5 lines to trust a hatter ~
#1. « Do I need a reason to help a pretty girl in a very wet dress? »
Quello che chiamano
Cappellaio non ha alcun rispetto per gli spazi altrui. Le sta vicinissimo, le respira addosso, le
sbatte in faccia quel sorrisetto sornione e poi
si aspetta che lei se ne senta rincuorata.
Quello che chiamano
Cappellaio è la sua sola possibilità, in questo posto assurdo
pieno di matti pronti a darle del mollusco.
È in virtù di questa mera consapevolezza che Alice si decide a
seguirlo.
Quello che chiamano Cappellaio
ha negli occhi troppe cose non dette
perché ci si possa fidare di lui.
Dev’essere per questo
che, quando accetta il suo aiuto, le trema la mano.
#2. « Jump! »
È quasi ironico,
a ben pensarci. La paura avrebbe dovuto quantomeno paralizzarla, non certo indurla ad ascoltare il
più folle dei folli consigli del Cappellaio.
Eppure, quando la porta si
è aperta, una crepa ben più profonda è comparsa da qualche
altra parte. Forse è stato il vederlo lì quando non c’era
altra speranza, forse è stato il trovarlo confuso e sorpreso quanto lei.
Si è buttata. Lui
l’ha afferrata.
E non ha quasi il tempo
di dirgli nulla – ma la crepa continua a minare una barriera sempre
più fragile, mentre il Cappellaio corre al suo fianco tenendola per
mano.
#3. « Then I’ll make sure you’re okay. »
Alice si inganna da
anni.
Si è ingannata
cercando un uomo che è sparito senza dire addio, cercandolo dove non l’avrebbe
mai trovato, anche se ancora non lo sapeva.
Si è ingannata
quando Jack le ha mentito guardandola in viso, immaginando un qualcosa che non
c’era, almeno non allora.
E si inganna adesso che gli occhi del Cappellaio sono
pieni più che mai di cose non
dette.
È tornato, come le ha promesso. È
così facile credere che non sia cambiato, che lo stia facendo solo per
sé...
Ma le sue labbra sono
già sul punto di svelare quest’ultima bugia.
#4. « I don’t suppose I could get that hug now? »
Lo guarda e vorrebbe
dirgli tante cose. Vorrebbe ringraziarlo, soprattutto, perché sono state
le sue mani a guidarla nel viaggio – sono state le sue mani a sostenerla
sui cornicioni e a strapparla via dagli Assi e anche da chi non è
riuscita a salvare. Vorrebbe abbracciarlo ancora, sentirsi finalmente e
pienamente rincuorata della sua
presenza, adesso che la crepa ha mandato in pezzi la barriera.
Il Cappellaio è lì
davanti a lei, a sanguinare nel suo sorriso più incerto; e Alice, sopraffatta
da un fiume di consapevolezze nuove, non riesce nemmeno a sollevare una mano
per portarsi via quel rosso.
#5. « I was, um... guess I was trying... not to think about it. »
Ricorda a stento com’è
cominciata. Sa solo che, in un momento non meglio definito, è successo.
Il salto è stato fatto; si fida di
lui, e basta.
Si fida persino ora che cade ancora una volta attraverso
lo specchio, di ritorno a casa, anche se
il Cappellaio non le ha detto ciò che lei si aspettava, anche se non ha
trovato le parole che mancavano a entrambi, anche se è rimasto a
guardarla allontanarsi senza voltarsi indietro. Tutto questo non conta.
Semplicemente, Alice si
fida del Cappellaio – e non si
è neppure resa conto che, cadendo, lo sta già aspettando.
Spazio
dell’autrice
La versione
Cappellaio/Alice di questa miniserie dà assuefazione. Ma forse è
più che altro merito dello straordinario Cappellaio messo in scena da
Andrew Lee Potts♥, che è
riuscito nella non comune impresa di farmi rinnegare un ruolo interpretato da
Johnny Depp (prima di lui soltanto Gene Wilder♥, col suo
intramontabile Willy Wonka originale, vantava questo
merito).
Beh, con questa
raccolta non ho fatto altro che esaminare i momenti in cui ho avvertito
più forte l’evolversi del rapporto tra Alice e il Cappellaio. Il primo
incontro, naturalmente, con quella battuta che ogni volta mi fa sdilinquire
come una fangirl assatanata; il salvataggio di Alice
nella Stanza della Verità dei dottori Pinco Panco
e Panco Pinco; il maledettissimo
quasi-bacio; il crollo del Casinò, poco dopo
la morte del Carpentiere; e infine il pre-epilogo, perché
l’epilogo in sé sarebbe stato troppo scontato.
Cinque drabble pure – per quanto, devo dire, poco originali:
ma dopotutto ho intenzione di scrivere ancora su di loro. E sì, questa è
una minaccia. ♥
Hope you liked it,
Aya ~