchi, le cose erano tornate tranquille e sotto il giusto regno.
Senza far mancare ovviamente una gran battaglia finale, tra frecce scoccate dagli archi di elfi e centauri, scontri di magia e alchimia, e la morte del dittatore per mano di Dimitrij, e davanti gli occhi di Amelie.
Dopo tutto questo, l'avevano nominata cavaliere e consigliere diretta del re, abbandonando così l'idea di poter tornare a casa.


Posa una mano sul vetro della finestra, Amy, sospirando a pieni polmoni.
"Ci saranno altre battaglie?" Chiede la ragazza, guardando il regnante di sbieco, immaginandosi già la risposta. Dimitrij le passa una mano tra i capelli scuricci, fissandola dritta negli occhi dello stesso colore e sorridendole, quasi fosse un fratello maggiore.
"C'è a chi ancora non va a genio il mio ritorno al trono, fuori di qui. Ma con le persone che so essere fidate, e il mio popolo, non ho nulla da temere."






| Messaggio dall'autrice. |
E' la prima storia completamente originale che pubblico.
Come prologo ha molte informazioni, come in parte non ne ha affatto.
Continuerò pian piano con la storia, almeno questo è ciò che ho in mente di fare.
E scusate il linguaggio scarso, ma è partita come testo scolastico.

  
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